Translate

27 settembre, 2021

Pensiero del 27 settembre 2021

 DIO, non fa confronti, ma nel Suo Cuore immenso e pieno d'Amore, esistono i nostri nomi, le nostre storie, i nostri volti.....siamo unici, irripetibili, ma soprattutto infinitamente amati.

Meditazione sul Vangelo di Lc 9,46-50

La misura di Dio.

Con la lettura del profeta Zaccaria, siamo introdotti a Gerusalemme, ricostruita dopo l’esilio. Gerusalemme sarà di nuovo grandiosa, piena di vita. Ora la visione reale è certamente più misera, mai la profezia è chiara. Questo è anche l’insegnamento di Gesù nel Vangelo: il saggio, colui che vede lo splendore anche là dove emerge miseria, colui che sa assaporare la presenza di Dio anche in ciò che sembra estraneo o in contraddizione con lo stesso Dio, è come il bimbo! La misura di Dio, e di ogni suo figlio, è un bambino!

I versetti che precedono immediatamente il Vangelo odierno, ci raccontavano dell’annuncio che Gesù dà ai suoi della sua Passione e morte. Oggi ci imbattiamo nella insensata discussione tra i suoi discepoli su chi sia il più grande. C’è stridore tra la tragicità della rivelazione di Gesù e la mediocrità dei ragionamenti dei Dodici. Quanto ci rispecchiamo in loro nel nostro innato desiderio di prevalere e di emergere sull’altro! La paura di chi ci sta accanto, di non essere all’altezza delle situazioni, di non sentirci apprezzati dagli altri, questo ci porta a ritenere che solo “il più grande”, possa davvero essere felice e realizzato. Ma l’ insegnamento di Dio è tutt’altro: il bambino, per noi simbolo di debolezza e di dipendenza da chi si cura di lui, è per Dio segno di grandezza. Gesù è davvero come un bambino: anche lui si mette da parte insegnando così ai suoi discepoli quale sia lo stile che deve prevalere nei loro rapporti. E’ la logica del fanciullo che dipende dagli adulti, logica di chi accetta di essere condotto, di chi non pretende nulla da sé. Come il bambino che accoglie tutto e tutti nella sua ingenuità, così Gesù ci insegna che dobbiamo fare anche noi. C’è sempre un bene da riconoscere e da accogliere, anche se non rientra in quei parametri che ci aspettiamo, c’è una bellezza da vedere e gustare anche se l’apparenza non ci attira. Nel segno del bambino è raccolto il richiamo ad abbracciare, come si abbraccia il fanciullo, ogni segno di bene (a chi cacciava i demoni senza appartenere ai seguaci di Gesù, i discepoli oppongono un rifiuto). È la logica della fragilità e del fallimento che la stessa croce di Gesù ci insegna, ma dietro e dentro cui c’è tutto lo spessore della gloria e della grandezza.

27 Settembre

Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore

Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.

 (Marco 10,45)

SALMO RESPONSORIALE (Samol 101)
Rit: Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore.

Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.

Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte.

I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza,
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli
ed i regni per servire il Signore.

Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.

 (Marco 10,45)

Nessun commento: