30 settembre 1897: ′′ Entrata nella vita ′′ Je ne meurs pas. j'entre dans la vie. di di Santa Thérése di Liseux
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara sono una ragazza disabile, dalla nascita. Sono devota a Maria Regina della Famiglia apparsa nel maggio 1944 a Ghiaie di Bonate (Bg) ad Adelaide Roncalli a soli sette anni. Scopo mantenere viva la Memoria. Sono devota al GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE
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30 settembre, 2021
30 settembre 1897: ′′ Entrata nella vita ′′ Je ne meurs pas. j'entre dans la vie. Santa Thérése di Liseux
1944: 30 settembre come oggi moriva Jacob Brilleslijper
1944: 30 settembre come oggi moriva Jacob Brilleslijper
Pensiero del 30 settembre 2021
Gesù, ha scelto di lasciarsi portare dalla generosità, dei missionari, e missionario è chiunque vive il Vangelo e lo testimonia là dove si trova.
Meditazione sul Vangelo di Lc 10,1-12
A due a due.
Il Signore invia settantadue discepoli ad andare avanti a sé in ogni città dove sta per recarsi. Li manda a due a due. Premettendo che la messe è molta ma gli operai pochi, chiede di pregare perché il padrone della messe pensi a mandare operai. Insieme alla missione, Gesù affida a ciascun discepolo la raccomandazione di portare la pace e l’avvertimento che non tutti la vorranno ricevere.
A due a due. L’annuncio evangelico passa attraverso la testimonianza della condivisione. La parola e la pace da portare nei villaggi è di apertura finché poi il Signore giungerà. Chi annuncia, non cerca mercede per sé perché è semplicemente un aratro che apre il solco per il seme che il Seminatore getterà. È il padrone della messe che manda gli operai, non sono gli operai a procurarsi braccianti per lavorare di meno. I due andranno inermi come agnelli, senza difese. È la condizione necessaria al Regno. Un Regno che non troverà facile accoglienza. I discepoli dovranno portare, in ogni caso, la pace, la pienezza del dono di Dio. Dovranno andare avanti, senza attardarsi a voler sconfiggere le inevitabili opposizioni. Spinti dall’urgenza dell’annuncio, dovranno semplicemente andare e continuare ad annunciare, anche quando non resterà che scuotere la polvere dai piedi e andar via. L’ultima parola dovrà essere quella dell’annuncio: il Regno di Dio è vicino. E chi annuncia, non dona una pace fittizia che nasconde conflitti latenti. Chi annuncia, porta la pace della sua vita offerta come cibo, la testimonianza del non vedere più l’altro come preda ma come compagno di viaggio, la meraviglia di una parola che apre la prossimità al Regno di Dio.
30 Settembre
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore
Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.
(Marco 1,15)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18)
Rit: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.
(Marco 1,15)
29 settembre, 2021
Papa Giovanni Paolo I baciava l'Abito Talare prima d'indossarlo al mattino
Papa Giovanni Paolo I, tutti i gorni s'alzava e bacia il Santo Crocifisso e l'abito Talare, prima indossarla, per rispetto e perché diceva: «L'Abito Talare, è Sacro!».
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : Don Ubaldo Marchioni
Santi Michele, Gabriele e Raffaele
Santi Michele, Gabriele e Raffaele
autore Marco d'Oggiono anno 1516 circa titolo Pala dei tre Arcangeli |
Gli Arcangeli, per Dionigi l'Areopagita, sono altissime gerarchie angeliche con specifici compiti, tra i quali: servire Dio, contemplare il suo volto, cantarne incessantemente le lodi, lottare contro Satana sino alla sua sconfitta finale e aiutare l'uomo portandogli i messaggi di Dio e sconfiggere le suggestioni del male, per ricondurlo dopo la morte terrena a Dio.
