✝
S.
T. D. E DELLA B. V. M.
G.
R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ
in_Odio_ alla_Fede_Beato
Quando ti sembra che tutto è perso, che non c'è più possibilità,.....è proprio lì che se t'affidi a Dio, la morte si trasforma in vita, le tenebre in luce la caduta in opportunità.
Meditazione sul Vangelo di Mc 4, 26-34
Un piccolo seme, un grande albero.
Oggi il vangelo ci propone due parabole, brevi ma dense di significato, per le quali Gesù prende spunto dal lavoro dei campi. La prima è quella del seme, che ci mostra come la crescita della pianticella non dipenda dalla volontà dell’agricoltore, ma pare quasi crescere da sola. La seconda, quella del granello di senape, ci porta a considerare la sproporzione tra la grandezza del seme e quella dell’albero nel quale si trasforma.
Queste belle immagini dei semi ci aiutano a comprendere due elementi fondamentali della nostra vita cristiana e della nostra missione nel mondo. La prima ci insegna che l’azione di Dio sulla nostra anima è continua e permanente, senza che ce ne rendiamo neppure conto, come quando l’agricoltore dorme. È un’azione efficace che produce sempre risultati in noi, a condizione che non ostacoliamo l’opera della grazia. La seconda parabola ci mostra la potenza della nostra vocazione cristiana, nonostante l’apparente pochezza degli uomini e delle donne che costituiscono la Chiesa. Entrambe le parabole possono essere applicate facilmente al nostro rapporto d’amicizia con Dio che ha iniziato con un incontro provvidenziale con il Signore, in apparenza quasi di consuetudine, nel giorno del battesimo. Dio infonde in noi la grazia, seme di vita eterna, insieme alla fede, alla speranza e galla carità, che accompagnano la sua presenza nella nostra anima. La presenza divina in noi è sempre operante ed efficace e, a poco a poco, produce i frutti di santità, che possiamo constatare soprattutto nella vita dei santi. Non bisogna mai dimenticare che tutti siamo chiamati alla santità, a diventare, cioè, come quel grande albero di cui parla la parabola. In questa crescita, è fondamentale l’azione di Dio. Lui è il giardiniere della nostra anima. Ogni credente è chiamato a divenire un albero grande e frondoso, nel quale possano trovare riparo le persone bisognose di consolazione spirituale o di sostegno materiale. Il seme è già in noi, Dio lo irriga e lo coltiva: «Sta a noi essere terra buona, che dà il cento per uno».
Venerdì 28 Gennaio
S. Tommaso d’Aquino; B. Olimpia (Olga) Bidà
3.a del Tempo Ordinario
Perdonaci, Signore: «Abbiamo peccato».
2Sam 11,1-4a.5-10a.13-17; Sal 50; Mc 4,26-34
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
(Matteo 11,25)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: «Abbiamo peccato».
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Fammi sentire gioia e letizia:
«Esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe».
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
(Matteo 11,25)