Domenica Bertè
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara sono una ragazza disabile, dalla nascita. Sono devota a Maria Regina della Famiglia apparsa nel maggio 1944 a Ghiaie di Bonate (Bg) ad Adelaide Roncalli a soli sette anni. Scopo mantenere viva la Memoria. Sono devota al GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE
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12 maggio, 2022
BUON COMPLEANNO OTTO FRANK! (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980)
BUON COMPLEANNO OTTO FRANK! (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980)
MATRIMONIO di Ehdit ed Otto Frank
12 maggio 1925 12 maggio 2022
MATRIMONIO di Ehdit ed Otto Frank
GENITORI DI MARGOT SARAH BETTI FRANK ED ANNELIS MARIE FRANK
✝ Pensiero del 12 maggio 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Gv 13,16-20
Accogliere l’inviato di Gesù.
San Paolo, testimone e apostolo di Cristo si dedica alla predicazione senza risparmiarsi e con entusiasmo. Confuta gli errori e con l’esortazione conduce tutti quelli che avvicina alla fede in Gesù, il Cristo, il Messia Salvatore. Infiammato di santo zelo per la grazia ricevuta nell’incontro personale con il Signore e nel battesimo, ora ha la forza di procedere nel ministero senza mai esitare e di cogliere ogni buona occasione per testimoniare Cristo al mondo. Sorretto dallo Spirito Santo, Paolo ricorda ai suoi uditori tutti i brani biblici più importanti concernenti la loro salvezza, e narra di come il Dio dei loro padri li ha condotti all’alleanza con sé e di come, ora, quell’alleanza si realizzi in Gesù di Nazareth.
Gesù, in questo Vangelo, ci rivela il mistero della salvezza che ci raggiunge per mezzo dell’accoglienza dello Spirito Santo. Accogliere lo Spirito significa accogliere Cristo che, per mezzo della grazia, ci inserisce nella Sua vita di risorto e ci conduce al Padre, facendoci partecipi del Suo disegno di salvezza: dimorare in Lui, nella reciprocità del Suo Amore. Lo Spirito Santo e Gesù operano sempre insieme, l’Uno insegnando e ricordando tutto quello che Gesù ha detto e ha fatto; l’Altro conducendoci, rendendoci capaci di fruire del dono della salvezza. Lo Spirito Santo, una volta accolto, ci introduce poi nella verità tutta intera, ed eleva la nostra intelligenza alla comprensione del mistero del Verbo incarnato, fino ad accogliere con profondità di fede il mistero della sua passione, morte e risurrezione. Come è ben sottolineato nel vangelo, Spirito Santo ci viene offerto da Gesù quale dono gratuito del Padre, che chiede d'essere accolto appunto come dono, non come pretesa o diritto, ma con grande rispetto, gratitudine e profonda umiltà. Il dono di Dio va accolto in verità, con rettitudine di cuore e va cercato, invocato, atteso, pregato, e per esso si deve rendere grazie. È una risorsa d’amore portata da Dio in modo sovrabbondante nel nostro cuore, e occorre che sia generosamente accolta e donata a tutti quale partecipazione della sua carità.
Giovedì 12 Maggio
S. Pancrazio (mf); Ss. Nereo e Achilleo (mf); S. Leopoldo Mandic
4.a di Pasqua
At 13,13-25; Sal 88; Gv 13,16-20
Canterò in eterno l’amore del Signore
Gesù Cristo, testimone fedele, primogenito dei morti, tu ci hai amati e hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.
(Apocalisse 1,5)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: Canterò in eterno l’amore del Signore.
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza».
«La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”».
Gesù Cristo, testimone fedele, primogenito dei morti, tu ci hai amati e hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.
(Apocalisse 1,5)
11 maggio, 2022
✝ Pensiero del 11 maggio 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
La Luce, è in ogni uomo, non nasconderla, essa ti porterà a DIO.
Meditazione sul Vangelo di Gv 12,44-50
Accogliere Cristo con fede.
Il protagonista principale di questa lettura è lo Spirito Santo che, per mezzo della predicazione degli apostoli, si diffonde nel cuore dei chiamati e li abilita, a loro volta, a diffondere l’amore. Lo Spirito Santo elegge e abilita Barnaba e Saulo al ministero della predicazione, cominciando dai Giudei.
