Translate

06 settembre, 2021

Pensiero del 06 settembre 2021

 Anche le nostre mani, possono essere inaridite perché non sono capaci di compiere il bene, di dare una carezza. Gesù, guarisce il cuore, perché il capolavoro delle nostre mani, possano continuare a compiere ciò per cui DIO le ha create.

Meditazione sul Vangelo di Lc 6,6-11

Mettiti nel mezzo.

È sabato. Gesù entra nella sinagoga e insegna. Vede l’uomo malato, con la mano inaridita, e vede lo sguardo calcolatore e cieco dei farisei. Come nei testi dei giorni precedenti, anche qui siamo di fronte al contrasto tra la mentalità dei farisei e quella di Gesù. “È lecito, in giorno di sabato, fare del bene o del male?” chiede Gesù ai farisei, integerrimi osservanti della Legge.

Un uomo dalla mano inaridita, quindi malato, può essere al centro di attenzione, rispetto e cura, oppure suscitare provocazioni, considerazioni ipocrite e pretesti di accusa. È quanto succede nella sinagoga tra quell’uomo, Gesù e i farisei presenti. Per Gesù non c’è alcun sabato, alcuna Legge che possa schiacciare la dignità dell’uomo. C’è un altro modo di vivere la Legge. Non la Legge deve stare al centro, ma l’uomo. Gesù vuole proprio rimettere al centro l’uomo. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Non per garantire all’uomo una perfezione frutto di osservanze esteriori, ma per donare all’uomo la vita, la Vita in abbondanza, la Vita di Dio. Per far capire ai farisei e quindi a noi, la grandezza del dono che vuole farci, chiede una semplice obbedienza all’uomo malato. Vuole avere la sua collaborazione, l’adesione concreta alla Sua Parola: «Alzati, e mettiti qui in mezzo». Anche a noi chiede questo. Dietro un’obbedienza illogica (mettersi in mezzo alla sinagoga, sotto lo sguardo accusatore dei farisei!), dietro un imperativo di Gesù che mette timore, è nascosta la sorpresa della salvezza. Questo uomo poteva anche non fare quello che Gesù gli stava chiedendo; avrebbe potuto scappare dalla sinagoga, uscendo dall’imbarazzo, avrebbe potuto semplicemente rispondere a Gesù con un “no” secco! Possiamo fare così anche noi, ogni volta che le esigenze del Vangelo ci provocano, quotidianamente. Ma quell’uomo si fida. E viene guarito, lasciando i farisei, non stupiti dall’evento, ma pieni di collera. E noi? Quante sorprese Dio ci riserva ad ogni nostra docilità al suo volere, quale libertà e gioia ci è riservata nell’accogliere le Sue sfide, che possono sembrarci illogiche e spaventose? L’uomo del Vangelo, accettando la Parola di Gesù viene guarito, e noi, quotidianamente posti al centro delle attenzioni amorose di Dio, siamo guariti nelle nostre paure e tristezze, ogni volta che ci fidiamo di Lui.

06 Settembre

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 61)
Rit: In Dio è la mia salvezza e la mia gloria.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)

Nessun commento: