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29 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 29 gennaio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Quando affronti un problema, o una situazione difficile, solo Gesù, può darti la forza ed il coraggio, per superarla.

Meditazione sul Vangelo di Mc 4, 35-41

Non temiamo, Gesù è con noi.

Gesù s’imbarca per attraversare il lago e continuare la sua predicazione sulla riva opposta. Sicuramente stanco per l’intensa attività apostolica, Gesù decide di prendersi un po’ di tempo per riposare. Si scatena una tempesta sul lago e i discepoli non sanno più cosa fare. La barca è scossa dalle ondate e il panico si diffonde tra gli apostoli. Malgrado tra loro ci siano esperti marinai, si rivolgono al Maestro, come ultima risorsa per trovare salvezza.

Cristo non si stanca di compiere il bene. Dopo aver predicato per giorni lungo il lago, decide di partire immediatamente per continuare la sua missione sull’altra riva. L’unica occasione di riposo per lui sono queste brevi traversate sull’acqua. Ma nulla accade per caso nella vita del Maestro; il suo riposo diventa un momento di catechesi per i suoi discepoli. Essi saranno rimasti stupiti per la straordinaria capacità di Gesù di continuare a dormire nonostante la forza delle onde. Dapprima decidono di non svegliarlo. Fanno di tutto per mantenere il controllo della situazione coi propri mezzi. Ma questa è una tempesta in piena regola, non un temporale qualsiasi, e gli apostoli cominciano a rendersi conto che i loro sforzi sono infruttuosi. Ormai sul punto di naufragare, si rivolgono al Signore come estrema risorsa. I rimproveri di Gesù non sono casuali. Ha letto nei loro cuori la mancanza di fede; ma la sua misericordia è ancora più grande e, col suo potere, assicura la salvezza della barca. Questo brano è una occasione per riflettere sui momenti di inquietudine che possono attraversare la nostra vita. Qual è la nostra reazione? Contiamo solo sulle nostre risorse o riponiamo la nostra fiducia in Dio? Ricorriamo alla preghiera soltanto come ultima risorsa? A prima vista, ci sentiamo tutti in qualche modo simili agli apostoli. Purtroppo, spesso affrontiamo le difficoltà come se Dio non esistesse, come se dormisse e non gli importassero i nostri problemi. Ma sappiamo che Dio sta sempre con noi. Anche quando pensiamo che si si disinteressi di noi, attende solo che lo lasciamo agire per aiutarci a scoprire il senso di un’avversità o di una malattia, per mostrarci la provvidenzialità di quel che a noi sembra un fallimento o per rialzarci, se siamo caduti nel peccato. Dio sta sulla nostra barca: il nostro tragitto per l’eternità è in mani sicure, se ci fidiamo di Lui.

Sabato 29 Gennaio 
Ss. Papìa e Mauro; S. Sulpicio Severo; S. Afraate
3.a del Tempo Ordinario
Crea in me, o Dio, un cuore puro
2Sam 12,1-7a.10-17; Sal 50; Mc 4,35-41

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

(Giovanni 3,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 50)
Rit: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
ed i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:

«La mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode».

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

(Giovanni 3,16)

28 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 28 gennaio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

 Quando ti sembra che tutto è perso, che non c'è più possibilità,.....è proprio lì che se t'affidi a Dio, la morte si trasforma in vita, le tenebre in luce la caduta in opportunità.

Meditazione sul Vangelo di Mc 4, 26-34

Un piccolo seme, un grande albero.

Oggi il vangelo ci propone due parabole, brevi ma dense di significato, per le quali Gesù prende spunto dal lavoro dei campi. La prima è quella del seme, che ci mostra come la crescita della pianticella non dipenda dalla volontà dell’agricoltore, ma pare quasi crescere da sola. La seconda, quella del granello di senape, ci porta a considerare la sproporzione tra la grandezza del seme e quella dell’albero nel quale si trasforma.

