La mamma, Albertina, quando Rolando tornava a casa dalla Messa gli diceva: “Rolando togliti la veste talare”, ma lui rispondeva: “Mamma non posso. È il segno che sono di Gesù. Portandola non faccio male a nessuno”.
Nonostante il pericolo, Rolando non aveva paura di proclamare il suo amore per il Signore. Era diventato lui stesso un testimone, un maestro che suscitava negli altri ragazzi il desiderio di seguire Cristo attraverso il suo esempio. Voleva che gli amici e i cugini più piccoli imparassero a pregare, mattino e sera; insegnava loro a servire la Messa; spiegava le ragioni per cui non dovevano litigare, ma volersi bene e diceva: “Se ami il Signore vuoi bene a tutti”. Organizzava i giochi più divertenti e, al termine, invitava gli amici in chiesa perché desiderava il loro vero bene.
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