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Dio ci è sempre vicino.
Sono passati appena alcuni giorni, ed i discepoli hanno dimenticato il grandioso miracolo della moltiplicazione dei pani. Davanti ai primi ostacoli, spunta in loro il dubbio e la sfiducia, e si preoccupano per la mancanza di provviste. Cristo apre loro gli occhi, mostrandogli che Dio provvede alle necessità dell’uomo.
Questo brano ci appare a prima vista enigmatico. Il commento di Gesù resta del tutto oscuro ai discepoli. Come dice l’adagio popolare, “ognuno porta l’acqua al mulino suo”. Gesù parlava del modo di pensare di Erode e dei farisei; i discepoli, invece, forse ancora attoniti per l’episodio della moltiplicazione miracolosa del cibo, lo fraintendono, e interpretano le sue parole in termini di alimenti terreni. Gesù, non trascurando quell’opportunità, la sfrutta per far vedere ai suoi discepoli la loro “miopia” spirituale. La “fretta è cattiva consigliera”, si dice. Spesso la fretta delle difficoltà incombenti e concrete che affrontiamo tutti i giorni ci nasconde la mano previdente di Dio. Una malattia, una ristrettezza economica, una delusione. Sembra come se un sipario nero velasse il nostro sguardo, e il primo a sparire è Dio. Cristo ci vuole insegnare, attraverso questo Vangelo, che egli è sempre presente, accanto a noi, per sostenerci nel nostro peregrinare in questo mondo. Tutti ne abbiamo fatto qualche volta l’esperienza: improvvisamente, problemi che sembravano insolubili si risolvono, quasi come per magia. O magari ci ritroviamo perfino meglio di come stavamo prima. Sicuramente, un osservatore superficiale l’attribuirà alla coincidenza, al caso. Un cuore innamorato di Dio, però, vedrà in ciò l’aiuto della Provvidenza. Quando dà, Dio dà con magnanimità, andando ben oltre le nostre aspettative. Impariamo a guardare oltre la nebbia delle nostre difficoltà, per notare la presenza amorosa di Dio.
Ss. Faustino e Giovita; S. Claudio La Colombière
6.a del Tempo Ordinario
Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore
Gc 1,12-18; Sal 93; Mc 8,14-21
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 93)
Rit: Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore.
Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.
Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato.
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