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09 aprile, 2022

✝ Pensiero del 09 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto, perché io sono un verme e non un uomo, rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente. 

(Salmo 21,20.7)

Meditazione sul Vangelo di Gv 10,45-56

La tua morte è la mia salvezza.

Nel campo di sterminio di Auschwitz un giorno si procede a una decimazione. Devono essere messi a morte dieci prigionieri presi a caso. Capita un padre di famiglia, che piange sconsolato pensando ai suoi figli. Un frate, p. Massimiliano, chiede di poterlo sostituire e prende il suo posto. Muore per salvare una vita. È S. Massimiliano Kolbe. È arrivato a questo gesto non per caso. Aveva alle spalle una vita di generosità. Non sono poche le mamme che preferiscono portare a termine una gravidanza che pensare alla propria salute. Muoiono per dare la vita. Un giorno assolato, una spiaggia tranquilla, i ragazzi finalmente sono riusciti ad andare al mare, fanno un bagno divertito. Un’onda anomala li investe e li sta annegando tutti. Il prete si fa in quattro e li porta a riva uno a uno. Lui è un atleta, ha alle spalle tante ore di nuoto e ce la fa. Ma alla fine cade a terra stroncato dalla fatica. È morto per salvare i suoi ragazzi. Il nostro mondo non è fatto solo di egoisti, ma anche di uomini e donne che hanno fatto dell‘amore la loro legge. Gesù, uomo come noi, è dentro questa catena di bontà. È venuto a salvarci, ha condiviso in tutto la nostra vita e non poteva non offrire la sua per la vita di tutti. Il vangelo di Giovanni narra come lentamente, ma inesorabilmente si stia stringendo il cerchio della morte attorno a Lui. Ha toccato più di un nervo scoperto del potere dei sommi sacerdoti che, a pochi giorni dalla grande Pasqua, intensificano le loro sedute, diurne e notturne, pubbliche e mafiose, per poterlo fermare. L’ultimo fatto inaudito è la risurrezione di un morto, molto noto, nobile, che abitava alle porte di Gerusalemme, Lazzaro. Qualche uomo del potere era pure andato ai funerali, aveva visto sigillare la tomba. Ma, inaudito, Gesù è arrivato quando già il cadavere aveva un odore insopportabile e lo ha riportato in vita. Ma dove andremo a finire? Se Gesù continua cosi, noi possiamo andare tutti in pensione, ma quello che più conta finisce la nostra religione. Occorre fermare Gesù. È meglio che uno muoia per la salvezza di tutti. Mai profezia fu così precisa, mai odio fu così lucido nel decidere una strategia di sopravvivenza. E l’hanno fatto fuori, credendo di aver risolto il problema. Ma Gesù ha spuntato con la risurrezione anche queste armi di morte.

Ed è diventato speranza di vita per tutti.

Sabato 9 Aprile 
S. Demetrio; S. Liborio
 Beato Ubaldo da San Sepolcro San Massimo
5.a di Quaresima
Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge
Ez 37,21-28; Cant. Ger 31,10-12 13; Gv 11,45-56

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 (Ezechiele 18,31)

SALMO RESPONSORIALE (Geremia 31,10-13)
Rit: Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciatela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
lì consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 (Ezechiele 18,31)

08 aprile, 2022

✝ Pensiero del 08 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

L'opera, che ha compiuto Gesù, è la Sua Pasqua. In essa, si compie, la sua obbedienza al Padre, che per questo lo rialza dalla morte.

Abbi pietà di me, o Signore, sono nell’affanno.
Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori;
Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato. 

(Salmo 30,10.16.18)

Meditazione sul Vangelo di Gv 10,31-42

Sei un uomo e ti fai Dio!

Chi ci ha preceduto, e forse anche noi nella fanciullezza e nella prima adolescenza, è cresciuto con la profonda convinzione di essere fatto a immagine di Dio, come il tu di un Dio personale. Dio è l’essere in cui rispecchiarsi e a cui configurarsi, in cui trovare il senso della vita e della morte, della buona e della cattiva sorte, del presente e del futuro. Oggi, tuttavia, viviamo un’epoca nella quale l’uomo non crede più alla centralità di Dio nella storia. Conseguenza? Rottamato Dio, si è proceduto alla “rottamazione” dell’uomo. dissolto in mille maschere, simulacri, manichini. Siccome siamo profondamente religiosi e la nostra vita è sempre orientata a una sete di Lui, di inventiamo dei surrogati. I ragazzi che non sentono più parlare di Dio, cadono nel satanismo; la gente semplice si cerca le sue magie. Di fatto sta aumentando il fatturato dei maghi. L’intellettuale crede di non fare la fila dalle fattucchiere, ma pone la sua fiducia solo nelle ipotesi scientifiche, che fungono ancor più da ultima spiaggia, destinata a dissolversi a ogni ricerca più avveduta. Il superficiale sostituisce Dio con le sue star. A questa deriva il popolo di Israele si opponeva in tutti i modi, richiamando sempre l’assoluta unicità di Dio. Per questo non sono riusciti a farsi provocare da Gesù. Vedevano in lui un uomo che aveva la sfrontatezza blasfema di mettersi al posto di Dio. Inaudito.  Bestemmia. Roba da lapidazione e infatti cercavano ogni modo per lapidarlo. Di fronte a questa bestemmia non servivano processi, tanto era delittuosa. Noi siamo tanto abituati agli idoli che non ci faremmo caso. Ogni tanto c‘è uno che si fa dio, che diventa il dio della nostra vita, uno o qualcosa cui sacrifichiamo la nostra felicità, la nostra esistenza. Abbiamo bisogno di ritornare al Dio vero e l’unica strada è Gesù, è il vangelo, la sua buona notizia, è la sua croce, la sua storia, la sua vita donata.

Tornare a Dio, significa sperare ancora ed essere certi che la vita è ancora nelle sue mani, la nostra come quella del mondo.

Venerdì 8 Aprile 
S. Amanzio; B. Clemente da Osimo
5.a di Quaresima
Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore
Ger 20,10-13; Sal 17; Gv 10,31-42

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Giovanni 6,63.68)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 17)
Rit: Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,
già mi stringevano agguati mortali.

Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:

«Dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido».

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Giovanni 6,63.68)

07 aprile, 2022

Il sacerdote della Misericordia

 Oggi, sono ventisette anni dalla Salita al Cielo di Padre Candido Mffeis, il sacerdote della Misericordia.

Il sacerdote della Misericordia
Le parole della Madonna a Candido
" Sì, egli si farà missionario secondo il mio Sacro Cuore". Con queste parole profetiche, il 14 maggio 1944, durante la seconda apparizione, la Madonna, attraverso la piccola Adelaide, confermava a Candido, ancor tredicenne, la sua vocazione sacerdotale e gli indicava, con grande chiarezza, una grande missione d'amore universale: essere testimone della Misericordia di Dio in mezzo agli uomini.
La formazione sacerdotale
Per rispondere alla chiamata del Cielo, nel 1945, con l'aiuto di padre Felice Murachelli, un generoso prete bresciano conosciuto a Ghiaie durante le apparizioni e diventato sua preziosa guida spirituale, Candido entrò al "Claretanum", collegio internazionale dei Missionari figli del Cuore di Maria, a Roma, dove affrontò una lunga e travagliata formazione. Le umiliazioni e le persecuzioni sopportate a causa della sua schiettezza e rettitudine, oltre a una grave malattia, lo portarono ad un pericoloso deperimento fisico. Ma Candido, nel rifugio sicuro delle mani immacolate della Madonna, pronto a testimoniare, anche col sangue, davanti al mondo e agli increduli, che proprio Lei, la Regina della Famiglia apparsa a Ghiaie, lo aveva veramente scelto per suo ministro testimone dell'Amore, resistette ad ogni prova.
La cura delle anime e il sollievo delle sofferenze.
Nel 1959 ricevette l'ordinazione sacerdotale; venne poi inviato a Palermo come vice parroco, e dopo un intervallo di due anni, dal 1963 al 1965, trascorso come insegnante nel nuovo Seminario di Lierna sul lago di Lecco, tornò alla cura d'anime, dapprima nella diocesi dell'Aquila, in seguito nella diocesi di Rieti e infine in quella di Lanciano, come parroco della piccola comunità di Ari dove rimase fino al 1988, per diciassette anni.
In questo periodo, nonostante l'isolamento e la solitudine, la figura di padre Candido cominciò ad essere conosciuta ed amata da tante persone per il suo zelo, i carismi ricevuti da Dio, la diffusione dei gruppi di preghiera e soprattutto per la sua dedizione verso tutti. Dalla sua "mano" sacerdotale colma dello Spirito di Dio molti hanno ricevuto grazie e benefici, tanto che alcuni pellegrini, diretti a San Giovanni Rotondo, da padre Pio, facevano tappa ad Ari per poterlo conoscere. Padre Candido aveva trasformato questa piccola parrocchia in un giardino profumato e accogliente, la canonica in una "casa della Salute", come egli stesso la chiamava per indicare la presenza costante della Madonna come "Madre della Misericordia" e aveva fatto ricoprire l'abside della chiesa con un grande affresco perché tutti potessero meditare, nella serenità e nella pace di questo luogo, sulla storia della salvezza e sulla Via che porta al Cielo.
Il sacrificio della vita
Era innamorato del Rosario e davanti all'Eucarestia spendeva notti intere in un'accorata preghiera di supplica in favore dei malati e dei più bisognosi, sempre accompagnato dalla voce di Cristo che gli ripeteva : "i ministri miei devono essere come me martiri d'amore e offrire al sole di Dio le piaghe del dolore". Per questo, al culmine di un itinerario di totale offerta di sé a Dio e al prossimo, padre Candido ha accettato di andare volontariamente incontro alla morte perché una famiglia colpita da un tremendo dolore potesse tornare alla gioia. Lo ha fatto quale vero testimone dell'amore di Dio per gli uomini, vero padre spirituale, capace di generare nuova vita, e vita immortale. Lo ha fatto anche, per testimoniare al mondo col suo sangue la verità dell'apparizione della Madonna a Ghiaie e l'autenticità della propria vocazione sacerdotale. Mosso da un'ardente Carità, incontrando, davanti alla cappella delle apparizioni di Ghiaie, sul volto di una madre angosciata per la gravissima malattia del figlio, il volto stesso della Madre Addolorata, toccato nel profondo dell'anima da sì grande pena, padre Candido ha pregato il Padre Misericordioso perché sul volto di quella mamma tornasse la gioia accettando di passare egli stesso per il necessario cammino del dolore. Quel giorno indossava l'abito bianco dell'Ordine di San Domenico, nel quale aveva chiesto di entrare per essere segno dell'Amore di Cristo, l'abito candido come il suo nome, candido come il suo amore puro.
La morte
Povero, com'era nato, il 7 aprile 1995, dopo una dolorosa Via della Croce, padre Candido lasciava questo mondo proprio nella sua tanto amata terra di Ghiaie, la terra benedetta dalle apparizioni della Regina della Famiglia. Ed è salito in Paradiso, accanto ai vergini, accanto all'Agnello Immacolato, accanto alla Madre Immacolata, per essere, ancor più di prima, nostro soccorrevole compagno ed amico.

Oggi, sono ventisette anni dalla Salita al Cielo di Padre Candido Mffeis, il sacerdote della Misericordia.

Oggi, sono ventisette anni dalla Salita al Cielo di Padre Candido Mffeis, il sacerdote della Misericordia.


06 aprile, 2022

«Abbiamo, qui una nuova Maria Goretti».

 Capelli A. sec. XX, Beata Pierina Morosini

nel 1957, era sabato 06 Aprile alle ore 10.15 all'ospedale, Maggiore di Bergamo, l'ha attuale ospedale Papa Giovanni XXIII, ispirava beata Pierina Morosini
Il parere del medico che la visitò al momento del ricovero non lasciava dubbi: «Abbiamo, qui una nuova Maria Goretti».



05 aprile, 2022

✝ Pensiero del 05 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. 

(Salmo 26,14)

Meditazione sul Vangelo di Gv 8,21-30

Alza lo sguardo e contempla il Crocifisso.

Dobbiamo assolutamente avere la possibilità d'alzare lo sguardo da questa nostra vita a qualcosa, a qualcuno che ci sta davanti. I nostri giorni possono per molto giocarsi tutti sulle nostre preoccupazioni, i nostri problemi. Ogni giorno ne scopri uno nuovo. Ti sembrava finalmente di poter stare un po’ in pace, invece ritorna di nuovo il vecchio male, si accaniscono ancora le vecchie sfortune, il marito ritorna al suo vizio, la moglie alle sue manie, i figli fanno quello che vogliono, gli adulti non capiscono niente… e così via. Ma abbiamo qualche volta il coraggio di alzare gli occhi, di guardare un po‘ più in là del nostro naso, di tirarci fuori da questa nebbia che tarpa le nostre ali? Gli ebrei nel deserto, dopo che erano stati avvelenati dai serpenti, guardavano a un serpente di bronzo che Mosè aveva loro messo davanti e ne restavano guariti. Noi non abbiamo serpenti o magie da guardare, non abbiamo scene particolari che ci possono sconfiggere la routine dolorosa della vita, ma abbiamo qualcuno cui poter alzare lo sguardo. Abbiamo un simbolo che ci può dare forza: la croce. Quando avrete innalzalo il Figlio dell’uomo, allora saprete che lo sono. Gesù viene innalzato su quella croce, perché tutti possiamo alzare lo sguardo a lui. È un grande mistero pensare che noi cristiani vogliamo metterci sempre davanti agli occhi un crocifisso, un segno di dolore, uno strumento di tortura e di passione, una condanna vivente. Eppure se guardiamo a quel crocifisso, riusciamo di più a capire la nostra vita. Noi guardiamo lui e lui guarda a noi. Ci vediamo sopra un uomo che muore come capiterà a tutti noi di morire, un uomo lasciato solo come tanto spesso ci troviamo soli noi, un uomo che ha paura di morire, come l’abbiamo noi, un uomo con le braccia aperte come vorremmo sempre trovarci uno davanti a noi, un uomo che sa abbandonarsi nelle braccia di suo Padre, di cui è Figlio amatissimo, un uomo soprattutto che esprime il massimo amore di Dio per noi e di questo abbiamo infinitamente bisogno.

Alzare lo sguardo al Crocifisso, smettere di piangerci addosso e di guardare alle nostre miserie, è la nostra unica e vera speranza che nessuno ci può togliere.

Martedì 5 Aprile 
S. Vincenzo Ferrer; S. Irene; S. Giuliana
5.a di Quaresima
Signore, ascolta la mia preghiera
Nm 21,4-9; Sal 101; Gv 8,21-30

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: «Chiunque trova lui, ha la vita eterna».

Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Giovanni 3,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 101)
Rit: Signore, ascolta la mia preghiera.

‎Signore, ascolta la mia preghiera,‎
‎ a te giunga il mio grido di aiuto. ‎
‎ Non nascondermi il tuo volto‎
‎ nel giorno in cui sono nell’angoscia. ‎
‎ Tendi verso di me l’orecchio,‎
‎ quando t’invoco, presto, rispondimi! ‎
‎ ‎
‎ Le genti temeranno il nome del Signore‎
‎ e tutti i re della terra la tua gloria,‎
‎ quando il Signore avrà ricostruito Sion‎
‎ e sarà apparso in tutto il suo splendore. ‎
‎ Egli si volge alla preghiera dei derelitti,‎
‎ non disprezza la loro preghiera. ‎
‎ ‎
‎ Questo si scriva per la generazione futura‎
‎ e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:‎
‎ «Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,‎
‎ dal cielo ha guardato la terra,‎
‎ per ascoltare il sospiro del prigioniero,‎
‎ per liberare i condannati a morte». ‎

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: «Chiunque trova lui, ha la vita eterna».

Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Giovanni 3,16)

04 aprile, 2022

Nel giorno, della SANTA PASQUA, di dodici anni fa il 04 aprile, come oggi saliva, in Cielo il GIUDICE SANTI LICHERI, " IL GIUDICE DI FORUM "

 Nel giorno, della SANTA PASQUA, di dodici anni fa il 04 aprile, come oggi saliva, in Cielo il GIUDICE SANTI LICHERI, " IL GIUDICE DI FORUM "

REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.
L'ETERNO RIPOSO
L'eterno riposo dona a don Antonio, o Signore,
e splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi in pace. Amen.
Forum, non è più Forum, senza di Lui e Rita Dalla Chiesa.



SALMO 85 Supplica per la pace e la giustizia (Testo CEI 2008)

 SALMO 85 Supplica per la pace e la giustizia



1
 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.