San Michele
Un tempo, al termine di ogni messa, il sacerdote pregava così: «San Michele arcangelo, difendici nella battaglia; sii il nostro aiuto contro la malvagità e l'insidia del diavolo... continua
San Gabriele
Gabriele, forza di Dio (questo significa il suo nome), è l'angelo messaggero per eccellenza. L'ambasciata più clamorosa l'ha fatta a Maria, la giovane fidanzata del falegname di Nazaret... continua
San Raffaele
Raffaele, che in ebraico significa «Dio guarisce», è l'arcangelo che, sotto forma di giovane bellissimo, accompagna Tobiolo, incaricato dal padre... continua
PRATICA: Affidiamo oggi alla Corte Celeste il nostro passato per essere perdonati; il nostro presente perché Dio conceda a tutti il dono della Pace, del lavoro, della dignità; il nostro futuro per accettarlo sotto la vostra guida col sorriso nel cuore e sulle labbra.
PREGHIERA: O gloriosi Arcangeli, proteggeteci da ogni attacco del maligno, preservateci da tutto ciò che ci distoglie dal bene, ed otteneteci da Dio le grazie che ci sono necessarie per vivere in terra senza mai allontanarci da Lui e in cielo per contemplarlo nella Sua gloria.
MARTIROLOGIO ROMANO. Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
Pensiero del 29 settembre 20211
Meditazione sul Vangelo di Gv 1,47-51
Con l’occhio penetrante.
Oggi facciamo festa con tutta la Chiesa per il dono degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Scrittura ce li presenta come “compagni di viaggio”, messaggeri di Dio, alleati che giungono in nostra difesa nella nostra lotta quotidiana. Nelle letture proposte siamo afferrati dalla dimensione cosmica e sconvolgente, e restiamo un po’ sorpresi come davanti a uno spettacolo. Sia la visione gloriosa descritta dal profeta Daniele
che la battaglia violenta narrata nel brano dell’Apocalisse, ci dicono invece che ognuno di noi fa parte di un disegno che lo supera, in cui è coinvolto, e per il quale ci è chiesta piena partecipazione: non siamo semplici spettatori, ma apparteniamo a Dio, siamo coinvolti nel suo mistero eterno.
Il dialogo tra Gesù e Natanaele si muove attorno al verbo “vedere”. Egli per primo vede Natanaele venirgli incontro e già lo conosce in profondità; in quel pio israelita vede oltre le apparenze. Nel suo andare incontro ad ogni uomo, Gesù ci insegna a guardare l’altro così come lo guarda Dio, senza fermarsi a giudizi e facili preconcetti. L’attenzione all’altro, lo sguardo buono su di lui, parte dalla sorpresa della novità che sempre ogni fratello rappresenta. Questo anche nei rapporti con chi crediamo di conoscere bene e che magari vive accanto a noi. La festa odierna ci insegna proprio ad avere questa purezza di sguardo, ad affinare al gusto di Dio il nostro guardare gli altri, la storia, noi stessi. Come Natanaele, restiamo spesso anche noi stupiti da cose semplici: l’espressione di fede di quell’uomo nasce dalla constatazione di una verità rivelata da Gesù, che tra l’altro esclama «perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Restiamo frequentemente stupiti da cose evidenti e rimaniamo magari indifferenti di fronte al fatto che siamo immersi nella vita di Dio: la battaglia raccontata nell’Apocalisse e la gloria vigorosa del Figlio dell’uomo descritta dal profeta Daniele, ci appartengono. Siamo invitati a riconoscere nella nostra vita gli infiniti prodigi di cui Dio ci circonda, i molteplici angeli che ci accompagnano, perché realmente cielo e terra in Gesù sono entrati nella nostra vita.
29 Settembre
Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
(Salmo 102,20.21)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 137)
Rit: Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
(Salmo 102,20.21)
28 settembre, 2021
Albino Luciani 28 settembre 1878 28 settembre 2021
Buon compleanno alla Beata Caterina Orsola Cittadini
Buon compleanno alla Beata Caterina Orsola Cittadini
Beata Madre Caterina, nel giorno della tua festa, volgi benevola il tuo sguardo al nostro operato, benedici e sostieni tutta la comunità educante, accompagna bambini e ragazzi per un cammino di Bene.
