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16 maggio, 2022

✝ Pensiero del 16 maggio 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede


MEMORIA del compleanno della Signora Rosalia Corbo in Livatino

MAMMA DEL GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO 

AUGURI DI CUORE! Ci protegga dal Cielo, insieme alla sua amorevole famiglia.


  Meditazione sul Vangelo di Gv 14,21-26

Dimora della Trinità.

Gli apostoli Paolo e Barnaba, dopo essere fuggiti da Iconio, giungono presso la città di Listra. Qui, le folle dei pagani che ascoltano la loro predicazione sono prese da grande stupore, perché scorgono nelle loro parole e nei prodigiosi “segni” che le accompagnano una vera presenza di Dio, tanto da offrire loro tributi divini. Ma Paolo coglie anche questa occasione per insegnare il Vangelo della salvezza.

In questo brano evangelico comprendiamo il senso pieno delle parole di Gesù e del Suo “Mistero Pasquale”, che è la vita trinitaria in noi. Essa caratterizza anche tutto il cammino della Chiesa che, nella Pasqua del Signore, trova la propria origine nella Pentecoste, la sua via e, nella Parusia, la sua meta. Nella liturgia della Chiesa, Cristo agisce in noi principalmente attraverso il nostro consenso a lasciarci inserire in Lui e, nel mistero della sua passione, morte e risurrezione ci assimila a sé. Gesù, però, non ci chiede solamente un atto di assenso, ma anche un atto di forte decisione, un atto morale a vivere i suoi comandamenti che sono la via ed il mezzo con cui noi ci uniamo a Lui rimanendo nel Suo Amore. Conformarci ad una vita moralmente retta, ispirata dai comandamenti di Cristo, significa essere condotti da Lui e dallo Spirito al Padre, per essere riconosciuti da Questi come suoi figli. Cristo, per mezzo dello Spirito Santo, conduce tutta l’umanità al Padre, cioè “riporta i figli a casa”, ma lo fa senza costrizione, facendo crescere in essi la nostalgia per la “casa del Padre”, dove si partecipa in pienezza alla Sua intima felicità, che si pregusta già sulla terra nell’esperienza dell’amore.

Lunedì 16 Maggio 
S. Ubaldo; S. Luigi Orione; S. Onorato; B. Simone Stock
5.a di Pasqua
At 14,5-18; Sal 113; Gv 14,21-26
Non a noi, Signore, ma al tuo nome dà gloria

Lo Spirito Santo v'insegnerà ogni cosa, dice il Signore, e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.

(Giovanni 14,26)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 115)
Rit: Non a noi, Signore, ma al tuo nome dà gloria.

Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome dà gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Perché le genti dovrebbero dire:
«Dov’è il loro Dio?».

Il nostro Dio è nei cieli:
    «Tutto ciò che vuole, egli lo compie.

I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo».


Siate benedetti dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
I cieli sono i cieli del Signore,
ma la terra l’ha data ai figli dell’uomo.

Lo Spirito Santo v'insegnerà ogni cosa, dice il Signore, e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.

(Giovanni 14,26)

15 maggio, 2022

✝ Pensiero del 15 maggio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede


Si tratta d'amare, come Gesù. Impossibile all'uomo, ma reso possibile da Dio stesso, con il Dono dello Spirito.


Meditazione sul Vangelo di Gv 13,31-33-34-35

Il comandamento dell’amore.

Il Giovedì Santo, nell’omelia della Celebrazione della Cena del Signore, la Chiesa indica ai sacerdoti di predicare sui tre doni che Cristo ci ha lasciato nell’Ultima Cena: l’Eucaristia, il Sacerdozio e il Comandamento dell’Amore. Oggi, il Vangelo raccoglie il momento in cui Cristo ci dà questo comandamento nuovo. Dopo che Giuda si allontana dal Cenacolo, Gesù prova una forte commozione e pronuncia un discorso che è dettato da una grande tenerezza, che possiamo paragonare a quella di un papà o di una mamma verso i propri figli, quando comunicano qualcosa di veramente importante per la loro vita.

Dice un canto liturgico che “il segno dei cristiani è amarsi come fratelli”. Le prime comunità cristiane erano caratterizzate da un’esperienza molto profonda di questo comandamento, tanto è vero che quelli che li circondavano dicevano: “guardate come si amano”. Sull’amore si possono fare molte riflessioni e, nel corso di questo mese, avremo opportunità di farlo. Oggi ci soffermiamo a considerare la specificità dell’amore cristiano. L’amore per i nostri simili, la solidarietà e la fraternità sono predicati in tutto il mondo, ma essi non rappresentano l’amore cristiano. Possono somigliargli, può darsi che rientrino nell’amore cristiano, ma non sono l’amore cristiano. L’amore cristiano, la carità, si distingue per due aspetti. Il primo è che di origine soprannaturale: noi cristiani ci amiamo in Cristo, in Dio, per Dio, perché Cristo ha voluto identificarsi col prossimo ed amando il prossimo, amiamo Dio. La seconda caratteristica propria dell’amore cristiano è la misura: si tratta di un amore, appunto, senza misure o, per meglio dire, con una misura divina: “… come io vi ho amati”. Così bisogna amare il coniuge, i figli, gli amici e anche i nemici, vedendo Cristo in loro, e amarli con la stessa delicatezza, attenzione, apprensione e generosità con cui Dio li ama. Un ultimo aspetto molto importante: non ci si deve aspettare ricompensa, non ci si deve aspettare reciprocità, perché neppure Dio lo fa: Lui ama così. Mettere in pratica il comandamento lasciatoci da Gesù significa iniziare a vivere il cielo sulla terra.

Domenica 15 Maggio 
S. Severino delle Marche; S. Isidoro contadino
5.a di Pasqua (anno C)
At 14,21b-27; Sal 144; Ap 21,1-5a; Gv 13,31-33a.34-35
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:

«Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri».

(Giovanni 13,34)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 144)
Rit: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:

«Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri».

(Giovanni 13,34)


14 maggio, 2022

San Mattia

San Mattia 

autore: Guercino anno: 1630 ca titolo: San Mattia Apostolo luogo: Collezione privata

Nome: San Mattia
Titolo: Apostolo
Nascita: I secolo , Gerusalemme
Morte: I secolo, Sebastopoli
Ricorrenza: 14 maggio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa


S. Mattia fu uno dei settantadue discepoli di Gesù Cristo, cresciuto alla sua scuola, e testimone dei suoi prodigi.

Salito Gesù al cielo. Mattia rimase nel cenacolo in unione di preghiere con gli Apostoli, in attesa dello Spirito Santo. Dovendosi eleggere un altro apostolo al posto di Giuda prevaricatore, furono presentati agli Apostoli due discepoli: Giuseppe soprannominato il Giusto, e Mattia. Da tutta l'assemblea si pregò dicendo: « Tu, o Signore, che vedi il cuore di tutti, mostra quale dei due tu abbia eletto a prendere, in questo ministero, il posto del prevaricatore Giuda ». Quindi si venne alla sorte, e questa cadde appunto su Mattia, che perciò fu aggregato agli altri undici Apostoli. Fu questa la prima elezione a dignità ecclesiastica.

Mattia accettò quella carica di somma responsabilità con rendimento di grazie a Dio. Rimase quindi nel cenacolo in compagnia degli altri Apostoli fino a quel giorno fortunato in cui il Divin Paraclito scese dal cielo a portare i suoi doni.

Nella divisione del mondo da evangelizzare, S. Mattia ebbe come campo di apostolato l'Etiopia. Da quel momento egli consacrò l'intera vita alla predicazione della dottrina della salute eterna. Copiosissimi furono i frutti riportati. Nelle sue istruzioni insisteva massimamente sulla necessità di mortificare la carne reprimendo i desideri della sensualità, come aveva imparato da Gesù Cristo e come egli stesso praticava.

Per quanti anni abbia predicato, non lo sappiamo con precisione; ma è certo che fu fedele al suo apostolato, e che coronò le sue virtù ed il suo zelo col martirio. Fu ucciso a Sebastopoli dopo essere stato decapitato, e le sue reliquie, molto venerate, si conservano, parte a Treviri nella Germania e parte in Santa Maria Maggiore a Roma.

