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01 maggio, 2023

✝ Pensiero del 01 maggio 2023

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Rosario Angelo, Oggi inizia il mese di Maggio dedicato alla Madonna, donale un bacio da parte mia, e dai un abbraccio anche a mio nonno Angelo, in questo compiva gli anni.
Barbara

Versetto del Giorno
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
Giovanni 13:14

Lunedì – 4.a di Pasqua – SAN GIUSEPPE LAVORATORE
Poche sono le notizie dei Vangeli su san Giuseppe: sappiamo che era discendente del re Davide, e che faceva il falegname. Ma questa “riservatezza” degli evangelisti sul suo conto è forse anche un’ulteriore riprova del suo stile di vita umile e discreto. Come Maria, sua sposa, anche Giuseppe, infatti, disse il suo umile “sì” al progetto di Dio; come lei, nutriva in sé una fede profonda. La loro unione sponsale era vera comunione di cuori, cementata da profonde affinità spirituali. Giuseppe, padre adottivo di Gesù e sposo di Maria, è l’uomo che è stato loro più vicino nella vita terrena e, a maggior ragione, lo è ora in cielo. Per questo motivo, innumerevoli sono i patronati a lui affidati. ln questa memoria di san Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell’uomo, esercizio benefico del dominio dell’uomo sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell’opera del Creatore, contributo al piano della salvezza. Pio XII nel 1955 istituì questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata in questa data.
Meditazione sul Vangelo di Mt 13,54-58
Non é forse il figlio del carpentiere?
L’atteggiamento degli abitanti di Nazaret davanti alla predicazione di Gesù riflette stupore misto ad invidia: il figlio del carpentiere, uno qualunque, non può possedere il livello di saggezza e di popolarità che né loro né i loro figli hanno. È uno dei tanti paradossi della vita del Signore; molti lo seguono dovunque vada, altri lo rifiutano perché non lo capiscono e altri – come i suoi concittadini – lo rifiutano per- ché credono di conoscerlo troppo. Sanno chi è sua madre e suo padre, di quest’ultimo sanno pure che mestiere fa, hanno visto crescere Gesù con i loro figli e non possono credergli ora che parla del Padre suo che è nei cieli e dice di essere venuto a compiere la Sua volontà. La sua predicazione non rientra nella loro composizione mentale, è fuori dal loro schema. Seguirla li obbligherebbe a cambiare certi atteggiamenti, ad entrare in una logica diversa e non si sentono disposti a rinunciare alle loro piccole sicurezze quotidiane per vivere l’avventura divina che Gesù promette loro. ln definitiva non vogliono convertirsi. Inutili appaiono ai loro occhi non solo le parole del Signore, ma anche i suoi stessi miracoli. E cosi perdono un’occasione straordinaria, perché per la loro durezza di cuore Gesù farà ben pochi miracoli nella sua patria. C’è un contrasto stridente con l’entusiasmo e l’affetto con cui invece è accolto da tante altre persone semplici, che scorgono in Lui una sapienza, che viene da Dio e che giunge facilmente al loro cuore. Se ne lasciano conquistare senza resistenze e si aprono all’azione della grazia, che li guida alla conversione del cuore, senza particolari difficoltà. Ciò che sembra impossibile quando lottiamo da soli, perché la nostra volontà è sfibrata dall’egoismo, diventa facilmente accessibile con l’aiuto della grazia. Ciò che gli abitanti di Nazareth non hanno capito allora, e molti non capiscono neppure oggi, è che il Signore non viene a chiederci l’impossibile, viene piuttosto a darci ciò che per noi può sembrare impossibile: un cuore nuovo per amare Lui e per vivere in pace con tutti gli altri.
La reazione della gente di Nazaret a proposito della sapienza di Gesù fa pensare al capitolo del Siracide, che contrappone il lavoro manuale e la legge. La gente del popolo (operai, contadini) dice il Siracide, mette tutta la sua attenzione nelle cose materiali; lo scriba invece ha pensieri profondi, cerca le cose importanti e può essere consultato per il buon andamento della città.
La gente di Nazaret si domanda: "Da dove mai viene a costui questa sapienza? Non è il figlio del carpentiere?", che non ha studiato e non può avere cultura?
È chiaro: la sapienza di Gesù è sapienza divina ed egli ha insistito varie volte sul mistero di Dio che viene rivelato ai piccoli, ai semplici e nascosto ai sapienti ed ha criticato gli scribi "che dicono e non fanno".
D'altra parte il Vangelo insiste anche sulla parola: è necessario accogliere la parola di Dio E soltanto se ispirato alla parola di Dio il lavoro vale. "Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre".
"Tutto quello che fate", siano lavori materiali, siano discorsi. Il Vangelo inculca il servizio sincero, umile, la disponibilità nella carità, per essere uniti a Gesù, figlio del carpentiere, che ha dichiarato di essere venuto a servire.
La vera dignità consiste nel servizio dei fratelli, secondo le proprie capacità, in unione con Gesù, Figlio di Dio.
Verifichiamo la nostra scala di valori, per renderla sempre più aderente ai pensieri di Dio.

Lunedì 01 Maggio 

S. GIUSEPPE, lavoratore (mf); S. Riccardo Pampuri

4.a di PaIsqua

Gen 1,26 – 2,3; opp. Col 3,14-15.17.23-24; Sal 89; Mt 13,54-58

Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani


SALMO RESPONSORIALE (Sal 89)

 Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani.

Prima che nascessero i monti

e la terra e il mondo fossero generati,

da sempre e per sempre tu sei, o Dio. 

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,

quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».

Mille anni, ai tuoi occhi,

sono come il giorno di ieri che è passato,

come un turno di veglia nella notte. 

Insegnaci a contare i nostri giorni

e acquisteremo un cuore saggio.

Ritorna, Signore: fino a quando?

Abbi pietà dei tuoi servi! 

Saziaci al mattino con il tuo amore:

esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera

e il tuo splendore ai loro figli. 

 Alleluia, alleluia.

Di giorno in giorno benedetto il Signore: A noi Dio porta la salvezza. Alleluia.

 (Salmo 68,20)



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