È Dio che chiama, destina e porta a compimento il nostro cammino verso di sé. Con la Pentecoste, lo Spirito è effuso nella Chiesa, la istruisce e le ricorda tutto ciò che Gesù ha detto e ha fatto. È Lui che forma la vita di ogni fedele, conformandola a Cristo, abilitandolo alla preghiera e a vivere una eminente vita di fede, speranza e carità. Questa nuova presenza dello Spirito annunziata da Gesù – “Egli abiterà presso di voi, resterà con voi, vi ricorderà quello che vi ho detto...” – fonda un nuovo modo di dare culto a Dio, basato sull’adesione libera e totale della persona. Gesù ci invita con forza a credere in Lui, ad accoglierlo e a relazionarci con Lui, per poter beneficiare della sua salvezza, offerta a tutti dal Padre. Egli ci chiama a “gran voce” ad aprire il cuore, a pronunziare il nostro incondizionato “sì” a Lui, che è la porta del cielo. Questo è il “primo momento della fede”: l’affidarsi al Signore che è Via, Verità e Vita. Il “secondo momento della fede” sta nell’aderire non solo alla Sua Persona, ma anche a tutto quello che Lui ha detto e ha fatto: “Chi ascolta le mie parole e le osserva, avrà la vita eterna”. Osservare le parole del Signore, collocarsi nel cuore della Sua Persona, assumere il Suo stile, relazionarsi con rettitudine di cuore ai contenuti della Sua Parola, significa inserire nella nostra vita un dinamismo trasformante che ci porta a dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.
Mercoledì 11 Maggio
S. Ignazio da Laconi; B. Gregorio Celli
4.a di Pasqua
At 12,24 – 13,5; Sal 66; Gv 12,44-50
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti
Io sono la luce, del mondo, dice il Signore: Chi segue me avrà la luce della vita.
(Giovanni 8,12)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 66)
Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Io sono la luce, del mondo, dice il Signore: Chi segue me avrà la luce della vita.
(Giovanni 8,12)
10 maggio, 2022
Peter van Pels
Il 10 maggio come oggi, nel 1945 moriva Peter van Pels secondo un elenco tenuto dallo staff medico, aveva 18 anni.
✝ Pensiero del 10 maggio 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Gv 10,22-30
Ascoltiamo la voce del Pastore.
Nella lettura viene raccontato lo sconforto degli apostoli, a seguito della persecuzione scoppiata al tempo di Santo Stefano, e di come, per salvarsi, molti siano dovuti emigrare in altre regioni. Nonostante le persecuzioni e i soprusi, però, la Parola di Dio si diffondeva, accompagnata ovunque da evidenti segni della presenza dello Spirito Santo. Barnaba, mandato dalla Comunità di Gerusalemme a sincerarsi di quella sublime presenza dello Spirito tra i pagani, insegna a tutti con “unzione” la “sequela di Cristo”. A quella predicazione molti si convertono, assumendo con slancio lo stile del Maestro, tanto che i discepoli di Antiochia, per il loro modo di comportarsi assai diverso da quello abituale, per la prima volta sono chiamati cristiani.
Nel Vangelo di Giovanni viene descritto il grande rifiuto della casa d’Israele che, non accettando le parole di Gesù e ancor meno la sua persona, si estrania dalla salvezza. A Gerusalemme, Gesù rivela apertamente il disegno di salvezza del Padre e annuncia che, proprio attraverso l’accoglienza della sua persona, nella sua umanità, il Padre l’avrebbe donata. Gesù, il rivelatore del disegno del Padre, desidera portare gli Ebrei alla pienezza della verità; vuole condurli, cioè, dall’Alleanza antica, stabilita dalle leggi di Mosè, alla Nuova Alleanza con Lui, fondata nel suo nome; ma essi non lo hanno accolto, perché non erano sue pecore. Anche a noi, che ci riteniamo seguaci di Cristo, viene rivolta la Parola del Buon Pastore che consola e dà speranza: possiamo far parte del suo gregge solo se crediamo in Lui ed ascoltiamo la Sua Parola. Egli ci “conosce”, cioè, ci ama e perciò nessuno potrà rapirci ed allontanarci da Dio Padre e dalla vita eterna con Lui.
Martedì 10 Maggio
S. Gordiano; S. Cataldo; S. Giobbe; S. Giovanni d’Avila
4.a di Pasqua
At 11,19-26; Sal 86; Gv 10,22-30
Genti tutte, lodate il Signore
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 86)
Rit: Genti tutte, lodate il Signore.
