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11 settembre, 2021

Pensiero del 11 settembre 2021

Chi costruisce su DIO, rimane forte, e tutto ciò che la vita di bello e di brutto ti dà, diventa un dono, se vissuto insieme a LUI.

Meditazione sul Vangelo di Lc 6,43-49

Dove hai messo le tue radici?

San Paolo, nella prima lettura, continua a manifestare il suo stupore per la grande bontà che Dio ha usato con lui. Questa gratitudine, gli fa riconoscere la grandezza della sua missione di apostolo. È un uomo che ha davvero messo le sue radici in Dio, e che rinnova sempre la sua adesione alla volontà di Dio. Sa che Dio lo ha chiamato a collaborare, strappandolo dalla sua cecità. A questo ci richiama lo stesso Vangelo: mettere radici, come ha fatto l’apostolo Paolo, sulla roccia che è il Signore, appoggiarsi alla Sua volontà che desidera il nostro pieno bene.

Il Vangelo ci attesta subito una verità innegabile: la piena delle acque verrà. Le preoccupazioni, le malattie, le sofferenze, sono una certezza che la fede non elimina. La fede non è una protezione per la vita, come un’assicurazione contro le disgrazie e gli infortuni! Anche la casa dell’uomo di fede, (dell’uomo saggio che costruisce la casa sulla roccia) è colpita dalle inondazioni! La fede dona la salvezza, non un comodo soccorso, ma è una salvezza che sgorga nell’attimo in cui si sceglie di farsi raggiungere dal Signore. “Chi viene a me”, ci esorta Gesù! Essere con Lui, stare attaccati a Lui che è roccia, essere conquistati dalla consapevolezza del Suo amore, questo rende stabile la casa, quando inevitabilmente sarà sconvolta dal male. Allora è possibile “fare, mettere in pratica, trarre frutti buoni” dando così pienezza di senso alla nostra identità. Non il solo invocare Dio, ma scavare in profondità e mettere solide radici in Lui fa reggere la nostra vita. Se pensiamo alle esemplari figure dei santi riconosciamo in loro uomini e donne che non sono stati preservati dalle tempeste della vita, tutt’altro! Ci insegnano però come stare dentro le sofferenze, come affrontare il male, come sostenere le avversità: trovando la nostra radice, la nostra identità in Dio. Ci incoraggia sant’Agostino: «Chi ebbe cura di te prima che tu esistessi, non si curerà di te, quando ormai sei fedele? …Il Signore ha cura di te, stai tranquillo. Ti sostiene colui che ti ha fatto, non cadere dalla mano del tuo artefice. La buona volontà ti aiuta a rimanere nelle mani di Colui che ti ha creato. . . Mai Egli ti mancherà, tu non mancargli, non mancare a te stesso» (Esp. Sal. 39,27).

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