2 Sei stato buono, Signore, con la tua terra,
hai ristabilito la sorte di Giacobbe.

3 Hai perdonato la colpa del tuo popolo,
hai coperto ogni loro peccato.

4 Hai posto fine a tutta la tua collera,
ti sei distolto dalla tua ira ardente.

5 Ritorna a noi, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.

6 Forse per sempre sarai adirato con noi,
di generazione in generazione riverserai la tua ira?

7 Non tornerai tu a ridarci la vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?

8 Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

9 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.

10 Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

11 Amore e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.

12 Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

13 Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;

14 giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.


✝ Pensiero del 04 aprile 2022

  

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

11 Amore e verità s'incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.
12 Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
13 Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
14 giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
(Salmo 85:11, 14)
Gesù, è la Luce, capace, d'illuminare le tenebre, più oscure.

Meditazione sul Vangelo di Gv 8,12-20

Cristo testimone del Padre.

Gesù si presenta come la luce del mondo che illumina l’uomo che percorre la sua via. Parla della vera conoscenza del Padre che consiste nel conoscere Cristo – cioè accettare la sua testimonianza. Ma di questo sono capaci solo coloro che si lasciano illuminare dalla luce vera.

Gesù Cristo è la luce vera che illumina i passi incerti dell’uomo. È il “sole” che risplende in mezzo all’oscurità attraverso la quale, a volte, l’uomo vaga tra il peccato e l’errore. Quando l’uomo si lascia illuminare, allora ha un motivo per saper soffrire, per capire la vita, i suoi turbamenti e le ore di tristezza. Questa luce la troviamo ogni giorno nell’Eucaristia. Lì si dissolvono tutte le nubi più nere. È qui che troviamo il vero amico e la pace che il nostro cuore tanto cerca.

Lunedì 4 Aprile 
S. Isidoro; B. Francesco Marto
5.a di Quaresima
Con te, Signore, non temo alcun male
Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62 opp. 13,41c-62, Sal 22; Gv 8,1-11 (C: 12-20

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore, chi segue me avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
(Giovanni 8,12)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 22)
Rit: Con te, Signore, non temo alcun male.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a causa del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore, chi segue me avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
(Giovanni 8,12)

03 aprile, 2022

Nella Settimana Santa, di dodici anni fa, come oggi 3 aprile, saliva al Cielo Pietro Molla.

 Nella Settimana Santa, di dodici anni fa, come oggi 3 aprile, saliva al Cielo Pietro Molla.

Marito di Santa Gianna Beretta Molla
Ricongiuntosi, con sua moglie e la loro piccola Maria zita, detta Mariolina, salita al Cielo, a soli sei anni di vita.
REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.
L'ETERNO RIPOSO
L'eterno riposo dona a don Antonio, o Signore,
e splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi in pace. Amen.


✝ Pensiero del 03 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Fammi giustizia, o Dio,‎ difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall’uomo perfido e perverso. ‎Tu sei il Dio della mia difesa. 

(Salmo 41,1-2)‎

La mano di DIO, ferma le pietre, e scrive la Misericordia.

Meditazione sul Vangelo di Gv 8,1-11

Lasciamo cadere le pietre dalle mani.