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
09 maggio, 2022
"In Memoriam": concerto sinfonico del 09 05 2022 in ricordo del Giudice ...
Aldo Moro e Peppino Impastato
Aldo Moro e Peppino Impastato
09 maggio 1978 09 maggio 2022quarantaquattro anni fa
Il tempo passa...ma VOI RESTATE SEMPRE CON NOI
Sant'Isaia
Sant'Isaia
Nel 740 a.C., anno in cui morì il re Ozio, Isaia ebbe nel tempio di Gerusalemme una visione nella quale il Signore lo inviava ad annunciare al popolo la rovina di Israele. Sacerdote della tribù di Levi, Isaia è uno dei cinque più importanti profeti di cui si parla nella Bibbia. Ciò che di importante si può dire circa la vita del profeta Isaia è che, differentemente da quanto accada per altri profeti, in Isaia prevale l’aspetto poetico, politico e visionario dell’essere un profeta.
Il suo peso politico, in maniera particolare, fece sì da renderlo un personaggio molto noto al suo tempo grazie soprattutto ai suoi continui e costanti tentativi di impedire alleanze militari, dietro il sostegno dell’unica strada possibile: la fiducia in Dio. La sua attività profetica, invece, fu quella di costante impegno nel denunziare il degrado morale diffuso tra il popolo a causa della prosperità del paese.
Del profeta Isaia si perde ogni traccia attorno al 700 a.C. e secondo quanto detto dalla tradizione ebraica fu molto probabilmente arrestato e successivamente condannato a morte sotto Manasse. I vangeli apocrifi, diversamente, ritengono che venne torturato e che il suo corpo venne squarciato in due parti.
MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di sant’Isaia, profeta, che, nei giorni di Ozia, Iotam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda, fu mandato a rivelare al popolo infedele e peccatore la fedeltà e la salvezza del Signore a compimento della promessa fatta da Dio a Davide. Presso i Giudei si tramanda che sia morto martire sotto il re Manasse.
✝ Pensiero del 09 maggio 2022
✝
Il peccato inclina al mercenario, ma la grazia del Risorto ci unisce al Pastore.
Meditazione sul Vangelo di Gv 10,1-10
La “porta” che apre alla vita eterna.
L’evangelista Giovanni, subito dopo il racconto del cieco nato, riporta il discorso di Gesù sulla “porta delle pecore” e sul “Buon Pastore”. Il cieco nato è espulso dalla sinagoga per la sua professione di fede nel Messia (Gv 9,30-34); è stato scomunicato, allontanato dalla comunità; potrebbe essere considerato come una pecora sbandata, senza pastore e senza gregge. Chi crede in Gesù, però, entra nell’ovile di Dio attraverso la porta di vita e di salvezza che è il Cristo, anzi, diventa una pecora del Buon Pastore.
Gesù, quale Buon Pastore, è legato alle sue “pecore”, gli uomini, con la conoscenza personale e con l’amore per ciascuna, tanto che giungerà al dono totale di sé per la loro salvezza. Il Buon Pastore chiama tutte le “pecore” a quel destino universale di salvezza cui il Padre le ha convocate per mezzo della fede in Cristo. C’è, dunque, un solo Pastore, che è Cristo, Messia di tutte le “pecore”, siano esse provenienti dal “recinto” della casa d’Israele come da altri “recinti”. Tutte le “pecore” che ascoltano la sua voce sono raccolte in un unico “gregge” per formare così il nuovo popolo di Dio, popolo di salvati che trova la propria coesione per mezzo della fede in Lui. Tutte le “pecore” sono attente alla voce del Buon Pastore: lo guardano, lo ascoltano, lo seguono perché sono docili al suo volere. Egli è il punto di attrazione, la loro sicurezza, perché Egli è la “loro porta ed il loro ovile”. Questa Parola ci apre a comprendere come Cristo sia il punto di riferimento di tutta la storia umana, e, al tempo stesso, ci chiama a vivere di conseguenza. Si tratta di arrivare, attraverso le Scritture, a Colui che ci ama. E, poi, il fatto che il Pastore “chiami le pecore una per una…” indica l’esperienza profonda di comunione che è il cuore dell’esperienza della Parola: l’atto personale di chi crede non si ferma all’enunciato dottrinale, ma va, come chi è innamorato, alla ricerca del volto di Dio.
