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30 agosto, 2021

Pensiero del 30 agosto 2021

 Non si può piacere a tutti, lo dice Gesù che un profeta non è ben accetto nella sua patria. Quindi, impariamo ad offrire a DIO le contrarietà della vita, abbandonandoci alla Sua Volontà.

Meditazione sul Vangelo di Lc 4,16-30

“Oggi si è adempiuta questa Scrittura”.

Il brano paolino ci parla oggi della “parusia”, della resurrezione dei morti, del cielo. In quel terribile momento ci troveremo tutti faccia a faccia, i vivi e i morti, tutti. Il dominio del Signore, che in quel giorno si manifesterà in pienezza, si rivela però già nella semplicità della sua predicazione nella sinagoga: Gesù parla apertamente, insegna con autorità e non arretra di un passo, nemmeno quando i suoi compaesani vogliono gettarlo dal precipizio: «ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò».

Com’è strano: mentre ai tempi dell’apostolo delle genti riempiva di consolazione il cuore dei cristiani – «confortatevi a vicenda con queste parole», scrive Paolo -, oggi la “parusia”, la seconda venuta del Signore, suscita più che altro panico. Sembra quasi che il nostro povero cuore, sovraccarico della zavorra che lo trattiene ancorato sulla terra, non voglia librarsi verso il cielo. Eppure, sarebbe tanto facile sollevarsi! Basterebbe sciogliere gli “ormeggi”, lasciare cader le sacche dei beni terreni cui siamo affezionati, e il nostro cuore inizierebbe la sua dolce ascensione verso il Signore. Ma c’è la zavorra del denaro, quella dell’egoismo, quella della sensualità… e una lunga serie di lacci. Quale di queste ci trattiene di più? In effetti, non è questo ciò che importa, perché occorre che ci liberiamo di tutti quanti questi impedimenti per poterci librare leggeri verso il Signore. Spesso esitiamo, fatichiamo a gettare queste zavorre, perché le consideriamo le nostre sicurezze. Ci pare preferibile la sicurezza del nostro angusto fazzoletto di terra rispetto all’ignota immensità del cielo sconfinato. Ma la nostra fede ci rivela che non saremo liberi fino a che non troveremo il coraggio di spiccare il volo verso il Signore. Forse, possiamo cominciare, abituandoci a guardare più spesso verso il cielo, a considerare di più questa terza dimensione della nostra esistenza, troppo frequentemente solo bidimensionale. Gesù, il magistero della Chiesa, i santi ci dicono che il cielo non è qualcosa di etereo, ma è concreto: significa stare con Dio. Gesù oggi dice chiaramente che il Padre celeste lo ha consacrato per liberarci e donare a noi la sua grazia e il suo amore misericordioso. In effetti, Dio è già sceso dal cielo, ed è venuto a darci il modo da salire lassù per stare in sua compagnia per l’eternità!

30 Agosto

Il Signore viene a giudicare la terra

Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Il Signore viene a giudicare la terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

(Luca 4,18)

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