✝
SUB TUTELA DEI
S.
T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE
ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE
ANCHE DELLA FEDE_Beato
Rosario,
sei la luce che illumina, il mio mondo.
Barbara
Gesù,
ha preso su di sé, il giogo della Croce e ha trovato riposo nella
volontà del Padre.
Versetto
del Giorno
Non
affannarti per arricchire, rinunzia ad un simile pensiero.
Proverbi
23:4
NELLA
MEMORIA DEL BATTESIMO DEL GIUDICCE RASARIO ANGELO LIVATINO
07
DICEMBRE 1952
Mercoledì – 2.a Avvento – SANT’AMBROGIO
Ambrogio, nato a Treviri, in Gallia, intorno al 339, era figlio di un funzionario romano. Conclusi gli studi di diritto e retorica, Ambrogio divenne, come suo padre, funzionario imperiale. Era Prefetto di Milano quando, a seguito della morte del Vescovo Aussenzio scoppiarono dei disordini. Ambrogio si adoperò per ristabilire l’ordine e parlò con tanta sapienza e fermezza che i fedeli lo acclamarono subito Vescovo. Essendo però allora soltanto catecumeno, Ambrogio non era ancora stato battezzato. Il 7 dicembre 374 ricevette insieme il Battesimo, l’ordinazione sacerdotale e la consacrazione episcopale. Si diede alla lettura dei Libri sacri, studiò le opere dei Padri della Chiesa e dei Dottori, tra i quali, secoli dopo, sarebbe stato annoverato lui stesso. Distribuì tra i poveri il suo patrimonio, ed improntò la sua vita ad una rigorosa ascesi, esercitando la carità verso tutti. Come pastore e dottore del suo popolo, difese con gli scritti e con l’azione la dottrina della vera fede contro gli Ariani. Morì il sabato santo 4 aprile del 397. Meditazione sul Vangelo di Mt 11, 28-30
La liturgia propone una parola per gli stanchi, per i ripiegati su sa stesi, per quelli che, camminando nella notte della fede, vivono la solitudine e soccombono all’angoscia. Ancora una parola pronunciata oggi, per me. Rivolto tutto a me stesso, vado considerando il piccolo spazio del mio mondo e, come una formica dentro la sua minuscola tana, misuro tutto in base alle mie proporzioni. Questa Parola mi richiama a considerare l’immensità della creazione, nella quale io rappresento un punto infinitesimale. La mia ricorrente tentazione sta nel non sapermi convincere che quel Dio onnipotente e inaccessibile tra miliardi di uomini si ricordi proprio di me.
Oggi la Parola mi sorprende nel vagare dei miei pensieri. Perché lui è grande e io sono piccolo? Perché lui conosce tutto e io mi smarrisco nel mistero? Perché lui è Dio e io sono uomo? Tutto l’affanno viene da qui: dal non riuscire ad accettare lui come Dio e me come uomo. Dal ritenere che la Sua grandezza mi schiacci, anziché farmi crescere e comunicarmi energia. “La grandezza – scrive Saint-Exupery – nasce da uno scopo situato al di fuori di noi. […] Quando l’uomo si chiude e non serve che se stesso, diviene povero”. Non è evangelica quella povertà che rimane sorda all’invito di quel Povero che è tale perché non tiene nulla per sé: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Ad essere affaticati e oppressi siamo una moltitudine. Ci comportiamo come se Dio non potesse occuparsi di questa “colonna di formiche” che avanza faticosamente sulla superficie di un pianeta sperduto nello spazio. In realtà egli, che “non si stanca e non si affatica”, si è voluto rendere talmente solidale con noi da assumersi la nostra fatica di vivere. Non più un Dio senza corpo e senza volto, ma un Dio stanco come noi, sulla nostra stessa via, ci dà forza: Gesù di Nazaret. Portando il giogo della nostra condizione umana fragile e debilitata, egli ci dà la possibilità di assumere il suo “carico dolce e leggero”. Ci propone la sostituzione dell’egoismo, che rende schiavi, con l’amore che libera e mette le ali al cuore, come dice il profeta Isaia. Hai sperimentato qualche volta il riposo promesso da Gesù? Come possono, le Parole di Gesù, aiutare la nostra comunità ad essere un luogo di riposo per le nostre vite?
Mercoledì 7 Dicembre
S. Ambrogio (m); S. Maria Giuseppa Rossello; S. Urbano
2.a di Avvento
Is 40,25-31; Sal 102; Mt 11,28-30
Benedici il Signore, anima mia
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo: «Beati coloro che sono preparati all’incontro».
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 102)
Rit: Benedici il Signore, anima mia.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo: «Beati coloro che sono preparati all’incontro».
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