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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Lc 10, 25-37
Va’ e anche tu fa lo stesso.
La prima lettura è armonizzata con il Vangelo. Il testo del Deuteronomio rivela che la Parola di Dio è vicina alla vita del credente. E la massima espressione della vicinanza è nel comandamento di amare il prossimo senza sconti. Lo sperimenta la Samaritana, anche se riconosce solo una parte della Scrittura. La parabola del Buon Samaritano capovolge l’idea di “prossimo”. Non chiunque si avvicina a te, ma tu che ti avvicini a chi è nella necessità, senza guardare al ruolo che questi occupa, e ti fai suo prossimo.
Le letture evidenziano la relazione tra l’osservanza dei comandamenti e la vita. Nel libro del Deuteronomio la vita è quella di questo mondo, con tutto ciò di cui una persona necessita. Nel Vangelo la domanda verte sulla vita eterna, caratterizzata dalla comunione con Dio, prima che dalla durata perenne. La vita si sviluppa in forza dell’amore che sappiamo concretizzare. Dobbiamo chiederci allora, se nelle scelte della vita seguiamo il Samaritano o il sacerdote e il levita. “Chi è il mio prossimo?”. “Chi è il mio Dio?”. Gesù spiega, con questa parabola, il mistero di Dio. Ha saputo creare una visione di come Dio è in realtà. Non è un racconto edificante per richiamare elementi di solidarietà o carità; la forza non è nelle parole “va’ e anche tu fa’ lo stesso”, ma nell’atteggiamento che il Samaritano fa suo, il suo fermarsi e prendersi a cuore la situazione di quel malcapitato. Il Buon Samaritano sembra rivelare il metodo con cui Dio ha agito e agisce. Qui la parabola ci porta a contemplare questo Dio che ci chiede di fermarci davanti a tutte le situazioni che la vita di ogni giorno ci presenta, di non passare oltre, di non essere superficiali. «C’è tanto mistero», dirà sant’Ambrogio, che rileva che il Samaritano discende, e chi è che discende dal cielo se non il Figlio dell’Uomo che è salito al cielo? Gesù si è fatto nostro prossimo, ecco perché non poteva non parlare del Padre e ci lascia una provocazione: “Va’ e comportati così”. Dobbiamo, però, essere convinti dell’amore di Dio verso di noi e del suo venirci in aiuto, esortandoci continuamente.
Domenica 10 Luglio
Ss. Rufina e Seconda; Bb. Emanuele Ruiz e c.; S. Canuto
15.a del Tempo Ordinario (anno C)
Dt 30,10-14; Sal 18; Col 1,15-20; Lc 10,25-37
I precetti del Signore fanno gioire il cuore
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
(Giovanni 6,63.68)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
(Giovanni 6,63.68)
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