Queste belle immagini dei semi ci aiutano a comprendere due elementi fondamentali della nostra vita cristiana e della nostra missione nel mondo. La prima ci insegna che l’azione di Dio sulla nostra anima è continua e permanente, senza che ce ne rendiamo neppure conto, come quando l’agricoltore dorme. È un’azione efficace che produce sempre risultati in noi, a condizione che non ostacoliamo l’opera della grazia. La seconda parabola ci mostra la potenza della nostra vocazione cristiana, nonostante l’apparente pochezza degli uomini e delle donne che costituiscono la Chiesa. Entrambe le parabole possono essere applicate facilmente al nostro rapporto d’amicizia con Dio che ha iniziato con un incontro provvidenziale con il Signore, in apparenza quasi di consuetudine, nel giorno del battesimo. Dio infonde in noi la grazia, seme di vita eterna, insieme alla fede, alla speranza e galla carità, che accompagnano la sua presenza nella nostra anima. La presenza divina in noi è sempre operante ed efficace e, a poco a poco, produce i frutti di santità, che possiamo constatare soprattutto nella vita dei santi. Non bisogna mai dimenticare che tutti siamo chiamati alla santità, a diventare, cioè, come quel grande albero di cui parla la parabola. In questa crescita, è fondamentale l’azione di Dio. Lui è il giardiniere della nostra anima. Ogni credente è chiamato a divenire un albero grande e frondoso, nel quale possano trovare riparo le persone bisognose di consolazione spirituale o di sostegno materiale. Il seme è già in noi, Dio lo irriga e lo coltiva: «Sta a noi essere terra buona, che dà il cento per uno».

Venerdì 28 Gennaio 
S. Tommaso d’Aquino; B. Olimpia (Olga) Bidà
3.a del Tempo Ordinario
Perdonaci, Signore: «Abbiamo peccato».

2Sam 11,1-4a.5-10a.13-17; Sal 50; Mc 4,26-34

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

(Matteo 11,25)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: «Abbiamo peccato».

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Fammi sentire gioia e letizia:
«Esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe».

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

(Matteo 11,25)

27 gennaio, 2022

Luigi Tenco dal vivo Sanremo (giovedì 26 gennaio 1967): "Ciao amore, ciao"



Luigi Tenco, morto suicida a soli vent'otto anni, perché la sua canzone "Ciao Amore ciao" fu esclusa dal festival di Sanremo nel '67 , credette d'essere un fallito e d'aver fatto perdere anche Dalida. 




27 gennaio giornata della memoria "L'anima sa Come rifiorire Come non morire."

 Senti senti il profumo

dell'aria limpida che
entra piano dentro te
Quanta rabbia ci costò
quanta frustrazione
siamo fuori ormai
anche se nei guai
Senti sale pian piano
un coro e il brivido va
ci colpisce proprio lì
nel respiro lì a metà
grande è l'emozione
non sei sola sai
siamo in tanti ormai
non importa quanto male ci hanno fatto
l'importante adesso è la verità
E se chiudo gli occhi
vedo il mondo come lo vorrei
il mare che riprende già trasparenza
il suo antico colore
E la pietà
che finalmente ridiventa amore
l'anima sa
come rifiorire
come non morire
Senti senti la gente
non parla ma dice che
è un po' più vicino a te
non è molto ma però
fa consolazione
mai più sola mai
stretta in mezzo a noi
L'incubo è dissolto perso nel passato
perlomeno sai che rinascerai
E se chiudo gli occhi
vedo il mondo come lo vorrei
le coste ritornate intatte
ancora vergini
ancora in fiore
E la pietà
che finalmente ridiventa amore
l'anima sa
come rifiorire
come non morire
.....................
E la pietà
che finalmente ridiventa amore
l'anima sa
come rifiorire
come non morire
Senti senti il profumo
del nuovo amore
Pino Mango

27 gennaio giornata della memoria
"L'anima sa
Come rifiorire
Come non morire."

Il 27 gennaio 1945, sabato, intorno alle 9 del mattino

Il 27 gennaio 1945, sabato, intorno alle 9 del mattino, il primo soldato sovietico di un'unità di ricognizione della 100a Divisione di fanteria apparve sul terreno dell'infermeria dei prigionieri a Monowitz. L'intera divisione arrivò mezz'ora dopo. Lo stesso giorno è arrivato un medico militare e ha iniziato a organizzare l'assistenza.
Nel pomeriggio i soldati dell'Armata Rossa sono entrati nelle vicinanze del campo principale di Auschwitz e di Birkenau. Vicino all'accampamento principale incontrarono la resistenza delle unità tedesche in ritirata. 231 soldati dell'Armata Rossa sono morti in combattimento ravvicinato per la liberazione di Auschwitz, Birkenau e Monowitz. Due di loro sono morti davanti ai cancelli del campo principale di Auschwitz. Uno di loro era il tenente Gilmudin Badryjewicz Baszirow.
Le prime truppe dell'Armata Rossa arrivarono a Birkenau e Auschwitz intorno alle 15.00 e furono accolte con gioia dai prigionieri liberati. Dopo la rimozione delle mine dall'area circostante, i soldati della 60a Armata del 1o Fronte Ucraino marciarono nel campo e portarono la libertà ai prigionieri che erano ancora vivi. Sul terreno del campo principale c'erano 48 cadaveri e a Birkenau oltre 600 cadaveri di prigionieri maschi e femmine che sono stati colpiti o morti negli ultimi giorni.
Al momento dell'arrivo dell'Armata Rossa c'erano 7.000 prigionieri malati ed esausti nei campi di Auschwitz, Birkenau e Monowitz.
Leggi gli ultimi giorni dell'operazione del campo nazista tedesco Auschwitz, la tragedia dell'evacuazione, il momento della liberazione da parte dell'esercito sovietico il 27 gennaio 1945 e il destino di circa 7.500 prigionieri liberati nella nostra lezione online piena di resoconti di Survivor Anni 80: http://lekcja.auschwitz.org/en_11_wyzwolenie/



✝ Pensiero del 27 gennaio 2022

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S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Chi accoglie Gesù, vive nella Verità!

Meditazione sul Vangelo di Mc 4, 21-25

Luce per l’umanità.

Marco raccoglie nel suo Vangelo queste due belle parabole di Gesù. Nella prima si parla della luminosità propria dell’agire del cristiano, chiamato per vocazione ad essere luce nell’oscurità del mondo. Gesù stesso c’incoraggia ad essere generosi e misericordiosi con gli altri come lo è Dio con noi.

Per comprendere appieno queste parabole, è di grande aiuto conoscere l’ambiente e le abitudini quotidiane dei popoli semiti. Per noi che viviamo nell’epoca dell’elettricità è difficile comprendere la forza della parabola della lampada. Chi ha fatto qualche volta esperienza di campeggio, in luoghi isolati, potrà comprendere cosa significa avere una lampada dentro una tenda; senza disporre di luce naturale, e in assenza di finestre, tutta la luce che c’è all’interno di una tenda può venire solo dalla lampada. Sembra quasi che Cristo richiami la nostra attenzione per consigliarci di dare più importanza alle piccole cose: possiamo fare del gran bene con esse, più di quanto non sembri. Un esempio ne sono le preghiere e i piccoli sacrifici che facciamo ogni giorno. Santa Teresina del Bambin Gesù, ben consapevole di questa realtà, offriva a Dio i sacrifici più piccoli con la prospettiva più ampia. Convinta che tutti formiamo un unico corpo in Cristo, sapeva che con un piccolo atto di virtù poteva offrire a Dio l’occasione per donare la grazia della conversione di un’anima, ed essere così vicina ai missionari che operano dove Gesù e il suo messaggio non sono ancora conosciuti. Per questo, dopo la canonizzazione, fu proclamata patrona delle missioni insieme a san Francesco Saverio, apostolo delle Indie, senza essere mai uscita dal suo convento! Allo stesso modo, Cristo, per mezzo di questa parabola, ci esorta a ricordare che ogni piccolo atto di virtù contribuisce alla missione della Chiesa, in modo silenzioso, ma efficace. Siamo noi le lampade che Dio ha posto nel mondo per illuminare gli uomini.