Madre Maria Saccomandi - Madre Generale delle suore Orsoline in Somasca
Pensiero del 28 settembre 2021
La determinazione, con cui Gesù, va verso Gerusalemme, è la decisione d'amare fino alla fine. L'Amore non ha ripensamenti perché l'Amore è Dio.
Meditazione sul Vangelo di Lc 9,51-56
Sono segno di benedizione o di maledizione?
La prima lettura, tratta dal libro del profeta Zaccaria, ci presenta la gloria di Gerusalemme e il suo ruolo, nei confronti degli altri popoli, di essere luce, irradiazione della salvezza che l’ha visitata. Di fronte a questo quadro luminoso che contagia libertà e desiderio, appare contrastante il clima presentato dal Vangelo: a Gesù che si sta recando a Gerusalemme per la Pasqua, si oppone un rifiuto netto da parte dei Samaritani.
“Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto” (Lc 9,51). Questo primo versetto del Vangelo odierno, ci dice che il cammino terreno con i suoi discepoli è ormai concluso. Quanti insegnamenti, quante parabole, quanti miracoli! La loro reazione ci suggerisce però l’ostinata difficoltà a credere, l’infinita pazienza di Gesù e la sua delicatezza pedagogica nei loro confronti. Nell’incontrare la resistenza degli abitanti di un villaggio della Samaria, Giacomo e Giovanni – ma possiamo immaginare che anche nel cuore degli altri albergassero analoghi senti menti – si scagliano con violenza. È impressionante la consapevolezza del potere che essi hanno: possono mandare un fuoco dal cielo a consumare il villa io ostile! E veramente ciascuno di noi può consumare il fratello non con un fuoco dal cielo ma con uno sguardo, una parola offensiva, un gesto di disprezzo. Abbiamo il potere di essere segno di benedizione o segno di maledizione! Questa è un’altissima responsabilità, non solo verso le persone con cui abbiamo quotidianamente a che fare, ma in una dimensione universale, ecclesiale. Ogni nostro gesto e parola ha sempre una ricaduta positiva o negativa. Cristo risponde e agisce solo benedicendo: è pervaso di dignità estrema. Questa sua modalità di stare nella storia, di entrare nelle relazioni, di reagire agli eventi anche bruschi, è nobile, è semplicemente umana. Non acquista grettezza e deformità l’uomo violento e arrogante? La buona novella insegnata da Gesù non parlava di mitezza, perdono, accoglienza? Nei versetti di poco recedenti al brano di oggi non spiegava loro Gesù che il più grande é colui che si fa piccolo (Lc 9,48)? L’inclinazione alla violenza, a rivendicare le proprie opinioni, a imporsi è davvero fortemente radicata non solo nel cuore dei discepoli ma anche nei nostri.
28 Settembre
Il Signore è con noi
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire, e dare la propria vita in riscatto per molti.
(Marco 10,45)
ALMO RESPONSORIALE (Salmo 86)
Rit: Il Signore è con noi.
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire, e dare la propria vita in riscatto per molti.
(Marco 10,45)
27 settembre, 2021
Pensiero del 27 settembre 2021
DIO, non fa confronti, ma nel Suo Cuore immenso e pieno d'Amore, esistono i nostri nomi, le nostre storie, i nostri volti.....siamo unici, irripetibili, ma soprattutto infinitamente amati.
Meditazione sul Vangelo di Lc 9,46-50
La misura di Dio.
Con la lettura del profeta Zaccaria, siamo introdotti a Gerusalemme, ricostruita dopo l’esilio. Gerusalemme sarà di nuovo grandiosa, piena di vita. Ora la visione reale è certamente più misera, mai la profezia è chiara. Questo è anche l’insegnamento di Gesù nel Vangelo: il saggio, colui che vede lo splendore anche là dove emerge miseria, colui che sa assaporare la presenza di Dio anche in ciò che sembra estraneo o in contraddizione con lo stesso Dio, è come il bimbo! La misura di Dio, e di ogni suo figlio, è un bambino!
