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Meditazione sul Vangelo di Lc 8, 16-18
Perché chi entra veda la luce.
Questo brano segue immediatamente al brano del seminatore, letto sabato. Abbiamo capito che il seme è la Parola di Dio, che il terreno è il cuore dell’uomo – il mio cuore -, e ora san Luca ci presenta un nuovo simbolo: la luce. Cosa è la luce? La luce è il contrario delle tenebre! Chi è questa luce? È Gesù stesso! Qual è questa luce da porre sul candelabro? È chi ha ascoltato e accolto la Parola, chi l’ha lasciata germogliare nel terreno del suo cuore… il vero cristiano! Il cristiano deve essere come il suo Signore, luce per il mondo, per chi è ancora nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Il papa, Benedetto XVI, nella sua prima omelia alla Chiesa, riunita nel “cenacolo della Cappella Sistina”, aveva detto: «La Chiesa di oggi deve ravvivare in se stessa la consapevolezza del compito di riproporre al mondo la voce di Colui che ha detto: “Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre” (Gv 8,12). Nell’intraprendere il suo ministero il nuovo Papa sa che suo compito è di far risplendere davanti agli uomini e alle donne di oggi la luce di Cristo: non la propria luce, ma quella di Cristo”. Questa puntualizzazione, porta naturalmente a verificare la nostra apertura alla Parola: “Fate attenzione a come ascoltate…”. Ogni giorno ci è data l’energia – la Parola – per alimentare la luce (una candela) che ci fu donata nel giorno del nostro Battesimo. Per svariati anni e stata alimentata dai nostri genitori e dai padrini, ma poi è venuto il “tempo” della consapevolezza, il tempo in cui abbiamo “riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi”, abbiamo aderito e deciso di seguirlo e imitarlo. Una vocazione – una missione scritta dal Signore nel nostro cuore, sin dal giorno in cui la Trinità, Padre, Figlio e Spirito ha preso dimora in noi e noi in Loro. Da questa consapevolezza nasce la necessità naturale di illuminare gli altri: evangelizzare è un fatto ontologico – scritto nella nostra stessa natura – dell’essere cristiani, come lo è per la luce illuminare.
Lunedì 19 Settembre 2022
S. Gennaro (mf); S. Mariano; S. Ciriaco
25.a del Tempo Ordinario
Pr 3,27-35; Sal 14; Lc 8,16-18
Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
(Matteo 5,16)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 14)
Rit: Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
(Matteo 5,16)
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