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S. T. D. E DELLA B. V. M.
G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato
La Croce è la via della Vita. Percorrendola, si trova la Vita.
Meditazione sul Vangelo di Mc 8,34-9,1
arsi carico della croce insieme con Cristo.
Gesù pone chiare condizioni ai suoi discepoli. Vuole evitare che vi sia chi s’inganni. Man mano che si avvicina il momento critico della sua missione sulla terra, è necessario assicurare che i discepoli comprendano e accolgano pienamente il suo progetto». La proposta di Gesù è chiara: «Bisogna vivere questa vita avendo come obiettivo l’eternità. L’esigenza della croce è il mezzo per raggiungere la gioia della vita futura».
Queste sono parole dure per gli orecchi dei discepoli. L’abnegazione è una virtù del tutto cristiana alla quale i suoi uditori, quasi tutti ebrei, non erano abituati. Il cristianesimo è la religione della strada stretta, controcorrente. Oggi siamo tornati all’epoca delle persecuzioni. Forse non si tratta d'oppressioni aperte e dichiarate, come ai tempi dell’impero romano, ma non per questo provocano meno sofferenze alla Chiesa. Si tratta piuttosto del disprezzo per tutto quello che odora di cattolicesimo, in nome della laicità. Oggi è di moda il pensiero laico, il “politicamente corretto”, chi si dichiara apertamente cattolico è immediatamente attaccato come retrogrado, autoritario, ottuso e tutta una serie di altri aggettivi spregiativi. Basta pensare come ci attaccano, quando si parla di verginità prima del matrimonio, di metodi naturali di regolazione della fertilità, di difesa della vita, di uso solidale dei beni personali. Sono parole che generano persecuzione ed incomprensione. Cristo sapeva già che sarebbero venuti simili tempi per la sua Chiesa, e nello stesso Vangelo ci dice come dobbiamo agire. Farci carico della croce della persecuzione e dell’incomprensione, conquistare la vita eterna anche a prezzo di questa vita, senza vergognarsi d'essere cristiani autentici, per ricevere il benvenuto in cielo. È una strada difficile, non c’è dubbio ma è la strada che ci porta alla felicità. Possiamo cercarla nei beni del mondo: denaro, potere, piacere… Ci lasceranno sempre insoddisfatti; farsi coraggiosamente carico della croce, invece, ci condurrà alla vita eterna. Lo diceva già santa Teresa: «I piaceri del mondo sono dolci all’esterno, ma lasciano il sapore amaro di ciò che è vano; le realtà dello spirito possono essere amare all’esterno, ma sono quelle che saziano veramente l’anima».
Venerdì 18 Febbraio
S. Geltrude Comensoli; B. Giovanni da Fiesole (Beato Angelico)
6.a del Tempo Ordinario
La tua legge, Signore, è fonte di gioia
Gc 2,14-24.26; Sal 111; Mc 8,34 – 9,1
Vi ho chiamato amici, dice il Signore, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
(Giovanni 15,15)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 111)
Rit: La tua legge, Signore, è fonte di gioia.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
«Misericordioso, pietoso e giusto».
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
«Eterno sarà il ricordo del giusto».
Vi ho chiamato amici, dice il Signore, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
(Giovanni 15,15)
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