Meditazione sul Vangelo di Mt 22,1-14
“Molti sono chiamati, ma pochi gli eletti”.
In questo brano evangelico il Signore parla di un re che ha preparato un banchetto di nozze per il figlio. Tale è il banchetto messianico, ossia il banchetto della comunione di grazia, dell’amicizia con Dio, dell’eliminazione della morte, della fine della sofferenza: ecco l’oggetto della promessa e, quindi, della speranza! Ciò, però, vale per coloro che si affidano a Dio. La parabola evidenzia che non tutti sono disponibili: l’una o l’altra scusa serve a sottrarsi dall’accogliere l’invito. Comunque, è certo che coloro che vi prenderanno parte dovranno indossare l‘“abito nuziale”, che equivale alla preparazione, alla fedeltà e alla coerenza di una vita cristiana.
Nel racconto Gesù dice che la festa messianica ha avuto inizio, e che Lui è il Figlio del re (Dio), lo sposo. È logico che, essendo Lui stato inviato anzitutto alle pecore sperdute della casa d’Israele, il suo invito sia rivolto principalmente a loro. Ed ecco che gli invitati, tutto il popolo d’Israele, vengono chiamati a parteciparvi. Ma nel testo risuona il “non vollero venire”; tale appare come un rifiuto volontario, meditato, ben calcolato. Non vogliono entrare nella sala del banchetto perché non riconoscono lo sposo come il Messia inviato da Dio, non riconoscono che questo invito prepara alla partecipazione al banchetto che un giorno avverrà nel Regno dei cieli con Abramo, Isacco e Giacobbe. A questo punto scoppia la collera del re, che non causa solo l’esclusione dal banchetto, ma anche la guerra: egli manda infatti le sue truppe e fa perire quegli assassini, parola quest’ultima, che sembra riferirsi all’uccisione, non solo dei servi loro inviati, ma anche del figlio. Malgrado l’uccisione dei servi inviati e malgrado il loro rifiuto, le nozze messianiche si celebrano lo stesso. Nella sala del banchetto entrano altri, essa si riempie di buoni e cattivi; ciò indica che ci troviamo nel tempo dell’attesa, tempo nel quale già si celebrano le nozze messianiche ma anche tempo di preparazione alla festa delle nozze eterne, e tempo fatto per prepararsi l’abito di nozze. Chi quel giorno, infatti, non l’avrà, non parteciperà al banchetto con i Patriarchi. L’esistenza dell’inferno è reale, ma non è voluta da Dio, bensì da colui che non si converte e che volontariamente rifiuta l’abito di nozze. In tal senso va inteso l’epilogo: “molti infatti sono chiamati ma pochi eletti”. Si tratta di un avvertimento. E per quanto ciò possa urtare, c’è la possibilità di rimanere fuori!
19 Agosto
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94,8)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 39)
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
né verso chi segue la menzogna.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94,8)
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