Tanti Auguri di cuore, d'un BUON COMPLEANNO a Diana Spancer, Principessa, d'ogni popolo e mamma per sempre.
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara sono una ragazza disabile, dalla nascita. Sono devota a Maria Regina della Famiglia apparsa nel maggio 1944 a Ghiaie di Bonate (Bg) ad Adelaide Roncalli a soli sette anni. Scopo mantenere viva la Memoria. Sono devota al GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE
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01 luglio, 2022
✝ Pensiero del 01 luglio 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Dio, ci ama e ci chiama così come siamo, perché Lui è un Padre, pieno di Misericordia ed Amore.
Meditazione sul Vangelo di Mt 9, 9-13
Vieni, e seguimi.
Gesù passa accanto al banco delle imposte di Matteo e si rivolge a lui con un comando: “seguimi”. Poi, si reca a casa sua, dove pranza insieme con molti pubblicani e peccatori. I farisei manifestano la loro disapprovazione ai discepoli. Gesù, allora, prende la parola per spiegare che non sono i sani ad aver bisogno del medico, ma coloro che sono malati.
Gesù sa qual è il momento buono per rivolgere l’invito a seguirlo ad ogni persona. È interessante notare la diversità fra i momenti delle chiamate degli apostoli. Non c’è un modello comune. Presso la riva del Giordano chiama Giovanni, Pietro e Andrea, e li invita mentre rammendano le loro reti. Paolo mentre è in viaggio per Damasco… Gesù si avvicina nel momento opportuno, quando sa che siamo pronti a rispondere al suo invito. Per questo non chiamò subito Matteo, quando questi non era ancora maturo nel suo cuore, ma solo dopo numerosi miracoli, quando la fama del Maestro si era già ampiamente diffusa e Matteo era più disposto ad accettare la chiamata. Questo è il momento di Matteo, e Gesù non manca all’appuntamento. Al banco delle imposte di Matteo, quel giorno, erano già passate molte persone. Alcune ricche, altre povere, gente semplice del villaggio e gli arroganti farisei: alcuni pagavano con indifferenza, altri tra grida ed insulti. Tutto questo non bastò a distrarre Matteo. Gesù venne da lui e Matteo seppe riconoscerlo. Solo così si spiega la sorprendente rapidità con cui egli lascia tutto per seguirlo. Non si fermò nemmeno a raccogliere il denaro che aveva sul banco. Immediatamente si alzò e lo seguì. Si alzò dalla sua pigrizia, dalle sue comodità, dal patto che aveva stretto con la mediocrità. Gesù rimette sempre in piedi, eleva chiunque. Allo stesso modo, Gesù passa per la nostra vita e ci invita a smettere di contemplare noi stessi. Ci invita ad alzare gli occhi dalle nostre occupazioni giornaliere, dalle nostre pene e sofferenze, per volgere lo sguardo verso un ideale che è capace di dare senso pieno all’esistenza. Le persone che incontro durante la giornata si aspettano da me un sorriso, una parola di conforto, un gesto gentile. Non importa chi siano, né cosa facciano. È Gesù che me lo chiede, e la mia risposta non può essere diversa da quella di Matteo.
Venerdì 1 Luglio
S. Aronne; B. Ignazio Falzon; B. Antonio Rosmini
13.a del Tempo Ordinario
Am 8,4-6.9-12; Sal 118; Mt 9,9-13
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio
Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, ed io vi darò ristoro, dice il Signore.
(Matteo 11,28)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 118)
Rit: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
«Non lasciarmi deviare dai tuoi comandi».
Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
Ecco, desidero i tuoi precetti:
«Fammi vivere nella tua giustizia.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi».
Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, ed io vi darò ristoro, dice il Signore.
(Matteo 11,28)
30 giugno, 2022
✝ Pensiero del 30 giugno 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Mt 9, 1- 8
Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Giovedì 30 Giugno
Ss. Primi martiri Chiesa romana (mf); S. Adolfo; S. Marziale
13.a del Tempo Ordinario
Am 7,10-17; Sal 18; Mt 9,1-8
I giudizi del Signore sono fedeli e giusti
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.
