✝
S.
T. D. E DELLA B. V. M.
Beato
Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E
PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Ringrazio
e ringraziò il Signore e la Vergine Maria, per sempre perché La
luce, dei tuoi occhi illumina la mia vita.
Memoria della Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo
Venerdì – 33.a Tempo Ordinario – DEDICAZIONE BASILICHE dei SS. PIETRO E PAOLO
Meditazione sul Vangelo di Mt 14, 22-33
Come
in molte altre occasioni, anche in questo caso il Maestro dà ai suoi discepoli l’esempio della preghiera. Dopo la fatica e l’impegno della predicazione, è necessario ed opportuno cercare il ristoro: al corpo basta riposare, ma lo spirito ha bisogno di momenti di preghiera, di intimo dialogo con il Padre. Per questo Gesù si ritira in solitudine. E ci resta a lungo: l’evangelista annota che “venuta la sera se ne stava ancora solo lassù” e che soltanto “verso la fine della notte”, cioè poco prima dell’alba, Gesù “venne verso di loro camminando sul mare”: nemmeno la burrasca può impedire al Signore di avvicinarsi ai suoi discepoli!
“Appena salì sulla barca, il vento cessò”. La sola presenza di Gesù placa la violenza dei venti e dei flutti. Anche la piccola barca della nostra vita, della nostra famiglia è sottoposta a volte a improvvise mareggiate. Spesso ci sforziamo inutilmente di remare da soli contro vento, e ce la prendiamo col mare delle difficoltà e con le correnti delle preoccupazioni. Ma ci ricordiamo di ritirarci nella preghiera, per chiedere al Signore di salire sulla nostra barca? Se lo invitiamo, non rifiuterà di soccorrerci: sarà lui a placare le intemperie e ricondurci sulla giusta rotta. Nel suo vangelo, poche righe prima, Matteo narra il prodigio della moltiplicazione dei pani: gli Apostoli avevano appena visto di cosa era capace il loro Signore, e d’altronde trascorrevano con lui tutto il giorno, ma erano così presi a gestire la barca da soli, e così intimoriti e confusi dalle acque agitate che scambiarono il loro Maestro per un fantasma! “E si misero a gridare dalla paura”. Non riuscivano a credere che il Figlio di Dio potesse camminare sulle acque. Pietro, il capo dei Dodici, prende l’iniziativa, ma pare quasi sfidare Gesù col suo invito, che suona un po’ provocatorio. Ma il suo Maestro lo esorta: “Vieni!”. Pietro però inizia ad affondare tra le onde del timore e dell’incredulità ma ha la prontezza di invocare l’aiuto di Gesù. E una volta di più è il Signore che stende la mano, lo afferra e lo salva. E gli rimprovera l’esitazione, l’incertezza nella fede. Tra i venti del nostro quotidiano, Dio è un fantasma, o la sua presenza è reale? Non aspettiamo di cominciare ad affondare per invocare il suo nome.
Venerdì 18 Novembre 2022
Dedic. delle Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo ap. (mf)
33.a del Tempo Ordinario
Ore 28,11-16.30-31; Sal 97; Mt 14,22-33
Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 118)
Rit: Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse!
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
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