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24 gennaio, 2023

✝ Pensiero del 24 gennaio 2023

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Il tuo sacrificio, protegga tutti noi, caro Rosario, fa che siamo, degli Uomini o Donne Cedibili, quando saremo dinanzi a Dio.


Barbara

Gesù, esalta sua Madre, come modello del discepolo, Lei che fu la prima ad ascoltare la sua Parola.


Versetto del Giorno

Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare.

Isaia 43:2


San Francesco di Sales

San Francesco di Sales, nato nel 1567 nella Savoia, si contraddistinse per la sua mitezza d’animo – che tanto fascino esercita su quanti leggono la sua biografia -, la quale non era una dote innata, ma il frutto conquistato in vent’anni di dure fatiche. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, all’età di ventisei anni, intraprese la vita ecclesiastica e si offrì volontario per la missione di predicatore a Ginevra. Fu sacerdote zelante e instancabile lavoratore nella vigna del Signore, illuminando le coscienze con gli scritti, per i quali ha avuto il titolo di Dottore della Chiesa. “Introduzione alla vita devota” e “Trattato dell’amore di Dio” sono le sue opere più lette. Vescovo coadiutore a trentadue anni e, tre anni dopo, vescovo di Ginevra, introdusse nella sua diocesi le riforme del Concilio di Trento. Francesco di Sales viene considerato uno dei migliori rappresentanti dell’umanesimo di stampo religioso francese. Morì a Lione il 28 dicembre 1622, e fu canonizzato nel 1655. Viene ricordato in questo giorno, in memoria del giorno in cui il suo corpo venne portato ad Annecy per la definitiva sepoltura.
Martedì – 3.a Tempo Ordinario
Meditazione sul Vangelo di Mc 3,31-35
La tua volontà, Signore….
Dopo il racconto degli incontri di Gesù con i suoi parenti e con gli scribi, il vangelo ci presenta l’incontro con Maria sua madre. I parenti si sono presentati per portarlo via perché secondo loro era “fuori di sé”; poi gli scribi, interpreti della legge divina venuti da Gerusalemme, si presentano per convincere il popolo che questo nuovo profeta opera in nome di satana. Ed ecco alla fine si presenta il momento per ricevere un po’ di conforto da sua Madre e dai parenti fedeli.
Da chi è composta la vera famiglia di Gesù? Come appartenervi? I legami di sangue sono i più forti nei rapporti umani. Dio ha voluto che ogni uomo potesse nascere e crescere in una famiglia. Vi sono però anche altri legami che, talvolta, sono più importanti di quelli di sangue. Sono quelli dello spirito. Gesù ci dice che la strada per appartenere alla sua famiglia è quella dello spirito, è compiere la volontà di Dio. Con la risposta alla Mamma e ai parenti che lo cercano, Egli non disprezza né mette da parte sua Madre, anzi, le rende un grande onore, dato che Maria ha compiuto perfettamente la volontà del Padre. Le sue parole all’angelo che le reca l’annuncio della divina maternità ci danno la conferma: «ecco la serva del Signore, si compia in me la sua volontà». Sappiamo bene che queste parole non sono state solo uno slancio di generosità in un momento di fervida preghiera, e tanto meno un colpo di sentimentalismo religioso ma la risposta di Maria fu un vero e proprio affidamento a Dio, un mettersi totalmente e definitivamente al servizio del Signore. L’evangelista Giovanni, l’unico discepolo che accompagnò Gesù sul Calvario e gli restò accanto al momento della morte, ci dice che Maria stava ai piedi della croce, dove era giunta spinta dalla sua decisione di sottomettersi alla volontà di Dio. Questa è Maria la madre di Gesù, colei che ha realizzato in pieno la vocazione umana di essere immagine di Dio. Come metto in atto la volontà di Dio per me? E questa la guida della mia vita? O, piuttosto, faccio delle scelte di comodo a seconda della difficoltà o delle circostanze?


San Francesco di Sales ha reso amabile la Chiesa in un tempo di lotte; è un esempio di dolcezza e ha saputo mostrare che il giogo del Signore è facile da portare e il suo carico leggero, attirando così molte anime.
E un vero riposo per l'anima contemplare questo santo, leggere i suoi scritti, tale è la carità, la pazienza, l'ottimismo profondo che da essi si sprigiona. Qual è la sorgente di questa dolcezza? Essa viene da una grandissima speranza in Dio. Nella vita di san Francesco di Sales si racconta che nella sua giovinezza visse un periodo di prove terribili in cui si sentiva respinto da Dio e perdeva la speranza di salvarsi. Pregò, fu definitivamente liberato e da allora fu purificato dall'orgoglio e preparato a quella dolcezza che lo contraddistinse. Non faceva conto su di sé: aveva sentito con chiarezza quanto fosse capace di perdersi, come da solo non potesse giungere alla perfezione, all'amore, alla salvezza e questa consapevolezza lo rendeva dolce e accogliente verso tutti. Ma più ancora dell'umiltà quella prova gli insegnò la bontà del Signore, che ci ama, che effonde il suo amore nel nostro cuore.
San Francesco esultava di gioia al pensiero che tutta la legge si riassume nel comandamento dell'amore e che nell'amare non dobbiamo temere nessun eccesso. Scrisse un lungo Trattato dell'amore di Dio e anche un libro più semplice, ma delizioso: Introduzione alla vita devota. Quest'ultimo lo compose capitolo per capitolo scrivendo lettere ad una giovane donna attirata da Dio. Parlandone a santa Giovanna de Chantal che già conosceva diceva di aver scoperto un'anima che era "tutta d'oro" e che egli cercava di guidare nella vita spirituale.
Non riuscì però ad estendere il suo apostolato come avrebbe voluto. Non poté mai risiedere a Ginevra sua città episcopale, diventata roccaforte dei calvinisti che gliene proibirono l'accesso sotto pena di morte. Tentò una volta a rischio della vita ma inutilmente. Avrebbe potuto provare dispetto e amarezza di fronte a questo ostacolo insormontabile, ma la sua fiducia e il suo amore lo mantennero nella profonda pace di chi compie l'opera di Dio secondo le proprie possibilità. Anche questo è un trionfo della pazienza e della mitezza: non irrigidirsi, non amareggiarsi davanti a difficoltà che non si riesce a vincere ma continuare a vedere dovunque la grazia del Signore e a rendere amabili le sue vie.
Domandiamo al Signore che ci faccia assomigliare a questo santo nella sua pazienza, dolcezza, semplicità, fiducia, che lo resero così simile a Gesù mite e umile di cuore.


Martedì 24 Gennaio 

S. Francesco di Sales (m); B. Paola Gambara Costa

3.a del Tempo Ordinario

Eb 10,1-10; Sal 39; Mc 3,31-35

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà


Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

(Matteo 11,25)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 39)
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho celato il tuo amore
e la tua fedeltà alla grande assemblea.

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

(Matteo 11,25)

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