(II Corinzi 5,19)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18)
Rit: I giudizi del Signore sono fedeli e giusti.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Sono più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e d'un favo stillante.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.
(II Corinzi 5,19)
29 giugno, 2022
Santi Pietro e Paolo
Santi Pietro e Paolo
autore: Guido Reni anno: 1604 titolo: Paolo rimprovera Pietro penitente luogo: Palazzo Brera, Milano |
S. PIETRO APOSTOLO
Pietro nacque a Betsaida in Galilea da poveri genitori. Quegli che doveva divenire il primo Papa, la prima colonna della Chiesa, era un semplice pescatore. Però era uno di quegli israeliti semplici e retti che aspettavano con cuore mondo il Redentore d'Israele. continua >>
S. PAOLO APOSTOLO
Saulo, in seguito Paolo, nacque a Tarso, capitale della Cilicia, nei primissimi anni dell'era volgare. Fu circonciso l'ottavo giorno, ricevendo il nome di Saulo a ricordo del primo re d'Israele, il più grande personaggio della tribù di Beniamino, cui la famiglia apparteneva. continua >>
MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.
ICONOGRAFIA
Nelle raffigurazioni, gli apostoli, sono sempre rappresentati con i loro attributi classici, le chiavi per Pietro e il libro e la spada per Paolo come ad esempio nella splendida tavola di Carlo Crivelli artista che non ha bisogno di presentazioni.
autore Carlo Crivelli anno 1470
Non mancano le opere dedicate ai santi insieme alla Vergine come nella bella tela di Costantino Pasqualotto pittore veneziano.
autore Costantino Pasqualotto anno XVIII sec
Splendide anche le rappresentazioni dei maestri insieme ad angioletti e putti e sempre con i loro classici attributi come nella tela di un pittore ignoto probabilmente di origini piacentino-parmense.
autore Ambito piacentino-parmense anno XVIII sec
E anche durante il loro martirio molti artisti hanno dedicato grandi opere che raffigurano la scena come nella tela di Vincenzo Riolo, artista palermitano, il Martirio dei Santi Pietro e Paolo
autore Vincenzo Riolo anno XVIII sec
✝ Pensiero del 29 giugno 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Simon Pietro disse a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Rispose Gesù: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa».
(Matteo 16, 16.18)
Meditazione sul Vangelo di Mt 16,13-19
Tu sei il Cristo!
La Chiesa celebra oggi la solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli, che sono stati chiamati a dare alla Chiesa le primizie della fede cristiana. Noi crediamo secondo il credo apostolico, ricevendo la loro testimonianza e le loro certezze. La nostra fede deve essere apostolica anche per questa imitazione della vita e dell’esperienza degli Apostoli. Per la perspicacia della sua professione di fede in Gesù, Messia, Figlio di Dio, Pietro viene eletto fondamento della Chiesa, sovrintendente che decide autorevolmente a nome di Cristo. Dietro di lui è Cristo stesso che opera, al quale la Chiesa appartiene. Gesù, infatti, dice «la mia Chiesa».