PRATICA. Il sacerdote è il ministro di Dio, il maestro ed il padre delle anime nostre. Che rispetto ne abbiamo?

PREGHIERA. Dio, che aggregasti il beato Mattia al collegio dei tuoi Apostoli, deh! concedi, per sua intercessione, che sempre sentiamo in noi gli effetti della tua misericordia

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa di san Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo; per questo, dopo l’Ascensione del Signore, fu chiamato dagli Apostoli al posto di Giuda il traditore, perché, associato fra i Dodici, divenisse anche lui testimone della resurrezione.

ICONOGRAFIA


Nell'iconografia San Mattia viene rappresentato come un uomo anziano che indossa la tunica caratteristica degli apostoli. I principali attributi sono l'alabarda o ascia che allude al martirio e quasi sempre regge in mano un libro, simbolo della predicazione del vangelo. Nell'opera di scuola lombarda sono ben visibili tutti i simboli principali.

San Mattia apostolo
titolo an Mattia apostolo
autore Ambito Lombardo anno sec. XVII


Anche l'opera di notevole pregio di Rubens rappresenta fedelmente l'apostolo.

San Mattia
titolo San Mattia
autore Pieter Paul Rubens anno 1611


L'opera di Orazio Fidani invece rappresenta l'apostolo che regge con una mano un grande libro con la scritta remissionem peccatorum e con l'altra mano una daga, una piccola spada.

San Mattia
titolo San Mattia
autore Orazio Fidani anno 1640-56

✝ Pensiero del 14 maggio 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede


Meditazione sul Vangelo di Gv 15,9-17
Il brano evangelico d'oggi coincide in larga misura con quello d'ieri. Pare che dobbiamo meditare molto sull’amore e sull’unione con Dio. Se è di aiuto, si può tornare sulla meditazione d'ieri, o su una qualsiasi di quelle precedenti. Qui, facciamo alcune riflessioni sulla parte finale del testo.
Non c’è comandamento più importante di quello che abbiamo ascoltato nel vangelo d'oggi. Per spiegare cosa significa amare, Gesù dice: «Guardate ciò che sto per fare questa sera». Mi consegnerò di mia volontà ai soldati ed ai sommi sacerdoti. Darò la mia vita per voi. “Nessuno ha un amore più grande di questo: «Dare la vita per i propri amici”. La carità e la virtù cristiana per eccellenza». È la caratteristica che deve sempre contraddistinguere il cristiano. La carità implica sempre anche il sacrificio di sé. Diceva Madre Teresa: “bisogna amare fino al punto che fa male”. Spesso, pensiamo che la nostra vita cristiana, tanto sacrificata e tanto controcorrente, è già segno che scegliamo Dio, che abbiamo compassione di Lui e che ci alziamo per difendere i suoi interessi nel mondo. È Lui, nella sua infinita misericordia, che sceglie noi e che, in virtù del Battesimo, ci incorpora a sé e ci rende partecipi della sua vita, ci rende, cioè, suoi figli. Sant’lgnazio di Loyola, nei suoi Esercizi Spirituali, invita continuamente a considerare l’amore che Dio ha per ciascun uomo e le manifestazioni concrete, singolari ed abbondanti, di quest’amore nel corso della nostra vita, volte a risvegliare in noi, in questo modo, l’amore a Lui gradito.

Sabato 14 Maggio 
S. MATTIA APOSTOLO. (f); S. Maria Domenica Mazzarello
4.a di Pasqua
At 1,15-17.20-26; Sal 112; Gv 15,9-17
Il Signore lo ha fatto sedere tra i principi del suo popolo

Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
(Giovanni 15,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 112)
Rit: Il Signore lo ha fatto sedere tra i prìncipi del suo popolo.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
(Giovanni 15,16)

13 maggio, 2022

13 Maggio APPARIZIONE DELLA MADONNA

13 MAGGO 1917
13 MAGGIO 2022
FATIMA PORTOGALLO
13 MAGGIO 1944
13 MAGGIO 2022
GHIAIE DI BONATE (Bg)
ITALIA




✝ Pensiero del 13 maggio 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Gesù, è quella via che la Vergine, ha percorso come prima pellegrina della fede.

