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S.
T. D. E DELLA B. V. M.
G.
R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ
in_Odio_ alla_Fede_Beato
Meditazione sul Vangelo di Lc 5,1-11
Salire in barca con Gesù.
Il Vangelo ci presenta oggi il primo incontro tra Cristo e Pietro, futuro capo della Chiesa. La situazione è quella ormai abituale nella predicazione di Gesù: "La gente che si accalca intorno al Maestro, e lui che cerca un modo per poter continuare a predicare. Questa volta sceglie la barca di Pietro e per il pescatore di Betsaida comincia l’avventura più grande della sua vita. Il contatto con la grandezza di Cristo gli fa scoprire la sua miseria: “Allontanati da me che sono un peccatore!”.
Il Signore sapeva che per compiere la sua missione doveva circondarsi di uomini che avrebbero diffuso il suo messaggio, una volta che si fosse consumato il suo sacrificio sulla croce. Sceglie Pietro. Tutto comincia con una scelta apparentemente arbitraria: la barca di Pietro come pulpito. A poco a poco, Cristo comincia ad entrare nella vita di Pietro. Gli fa dono di una pesca miracolosa come premio alla sua fiducia, per poi chiedergli la dedizione totale come suo discepolo.
Oggi Cristo vuole salire sulla nostra barca, vuol far di noi strumenti del suo amore. Ha fatto caso a noi, e ci vuole offrire quel frutto che tutti continuano a cercare e che sembra sempre scivolare tra le mani: "La felicità. Ci chiede un atto di fiducia: “Punta al largo e getta le reti per la pesca”. Ci promette un frutto imperituro che è l’eterna prosperità. In questo brano, troviamo una sintesi di tutta la nostra vita cristiana, che affonda le sue radici nell’amore di Dio. Il Signore ci ha concesso il dono della vita e della fede del tutto gratuitamente. Non meritiamo d’esser nati dove siamo nati, e in fondo la nostra storia non ci appartiene. Cristo, quindi, ci chiama come apostoli a collaborare con Lui nel compito di salvare l’umanità. Ognuno dal suo posto: il sacerdote con la predicazione ed i sacramenti; il laico con l’incenso profumato delle sue buone opere e della sua vita di preghiera. Finalmente, Cristo ci offre quella preziosa ricompensa che tutti nella vita cercano: la felicità, e felicità perenne. L’abbondanza di pesci nelle mani di Pietro non è altro che il simbolo della pienezza della sua vita vicino a Gesù. Cristo ci chiede solo di avere fiducia in Lui: “sulla tua parola getterò le reti”.
Domenica 6 Febbraio
5.a del Tempo Ordinario
Ss. Paolo Miki e c. (m); B. Alfonso M. Fusco; S. Guarino
Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria
Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11
Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini.
(Matteo 4,19)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 137)
Rit: Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
«Hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza».
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
«Grande è la gloria del Signore!».
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
«Non abbandonare l’opera delle tue mani».
Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini.
(Matteo 4,19)
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