Nel brano evangelico odierno è in questione quel personaggio o quella figura messianica che doveva venire alla fine dei tempi per restaurare l’armonia in mezzo al suo popolo. Dalle risposte dei discepoli, però, risulta che nessuno identificava Gesù nel Figlio dell’uomo, nessuno riconosceva che in lui erano iniziati gli ultimi tempi, cioè il momento decisivo dell’agire di Dio nella storia. La gente identificava il Figlio dell’uomo in Giovanni Battista, o nei profeti Elia e Geremia, o in qualche altro profeta che sarebbe ritornato, ma in nessun modo in Gesù di Nazareth. Era gente ancora in attesa, Gesù per loro non era “Colui che deve venire”. I discepoli la pensano, però, diversamente dalla gente. Per loro il Figlio dell’uomo è Gesù stesso, come qui appare dalle due domande che egli pone usando, nella prima, il titolo “Figlio dell’uomo” e nell’altra, il pronome “io”. Perciò è normale che, alla domanda di Gesù, «Voi chi dite che io sia?», essi rispondano con un atto di fede messianica. La domanda ha lo scopo di indagare se Gesù è o no il Cristo. Ed è Pietro che confessa Gesù dicendo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Meglio di così non si può dire! Il Messia, l’atteso Figlio dell’uomo, non è solo un discendente di Davide, non è uno degli antichi profeti che ritorna tra il suo popolo. Il Cristo, cioè l’inviato di Dio, è il Figlio stesso di Dio. Dio non ha mandato un semplice uomo, per quanto importante possa essere, ma ha mandato suo Figlio. Lo spazio in cui risuona l’atto di fede non è però quello della gente, ma quello dei discepoli, ovvero lo spazio in cui vi è la possibilità d'ascoltare e capire, non mediante le proprie forze, ma con l’aiuto di Gesù Maestro e con l’aiuto del Padre che si rivela ai piccoli. Perché la fede è sempre un dono del Padre.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
28 giugno, 2022
✝ Pensiero del 28 giugno 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Gesù, è sempre presente nella barca della nostra vita, a volte sembra, che non ci sia, ma LUI lo permette, solo per aumentare la nostra fede e fiducia.
Meditazione sul Vangelo Mt 8 23-27
Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Dice la preghiera di Colletta: "O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace...", indicando bene l'opera compiuta da questo santo, vescovo della Chiesa di Lione nel Il secolo.
In quel tempo la dottrina cristiana era minacciata dallo gnosticismo, tendente a ridurre tutto a pura astrazione; Ireneo, con la sua predicazione e le sue opere, ne tutelò l'integrità, approfondendo la conoscenza delle Scritture e dei misteri della fede: la Trinità, Cristo centro della storia, l'Eucaristia che nutrendoci del corpo e del sangue di Cristo "rende la nostra carne atta alla visione di Dio".
Ireneo è un santo molto Ottimista: è sua la famosa affermazione: "Gloria di Dio è l'uomo vivente".
Promotore di verità, Ireneo lo fu anche di pace nella Chiesa, facendosi mediatore di riconciliazione nella controversia sulla data della Pasqua, questione ben poco importante, ma che minacciava l'unità e la pace dei cristiani in quel secolo.
Domandiamo allora, per sua intercessione, quello che oggi chiede la Chiesa: "O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa che ci rinnoviamo nella fede e nell'amore e cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia".
Martedì 28 Giugno
S. Ireneo (m); S. Vincenza Gerosa; S. Paolo I
13.a del Tempo Ordinario
Am 3,1-8; 4,11-12; Sal 5; Mt 8,23-27
Guidami, Signore, nella tua giustizia
Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
(Salmo 129,5)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 5)
Rit: Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Io, invece, per il tuo grande amore,
entro nella tua casa;
mi prostro verso il tuo tempio santo
nel tuo timore.
Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
(Salmo 129,5)
27 giugno, 2022
✝ Pensiero del 27 giugno 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Il "dovunque" di Gesù, è la volontà del Padre Celeste.
Meditazione sul Vangelo di Mt 8,18-22
Seguimi
Ancora una volta, ecco il tema della “vocazione”. I desideri degli uomini traspaiono nello scriba del Vangelo: “Io ti seguirò dovunque andrai”, “Permettimi di andare prima...”, e si scontrano con le esigenze di Gesù. Annunciare il Vangelo, donarsi agli altri, servire la causa del regno di Dio, chiede un atteggiamento che va oltre i limiti umani. Mentre tutti conoscono le condizioni minimali del focolare, della famiglia, della comodità, si chiede a chi segue Gesù di rinunciare completamente a tutto, alla maniera di colui che “non ha dove posare il capo”. Che forza hanno queste parole di Gesù: “Seguimi”! Sono valide oggi come lo erano alla loro epoca. La generosità nell’adesione a Gesù non manca, neanche la volontà di seguire Gesù. Ma quello che è necessario è capire l’esigenza radicale del Vangelo. Noi l’abbiamo indebolita con precisazioni, condizioni, spiegazioni, per non ferire... Una sola cosa è sufficiente: “Seguimi”. Il cuore generoso risponderà alla chiamata messa così a nudo.