Meditazione sul Vangelo di Gv 14,1-6

Conosciamo la via.

Nella Sinagoga di Antiochia, l’Apostolo Paolo annunzia la buona novella del Vangelo: la salvezza viene dagli Ebrei per mezzo di Gesù Cristo, il vero Messia Salvatore di tutta l’umanità. Egli esorta a collocare l’avvento di Cristo entro il piano della salvezza, offerta dapprima al popolo ebraico e poi a tutta l’umanità. Gesù Cristo, Verbo incarnato, che per amore degli uomini ha portato a compimento il piano di salvezza del Padre con la Sua passione e la Sua gloriosa risurrezione, ora vive in tutti coloro che l’accolgono nella fede e che per mezzo dello Spirito Santo ne fanno l’esperienza. Gesù rivela il Padre, ma anche Lui è la rivelazione del Padre: “Mio Figlio sei tu, oggi ti ho generato”. Avvertendo il sopraggiungere di una difficoltà imprevista, i discepoli sono turbati e tristi, si sentono a disagio. L’esortazione del Maestro ad avere una fede amorosa in Lui non li rincuora affatto. Gesù li richiama ad avere una fede ricca di speranza per il destino di gioia eterna cui sono stati chiamati, per partecipare appieno alla vita Trinitaria di Dio. Gesù indica la via per giungere alla meta eterna nell’accoglienza fiduciosa della sua Persona e del Consolatore, lo Spirito Santo Paraclito, il quale ci inserisce vitalmente nella sua umanità, elevandoci così alla figliolanza divina, che è partecipazione alla vita delle Persone divine.

Venerdì 13 Maggio 
B.V. Maria di Fatima; B. Maddalena Albrici; B. Gemma
4.a di Pasqua
At 13,26-33; Sal 2; Gv 14,1-6
Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

(Giovanni 14,6)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 2)
Rit: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.

«Io stesso ho stabilito il mio sovrano
sul Sion, mia santa montagna».
Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.

Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane.
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla le frantumerai».

Ed ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

(Giovanni 14,6)


12 maggio, 2022

Chiamatemi Mimì Semplicemente Mimi

 Domenica Bertè

Mia Martini
Chiamatemi Mimì
Semplicemente Mimi
12 maggio 1995 12 maggio 2022



BUON COMPLEANNO OTTO FRANK! (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980)

 BUON COMPLEANNO OTTO FRANK! (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980)

