✝
SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B.
V. M.
GIUDICE ROSARIO
ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE
ANCHE DELLA FEDE_Beato
Caro
Rosario
Angelo, fai
tanti auguri di cuore, tanti alla
tua cara mamma Rosalia, per il suo compleanno dalle un bacio da parte
mia, anche al tuo caro papà Vincenzo Grazie di cuore.
Barbara
Versetto
del Giorno
Che
dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la
legge, ma sotto la grazia? È
assurdo!
Romani
6:15
Martedì – 6.a Tempo di Pasqua
Vangelo – Gv 16,5-11
Verrà a voi il Consolatore.
Gesù
ha detto in modo chiaro ai suoi discepoli che Lui se ne sta andando, e la tristezza ha riempito il loro cuore. È una reazione che tutti conosciamo: quando siamo legati ad una persona, quando abbiamo immaginato che la nostra vita passa per la sua e il nostro futuro è legato al suo, siamo delusi e angosciati all’idea che ci abbandoni, interrompendo una storia su cui avevamo costruito un sogno. Restiamo senza parole, chiusi nella nostra solitudine in cui si mescolano senso di abbandono, paura e incertezza, delusione e risentimento. Gesù si fa carico dello stato d’animo dei suoi e dice loro: per il vostro bene! Così resto dentro di voi attraverso il Consolatore. Finché sono con voi, la mia vicinanza è legata al tempo e allo spazio. Ma quando il mio Spirito verrà, abiterà nel vostro cuore e Io sarò con voi sempre e ovunque: nel vostro lavoro, nella vostra famiglia, davanti ai tribunali e davanti a quelli che vi applaudiranno… così vi faccio diventare adulti”. La maturità, nella vita come nella fede, ha bisogno di distacchi, di responsabilità assunte in proprio, di capacità di dare le proprie ragioni. Così, ciò che abbiamo ricevuto diventa nostro: chi ci ha amato e aperto gli occhi è dentro di noi ed è vivo per sempre. Qualcosa di simile accade quando Gesù invia lo Spirito. Egli permetterà di capire del mistero di Gesù ciò che si può conoscere solo dall’interno, dal cuore, e che è incomprensibile fino a quando lo si guarda solo con occhi di carne. Con la luce dello Spirito, i discepoli potranno vedere il vero volto del mondo e contestarne il peccato radicale, che è nel non aver riconosciuto Gesù come Figlio di Dio. Potranno riconoscere che Gesù è il Giusto che si immerge nella volontà del Padre, che non lo abbandona; con la sapienza dello Spirito potranno capire e accogliere senza scandalo la croce e la persecuzione. Infine, la forza dello Spirito sosterrà i discepoli nel proclamare che il “principe di questo mondo”, il male, è stato sconfitto per sempre. Questa è la speranza di cui lo Spirito li rende testimoni nel mondo.
“Ci sono molti modi di essere presenti. Se due alberi si trovano l’uno vicino all’altro, sono presenti l’uno all’altro, ma in un senso del tutto esteriore ed imperfetto. Non sanno nulla l’uno dell’altro, non si preoccupano l’uno dell’altro e, nonostante la loro vicinanza, rimangono estranei l’uno all’altro.
La presenza nel vero senso della parola comincia solo nel momento in cui due esseri si conoscono spiritualmente e si mettono l’uno di fronte all’altro consapevolmente. Ciò permette loro di avere interiormente una sorta di immagine l’uno dell’altro, per cui l’altro ha, per così dire, una seconda esistenza in colui con il quale è in rapporto. E se una presenza di questo genere è mantenuta nella maggior parte delle persone che si incontrano, essa può diventare una realtà potente in chi ci conosce e ci ama. L’immagine dell’altro che ognuno porta in sé è, per così dire, carica di realtà. Anche la solitudine può essere piena della presenza dell’altro” (Balthasar).
Gesù risponde alla tristezza dei discepoli, provocata dal suo annuncio che presto se ne sarebbe andato, con la promessa dello Spirito: “È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”. Mandando loro il suo Spirito, Gesù sarà presente in loro. Ma la sua presenza non sarà puramente esteriore. Con la discesa dello Spirito, la sua assenza si trasformerà in una forma di presenza più profonda, più reale.
Questa nuova forma della presenza di Gesù nei suoi, tramite lo Spirito, porterà a compimento la sua vittoria definitiva sul mondo.
Nel corso della sua vita terrena, Gesù era stato respinto dagli Ebrei e stava per essere condannato a morte. Lo Spirito rivisiterà questo avvenimento, provando ai discepoli che il peccato è dalla parte del mondo (perché non ha creduto in lui), che la giustizia è dalla parte di Gesù (poiché la sua vita non termina nel sepolcro, ma ritorna al Padre) e che è il principe del mondo ad essere condannato. Testimoniando questa vittoria, lo Spirito Paraclito diventa un antidoto alla tristezza che attanaglia i cuori dei discepoli nel momento in cui Gesù se ne sta andando e, nello stesso tempo, alla persecuzione che si scatenerà contro di loro.
Martedì 16 Maggio
S. Ubaldo; S. Luigi Orione; S. Onorato; B. Simone Stock
6.a di Pasqua
At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11
La tua destra mi salva, Signore
Manderò a voi lo Spirito della verità, dice il Signore; egli vi guiderà a tutta la verità.
(Giovanni 16,7.13)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 137)
Rit: La tua destra mi salva, Signore.
Oppure:
Signore, il tuo amore è per sempre.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
«Hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo».
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
«Hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza».
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
«Non abbandonare l’opera delle tue mani».
Manderò a voi lo Spirito della verità, dice il Signore; egli vi guiderà a tutta la verità.
(Giovanni 16,7.13)
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