Giovedì 27 Gennaio 
S. Angela Merìci (mf); S. Vitaliano; S. Giuliano da Sora
3.a del Tempo Ordinario
Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
2Sam 7,18-19.24-29; Sal 131; Mc 4,21-25

Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.

(Salmo 118,105)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 131)
Rit: Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre.

Ricordati, Signore, di Davide,
di tutte le sue fatiche,
quando giurò al Signore,
al Potente di Giacobbe fece voto.

«Non entrerò nella tenda in cui abito,
non mi stenderò sul letto del mio riposo,
non concederò sonno ai miei occhi
né riposo alle mie palpebre,
finché non avrò trovato un luogo per il Signore,
una dimora per il Potente di Giacobbe».

Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!

Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto».

Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.

(Salmo 118,105)

Un anno e due mesi senza don Antonio Maffucci FSCB

 Un anno e due mesi senza don Antonio Maffucci FSCB

Io, mi sono consumato per Cristo!

Ego sum pro Christo
REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.

L'ETERNO RIPOSO
L'eterno riposo dona a don Antonio, o Signore,
e splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi in pace. Amen.


GIORNATA DELLA MEMORIA, 27 GENNAIO 2022

 GIORNATA DELLA MEMORIA, 27 GENNAIO 2022

«Delle nostre parole dobbiamo rendere conto davanti al tribunale della storia, ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto davanti al tribunale di Dio».

(don Tonino Bello, Vescovo_Venerabile)



26 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 26 gennaio 2022

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S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Meditazione sul Vangelo di Lc 10, 1-9

Una messe abbondante per pochi operai.

Gesù sceglie, nella schiera dei suoi seguaci, altri settantadue discepoli e chiede loro di impegnarsi a fondo nel lavoro per raccogliere una messe abbondante. E’ l’invio alla missione che hanno seguito con coraggio innumerevoli uomini e donne di tutti i tempi.

La memoria dei santi Timoteo e Tito ci offre l’occasione per ricordare la dimensione missionaria della vocazione cristiana, della nostra vita di seguaci di Cristo. Il testo di san Luca, con l’invio dei settantadue discepoli in missione, ci fa sentire tutta la grandezza della visione di Gesù: egli, infatti, descrive il mondo come un immenso campo, una messe abbondante. Chi conosce un pochino la campagna, comprende queste immagini e sa quale possa essere la difficoltà del contadino che si trova di fronte ad una tale estensione di terreno da coltivare! Così Dio prepara nel mondo intero, mediante l’azione misteriosa dello Spirito Santo, innumerevoli frutti; ma Egli ha anche voluto aver bisogno della nostra povera umanità per raccoglierli in ogni tempo. Dio vuole dare all’uomo il suo merito, nella collaborazione per l’opera della redenzione, come lo ha voluto rendere in qualche modo partecipe di quella della creazione. Il Signore continua ad invitare molti uomini e donne, giovani e persino i bambini, a seguirlo e a dedicarsi interamente alla causa del Vangelo, cioè all’annuncio del Regno, della salvezza dell’uomo. Così dice san Paolo nella sua Lettera a Timoteo: «Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te, mediante l’imposizione delle mie mani…» Non c’è causa più grande da abbracciare, perché è la chiamata a condividere la missione di Cristo, venuto a rendere gloria al Padre e a salvare le anime. Nel 2005 il Beato Giovanni Paolo II, in occasione della giornata missionaria mondiale, così scriveva: «Non dimenticate… che anche oggi c’è bisogno di sacerdoti santi, di anime totalmente consacrate al servizio di Dio!  A voi, giovani, ripeto la parola di Gesù: “Duc in altum!”. Nel riproporre questa sua esortazione, penso al tempo stesso alle parole rivolte da Maria, sua Madre, ai servi a Cana di Galilea: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5). Cristo, cari giovani, vi chiede di “prendere il largo” e la Vergine vi incoraggia a non esitare nel seguirlo. Salga da ogni angolo della terra, sostenuta dalla materna intercessione della Madonna, l’ardente preghiera al padre celeste per ottenere “operai nella sua messe” (Mt 9,38). Voglia Egli concedere ferventi e santi sacerdoti ad ogni porzione del suo gregge».