Chi è senza peccato scagli per primo la pietra. Così risuona perentoria la risposta di Gesù a chi crede di dover mettere le cose a posto nella vita degli altri senza guardarsi la propria. L’occasione viene da una piaga umana, di fronte alla quale spesso ci nascondiamo spesso dietro un dito: la prostituzione, la compera e vendita del corpo. La notte è piena di TV commerciali che mettono in vendita il corpo senza pudori, forse anche con qualche finanziamento pubblico. Gesù incontra persone scandalizzate dal comportamento di una donna.  Allora si scaricava sulla donna tutto il disprezzo e la colpa; gli uomini, i maschi, non verranno mai tradotti davanti a un tribunale, al pubblico ludibrio a rendere conto della compera del corpo. Strano commercio che vede sempre almeno due persone a contrattare, ma che ha un solo colpevole: la donna. Loro, i maschi, possono andare tranquillamente in Sinagoga, è sufficiente una qualche abluzione rituale per sistemare tutto. Lei invece deve essere lapidata. In questa stortura si imbatte Gesù. Che farà il sedicente Figlio di Dio? Farà finta di niente e per non scoperchiare colpe e onorevoli? Chi gli trascina davanti la donna, non cerca certo la verità, non è preoccupato di questa creatura. È gente che vuole usare una sofferenza, uno scandalo per far cadere Gesù. Ha già in mano la pietra, è fuori dubbio che deve scagliarla. Il più buono di loro, si sente in colpa perché magari ha frequentato questa donna, ma si vuol scaricare la coscienza facendo sibilare nell’aria il suo sasso di morte; il peggiore, chi non ha rimorsi di niente, lancerà lo stesso il suo sasso di malavoglia perché dovrà trovarsi un’altra donna, ma deve salvare la faccia. La domanda che fanno a Gesù è su istigazione. Gesù risponde scrivendo per terra: lascia che la loro domanda risuoni nella loro coscienza. Non inveisce contro questi omicidi in nome di Dio, non li attacca per il loro fariseismo, ma offre uno spazio di silenzio perché possano capire, rientrare in se stessi, ravvedersi, prendersi in mano la vita distribuita a brandelli come quella della donna che spingono davanti a Gesù, ritrovare la dignità della propria umanità. E loro? E Gesù, vedendo che da soli non riescono a lasciarsi interrogare dalla voce della coscienza, dice: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra”. E si cominciano a sentire tonfi sordi sulla sabbia, rumore di sassi sul selciato, passi confusi di fuga. Gesù li ha aiutati ricuperare la dignità di riconoscersi peccatori: è dignità umana, è il primo passo verso la conversione. Se ne sono andati sconfitti, ma più puliti, sicuramente quelle mani che stringevano sassi di morte, potranno ora stringere mani in amicizia. E Gesù volge il suo sguardo dolcissimo a quella donna, smette di scrivere per terra e richiama anche lei a quel tanto o poco di responsabilità che ogni persona ha sulla sua vita. Anche lei si guarda dentro. È sola con Gesù in quella spianata del Tempio. S’è fatta pace, non c’è più condanna, ma solo un invito: non peccare più. Anche noi, se vogliamo, possiamo ritrovarci soli con Gesù, nel profondo della nostra coscienza e godere del Suo perdono. Non è la spianata del Tempio, è forse solo un confessionale ma ci vogliamo sentire risuonare sulla nostra vita: “Nemmeno Io ti condanno, va’ e non peccare più”.

Domenica 3 Aprile 
S. Sisto I; S. Luigi Scrosoppi
5.a di Quaresima (anno C)
Grandi cose ha fatto il Signore per noi
Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Galati 2,12-13)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 125)
Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
«Eravamo pieni di gioia».


Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Galati 2,12-13)

02 aprile, 2022

✝ Pensiero del 02 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Tutta la Scrittura, è la Parola Umana e Divina di Gesù, anzi è Gesù stesso.

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
nell’angoscia ho invocato il Signore:
dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. 

(Salmo 17,5-7)

Meditazione sul Vangelo di Gv 7, 40-53

Dove si incontra la speranza?

È più il tempo che si passa a difendersi, che ad accogliere. Vediamo pericolo ovunque, vediamo nemici in tutti quelli che ci incontrano. Ci pensano poi le notizie ad allarmarci, a metterci in guardia. Homo homini lupus, si scriveva una volta, l’uomo è sempre un lupo per il suo simile. In questi tempi di conflitti, l’atteggiamento di difesa è ancora più invasivo. Come sarebbe diversa la vita se fossimo in grado di aprire il cuore alla speranza, all’accoglienza del bene che ogni persona si porta dentro! Gesù sta percorrendo tutte le città e i villaggi e sta continuamente offrendo la Sua parola di speranza che apre il cuore. La gente dice: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!” È una constatazione, e un passaparola che percorre tutte le vite in difficoltà, in ricerca. Ma a qualcuno dà fastidio. Voi abboccate a tutto, voi non avete sufficiente senno per capire, voi non conoscete la legge, voi siete per questo maledetti. Il Cristo che stiamo aspettando non viene da un oscuro villaggio della Galilea, la speranza che aspettate non è disponibile se non nei luoghi ufficiali destinati a controllarla. Deve avere un marchio DOC e questo marchio lo diamo noi. Pieni di sé lo siamo spesso tutti, non ci rasenta mai un dubbio che abbiamo qualcosa da accogliere anche da chi non sta nei nostri schemi. Abbiamo già deciso che tutto viene da noi, tutto è incasellato, tutto non può essere che nei nostri usi e costumi. Invece ti capita che ti commuove un bambino indifeso e innocente e ti dà forza per cambiare vita; ti sorprende il pentimento di un peccatore incallito che ha avuto il coraggio di ricominciare, ti salva un gesto di bontà che non avresti mai potuto pensare di essere in grado di fare. La vita l’ha in mano Dio e Lui decide di farla fiorire dove vuole. Le guardie mandate ad arrestare Gesù se ne tornano con i ceppi vuoti, ne sono stati incantati. Come si fa a pensare che questo Gesù è quel delinquente che dicono? Nella vita siamo invitati a conversione, a cambiare rotta, ma ci scomoda troppo. Non abbiamo il coraggio di rischiare, preferiamo morire di noia. La vita cristiana invece è aperta alla speranza, a qualcosa di nuovo che Dio può donarci se avremo il coraggio di osare accoglierlo nelle persone che meno ci aspettiamo ce lo possano far incontrare.