Lunedì 09 Maggio
S. Pacomio; S. Isaia pr.; B. Forte Gabrielli
4.a di Pasqua
At 11,1-18; Sal 41 e 42; Gv 10,1-10 (B,C) Gv 10,11-18 (A)
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente
Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
(Giovanni 10,14)
SALMO RESPONSORIALE (Salmi 41 e 42)
Rit: L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.
Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
(Giovanni 10,14)
08 maggio, 2022
AUGURI DI CUORE, ALLA VERGINE MARIA, MADRE DI GESÙ E MADRE DELL'UMANITÀ INTERA.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 19,25-34
BUONA FESTA DELLA MAMMA!
Oggi, 08 maggio FESTA DELLA MAMMA
Tanti Auguri di cuore, ad un'altra MAMMA DOLCISSIMA, LA MAMMA FRANCA RAMPI.
BUONA FESTA DELLA MAMMA!
BUONA FESTA DELLA MAMMA!
Auguri a tutte le mamme di ieri, oggi e domani.Auguri a chi ogni giorno fa sacrifici per i propri figli, a chi nasconde le lacrime dietro a un sorriso, a chi desidera diventare mamma, a chi aspetta un figlio, a chi ha perso un figlio ma rimarrà per sempre una mamma.
Auguri a tutte le mamme che sono state rinchiuse dietro il filo spinato di un lager nazista. A chi oggi è obbligata a lasciare il proprio Paese, a chi non sa come arrivare a fine mese.
A tutte quelle mamme che imparano dai propri errori, che ridono sguaiatamente, che giocano con i loro figli, che cadono e si rialzano, che si accettano per come sono.
Auguri a tutte le mamme, di ogni Paese, ma proprio a tutte.
Buona Festa della Mamma.
Federica Pannocchia
Oggi 08 maggio FESTA DELLA MAMMA TANTI AUGURI DI CUORE ALLA SIGNORA ROSALIA CORBO IN LIVATINO
TANTI AUGURI DI CUORE ALLA SIGNORA ROSALIA CORBO IN LIVATINO.
Oggi, 08 maggio FESTA DELLA MAMMA.
DONNA, MOGLIE E, MAMMA ESEMPLARE, DEL GIUDICE ROSARIO ANGELO, UOMO, MARTIRE, PER LA GIUSTIZIA ED INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE.
Ci protegga, tutti da lassù, insieme a tutta la sua adorata FAMIGLIA.
Padre Nostro....
Ave Maria......Gloria.....L'Eterno Riposo
❤️
✝ Pensiero del 08 maggio 2022
✝
Meditazione sul Vangelo di Gv 10,27-30
Cristo, Buon Pastore.
La Chiesa tradizionalmente dedica questa quarta domenica di Pasqua alla contemplazione di Cristo, Buon Pastore. Il brano evangelico proclamato oggi è tratto dal discorso detto appunto “del buon pastore” in cui Gesù illustra il tema dell’ascolto e della conoscenza tra pastore e gregge. Da un lato, Cristo-Buon Pastore conosce le sue pecore. Questa espressione indica la profondità del rapporto d’amore personale che Lui nutre per ogni creatura. Dall’altro lato, la creatura, uomo o donna, risponde a questa conoscenza con l’ascolto, che comporta la totale adesione di fede agli insegnamenti di Cristo.
Forse non molti tra noi hanno visto dal vivo e da vicino delle pecore. Per chi vive in una città è evidentemente abbastanza difficile. Nell’antichità, i pastori facevano uscire insieme i loro greggi, e accadeva frequentemente che, pascolando insieme, le pecore si mischiassero le une con le altre, ma si dividessero poi con agilità, non appena udivano il richiamo del proprio pastore. Per quei pastori, perdere una pecora era una tragedia e stavano ben attenti a proteggerle e difenderle. Arrivavano a riconoscerle una ad una dalle caratteristiche più peculiari, e assegnavano un nome ad ognuna. Possiamo pensare che l’umanità sia numerosissima, che ci somigliamo tutti e che, quindi, sia impossibile che Dio possa occuparsi di ognuno di noi, ma non è così. Dove noi vediamo soltanto una massa informe di pecore, il pastore vede individualmente ogni pecora e prontamente si accorge se ne manca qualcuna, se distrattamente una di un altro gregge si unisce al suo, o se ce n’è una malata… Dio ha questa visione di ognuno fra tutti gli esseri umani. Ancor più consolante è considerare che, in virtù del battesimo, possiamo dire che non siamo più pecore fra tutte le altre in una moltitudine di greggi, ma siamo diventati pecore del gregge di Cristo, pecore un po’ speciali, più care, più seguite, quelle che hanno Lui come punto di riferimento, che sanno distinguere la sua voce e che lo seguono senza lasciarsi distrarre dai richiami degli estranei. Lui si è impegnato a mantenerci al suo fianco e a badare a noi, così che nulla venga a mancarci da parte sua.