I versetti che precedono immediatamente il Vangelo odierno, ci raccontavano dell’annuncio che Gesù dà ai suoi della sua Passione e morte. Oggi ci imbattiamo nella insensata discussione tra i suoi discepoli su chi sia il più grande. C’è stridore tra la tragicità della rivelazione di Gesù e la mediocrità dei ragionamenti dei Dodici. Quanto ci rispecchiamo in loro nel nostro innato desiderio di prevalere e di emergere sull’altro! La paura di chi ci sta accanto, di non essere all’altezza delle situazioni, di non sentirci apprezzati dagli altri, questo ci porta a ritenere che solo “il più grande”, possa davvero essere felice e realizzato. Ma l’ insegnamento di Dio è tutt’altro: il bambino, per noi simbolo di debolezza e di dipendenza da chi si cura di lui, è per Dio segno di grandezza. Gesù è davvero come un bambino: anche lui si mette da parte insegnando così ai suoi discepoli quale sia lo stile che deve prevalere nei loro rapporti. E’ la logica del fanciullo che dipende dagli adulti, logica di chi accetta di essere condotto, di chi non pretende nulla da sé. Come il bambino che accoglie tutto e tutti nella sua ingenuità, così Gesù ci insegna che dobbiamo fare anche noi. C’è sempre un bene da riconoscere e da accogliere, anche se non rientra in quei parametri che ci aspettiamo, c’è una bellezza da vedere e gustare anche se l’apparenza non ci attira. Nel segno del bambino è raccolto il richiamo ad abbracciare, come si abbraccia il fanciullo, ogni segno di bene (a chi cacciava i demoni senza appartenere ai seguaci di Gesù, i discepoli oppongono un rifiuto). È la logica della fragilità e del fallimento che la stessa croce di Gesù ci insegna, ma dietro e dentro cui c’è tutto lo spessore della gloria e della grandezza.
27 Settembre
Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
(Marco 10,45)
SALMO RESPONSORIALE (Samol 101)
Rit: Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore.
Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.
Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza,
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli
ed i regni per servire il Signore.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
(Marco 10,45)
Il 27 settembre 1920 nasceva il generale Carlo Alberto della Chiesa
"Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli".
27 novembre 2020 - 27 settembre 2021 dieci mesi senza don Antonio Maffucci FSCB
27 novembre 2020 - 27 settembre 2021 dieci mesi senza don Antonio Maffucci FSCB
La sua improvvisa morte, ha lasciato un grande smarrimento in quanti l'hanno amato; il suo ricordo sarà impresso nella nostra anima.
La sua essenza, ed il suo ricordo sopravviveranno nella memoria di quanti l'hanno conosciuto ed amato.
REQUIEM
AETERNAM
Réquiem
aetérnam dona eis, Dómine,
et
lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant
in pace. Amen.
L'ETERNO
RIPOSO
L'eterno
riposo dona a don Antonio,
o Signore,
e
splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi
in pace. Amen.
26 settembre, 2021
Christus vincit
Christus vincit
Christus vincit, Christus regnat, Christus ímperat.
…o Summo Pontífici et universáli patri pax, vita et salus perpétua.
…o Reverendíssimo Epíscopo et univérso clero ac pópulo ei commísso pax, vita et salus perpétua.
Témpora bona véniant, pax Christi véniat, regnum Christi véniat.
Traduzione
Cristo vince Cristo regna, Cristo trionfa.
A … Sommo Pontefice e padre universale sia pace, vita e salute perenne.
A … Reverendissimo Vescovo e a tutto il clero e al popolo a lui affidato sia pace, vita e salute perenne.
Vengano tempi felici, venga la pace di Cristo, venga il regno di Cristo.
Stabat Mater dolorósa
Latino