Mercoledì 26 Gennaio 
Ss. Timoteo e Tito (m) – P
S. Paola; S. Alberico
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore
2Tm 1,1-8 opp. Tt 1,1-5; Sal 95; Lc 10,1-9

Lo Spirito del Signore è sopra di me: «Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Lo Spirito del Signore è sopra di me: «Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».

(Luca 4,18)


25 gennaio, 2022

Conversione di San Paolo Apostolo

 Conversione di San Paolo Apostolo

autore: Giovan Battista Gaulli anno: 1690 titolo: Conversione di San Paolo luogo: Chiesa di San Paolo, Fiastra


Nome: Conversione di San Paolo Apostolo
Titolo: L'adesione al cristianesimo
Ricorrenza: 25 gennaio
Tipologia: Festa


Uno dei più gloriosi trionfi della grazia divina é senza dubbio la conversione di S. Paolo, che la Chiesa celebra oggi con festa particolare.

S. Paolo era ebreo della tribù di Beniamino. Fu circonciso l'ottavo giorno dopo la nascita, e fu chiamato Saulo. Apparteneva, come il padre, alla setta dei farisei: setta la più rigorosa, ma nello stesso tempo la più recalcitrante alla grazia di Dio.

I suoi genitori lo mandarono per tempo a Gerusalemme, alla scuola di Gamaliele, celebre dottore in legge. Sotto questa sapiente guida. Saulo si abituò alla più esatta osservanza della legge mosaica. Questo zelo fu quello appunto che fece di Saulo il persecutore più terribile dei primi seguaci di Gesù.

Lo vediamo nella lapidazione di Stefano custodire le vesti dei lapidatori, non potendo far altro, non avendo l'età prescritta; egli stesso però lapidava nel suo cuore, non solo Stefano, ma tutti i Cristiani, avendo in mente una sola cosa: sradicare dalle fondamenta la
Chiesa di Cristo e propagare in tutto il mondo il Giudaismo.

Con questo zelo quindi non vi è niente da stupire se fu uno dei più fieri, anzi il più terribile ministro della persecuzione che infierì contro i Cristiani di Gerusalemme e ben presto fece scomparire i Cristiani che colà si trovavano; ma non pagò di ciò, chiese lettere autorizzative al Sommo Sacerdote, per poter fare strage dei Cristiani rifugiatisi in Damasco. Qui però il Signore l'attendeva: qui la grazia divina doveva mostrare la sua potenza.

Eccolo sulla via di Damasco, accompagnato da arcieri, spirante furore e vendetta. Ma d'improvviso, mentre galoppa, una luce fulgida lo accieca; una forza misteriosa lo sbalza da cavallo ed egli ode una voce dal cielo che gli grida: « Saulo, perchè mi perseguiti? ».
- Chi sei tu? - risponde Saulo, meravigliato e spaventato ad un tempo.
Ed il Signore a lui:
- Io sono quel Gesù che tu perseguiti.
- Che vuoi ch'io faccia, o Signore?
- chiede Saulo interamente mutato dalla grazia.
- Va' in Damasco
- gli risponde il Signore colà ti mostrerò la mia volontà.

Saulo si alza, ma essendo cieco, si fa condurre a Damasco, dove rimane tre giorni in rigoroso digiuno e in continua orazione. Al terzo giorno Anania, sacerdote della Chiesa Damascena, per rivelazione di Dio, si porta nel luogo dove si trova Saulo, lo battezza e gli ridona la vista. Da quel momento Paolo è mutato da feroce lupo in docile agnello: la grazia di Dio opera in lui per formare il vaso di elezione, l'Apostolo delle genti.