Tutti i nostri auguri dal profondo del cuore vanno a Otto Frank. Grazie per i profondi insegnamenti, grazie per aver scelto - nonostante tutto -, di rispondere all'odio con il bene,
Grazie per essere una luce costante.
Buon compleanno, ovunque tu sia.
ESTRATTO DAL LIBRO "SIAMO CHI ERAVAMO" DI FEDERICA PANNOCCHIA (PRESIDENTE DELLA NOSTRA ASS.NE UN PONTE PER ANNE FRANK)
Caro Otto Frank,
Non posso fare finta di niente, non posso negarti che il mondo è una gran bella confusione. Che nonostante la tua lotta e la lotta di così tante altre persone viviamo sempre più in bilico. Circondati da un odio che sembra non volersene andare. Atteggiamenti antisemitici, scritte razziste, svastiche… situazioni discriminatorie, di bullismo… una catena che non ha intenzione di spezzarsi.
Una catena che si mostra resistente, forte. Ma è davvero più forte di ognuno di noi che ha deciso di non mollare? Che ha deciso di andare contro corrente? Di far sentire la propria voce?
Sai, a volte mi sento troppo piccola davanti a un mondo che sembra immenso. Davanti a comportamenti che non comprendo. A parole che fanno così male che mi domando come possano essere anche solo pensate, e peggio, pronunciate. Discorsi che sono pugnalate al cuore, che si uniscono a immagini che non vorrei mai vedere. E se ne parlano alla televisione, sui social o sui giornali è già qualcosa, il peggio è quando non ne parlano, o quando danno informazioni sbagliate. Qui entra in scena l’ignoranza, o l’egoismo. E, infine, l’indifferenza.
Contro questa combatto giorno dopo giorno. E sapere di non essere la sola a opporsi a questo mostro invisibile, ma che reca danni enormi, è la mia forza. È la mia speranza. È una lotta continua, che prosegue, con la fiducia di vedere cambiamenti.
Non fraintendermi, dei cambiamenti sono avvenuti. Però troppo spesso se facciamo un passo avanti ne facciamo tre indietro. Anche se adesso la gente sa. Se nella mia epoca c’è modo di poter essere molto più a contatto con la realtà attraverso social, Internet, documentazioni… la gente spesso decide di ignorare ciò che succede. Finge di non sapere. E in troppi credono alle prime cose che vengono raccontate. E, di conseguenza, non c’è quell’unione che altrimenti ci permetterebbe di lottare tutti per degli ideali di amore, pace, inclusione, tolleranza. Sembrerebbe così semplice.
Amare, al posto di odiare. E invece è così difficile, è così complicato.
E quando mi ritrovo ad ascoltare storie che non vorrei ascoltare, a vedere le lacrime negli occhi di persone che hanno sofferto tanto, a non saper come aiutare chi adesso ha bisogno… E quando mi ritrovo davanti a una discriminazione pazzesca, a un odio gigante, a scherzi che sono offese dolorose e all’indifferenza… a volte vorrei tanto fermarmi e poterti parlare. Poter parlare con te, con Anne… potervi guardare negli occhi, abbracciare, ascoltare le vostre parole di conforto.
Tu, che nonostante quello che hai vissuto e che è accaduto alla tua famiglia hai deciso di non voler mai scoprire chi vi avesse tradito quel fatidico 4 agosto 1944. Perché non avrebbe avuto senso. L’importante sarebbe stato concentrarsi sul testimoniare, sull’aiutare chi aveva bisogno, sul promuovere la pace, l’amore, l’inclusione, l’accoglienza e la tolleranza.
So che hai sofferto, so che sei stato terribilmente male e posso solo immaginare quanto il dolore ti abbia impedito di dormire di notte e ti abbia spinto a rifugiarti dietro un sospiro di giorno. So che dietro a un sorriso sicuramente vi era nascosto un mondo inaccessibile, di cui fate parte solo a te e la tua amata famiglia. E avrei tanto voluto ascoltarti, abbracciarti. Farti sapere che non sei solo.
Che anche oggi ci sono persone come me, e come molti altri, che nonostante le brutture che ci circondano hanno deciso di far vincere la luce, la speranza. L’amore.
Che meravigliosa parola che è, l’amore.
E se ce l’hai fatta tu, ce la possiamo fare anche noi.
Se ce l’ha fatta Anne a non perdere mai la speranza, ce la possiamo fare anche noi.
Se ce l’hanno fatta gli altri Sopravvissuti, ce la possiamo fare anche noi.
Se ancora oggi chi ha poco riesce a vivere con tanto, ce la possiamo fare anche noi.
Perché il segreto è non smettere di credere, di sperare. È non avere paura di aiutare e di chiedere aiuto. È abbracciare e lasciarsi abbracciare. È riuscire a combattere insieme, e se necessario anche da soli.
È riuscire ad andare avanti. A trovare sempre quella spinta per mettere un piede davanti all’altro. Anche se alcune volte ci sentiamo piccoli, anche se spesso tutto ci sembra solo una gran confusione, anche se ci sentiamo impotenti… ogni piccolo gesto può davvero portare a qualcosa di grande.
Grazie, Otto.
Grazie per avermi permesso di capire. Grazie, Anne, per avermi permesso di sapermi ascoltare e di far emergere la vera persona che sono.
Vi sarò infinitamente riconoscente, per sempre.
Con amore, vostra,


Federica Pannocchia

MATRIMONIO di Ehdit ed Otto Frank


 12 maggio 1925 12 maggio 2022

MATRIMONIO di Ehdit ed Otto Frank

    GENITORI DI MARGOT SARAH BETTI FRANK ED ANNELIS MARIE FRANK

✝ Pensiero del 12 maggio 2022

  ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Meditazione sul Vangelo di Gv 13,16-20

Accogliere l’inviato di Gesù.