Lunedì 27 Giugno
S. Cirillo di Alessandria (mf); S. Arialdo; B. Margherita Bays
13.a del Tempo Ordinario
Am 2,6-10.13-16; Sal 49; Mt 8,18-22
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 49)
Rit: Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui
e degli adùlteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male
e la tua lingua trama inganni.
Ti siedi, parli contro tuo fratello,
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Capite questo, voi che dimenticate Dio,
perché non vi afferri per sbranarvi
e nessuno vi salvi.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio».
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94)
26 giugno, 2022
✝ Pensiero del 26 giugno 2022
✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Lc 9,51-62
Continuare a camminare.
Le tre letture di questa domenica ci parlano di “cammini”. Elia parte e cammina per incontrare Eliseo, san Paolo ci invita a camminare nello Spirito e Gesù inizia un viaggio verso Gerusalemme, nel corso del quale istruisce i suoi discepoli. La fede appare quindi oggi come un muoversi dietro Qualcuno, tenendo lo sguardo fisso alla meta.
Seguire Gesù implica rimanere in movimento, cambiare costantemente, accettare la precarietà e scoprirne anche, per certi aspetti, il valore. Seguire Gesù significa rinnovare la fiducia in Lui ogni minuto. E questo è faticoso: vuol dire “indurire il volto” e agire “decisamente” così come ha fatto Gesù per affrontare il suo ultimo viaggio verso Gerusalemme. Lungo questo cammino, ci imbattiamo nella fatica di non prendercela con chi ci rifiuta, di evitare di lanciare “anatemi” (come volevano fare gli apostoli), di non avere certezze umane, di lasciare chi ci ama, di perseverare e di non voltarsi indietro. La nostra “carne”, come dice san Paolo, ci inviterà a lasciar perdere, a non impegnarci per cose che sul momento non sembrano dar frutto ma appaiono solo pesanti, e a pensare solo a “morderci” l’un l’altro. Sarà un richiamo sempre presente, a volte più facile da non ascoltare, altre volte meno. Ma se smettiamo di camminare, se non teniamo duro, perderemo quella libertà interiore che germoglia quando si vive mettendosi al servizio delle persone. Perché tutte le fatiche che il Signore ci chiede sono per imparare ad amare, per distaccarci da noi stessi, per poter meglio mettersi a disposizione di chi ha bisogno. Se ad esempio una persona è ossessionata dal desiderio di avere un bel fisico, una buona carriera, tanti beni, lavorerà per ottenere tutto questo e non avrà mai tempo per altro, per gli altri. Quando qualcuno dice “non ho tempo”, talvolta è perché vive solo per se stesso. Gesù al contrario ci chiede di vivere da “nomadi”, nel senso di lasciare che le nostre energie e il nostro tempo siano “usati” dalle necessità del prossimo, necessità che spesso non si possono conoscere prima. Si tratta di mettersi a disposizione, di non avere paura dell’imprevisto, perché è proprio l’imprevisto che ci fa camminare e ci insegna che l’amore da dare non si può calcolare né prevedere. E, se saremo liberi nell’intimo, sapremo seguire le esigenze dell’amore anche lì dove mai avremmo immaginato.
Domenica 26 Giugno
Ss. Giovanni e Paolo; S. Vigilio; S. Josemaria Escrivà
13.a del Tempo Ordinario (anno C)
1Re 19,16b.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62
Sei tu, Signore, l’unico mio bene
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta: «tu hai parole di vita eterna».