Domenica 08 Maggio
B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il Moro
4.a di Pasqua (anno C)
At 13,14.43-52; Sal 99; Ap 7,9.14b-17; Gv 10,27-30
Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida
Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
(Giovanni 10,14)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 99)
Rit: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
«Egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo».
Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
(Giovanni 10,14)
07 maggio, 2022
✝ Pensiero del 07 maggio 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Chi vuole, veramente essere amico di Gesù dice come Pietro "Signore da chi andremo? Solo Tu hai parole di Vita Eterna "
Meditazione sul Vangelo di Gv 6,60-69
Parole di vita eterna.
In questa lettura degli Atti, vediamo san Pietro che, mosso dallo Spirito Santo, compie le opere del Maestro risuscitando Tabità. Lo Spirito Santo ci pone nel reciproco amore del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre; ci fa essere protagonisti del loro stile di vita, ci fa crescere nel modo di vivere delle persone divine, che è l’amore che dona la vita.
In questo brano evangelico, Gesù sottolinea come sia fondamentale la fede nella vita d'ogni uomo. Essa è anzitutto dono, ma deve essere coltivata e curata con la grazia di Dio, ricorrendo ai sacramenti, in modo particolare alla Riconciliazione e all’Eucaristia, e alla preghiera. Gesù esorta i discepoli a crescere nella vita dello spirito, perché sa che la nostra umanità è talmente fragile e debole da non riuscire né a vivere in questo mondo senza scendere a compromessi, né a sopportare le prove e le sofferenze della vita, se non con il suo aiuto. Anche per noi, allora, le parole di Gesù diventano spirito e vita: diventano vive, perché Gesù vive in noi. Soltanto allora possiamo divenire un raggio di luce che illumina e guida chi è accanto a noi. E, con l’offerta quotidiana a Dio di noi stessi, ci renderemo simili a Gesù e parteciperemo pienamente alla sua redenzione, portando quei frutti di vita eterna che sono le opere di carità.
Sabato 07 Maggio
S. Domitilla; S. Rosa Venerini; S. Agostino Roscelli
3.a di Pasqua
At 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
(Giovanni 6,63,68)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 115)
Rit: Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
«Tu hai spezzato le mie catene».
«A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
ed invocherò il nome del Signore».
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
(Giovanni 6,63,68)
06 maggio, 2022
MEMORIA DEL FUNERALE Effige Caterina Cittadini mercoledì 06 maggio 1857 Don Antonino Ubiali
MEMORIA DEL FUNERALE
Sulla sua tomba fu collocata un’epigrafe in latino - composta da don Antonio Ubiali - «A memoria senza fine di Caterina Cittadini, Fondatrice del Monastero delle Orsoline in Somasca: stupenda per pietà, integrità ed austerità di vita e per saggezza. Alla Croce di Gesù affissa col cuore e vivendo per Lui, continuò, instancabile ad educare le compagne e le ragazze a virtù benché consumata dalla lunga malattia. Morì nel bacio del Signore, il 5 maggio 1857, all'età di 56 anni, lasciando una grande di sé».
In ricordo delle virtù di Caterina, la
sua dedizione alla Croce del Signore, l’impegno nel formare a virtù
compagne e fanciulle e il rimpianto lasciato.
Ciò che Caterina
aveva tanto desiderato avvenne dopo la sua morte: il 14 dicembre
dello stesso anno il Vescovo di Bergamo Mons. Pietro Luigi Speranza
emette il Decreto di erezione canonica dell’Istituto. È un
giorno, questo, in cui Caterina fu protagonista perché il suo
spirito viveva nelle donne che avevano condiviso la sua vocazione.
Così è il destino dei Santi: gustare nell’al di là, nella luce
di Dio, il premio delle loro fatiche.