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S. T. D. E DELLA B. V. M.Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_alla_Fede
In memoria di Edith Stein una religiosa cattolica in religione Teresa Benedetta della Croce, (Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una monaca cristiana, filosofa e mistica tedesca dell'Ordine delle Carmelitane Scalze, vittima della Shoah. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo che durava dall'adolescenza. Venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa, terziaria carmelitana scalza, nel 1942 venne trucidata. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II la proclamò santa e l'anno successivo la dichiarò patrona d'Europa.
Martedì – 19.a Tempo Ordinario – SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE Patrona d’Europa – P
Meditazione sul Vangelo di Mt 25, 1-13
Edith Stein nacque a Breslavia, il 12 ottobre 1891, da una famiglia ebrea di origine tedesca. Allevata nei valori della religione israelitica, a 14 anni abbandonò la fede dei padri per dichiararsi atea. Studiò filosofia a Gottinga, alla scuola di Edmund Husserl, fondatore della scuola fenomenologica, divenendo una brillante filosofa. Nel 1921 si convertì al cattolicesimo, ricevendo il Battesimo nel 1922. Nel 1932 venne chiamata a insegnare all’Istituto pedagogico di Munster, ma la sua attività fu sospesa dopo circa un anno a causa delle leggi razziali. Nel 1933, assecondando un desiderio lungamente accarezzato, entrò come postulante al Carmelo di Colonia, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Il 2 agosto 1942 venne prelevata dalla polizia nazista e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove il 9 agosto morì nella camera a gas. È stata proclamata beata nel 1987 e l’11 ottobre 1998 è stata canonizzata da Giovanni Paolo ll, che nel 1999 la dichiarò anche co-patrona d’Europa, con santa Brigida di Svezia e santa Caterina da Siena.
Lo sposo fedele.
Nella festa odierna la liturgia ci presenta nella prima lettura un passo del profeta Osea: siamo introdotti in un soliloquio di Dio, il cui sentimento è come quello di un innamorato ferito che però non volta le spalle a colei che lo ha tradito, anzi, la chiama a sé per abbracciarla di nuovo.
I versetti del profeta Osea ci dicono molto del Signore. Scopriamo un Dio che non cancella mai dalla sua mente chi si separa da Lui. È un innamorato fedele che continua ad amare anche quando si scopre tradito. La sua non è ingenuità, né cocciutaggine, né debolezza. Il suo è amore puro, quell’amore che non permette a nulla di spegnerlo. È un amore che attira, che parla al cuore. Questo amore non si serve di ricatti per legare a sé la persona amata, non toglie la libertà, ma crea dei vincoli attraverso la fedeltà. Il suo essere fedele è un continuo richiamo per chi si è allontanato. E la fedeltà rimane la strada sulla quale può camminare chi sceglie di tornare. Santa Edith Stein, di cui oggi celebriamo la festa come Patrona d’Europa, negli anni della sua ricerca interiore, non aveva mai smesso di pregare: la ricerca di verità era la sua preghiera. Il suo cercare così vitale, sincero, aperto, le aveva permesso di incontrare ad un certo punto Gesù Cristo, di aprire gli occhi su Colui che le faceva conoscere il vero volto di Dio. Non ha temuto di attraversare il suo deserto per trovarlo: il tempo della riflessione, in cui quello che si ha non basta più, ma ancora non si è trovato ciò che riempie il cuore. Come le vergini sagge, è uscita di notte con l’olio che le avrebbe permesso d'incontrare il suo Signore, l’olio del desiderio che in noi talvolta perde forza. Chiediamo a Dio di donare anche a noi, sempre e in abbondanza, quest’olio, affinché la nostra lampada non si spenga. Il mondo ha bisogno di persone ricche di desiderio, di uomini e donne di fede che sono i tesori più preziosi che si possono incontrare nella propria esistenza. Dio ha messo accanto ad Edith Stein persone di questa tempra e nella sua bontà non le fa mancare anche a noi.
ALL’INGRESSO
Con Cristo sono stato crocifisso
e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.
Vivo nella fede del Figlio di Dio,
che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
LETTURA Os 2, 15f-16. 17b. 21-22
Lettura del profeta Osea
Oracolo del Signore. Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore.