(I Samuele 3,9; Giovanni 6,68)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 15)
Rit: Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta: «tu hai parole di vita eterna».
(I Samuele 3,9; Giovanni 6,68)
25 giugno, 2022
Tanti Auguri di cuore, d'un buon onomastico. Massimo Camisasca FSCB
Oggi, la Chiesa, celebra San Massimo da Torino, Vescovo.
Accade oggi sono 75 anni fa che il diario di Anna Frank fu pubblicato per la prima volta in stampa.
Accade oggi sono 75 anni fa che il diario di Anna Frank fu pubblicato per la prima volta in stampa.
San Massimo da Torino
San Massimo da Torino
Di lui si hanno scarsissime notizie. Nato sicuramente nel IV secolo in un'imprecisata provincia settentrionale italiana dell'impero romano, viene storicamente considerato il fondatore della Archidiocesis Taurinensis. Già discepolo di sant'Eusebio di Vercelli e di sant'Ambrogio da Milano, guidò la diocesi della allora Julia Augusta Taurinorum tra il 390 e il 420, nel difficile periodo delle invasioni barbariche.
Il suo impegno si concentrò prevalentemente sulla lotta contro la pratica della simonìa e del paganesimo. A tal proposito è ricordato per aver fatto erigere, probabilmente sui resti di un precedente tempio pagano, una piccola chiesa dedicata a Sant'Andrea dai cui resti, nel XII secolo, sorse la celebre chiesa della Consolata.
Massimo divenne inoltre conosciuto per i suoi numerosi sermoni, oggi raggruppati in un'edizione critica curata da A. Mutzenbecher. Nelle sue omelìe, tra l'altro, accennò sovente ai primi martiri di Torino, i santi Avventore, Ottavio e Solutore le cui reliquie sono conservate a Torino. La data della morte è incerta: viene fissata intorno al 420. Secondo la cronotassi dell'Arcidiocesi di Torino il suo successore fu il vescovo Massimo II.
Alcune sue reliquie sono conservate nella basilica di San Massimo a Collegno, alle porte di Torino, una delle più antiche chiese cristiane del Piemonte che, molto probabilmente, fu sede vescovile dello stesso Massimo. Per lungo tempo si è creduto che la chiesa ospitasse anche la tomba del protovescovo ma ripetuti scavi archeologici effettuati nel XIX secolo hanno smentito questa ipotesi. Sempre nel XIX secolo la municipalità di Torino gli intitolò una via del centro storico e l'arcidiocesi gli dedicò una chiesa, in essa ubicata e consacrata nel 1853.
La memoria liturgica a lui dedicata è fissata al 25 giugno.
Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria
Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria
La devozione al Cuore ammirabile della Madre di Dio è antichissima nella Chiesa. In S. Luca si hanno i primi accenni ai segreti tesori di quell'amabilissimo Cuore. Anche i Ss. Padri ed i Dottori celebrano spesso le lodi del Cuore ammirabile della Madre di Dio. Nel Medioevo questa soave devozione fu rivelata a Santa Matilde ed a S. Gertrude e da esse coltivata con trasporto e diffusa mediante i loro scritti. Anche S. Bernardino da Siena ne fu entusiasta. Ma il vero padre, l'apostolo ed il dottore di questa devozione è S. Giovanni Battista Eudes (1601-1680). Egli fu il primo che « non senza una divina ispirazione » (come si espresse S. Pio X nel decreto di beatificazione) pensò di tributare il culto liturgico al Cuore purissimo di Maria, componendo egli stesso la Messa e l'Ufficio. E questa devozione lasciò in eredità alle sue due famiglie religiose: la Congregazione di N. S. della Carità e quella di Gesù e Maria. Su questa devozione scrisse pure il prezioso trattato: Il Cuore ammirabile della SS. Madre di Dio.