Paolo, docile ai voleri di Dio, tanto crebbe nell'amore di Gesù, che arrivò a dire: « Chi mi separerà dalla carità del mio Gesù? forse la persecuzione? la fame? i sacrifici o la morte? Ah, no, né la vita, né la morte, né il presente, né il futuro saranno capaci di separarmi da quel Gesù per cui vivo, per cui lavoro e col quale sono crocifisso. Egli sarà la mia corona perché non sono io che vivo ma è Gesù che vive in me ».

PRATICA. Iddio permette nella Chiesa le persecuzioni affinché la sua vigna, potata, produca frutti più abbondanti (S. Agostino).

PREGHIERA. Dio, che con la predicazione del beato apostolo Paolo hai istruito il mondo intero, deh! fa' che, mentre oggi veneriamo la sua conversione, per i suoi esempi veniamo a te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa della Conversione di san Paolo Apostolo, al quale, mentre percorreva la via di Damasco spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo.

✝ Pensiero del 25 gennaio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Anche per noi, c'è una via di Damasco, dove il Signore ci attende.

Meditazione sul Vangelo di Mc 15, 16-18

Gesù è venuto a guarire i peccatori.

La prima lettura, che ci presenta la conversione di san Paolo, s’intona armoniosamente con questo Vangelo, che ci riferisce il “testamento spirituale” di Cristo. La volontà del Maestro è chiara: vuole che i suoi discepoli vadano in tutto il mondo e predichino il suo messaggio di amore, di giustizia, di perdono, di misericordia. Egli sarà presente in ciascuno di loro, cioè sarà presente nella Chiesa, nei suoi pastori, nei fedeli laici.

La celebrazione della festa della Conversione dell’Apostolo Paolo ci pone di fronte ad uno degli esempi più grandi di fedeltà alla missione affidata da Cristo. Ogni volta che celebriamo un santo, celebriamo il fatto che abbia realizzato la missione che Gesù gli affidò chiamandolo alla vita e alla fede cristiana. Il Vangelo ci presenta il progetto di Cristo: annunciare la sua salvezza in tutto il mondo. Risposta esemplare a questa chiamata fu la vita di san Paolo, dall’incontro col Maestro sulla via di Damasco fino al martirio a Roma. Percorse più di diecimila chilometri per dare testimonianza della fede; patì persecuzioni, sferzate e lapidazioni. Alla fine della sua vita, poté dire con gioia: “ho combattuto il buon combattimento, sono arrivato alla meta, ho mantenuto la fede”. Certo, noi non verremo decapitati come san Paolo, ma in qualche modo dobbiamo dare testimonianza della nostra fede. In un mondo indifferente come il nostro, sono innumerevoli le opportunità per essere testimoni di Gesù. Non è necessario uscire in strada per urlare “Cristo vive!”. Basta ricambiare le offese con parole di perdono, dare testimonianza di sobrietà di fronte al lusso, accogliere tutti, cominciando dai bisognosi, difendere la vita nascente o quella che sembra non aver senso, accettare con senso cristiano la sofferenza che Dio permette, unendola a quella di Cristo sulla croce. Ogni giorno della nostra vita è un’occasione per essere testimoni, piccoli o grandi, della nostra fede e della nostra speranza. Saremo così “martiri” nel senso etimologico della parola, cioè “testimoni”.

Martedì 25 Gennaio 
Conversione di S. Paolo apostolo (f) – P
S. Anania; B. Antonio Migliorati
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo
At 22,3-16 opp. At 9,1-22; Sal 116; Mc 16,15-18

Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto ed il vostro frutto rimanga.

(Giovanni 15,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 116)
Rit: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto ed il vostro frutto rimanga.

(Giovanni 15,16)

24 gennaio, 2022

Oggi si celebra SAN FRANCESCO DI SALES

 

Oggi, lunedì 24 gennaio, si festeggia San Francesco di Sales, al quale Albino Luciani era molto affezionato.

