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SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato
Caro Rosario, tutto passa, ma chi crede in Dio, vive in Eterno!
Barbara
Consegna a Gesù, le tue prove, i tuoi dolori, e lui ci dirà....Continua solo ad aver fede
Versetto del Giorno
E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
I Giovanni 2:17
San Giovanni Bosco
Giovanni, nato a Castelnuovo d’Asti il 16 Agosto 1815, fu educato dalla madre alla fede e alla pratica coerente del messaggio evangelico. A soli nove anni, intuì che avrebbe dovuto dedicarsi all’educazione della gioventù. Diventato sacerdote nel 1841, iniziò il suo apostolato tra i giovani più poveri, fondando l’Oratorio e mettendolo sotto la protezione di san Francesco di Sales. Con il suo stile educativo e la sua prassi pastorale, portava gli adolescenti e i giovani alla riflessione, all’incontro con Cristo e con i fratelli, all’educazione della fede e alla sua celebrazione nei sacramenti, all’impegno apostolico e professionale. Tra i suoi giovani cercò i migliori collaboratori della sua opera, dando origine alla Società di San Francesco di Sales; insieme a santa Maria Domenica Mazzarello fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice; infine, con buoni e operosi laici, uomini e donne, creò i Cooperatori Salesiani per affiancare e sostenere la sua opera, anticipando così nuove forme di apostolato nella Chiesa.
Martedì – 4.a Tempo Ordinario
Meditazione sul Vangelo di Mc 5,21-43
Fede che salva.
Gesù è appena stato nel territorio dei Geraseni, dal quale, dopo aver liberato un uomo dai demoni, si vede scacciato. La gente, visto in Lui un sovvertitore delle proprie sicurezze economiche, aveva avuto paura. Decide allora di passare all’altra riva, dove incontra Giairo e l’emorroissa, esempi di una fede che non si stanca e non smette di cercare.
In alcuni momenti significativi, Gesù chiama a sé alcuni Apostoli, gli stessi che le letture di oggi ci presentano come i testimoni della Trasfigurazione. Non si tratta di un privilegio concesso a “pochi eletti”. È una consegna che gli apostoli prescelti dovranno custodire per poi condividerla con gli altri nella fede della Resurrezione. Indica, quindi, la solennità di un momento importante della missione di Cristo. È un episodio che può essere letto solo alla luce della fede, di una fede che, sgorgata dalla lettura delle Scritture, diventa piena nel Mistero di Cristo. Così, nella fede che salva e non solo guarisce, troviamo il filo conduttore che lega anche l’altro bellissimo miracolo che ha operato Gesù con la guarigione della donna malata da dodici anni. Questo episodio, così bello ed istruttivo anche se preso isolatamente, non è quindi una interruzione narrativa; vuole sottolineare maggiormente la resurrezione della bambina nella fede e per la fede. La notizia della morte della bambina giunge mentre Gesù stava ancora parlando alla donna guarita. L’esortazione di Gesù, rivolta alla stessa donna a perseverare nella fede, alimenta l’altro episodio. Chi ha chiamato Gesù per guarire la bambina, si trova di fronte alla ineluttabilità della morte. La presenza di Gesù non è l’appello disperato di chi non ha alternative, ma è preghiera fiduciosa verso il Dio che salva. La fede che supera ogni ostacolo è l’apertura dei nostri cuori verso una vita nuova, che trova in Cristo il Salvatore sempre pronto a guarirci e salvarci.
La festa di san Giovanni Bosco è un soffio di aria pura e di slancio apostolico perché egli ispirava e comunicava la gioia.
Già da ragazzo aveva fondato una "società" con il motto "Guerra al peccato": la gioia viene dalla vittoria sul peccato.
"Rallegratevi nel Signore sempre...". Dio è grande, e noi siamo come bambini bisognosi di tutto davanti a un Padre onnipotente che si occupa amorevolmente di noi.
E la fiducia in lui che genera la gioia: fiducia e riconoscenza perché da Dio riceviamo tutto.
Come possono dei bambini essere tristi quando sono colmati di doni?
Fiducia e riconoscenza ci conducono alla conversione che Gesù chiede come condizione per entrare nel regno dei cieli: diventare come i bambini.
San Paolo invitava gli educatori a farsi modello per i bambini tanto da poter dire: "Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me è quello ché dovete fare", e in molte pagine del Vangelo siamo esortati a imparare dai bambini a ricevere da loro.
Sono i due aspetti dell'educazione.
Un altro grande educatore Antonio Rosmini, diceva ai suoi confratelli: "Ricordatevi che ciò che ricevete dai bambini è molto di più di ciò che date" e questo è evangelico.
Accogliamo questa lezione di gioia e di fiduciosa semplicità perché possiamo trasmettere e ricevere reciprocamente i doni di Dio.
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