Oppure
LETTURA AGIOGRAFICA
Vita di santa Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire
Edith Stein nacque a Breslavia, in una famiglia ebraica, nel «giorno dell’espiazione» il 12 ottobre 1881: a due anni rimase orfana di padre. Frequentò gli studi nel liceo e nell’università della città natale, conseguendo brillanti risultati. A 22 anni si trasferì a Gottinga per seguire i corsi di filosofia tenuti da Edmund Husserl, anch’egli di origini ebraiche, considerato uno dei maggiori filosofi del tempo. In questo periodo di intenso studio abbandonò gradualmente la pratica religiosa e dimenticò volutamente Dio, respingendo le accorate raccomandazioni della madre. Quando Husserl si trasferì a Friburgo, volle presso di sé in qualità di assistente Edith, laureatasi nel frattempo con il massimo dei voti. Si impegnò nella promozione della donna, mettendo in luce la missione e la ricchezza della femminilità. Il lutto per la morte di un amico carissimo fu per lei «il primo incontro con la croce e con la forza divina che trasmette a chi la porta». Fu il momento in cui la sua irreligiosità crollò e Cristo rifulse. Nell’estate del 1921 trovò casualmente nella biblioteca di una persona amica l’Autobiografia di santa Teresa d’Avila; la lesse e ne fu conquistata, sicura di aver trovato finalmente la verità. Ricevette il battesimo il 1° gennaio del 1922, festa della Circoncisione del Signore. L’incontro con il Cristianesimo non la portò a ripudiare le sue radici ebraiche ma, piuttosto, gliele fece riscoprire in pienezza. Mentre attendeva all’insegnamento a Spira e a Münster, con ammirabile dedizione svolse un’ingente mole di lavoro intellettuale, ma le leggi razziali la costrinsero a lasciare la cattedra. Guidata da eccellenti sacerdoti, che la sorressero nelle difficoltà, si aprì progressivamente a nuove conquiste spirituali. «Più uno si sente attratto da Dio – scrisse – e più deve uscire da se stesso, nel senso di rivolgersi al mondo per portarvi una ragione divina per vivere». Nel 1934 coronò il progetto sognato fin dal giorno del battesimo: vestì l’abito religioso nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di Teresa Benedetta della Croce. Alla priora dichiarò: «Non l’attività umana ci può salvare, ma soltanto la Passione di Cristo; la mia aspirazione è quella di parteciparvi». Al Carmelo le fu demandata, insieme ad altre sorelle, l’attività letteraria del monastero. Scrisse articoli, commenti e interpretazioni filosofiche del Cristianesimo, e lavorò alla sua opera Essere finito ed Essere eterno. Donna di singolare intelligenza e cultura, ha lasciato molti scritti di alta dottrina e di profonda spiritualità. Portata alle vette mistiche, seppe scorgere nella Croce la via che conduce alla gloria, e la luce che dalla Croce sprigiona le diede la forza per il sacrificio supremo. Per sfuggire alla persecuzione nazista si trasferì in Olanda, dove venne arrestata il 2 agosto 1942. Non volle deporre l’abito carmelitano, al quale appuntò la stella gialla degli ebrei deportati. Morì nelle camere a gas di Auschwitz il 9 agosto 1942 e fu gettata nei forni crematori, offrendo il suo olocausto per il popolo di Israele. L’11 ottobre 1998 papa Giovanni Paolo II la iscrisse nell’albo delle sante martiri e nel 1999 la proclamò compatrona d’Europa. Onore e gloria al Signore nostro Gesù Cristo, che regna nei secoli dei secoli. Amen.
09 agosto
"S.
Teresa Benedetta della Croce patrona d’Europa (f) --- S. Teresa Benedetta della
Croce, patrona d'Europa (f) - P Os 2,16.17.21-22; Sal 44; Mt 25,1-13 Ecco lo
sposo: andate incontro a Cristo Signore"
Vieni, sposa di Cristo, ricevi la corona, che il Signore ti ha preparato per la vita eterna.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 44)
Rit: Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate.
Condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra.
Vieni, sposa di Cristo, ricevi la corona, che il Signore ti ha preparato per la vita eterna.