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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Vieni, ad abitare nel mio cuore, insieme a Gesù ed alla Beata Vergine Maria, io lo desidero.
Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.
Isaia 1:17
Venerdì – 30.a Tempo Ordinario – SS. SIMONE E GIUDA TADEO (Apostolo buono) Apostoli (f)
Di Simone e Giuda abbiamo poche notizie: del primo, la Sacra Scrittura consegna soltanto il nome. Per distinguerlo da Simon Pietro, gli evangelisti gli danno il soprannome di “zelota”, per l’appartenenza al partito dei tradizionalisti ebraici, o “cananeo”, per le origini (Cana). Probabilmente subentrò a Giacomo come vescovo di Gerusalemme, negli anni della distruzione della città santa. Giuda è detto Taddeo (che significa “magnanimo”) o fratello di Giacomo, e non va confuso con l’Iscariota, l’apostolo traditore. Nell’ultima cena rivolse a Gesù la domanda: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”, che permette al Maestro di offrire la lezione dell’amore mistico: l’autentica manifestazione di Dio è riservata a chi lo ama e osserva la sua parola. Di entrambi sappiamo che, come gli altri apostoli del Signore, obbedendo al mandato di Cristo, dopo la Pentecoste, intrapresero insieme la missione di evangelizzazione oltre i confini della Palestina, forse nelle regioni del nord Africa, o nell’impero persiano, predicando e guarendo fino al martirio per la fede in Cristo. Meditazione sul Vangelo di Lc 6, 12-19
Annunciare il Vangelo con la vita.
Simone, detto lo Zelota o il Cananeo, è citato come decimo o undicesimo nell’elenco degli apostoli, secondo che si consideri la versione di Luca o quella di Marco. Giuda, chiamato Taddeo, fratello di Giacomo il minore, occupa l’ultimo posto della lista; tuttavia, è autore di una delle lettere del Nuovo Testamento. Come avviene anche per altri apostoli, dopo la Pentecoste non si hanno più loro notizie certe. La tradizione afferma che vennero martirizzati e seppelliti in Persia.
Sin dalla sua nascita la Chiesa ha conosciuto le più atroci persecuzioni. Lo stesso Gesù e i suoi dodici Apostoli, infatti, versarono il sangue pur di rimanere fedeli alla volontà di Dio. Le fondamenta della prima comunità cristiana tremarono già nella notte del tradimento di Giuda Iscariota. Ma essa è sempre stata vittoriosa grazie agli undici Apostoli rimasti fedeli dopo la morte del Maestro. Se ciascuno di loro non avesse testimoniato Cristo con la vita, se ognuno di loro non avesse messo tutto il proprio impegno per lavorare fino alla morte e fino a versare il proprio sangue per il trionfo della Chiesa, non sarebbero stati anch’essi autentici traditori, perfino più colpevoli dello stesso Giuda? Tuttavia, fu proprio la loro intimità con Cristo a convincerli dei suoi insegnamenti, ed Egli diede loro la forza di seguirli fino alle estreme conseguenze. Osservando la situazione del mondo di oggi è opportuno prendere il vangelo e imparare questa lezione che Gesù offrì ai suoi apostoli: «Siate semplici come colombe e astuti come serpenti». Semplici agli occhi del Padre, di fronte alla verità, nei confronti della nostra stessa vita, in rapporto al Creato… Ma astuti, capaci di lottare con i mezzi più efficaci allo scopo di estendere il suo Regno. Contempliamo da vicino il meraviglioso esempio di fede che ci offre Maria, la nostra Madre del cielo. Anche Lei dovette risvegliare la propria fede per radunare gli apostoli dispersi e attendere con loro la venuta dello Spirito Santo, incoraggiandoli a lasciare la paura nel cenacolo e ad uscire nelle piazze e per le strade a predicare.
Venerdì 28 Ottobre
SS. SIMONE E GIUDA, apostoli (f); S. Ferruccio
30.a del Tempo Ordinario
Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.
Salmo responsoriale (Salmo 18)
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette
notizia.
Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio ed ai confini del mondo il loro messaggio.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.
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