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09 settembre, 2022

✝ Pensiero del 09 settembre 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_alla_Fede

Cristo è la Luce, seguire LUI è avere un cammino sicuro che porta alla salvezza.

Meditazione sul Vangelo di Lc 6, 39-42

Chi è ben preparato, sarà come il suo Maestro.

Gesù propone una serie di brevi parabole su chi non riesce a vedere il proprio peccato. Chi non vede non può guidare un altro cieco, né chi ha una trave in un occhio può togliere dall’occhio di un altro un pezzetto di paglia. Pretendere di farlo comunque è presunzione, è non avere la giusta coscienza di sé. Tali persone il Maestro le definisce ipocrite. Gesù invita prima a purificare dal peccato se stessi, ad assumere atteggiamenti di carità vera e d'umiltà. Solo allora è possibile aiutare, con carità, il fratello nel suo cammino di purificazione.

Nel nostro cammino siamo spesso tentati di voler cambiare il mondo, o almeno le persone con cui siamo in contatto ogni giorno. Abbiamo spesso la pretesa di sapere noi quale è il loro problema, il difetto da correggere, il peccato da sanare. E magari ci alteriamo con Dio che non “corregge” in modo pronto e adeguato. Poi, magari, il nostro cammino personale è tutto accidentato di cadute, abbiamo peccati di cui non riusciamo a liberarci da anni, e difetti nel nostro comportamento che non vogliamo o non riusciamo a correggere. Verso noi stessi, però, non poniamo l’attenzione necessaria per guardarci con verità, a smascherare le nostre meschinità, le nostre pigrizie e negligenze. Se c’è un’energia che sprechiamo, semmai, è quella che occorre a nascondere a noi stessi e a Dio il nostro peccato, come se si potesse nascondergli qualcosa. Un cieco non può guidare un altro cieco, specialmente se il suo peccato è più nascosto, ma anche più grande. È necessario metterci nella verità di noi stessi, prendere coscienza della nostra debolezza di fragilità, della nostra piccolezza di fronte alla grandezza di Dio e alla sua onnipotente misericordia. Continuare a nascondere a noi stessi e a Dio il nostro peccato è una mancanza di fiducia: «Nella sua amorosa paternità, ed è un atto di superbia. Il cristiano non può essere più grande di Cristo. Al limite, può essere come Cristo, se lo imita fino a dare la vita per amore». Il Signore c'invita, allora, all’umiltà di fronte a Lui e alle persone che ci vivono accanto; c'invita alla pazienza dei tempi lunghi, che rientrano a volte in una logica di Dio che noi non conosciamo o che noi non capiamo; c'invita alla fede in Lui, perché è Lui che trasforma e cambia i cuori.

Venerdì 9 Settembre 2022
S. Pietro Claver; S. Giacinto
23.a del Tempo Ordinario
1Cor 9,16-19.22b-27; Sal 83; Lc 6,39-42
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore!

La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità.

(Giovanni 17,17)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 83)
Rit: Quanto sono amabili le tue dimore, Signore!

L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.

Beato chi abita nella tua casa:

«Senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore».


Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene a chi cammina nell’integrità.

La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità.

(Giovanni 17,17)


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