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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_alla_Fede
Gesù conosceva Natanaele, come conosce ognuno di noi, perché nulla, gli è nascosto di quanto c'è nel cuore dell'uomo.
Meditazione sul Vangelo di Gv 1, 45-51
Come mi conosci?
Il Vangelo ci presenta la vocazione di Natanaèle che si può identificare con l’Apostolo che nei sinottici è chiamato “Bartolomeo”. Gesù non solo lo chiama ma gli dimostra anche di conoscerlo bene. Natanaèle cambia repentinamente atteggiamento: dopo un inizio critico, anche un po’ ironico, alla fine sarà lui stesso a fare una genuina ed inaspettata professione di fede: «Tu sei il figlio di Dio, tu sei il re d’Israele».
Cosa ha portato Natanaèle a mettere da parte il suo iniziale scetticismo? Ha scoperto che Gesù lo scrutava nell’intimo: «Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità», «Ti ho visto mentre eri sotto il fico». Ha scoperto che Gesù conosceva la sua onestà, il suo non essere menzognero, ha scoperto che Gesù sapeva quanto si applicava allo studio della Scrittura. La sua sorpresa è stata il sentirsi conosciuto da un uomo che per lui era uno sconosciuto. Quando ci capita di parlare con qualcuno e sentirci da lui (o lei) conosciuti, quando vediamo che non c’è tanto bisogno di parole perché il nostro interlocutore ha già capito, allora ci sentiamo sollevati, consolati, compresi e di conseguenza anche liberati. Proviamo allora a pensare come tutto questo si moltiplica in qualità e quantità con Gesù. Cristo realizza il salmo 139: «Tu mi scruti e mi conosci, penetri da lontano i miei pensieri… Tu mi conosci fino in fondo». Quando la grazia di Dio ci tocca il cuore e ci permette di sperimentare questa certezza, il sentirsi conosciuti da Dio fino in fondo, allora non si può più lasciare Gesù per intraprendere un’altra strada. Natanaèle avrà sicuramente incontrato tutte le difficoltà di cui parla san Paolo a proposito dell’essere apostoli: «Soffriamo la fame, la sete, la nudità, andiamo vagando di luogo in luogo… Insultati benediciamo, perseguitati sopportiamo, calunniati confortiamo». Ma, immerso in queste difficoltà, la sua forza sarò proprio stata il pensiero che nulla della sua vita, del suo intimo, della sua situazione, delle persone a lui affidate, era a Gesù sconosciuto. È la certezza che dona d'andare avanti con il cuore pacificato.
Mercoledì 24 Agosto
S. Bartolomeo ap. (f); S. Giovanna Antida Thouret
S. Bartolomeo, apostolo (f) – P
Ap 21,9b-14; Sal 144; Gv 1,45-51
I tuoi santi, Signore, dicono la gloria del tuo regno
Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!
(Giovanni 1,49)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 144)
Rit: I tuoi santi, Signore, dicono la gloria del tuo regno.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!
(Giovanni 1,49)
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