✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Mt 9, 18-26
Coraggio, figliola!
Nel Vangelo di oggi il Signore ascolta la richiesta di Giairo di imporre le mani a sua figlia morta. Recandosi a casa di Giairo, Gesù incontra una donna che con la sua fede riesce a “toccare” il Maestro e per lei si schiudono possibilità mai contemplate. Davanti alla ragazzina ormai morta, il Signore dichiara con autorità: “non è morta, ma dorme”. La prende per mano e la restituisce alla vita.
Con il Signore si aprono sempre nuove possibilità mai immaginate prima, la fede ci aiuta a vedere l’invisibile. Allo stesso modo nel testo della Genesi troviamo Giacobbe che contempla in sogno una scala che unisce il cielo e la terra. Questa scala non è altro che immagine dell’Incarnazione stessa del Verbo, che ha unito il cielo con la terra. In effetti, la nostra grande speranza e l’infinita misericordia di Dio. Le letture di oggi ci invitano ad aver fede. Da una parte vediamo la donna malata da molti anni che si avvicina a Gesù con umiltà e fiducia, con il semplice desiderio di toccarlo, di fare esperienza del suo amore salvifico. È audace perché la legge la dichiarava “impura”: chi la toccava non poteva partecipare alla preghiera rituale. Ella crede in Gesù e il Signore non la delude, così per lei si apre un nuovo mondo, viene “ricreata”, è una creatura nuova. Perché con Dio tutto è nuovo e c’è sempre possibilità di bene e di amore. Questa fu l’esperienza dei genitori della fanciulla morta: vedevano la loro bambina morta, piangevano, ma non cessarono di aver fede in Gesù che è più potente della morte. Si tratta di sapere in chi possiamo confidare in questo mondo in cui ci sono il male, il peccato e la morte. Si tratta di compiere questa scelta fondamentale: noi crediamo nell’amore che Dio ha per noi, e Dio è onnipotente e può trarre il bene da ogni sofferenza! E simile è anche la vicenda di Giacobbe che, senza merito personale, riceve una benedizione ed una promessa: “Io sarò con te e ti darò questa terra”.
Lunedì 4 Luglio
S. Elisabetta di Portogallo (mf); B. Piergiorgio Frassati
14.a del Tempo Ordinario
Os 2,16.17b-18.21-22; Sal 144; Mt 9,18-26
Misericordioso e pietoso è il Signore
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo
(II Timoteo 1,10)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 144)
Rit: Misericordioso e pietoso è il Signore.
Oppure:
Canterò per sempre la fedeltà del tuo amore.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare.
Parlino della tua terribile potenza:
anch’io voglio raccontare la tua grandezza.
Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,
acclamino la tua giustizia.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo
(II Timoteo 1,10)
Nessun commento:
Posta un commento