Dove abiterà questa speranza che aspettiamo?

Sabato 2 Aprile 
S. Francesco da Paola; S. Abbondio
4.a di Quaresima
Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio
Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53

Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio! Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

(Luca 8,15)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 7)
Rit: Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:

«Salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi».


Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:

«Egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno».

Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio! Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

(Luca 8,15)

01 aprile, 2022

✝ Pensiero del 01 aprile 2022

  

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede


Gesù, è l'impronta della sostanza del Padre In questa unione, con il Padre è la Sua Autorità.

Dio, per il tuo nome salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.

(Salmo 53,3-4)

 Meditazione sul Vangelo di Gv 7,1-2.10.25-30

Il cerchio si stringe: «Lo ammazziamo».

Un’ esperienza abbastanza comune della nostra vita è la percezione d'un cerchio che si stringe attorno a te e che ti fa presagire che si conclude una fase della tua esistenza. È forse il passaggio dalla fanciullezza spensierata alla giovinezza impegnata o dalla giovinezza all’età adulta. Talvolta è la resa dei conti per alcune malefatte, o per una vita affettiva sregolata che porta a distruggere una famiglia. Altre volte è una malattia che fa giustizia di tanto sperpero di salute consumato nell’incoscienza e nel disprezzo d'ogni avvertimento. Ci sono però anche momenti belli, in cui si compongono tutti i tasselli d'una progettualità a lungo elaborata. Ti sei preparata a lungo a quell’esame e finalmente riesci a superarlo, oppure avete con pazienza giorno dopo giorno costruito il vostro amore ed ora riuscite a celebrarlo di fronte a tutti, a testa alta, con gioia e prospettive solide. Anche attorno a Gesù si stringe un cerchio: «Quello della morte. Non è un cerchio casuale, una furbata dei suoi nemici, una congiuntura favorevole al male che piomba inaspettata sulla Sua vita, è il prezzo che sa di dover pagare per dare vita nuova al mondo, per togliere dal torpore una umanità adattata a una religione senza anima, per dare ai poveri una speranza di riscatto. I giudei cercavano d'ucciderlo». Gesù lo sa, evita lo scontro, non per paura, ma perché ama la vita e la Sua ora non è ancora giunta. Non si sottrae, è pronto ad andare fino in fondo, ma quando ogni uomo Lo braccherà, saprà uscire allo scoperto nel gioco della Sua coscienza. Il cerchio della morte è un cerchio che non Lo lascia indifferente di fronte al dolore, avrà paura della morte come ognuno di noi. Gesù non è uno stoico, non ha fatto esercizi d'autocontrollo per far vedere agli altri come si deve morire, muore come muore ogni uomo. Sa però che dentro la Sua morte c’è una carica di amore che incarna tutto l’amore di Dio per l’umanità e Lui questa carica la vuol portare sulla croce. Il vangelo di Giovanni presenta la croce di Gesù come un trono, un punto di gloria, la sorgente della speranza.
E Gesù ci vuol trascinare in questo cammino di speranza.

Venerdì 01 Aprile 
S. Maria Egiziaca; S. Ugo di Grenoble
4.a di Quaresima
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato
Sap 2,1 12-22; Sal 33; Gv 7,1-2.10.25-30

Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

(Matteo 4,4)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
lì libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

Custodisce tutte le sue ossa:

«Neppure uno sarà spezzato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia».

Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

(Matteo 4,4)