San Paolo, testimone e apostolo di Cristo si dedica alla predicazione senza risparmiarsi e con entusiasmo. Confuta gli errori e con l’esortazione conduce tutti quelli che avvicina alla fede in Gesù, il Cristo, il Messia Salvatore. Infiammato di santo zelo per la grazia ricevuta nell’incontro personale con il Signore e nel battesimo, ora ha la forza di procedere nel ministero senza mai esitare e di cogliere ogni buona occasione per testimoniare Cristo al mondo. Sorretto dallo Spirito Santo, Paolo ricorda ai suoi uditori tutti i brani biblici più importanti concernenti la loro salvezza, e narra di come il Dio dei loro padri li ha condotti all’alleanza con sé e di come, ora, quell’alleanza si realizzi in Gesù di Nazareth.

Gesù, in questo Vangelo, ci rivela il mistero della salvezza che ci raggiunge per mezzo dell’accoglienza dello Spirito Santo. Accogliere lo Spirito significa accogliere Cristo che, per mezzo della grazia, ci inserisce nella Sua vita di risorto e ci conduce al Padre, facendoci partecipi del Suo disegno di salvezza: dimorare in Lui, nella reciprocità del Suo Amore. Lo Spirito Santo e Gesù operano sempre insieme, l’Uno insegnando e ricordando tutto quello che Gesù ha detto e ha fatto; l’Altro conducendoci, rendendoci capaci di fruire del dono della salvezza. Lo Spirito Santo, una volta accolto, ci introduce poi nella verità tutta intera, ed eleva la nostra intelligenza alla comprensione del mistero del Verbo incarnato, fino ad accogliere con profondità di fede il mistero della sua passione, morte e risurrezione. Come è ben sottolineato nel vangelo, Spirito Santo ci viene offerto da Gesù quale dono gratuito del Padre, che chiede d'essere accolto appunto come dono, non come pretesa o diritto, ma con grande rispetto, gratitudine e profonda umiltà. Il dono di Dio va accolto in verità, con rettitudine di cuore e va cercato, invocato, atteso, pregato, e per esso si deve rendere grazie. È una risorsa d’amore portata da Dio in modo sovrabbondante nel nostro cuore, e occorre che sia generosamente accolta e donata a tutti quale partecipazione della sua carità.

Giovedì 12 Maggio 
S. Pancrazio (mf); Ss. Nereo e Achilleo (mf); S. Leopoldo Mandic
4.a di Pasqua
At 13,13-25; Sal 88; Gv 13,16-20
Canterò in eterno l’amore del Signore

Gesù Cristo, testimone fedele, primogenito dei morti, tu ci hai amati e hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.

 (Apocalisse 1,5)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: Canterò in eterno l’amore del Signore.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza».

«La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”».

Gesù Cristo, testimone fedele, primogenito dei morti, tu ci hai amati e hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.

 (Apocalisse 1,5)

11 maggio, 2022

✝ Pensiero del 11 maggio 2022

  ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

 La Luce, è in ogni uomo, non nasconderla, essa ti porterà a DIO.

Meditazione sul Vangelo di Gv 12,44-50

Accogliere Cristo con fede.

Il protagonista principale di questa lettura è lo Spirito Santo che, per mezzo della predicazione degli apostoli, si diffonde nel cuore dei chiamati e li abilita, a loro volta, a diffondere l’amore. Lo Spirito Santo elegge e abilita Barnaba e Saulo al ministero della predicazione, cominciando dai Giudei.

