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06 dicembre, 2022

✝ Pensiero del 06 dicembre 2022

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Rosario, Amami anche se non mi conosci….

Barbara

Versetto del Giorno
Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio?
I Giovanni 3:17

Martedì – 2.a Avvento – SAN NICOLA

Nicola nacque probabilmente a Pàtara di Licia in Turchia, verso il 270 da una ricca famiglia nobile. Usava dei suoi beni per soccorrere bambini orfani di famiglie povere, per evitare che venissero sfruttati o cadessero nella criminalità. Il Vescovo di Mira lo volle ammirandone la carità e la fedeltà allo spirito evangelico, lo consacrò presbitero e, in seguito, Nicola fu a sua volta acclamato Vescovo dalla popolazione. Intervenne al Concilio di Nicea nel 325, dove contribuì a difendere la vera fede dall’eresia ariana. La devozione verso di lui si diffuse dapprima in Asia Minore e poi in 0ccidente.Verso la fine dell’XI secolo, quando i saraceni dominavano l’Asia Minore e la Puglia passò sotto il dominio normanno, un manipolo di marinai baresi trafugò le spoglie di Nicola. Dal 29 settembre 1089 la salma di Nicola riposa nella cripta della basilica innalzata in suo onore nel capoluogo pugliese. Dalle antiche immagini che lo ritraggono abbigliato delle rosse vesti episcopali mentre elargisce doni ai poveri orfanelli, è derivata la tradizionale figura natalizia anglosassone di “Santa Claus” (Babbo Natale).

Meditazione sul Vangelo di Mt 18,12-14

La tenerezza di Dio.

Inizia il “libro della consolazione” di Isaia con l’annuncio di liberazione e l’invito a prepararsi per il grande viaggio dove Dio stesso farà da guida al suo popolo. La fede di coloro che hanno creduto nella fedeltà dell’amore di Dio è stata premiata. Nella parabola del Vangelo, che segue quella del bimbo come modello del Regno dei cieli, Matteo continua il suo discorso, mostrando come Dio si curi anche del “più piccolo” degli esseri umani.

Anche oggi il nuovo popolo di Dio, la Chiesa sofferente ha bisogno di essere consolata. C’è un popolo disperso che aspetta ogni giorno di essere radunato. Se non mi sentissi immedesimato in questo mistero ecclesiale, non potrei ascoltare le parole di consolazione che il Signore dice al cuore di chi ama. «Parlate al cuore di Gerusalemme» significa dunque: parlatevi gli uni gli altri, cuore a cuore, voi che siete la Gerusalemme nuova, e scambiatevi l’annuncio della salvezza; scambiatevi la consolazione della mia presenza. Ciò comporta un arduo lavoro per sgombrare e appianare le vie di comunicazione, per eliminare le scabrosità del deserto. Il Signore vuole venire a noi per vie diritte. Abbiamo bisogno del suo aiuto, che egli, cioè, spiani il nostro terreno scabroso, raddolcisca i nostri tratti scoscesi, abbassi le cime del nostro orgoglio e colmi le frane delle nostre depressioni. «Ogni uomo – infatti – è come l’erba», ha un’estrema fragilità nativa, ma la parola del nostro Dio dura sempre. È questa Parola che dobbiamo pronunciare accostandoci gli uni al cuore degli altri. Il Vangelo ci ricorda che la potenza e la dolcezza di Dio, che si è manifestata nel suo Figlio fatto uomo, deve continuare a manifestarsi in coloro che nel Cristo sono diventati uomini nuovi. Un amore che vuole tutti salvi e non si rassegna a perdere nessuno. Il buon pastore ha novantanove pecore nell’ovile, buone, docili, ben nutrite, ma non si dà pace, perché una s’è smarrita. Dio viene a cercarmi; non solo, ma vuole mettere anche me alla ricerca degli altri. Perché se manco io o se manca qualcun altro la gioia che scaturisce dalla comunione d’amore non è completa. Riesco a vivere la Parola di Dio che mi chiede di parlare al cuore dei fratelli e far loro sperimentare la tenerezza di Dio? Sono cosciente che il Padre con passione mi cerca oppure penso di essere io a cercare Dio? Ho mai sperimentato l’abbraccio gioioso del Padre nel celebrare il Sacramento della penitenza?

Martedì 6 Dicembre 
S. Nicola (m); S. Asella; S. Obizio
2.a di Avvento
Is 40,1-11; Sal 95; Mt 18,12-14
Ecco, il nostro Dio viene con potenza

Il giorno del Signore è vicino:

«Egli viene a salvarci».

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Ecco, il nostro Dio viene con potenza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Esultino davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Il giorno del Signore è vicino:

«Egli viene a salvarci».

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