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03 agosto, 2021

Pensiero del 03 Agosto 2021

 Il Signore, è venuto a ritessere il nostro cuore, la sede degli affetti e della volontà.

Meditazione sul Vangelo di Mt 14,22-36

Fede che salva.

Gesù, dopo aver sfamato le folle «in un luogo deserto» (Mt 14,13; chiaro riferimen: alla manna), cammina sulle acque del Lago, mostrando così che Egli, come il Padre celeste, ha lo stesso potere sul mare. Egli è «Io Sono, JHWH». Il ruolo che sulle sponde del Mar Rosso fu di Mosè, ora è svolto da Pietro che, a differenza dell’antico condottiero d’Israele, è un uomo “dubbioso” e “di poca fede”, per questo affonda nelle acque su cui camminava, fino a quando Gesù «tese la mano» (altro riferimento all’Esodo) per salvarlo. Giunti a riva, la potenza salvifica del Cristo guarisce tutti i malati che, con fede, riescono a toccarlo.

I particolari con i quali Matteo descrive l’episodio avvenuto sul lago di Tiberiade ci rimandano al mistero della Chiesa che continua il suo Esodo nella storia contemporanea. La barca “agitata” a causa di un vento (lo spirito) contrario, fotografa bene tutte le difficoltà, interne ed esterne, che la comunità cristiana non ha mai cessato d’incontrare nel suo cammino bimillenario. Pietro rappresenta il cristiano che vive un momento di prova. Egli si ritiene migliore dei discepoli impauriti che ha lasciato sulla barca, perciò, con arroganza, a riprova della vera identità di “Colui che cammina sul mare”, gli chiede di poter fare altrettanto. Quando, tutto ripiegato su se stesso, cessa di tenere fisso lo sguardo su Gesù che dà origine alla fede e la porta a compimento, sprofonda nell’acqua e percepisce, finalmente, la propria miseria. Solo allora grida, da vero discepolo: «Signore, salvami!», dando modo a Gesù di mostrargli la sua potenza salvifica. La Chiesa ha saputo trovare insegnamenti preziosi anche in quegli episodi nei quali il suo primo Papa non fa davvero una bella figura. Non a caso il grido che ottiene all’apostolo Pietro d’essere salvato dalle acque è entrato nella liturgia del Venerdì santo. Ciò che fa la Chiesa come comunità, facciamolo noi come singoli credenti. Realisticamente, dobbiamo sapere che il Signore non ci esenterà dalla tentazione e dalla prova – questo, anche per mantenerci nell’umiltà – ma ci darà la forza di non soccombere ad esse, anzi di glorificarlo proprio in quei terribili momenti, testimoniando a tutti che Gesù, come dice il suo stesso nome, è veramente Dio che salva.

03 Agosto 

Perdonaci, Signore: «Abbiamo peccato».

Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!

(Giovanni 1,49)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!

(Giovanni 1,49)

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