La devozione poi andò crescendo insieme a quella del Sacro Cuore di Gesù, e dal secolo XVII in poi, molte famiglie religiose si dedicarono in modo speciale ad onorare questo Cuore amabilissimo. Nel secolo scorso, la devozione alla « medaglia miracolosa », che porta sul retro i due cuori di Gesù e di Maria, fu una potente spinta verso il carattere di « riparazione » che questa devozione doveva prendere specialmente dopo le rivelazioni di Fatima. Difatti la Vergine SS., apparendo ai tre fortunati pastorelli, disse: Per la salvezza dei peccatori Iddio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato, e se sarà fatto quanto io vi dirò, molte anime si salveranno. E chiedeva preghiere: Rosario quotidiano, Comunione riparatrice nei primi Sabati del mese, penitenze: quelle imposte dal proprio dovere compiuto diligentemente e fedelmente, l'accettazione delle croci che il Signore ci manda, penitenze anche volontarie, come la rinuncia a qualche comodità, e la mortificazione in qualche piacere anche lecito... Ella stessa insegnò questa preghiera: « O Signore, è per vostro amore, per la conversione dei peccatori ed in riparazione delle ingiurie commesse contro l'Immacolato Cuore di Maria... » e la consacrazione di se stessi e di tutto il mondo al suo Cuore Immacolato.
PRATICA. Consacriamoci al Cuore Immacolato di Maria ed oggi facciamo una mortificazione volontaria per la conversione dei peccatori.
PREGHIERA. O Dio onnipotente ed eterno che preparasti nel Cuore della Beata Vergine Maria una degna dimora dello Spirito Santo, concedi propizio a noi che celebriamo devotamente la festa del suo Cuore Immacolato di vivere secondo il tuo cuore.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria del Cuore Immacolato della beata Vergine Maria: serbando nel proprio cuore la memoria dei misteri di salvezza compiuti nel suo Figlio, ne ha atteso con fiducia il compimento in Cristo.
CONSACRAZIONE AL
CUORE IMMACOLATO DI MARIA
O Maria, Vergine potente e Madre di misericordia, Regina del cielo e rifugio dei peccatori, noi ci consacriamo al vostro Cuore Immacolato. Vi consacriamo il nostro essere e tutta la nostra vita, tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che amiamo, tutto ciò che siamo. Vostri siano i nostri corpi, i nostri cuori, le anime nostre, le nostre abitazioni, le nostre famiglie, la nostra Patria. Vogliamo che tutto ciò che è in noi e attorno a noi Vi appartenga e sia partecipe delle vostre materne benedizioni. E affinché questa consacrazione sia veramente efficace e duratura, rinnoviamo oggi, ai piedi vostri, o Maria, le promesse del Battesimo e della prima Comunione.
Ci obblighiamo di professare con coraggio e sempre, le verità della fede, di vivere da veri cattolici, sottomessi interamente a tutte le norme del Papa e dei Vescovi uniti a Lui. Ci obblighiamo di osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa e in modo particolare la santificazione delle feste. Ci obblighiamo di fare entrare nella nostra vita, per quanto ci sarà possibile, le pratiche consolatrici della religione cristiana e soprattutto la santa Comunione. Vi promettiamo, finalmente, o gloriosa Madre di Dio e tenera Madre degli uomini, di impiegare tutto il nostro cuore nel servizio del vostro culto benedetto, per sollecitare ed assicurare, mediante il dominio del vostro Cuore Immacolato, il dominio del Cuore adorabile del Figlio vostro nelle anime nostre ed in tutte le anime, nella nostra cara nazione e in tutto l'universo; così sia in terra come in cielo. Così sia.
ICONOGRAFIA
Nell'iconografia il Cuore di Maria è rappresentato solitamente circondato da una corona di fiori, simbolo di purezza, e trapassato da una spada, in riferimento all'indicibile dolore che Maria provò per la morte del Figlio. Questo quanto le fu profetizzato da Simeone alla Presentazione al Tempio: « E anche a te una spada trafiggerà l'anima. ».
Ma quando la Vergine apparve a Fatima la corona non era di fiori ma di spine: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.