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26 luglio, 2023

✝ Pensiero del 26 Luglio 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario Angelo, oggi, si fa Memoria, della TUA PRIMA COMUNIONE. Auguri di cuore, dolcissimo Amore mio!

Barbara


Versetto del Giorno

Fa splendere il tuo volto, sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.

Salmo 31:17


Memoria di GIOACCHINO ED ANNA GENITORI DELLA BEATA VERGINE MARIA


Memoria


La PRIMA COMUNIONE DEL GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO


26 LUGLIO 1961 26 LUGLIO 2023

Mercoledì – 16.a Tempo Ordinario Memoria di GIOACCHINO ED ANNA GENITORI DELLA BEATA VERGINE MARIA
Meditazione del Vangelo di Mt 13,1-9
Parte del seme cadde sulla terra e diede frutto.
Il racconto inizia mettendo in risalto con quanta naturalezza Gesù esca di casa per andare a sedersi sulla riva del lago, come potrebbe fare chiunque di noi in una giornata tranquilla. Ma la tranquillità di Gesù dura ben poco. La folla a poco a poco gli si stringe intorno e lo obbliga a salire su di una barca, per parlare con loro guardandoli negli occhi. Gesù vuole cogliere i loro problemi guardandoli in faccia per capire meglio le loro difficoltà e il senso di richieste che restano spesso sospese nell’aria, come attendendo che Lui indovini e provveda. E Gesù questa volta vede un mondo fatto soprattutto di contadini, di persone che conoscono la dura disciplina dei campi e sanno bene come i frutti che se ne ottengono dipendano dalla qualità del seme, ma anche dalle condizioni del tempo e dalla natura del terreno. La fatica dell’uomo può molto, con la sua esperienza intelligente e riflessiva, ma non tutto. C’è sempre un fattore imponderabile, che ci fa stare con il fiato sospeso. E Gesù asseconda la loro immaginazione disegnando un quadro in cui è facile intravedere le speranze deluse, le frustrazioni derivanti da eventi che non si possono controllare, ma anche la raccolta di frutti, più o meno generosa. Per chi lo ascolta appare tutto chiaro, naturale. È il grande mistero della natura che scorre ogni giorno sotto i loro occhi. Ma i discepoli sanno che il Maestro vuol dire qualcosa di più, che segue un suo filo logico e non vuol dare lezioni a contadini assai più esperti di Lui. Ma Gesù non spiega subito la parabola, la lancia come un enigma di cui cercare il senso. Stimola la loro capacità di ragionare, vuole che pensino e si concentrino su domande che reclamano una risposta personale. È lo spirito d’esame con cui il Signore ci chiede di esaminarci per evitare qualunque forma di anonimato, che ci deresponsabilizzi. Ci interpella invece uno ad uno, si mette a tu per tu con noi… Il quesito che affiora piano piano nella nostra mente, come in quella dei discepoli, ha un carattere squisitamente esistenziale: e io, di che terreno sono fatto, che frutti ho dato finora?
"Facciamo l'elogio degli uomini illustri" dice il Siracide, ma sappiamo ben poco dei genitori di Maria: anche per loro si verifica la legge del segreto, del silenzio, del nascondimento che Dio ha applicato alla vita di Maria e alla maggior parte della vita storica di Gesù.
I Vangeli apocrifi parlano delle loro difficoltà ed è logico pensare che certamente Dio li ha chiamati a partecipare al mistero di Gesù, di cui hanno preparato l'avvento; però ora rimane loro solo la gioia e la gloria di essere stati genitori della Madonna. E un incoraggiamento alla nostra fiducia: Dio è buono e nella storia dell'umanità, storia di peccato e di misericordia, ciò che resta alla fine è la gioia, è il positivo che egli ha costruito in noi.
Gioacchino e Anna sono stati prescelti in un popolo eletto sì, ma di dura cervice, perché in questo popolo fiorisse Maria, meraviglioso fiore di santità, e da lei Gesù. E la più grande manifestazione dell'amore misericordioso di Dio.
Diciamo al Signore la nostra riconoscenza e la nostra gioia: noi siamo coloro che hanno la beatitudine di vedere "quello che molti profeti e giusti hanno desiderato vedere".
La parola definitiva di Dio è stata pronunciata in Cristo e noi possiamo contemplare il suo mistero, ancora nella fede, ma già compiuto in lui.

Mercoledì 26 Luglio 

Ss. Gioacchino ed Anna (m); B. Tito Brandsma

16.a del Tempo Ordinario

Es. 16,1-5.9-15; Sal. 77; Mt 13,1-9

Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre


Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo:
«Chiunque trova lui, ha la vita eterna».

(Matteo 13)


SALMO RESPONSORIALE (Salmo 77)
Rit: Diede loro pane dal cielo.

Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per la loro gola.
Parlarono contro Dio,
dicendo: «Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?».

Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.

L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Scatenò nel cielo il vento orientale,
con la sua forza fece soffiare il vento australe.

Su di loro fece piovere carne come polvere
e uccelli come sabbia del mare,
lì fece cadere in mezzo ai loro accampamenti,
tutt’intorno alle loro tende.

Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo:
«Chiunque trova lui, ha la vita eterna».

(Matteo 13)


Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo:
«Chiunque trova lui, ha la vita eterna».

(Matteo 13)


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