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05 luglio, 2022

✝ Pensiero del 05 luglio 2022

  

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

05 LUGLIO 1902 - 05 LUGLIO 2022
Nella MEMORIA del MARTIRIO DI SANTA MARIA TERESA GORETTI

Meditazione sul Vangelo di Mt 9, 32-38

Il muto cominciò a parlare.

A Gesù viene presentato un uomo muto posseduto dal demonio. Il Signore, che ha potere sul nemico, scaccia il demonio e l’uomo recupera l’uso della parola. È una meravigliosa immagine dell’opera della salvezza: il nemico della nostra anima viene sconfitto da uno più forte e per noi si aprono di nuovo le porte del paradiso per lodare Dio. È Gesù, che percorre i villaggi insegnando e annunciando il vangelo, guarendo e consolando, riconducendo le pecorelle alla casa del Padre. Il suo cuore si commuove al vedere le sofferenze degli uomini.

Il diavolo, nemico della nostra anima, frappone ogni genere di ostacolo per impedire che la nostra lingua lodi il nome di Dio, che i nostri passi non seguano la via di Dio, che il disegno di gloria e felicità per cui l’uomo è stato creato, venga infranto per sempre. Il nemico è menzognero dal principio, è omicida, desidera la morte dell’uomo. Il Vangelo ci mostra un uomo muto posseduto da uno spirito maligno e il Signore interviene in suo aiuto: scaccia il demonio dal suo cuore, distrugge la morte e il peccato, e restituisce quell’anima alla felicità e alla lode. Il peccato, cioè la perdita della fiducia in Dio, a vantaggio della fiducia nel nemico, ci rende muti. La nostra voce non è più armoniosa, non si unisce più alla sinfonia della creazione, è un mormorio inintelligibile. La grazia della penitenza ci restituisce la voce con la quale lodiamo Dio, con la quale esprimiamo l’amore, con la quale rendiamo grazie per le benedizioni del cielo. La gente si meraviglia, i farisei, invece, non si fidano di Gesù, sono sospettosi. Ma il Signore non si trattiene, va avanti, percorre i villaggi, insegna, annuncia la buona notizia: Dio ci ama e ci manda il suo Figlio a salvarci. Siamo dispersi come pecorelle e ora abbiamo un pastore che ci abbraccia con amore per condurci al cielo. Com’è triste essere come i farisei e continuare a dubitare di un Dio che è amore!

Martedì 5 Luglio 

S. Antonio M. Zaccaria (mf); S. Domezio; Bb. Matteo Lambert e c.
14.a del Tempo Ordinario

Os 8,4-7.11-13; Sal 113B; Mt 9,32-38 

Casa d’Israele, confida nel Signore 

Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

(Giovanni 10,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 113B)
Rit: Casa d’Israele, confida nel Signore.

Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.

Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.

Le loro mani non palpano,
i loro piedi non camminano.
Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida!

Israele, confida nel Signore:

«Egli è loro aiuto e loro scudo».

Casa di Aronne, confida nel Signore:

«Egli è loro aiuto e loro scudo».

Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

(Giovanni 10,14)

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