È Dio che chiama, destina e porta a compimento il nostro cammino verso di sé. Con la Pentecoste, lo Spirito è effuso nella Chiesa, la istruisce e le ricorda tutto ciò che Gesù ha detto e ha fatto. È Lui che forma la vita di ogni fedele, conformandola a Cristo, abilitandolo alla preghiera e a vivere una eminente vita di fede, speranza e carità. Questa nuova presenza dello Spirito annunziata da Gesù – “Egli abiterà presso di voi, resterà con voi, vi ricorderà quello che vi ho detto...” – fonda un nuovo modo di dare culto a Dio, basato sull’adesione libera e totale della persona. Gesù ci invita con forza a credere in Lui, ad accoglierlo e a relazionarci con Lui, per poter beneficiare della sua salvezza, offerta a tutti dal Padre. Egli ci chiama a “gran voce” ad aprire il cuore, a pronunziare il nostro incondizionato “sì” a Lui, che è la porta del cielo. Questo è il “primo momento della fede”: l’affidarsi al Signore che è Via, Verità e Vita. Il “secondo momento della fede” sta nell’aderire non solo alla Sua Persona, ma anche a tutto quello che Lui ha detto e ha fatto: “Chi ascolta le mie parole e le osserva, avrà la vita eterna”. Osservare le parole del Signore, collocarsi nel cuore della Sua Persona, assumere il Suo stile, relazionarsi con rettitudine di cuore ai contenuti della Sua Parola, significa inserire nella nostra vita un dinamismo trasformante che ci porta a dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.

Mercoledì 11 Maggio 
S. Ignazio da Laconi; B. Gregorio Celli
4.a di Pasqua
At 12,24 – 13,5; Sal 66; Gv 12,44-50
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti

Io sono la luce, del mondo, dice il Signore: Chi segue me avrà la luce della vita.

 (Giovanni 8,12)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 66)
Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Io sono la luce, del mondo, dice il Signore: Chi segue me avrà la luce della vita.

 (Giovanni 8,12)

10 maggio, 2022

Peter van Pels

Il 10 maggio come oggi, nel 1945 moriva Peter van Pels secondo un elenco tenuto dallo staff medico, aveva 18 anni.



✝ Pensiero del 10 maggio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

 Meditazione sul Vangelo di Gv 10,22-30

Ascoltiamo la voce del Pastore.

Nella lettura viene raccontato lo sconforto degli apostoli, a seguito della persecuzione scoppiata al tempo di Santo Stefano, e di come, per salvarsi, molti siano dovuti emigrare in altre regioni. Nonostante le persecuzioni e i soprusi, però, la Parola di Dio si diffondeva, accompagnata ovunque da evidenti segni della presenza dello Spirito Santo. Barnaba, mandato dalla Comunità di Gerusalemme a sincerarsi di quella sublime presenza dello Spirito tra i pagani, insegna a tutti con “unzione” la “sequela di Cristo”. A quella predicazione molti si convertono, assumendo con slancio lo stile del Maestro, tanto che i discepoli di Antiochia, per il loro modo di comportarsi assai diverso da quello abituale, per la prima volta sono chiamati cristiani.

Nel Vangelo di Giovanni viene descritto il grande rifiuto della casa d’Israele che, non accettando le parole di Gesù e ancor meno la sua persona, si estrania dalla salvezza. A Gerusalemme, Gesù rivela apertamente il disegno di salvezza del Padre e annuncia che, proprio attraverso l’accoglienza della sua persona, nella sua umanità, il Padre l’avrebbe donata. Gesù, il rivelatore del disegno del Padre, desidera portare gli Ebrei alla pienezza della verità; vuole condurli, cioè, dall’Alleanza antica, stabilita dalle leggi di Mosè, alla Nuova Alleanza con Lui, fondata nel suo nome; ma essi non lo hanno accolto, perché non erano sue pecore. Anche a noi, che ci riteniamo seguaci di Cristo, viene rivolta la Parola del Buon Pastore che consola e dà speranza: possiamo far parte del suo gregge solo se crediamo in Lui ed ascoltiamo la Sua Parola. Egli ci “conosce”, cioè, ci ama e perciò nessuno potrà rapirci ed allontanarci da Dio Padre e dalla vita eterna con Lui.

Martedì 10 Maggio 
S. Gordiano; S. Cataldo; S. Giobbe; S. Giovanni d’Avila
4.a di Pasqua
At 11,19-26; Sal 86; Gv 10,22-30
Genti tutte, lodate il Signore

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 86)
Rit: Genti tutte, lodate il Signore.

Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!

Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».

Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)