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12 ottobre, 2022

✝ Pensiero del 12 ottobre 2022

 


S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Nella memoria della Nascita Celeste, Memoria Liturgica e, diocesana del Beato Carlo Acutis Laico Adolescente, protettore dell'Informatica, 12 ottobre 2006.

Nella Memoria, della scoperta dell'America, scoperta da Cristofero Colombo.
12 ottobre 1492.


Mercoledì – 28.a Tempo Ordinario 

Meditazione sul Vangelo di Lc 11, 42-46

La legge uccide, lo Spirito dà vita.

Nel libro del Talmud si legge che alcuni farisei vivevano solo per adempiere la legge, e che sapevano solo cercare nuovi precetti da osservare e da fare osservare. Gesù non li critica perché rispettano la legge, dato che è Lui il primo ad osservarla, ma perché essi hanno dimenticato che le leggi hanno senso solo nella prospettiva dell’amore, e hanno lo scopo di aiutarci ad essere migliori.

Il Maestro non critica i farisei per il fatto che osservano la legge e hanno buone abitudini igieniche, bensì per il legalismo schiavizzante che costoro imponevano a se stessi e pretendevano dagli altri. Se amiamo Dio, osserviamo le sue leggi volentieri, e sentiamo che ci rendono liberi dall’oppressione e dalla schiavitù delle passioni. Viviamo con la felicità di chi ama e si sente amato. Quando trascuriamo di amare il Signore, ci complichiamo la vita, e vediamo come un peso orribile tutto ciò che è dono di Dio. Un vero innamorato non si lamenta di quanto fa per prestare le attenzioni che dedica all’amata. Il cristiano che fa l’esperienza dell’amore, sperimenta la libertà autentica che solo Cristo può dare. La morale cristiana è la conformità del nostro essere con quello della persona di Gesù, non la stretta osservanza di norme. Per questo sant’Agostino dice “ama e fa’ quel che vuoi”. È vero che l’amore non è solo un sentimento, o una verità teorica. Deve essere dimostrato con i fatti, ed è attraverso di essi che si ha prova della sua esistenza. Ma non possiamo dimenticare di che pasta siamo fatti: siamo esseri fragili, e spesso ci accorgiamo che le nostre debolezze rappresentano un ostacolo per i nostri buoni propositi. E l’ora di ricorrere al Signore e di chiedergli di aiutarci, di guarirci dai nostri peccati, di sanare la nostra anima debole, di dirgli che desideriamo amare Lui e i nostri fratelli, ma che da soli non ce la facciamo.

Mercoledì 12 Ottobre                                       

S. Rodobaldo; S. Serafino da Montegranaro

28.a del Tempo Ordinario

Gal 5,18-25; Sal 1; Lc 11,42-46

Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 1)
Rit: Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)

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