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27 dicembre, 2022

✝ Pensiero del 27 dicembre 2022

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario, TU, sei come San Giovanni Evangelista. L’uomo dell’Amore e della carità buona.

Barbara

Versetto del Giorno
Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.
Romani 6:23

Martedì – Ottava di Natale – SAN GIOVANNI APOSTOLO EVANGELISTA
Giovanni era figlio di Zebedeo e Salome, una delle pie donne che seguivano sempre Gesù e i suoi discepoli. Con il padre e il fratello Giacomo, detto il “Maggiore”, faceva il pescatore sul lago di Genezaret. Già discepolo del Battista, quando questi indicò loro in Gesù l’Agnello di Dio, insieme ad Andrea fratello di Simone, andò ad incontrare il Maestro: quel primo incontrò con Gesù fu così importante nella sua vita che, decenni dopo, quando Giovanni mise per iscritto il suo Vangelo, ricordava ancora perfino l’ora in cui era avvenuto: «erano circa le quattro del pomeriggio» (Gv 1,37). Il “discepolo che Gesù amava”, assistette alla Passione accanto alla Vergine e, secondo il comando di Gesù, la accolse come madre e a lei si affidò come figlio. Tre giorni dopo, con Pietro corse al sepolcro e testimonio la Risurrezione di Gesù. Insieme a Maria si trasferì poi ad Efeso. Esiliato in seguito nell’isola di Patmos, Giovanni fu rapito in estasi nel giorno del Signore ed ebbe le visioni che descrisse nell’Apocalisse. Morì a Patmos tra la fine del l e l’inizio del Il secolo.
Meditazione sul Vangelo di Gv 20,2-8
Il discepolo che sapeva amare.
Il Vangelo di Giovanni si caratterizza per la capacità di cogliere l’intera vicenda della vita del Salvatore “a partire dal mistero, dimostrando come questo arrivi fino alla carne e al sangue dell’uomo” (Benedetto XVI). Impariamo ad imitare anche nella nostra vita l’insegnamento del “discepolo amato”, poggiamo il nostro capo sul petto di Gesù e immergiamo il nostro cuore in quello divino, per riaverlo ripieno del suo stesso amore.
Nel Vangelo d'oggi è possibile scorgere una serie di diversi atteggiamenti nella ricerca di Cristo: «c’è l’affetto di Maria, che la conduce al sepolcro in un’ora certamente pericolosa poiché “era ancora buio”, rivelando un amore totalmente dimentico di sé, capace di oltrepassare ogni limite naturale pur di stare con il Signore». C’è la lentezza di Pietro che rivela un cuore ancora timoroso, forse fino a quel momento ancora troppo razionale. Infine, c’è la corsa veloce dell’apostolo Giovanni, il discepolo amato che svela un amore acceso e attento, che ha conosciuto, ha amato e desidera far conoscere il suo Amato! Un amore che “sa vedere”, che “sa riconoscere” Cristo all’interno di una storia segnata dai fallimenti umani e che sembra renderlo sconosciuto; egli è il testimone che sa “far vedere” il Signore risorto, lo indica a chi non è in grado di riconoscerlo, o lo considera un estraneo, perché ama il Signore con un amore che rende il suo sguardo penetrante. Com’è la mia relazione d’amore con il Signore? Con quale delle tre figure offerteci dal Vangelo potrei dire d'identificarmi di più? Giovanni era il discepolo che Gesù amava perché sapeva amare! Perché aveva saputo accogliere l’amore profondo del Maestro, lasciandosi trasformare e modellare con la docilità di chi vuole corrispondere “correndo” con fedeltà e generosità sul cammino della sua Volontà. Nel Vangelo d'oggi questo discepolo resta anonimo: «Si parla di Simon Pietro e di Maria di Magdala, mentre il nome di Giovanni resta inespresso. Sembra quasi un invito per tutti coloro, noi compresi, che desiderano essere discepoli del Maestro: «Ognuno di noi può sostituire “l’altro discepolo” con il proprio nome, ed imitare quella relazione profonda con Gesù che lo caratterizzò». Un amore ricevuto e ricambiato, capace di restare fedele fin sotto la croce e di riconoscere Cristo Risorto anche nelle vicende d'una vita problematica e faticosa, anche lì dove l’umano ragionare s’infrange davanti al mistero».

Martedì 27 Dicembre   

S. GIOVANNI AP. EV. (f); S. Fabiola; S. Teodoro

Ottava di Natale

1Gv 1,1-4; Sal 96; Gv 20,2-8

Gioite, gioite nel Signore


Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 96)
Rit: Gioite, giusti, nel Signore.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.

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