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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_alla_Fede
Pace Amore e Giustizia, s'uniranno e vinceranno.
Meditazione sul Vangelo di Mt 23, 23-26
Rendere vivo il Vangelo.
«Avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio ma la nostra stessa vita». Le difficoltà e gli oltraggi subiti non avevano indurito il cuore di san Paolo, anzi, leggendo con attenzione la prima lettura, scopriamo quanto le sue parole abbiano un accento di dolcezza.
Sembra strano, ma in chi vive di Dio, in Dio, con Dio e per Dio, le sofferenze non “inacidiscono”. In queste persone si stabilisce un atteggiamento di fermezza unita a tenerezza. Si ama talmente Dio e il prossimo da aver purificato il cuore, da non cercare altro che di piacere a Lui. Il giudizio degli uomini perde perciò consistenza. È un cammino lungo, che porta però a quella libertà interiore che diventa terreno fertile per la crescita di sentimenti di bontà ed accoglienza. Paolo, che certo non aveva un carattere dimesso, appare ora “amorevole come una madre”. Ma non si ferma qui: è così libero da se stesso, disinteressato agli “inganni, torbidi motivi, frodi”, da donare non solo il vangelo ma la sua stessa vita. È un passaggio necessario: perché Cristo entri nei cuori, nella società, nella vita degli uomini, alla fine non ci si può fermare alle parole, ai proclami, alla difesa della fede. Si deve andare oltre, si deve dare la propria vita. Gesù ad un certo punto non ha più parlato ed è salito sulla croce: «Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto». Paolo, da discepolo del Signore, aveva “care” le persone che incontrava e per esse era pronto a tutto. Gli erano care non solo per i rapporti di amicizia ma perché sapeva che tutte erano care a Cristo. Ogni persona è cara a Gesù. Non basta allora il vangelo, ci si deve rivolgere a ciò che ha reso il vangelo vivo, efficace ed attuale: il dono che Gesù ha fatto di sé ha dato alle sue parole una forza unica. Il dono che possiamo fare di noi stessi rende le nostre parole su Gesù “operanti”. La tentazione sarà sempre quella di risparmiarsi, di fermarsi a proclamare la verità di Cristo. Ma questo non basta. Le persone hanno bisogno di vedere che ti spendi per loro, che tieni a loro, che ti sono care.
Martedì 23 Agosto
S. Rosa da Lima (mf); S. Zaccheo; S. Flaviano
21.a del Tempo Ordinario
2Ts 2,1-3a.13-17; Sal 95; Mt 23,23-26
Vieni, Signore, a giudicare la terra
La parola di Dio è viva, efficace:
«Discernere i sentimenti ed i pensieri del cuore».
(Ebrei 4,12)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Vieni, Signore, a giudicare la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene.
Acclamino tutti gli alberi della foresta
davanti al Signore che viene:
«Sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli».
La parola di Dio è viva, efficace:
«Discernere i sentimenti ed i pensieri del cuore».
(Ebrei 4,12)
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