Preghiera a San Francesco di Sales
‎"Insegnami l'umiltà interiore, la dolcezza del viso e l'imitazione di tutte le virtù che hai saputo copiare dai Cuori di Gesù e Maria. Amen"
🙏

Glorioso San Francesco di Sales,‎
‎il tuo nome porta la dolcezza del cuore più afflitto; ‎
‎le tue opere stillano il miele più scelto della pietà; ‎
‎la tua vita fu un continuo olocausto di perfetto amore,‎
‎pieno di vero gusto per le cose spirituali‎
‎e del generoso abbandono nell'amorosa volontà divina. ‎
‎Insegnami l'umiltà interiore, la dolcezza del viso e l'imitazione di tutte le virtù‎
‎che hai saputo copiare dai Cuori di Gesù e Maria. Amen‎
‎O vero prodigio di santità, glorioso san Francesco, che hai saputo congiungere così bene la semplicità della colomba con la prudenza del serpente, la conversazione del mondo con il raccoglimento del chiostro e l'austerità del deserto e ricolmo di tutti i doni dello Spirito santo hai aperto ai devoti una via nuova, facile e deliziosa per arrivare con certezza alla perfezione, ottienimi dal Signore la grazia di seguire sempre i tuoi insegnamenti, perché vivendo come te come lucerna ardente possa ottenere la gioia eterna che godi beato con gli Angeli e i Santi. Amen. ‎

‎O santo della mitezza, Francesco di Sales, modello di virtù evangeliche e regola vivente di santità, per il valido patrocinio che puoi esercitare a nostro favore, ottienici di sapere unire, a tua imitazione, l’umiltà con lo zelo, la mansuetudine con la fortezza, la preghiera e la mortificazione con la carità operosa. Fa che viviamo nella comunione di Dio e dei fratelli, nella fedeltà agli impegni della consacrazione battesimale. Amen.‎

✝ Pensiero del 24 gennaio 2022

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S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato


Meditazione sul Vangelo di Mc 3, 22-30

Gesù è venuto a guarire i peccatori.

Pensare che si possano scacciare i demoni con il potere dello stesso demonio significa non voler riconoscere l’azione di Cristo. Gesù lo vuole dimostrare ai farisei con un ragionamento molto logico: “Come può Satana scacciare Satana?”. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E questo è, in fondo, quel che capita ai farisei.

La figura dei farisei, nel corso dei secoli, non ha mai più avuto una buona reputazione. Non è giusto generalizzare, perché ci sono stati anche dei buoni farisei. Il Vangelo ci parla di Nicodemo e di Giuseppe di Arimatea come di persone rispettabili che, in seguito, diventeranno perfino discepoli di Gesù. Leggendo il Vangelo corriamo il rischio di farci condizionare dagli episodi e dai commenti di Gesù sui farisei – i peggiori, quelli che gli rendevano tranelli -, visto che ci mettiamo sempre dalla sua parte, e di giudicare così quella gente molto duramente. Può essere un ottimo esercizio ascetico pensare, sia pure come ipotesi, che anche noi potremmo essere “farisei”. Non rifiutiamo Cristo esplicitamente, ma ci vergogniamo di difendere il Crocifisso, la Chiesa, il Papa o i sacerdoti davanti ai nostri amici. Diciamo di essere cristiani, ma non accettiamo né comprendiamo fino in fondo ciò che questo comporta per la nostra vita. Ci sarà sempre qualcosa da correggere, da migliorare. È importante pensare che anche noi possiamo sbagliare, che possiamo essere arroganti, invidiosi, egoisti… Gesù ha detto che anche il giusto pecca sette volte. La differenza fra i farisei, presentata dal Vangelo e noi deve stare nel fatto che noi riconosciamo i nostri difetti e accettiamo il bisogno di Qualcuno che ci aiuti, comprenda e perdoni. Gesù è venuto per guarire i peccatori. Ma non può perdonare chi crede di non aver peccato. Riconosciamo la nostra colpa, e chiediamo al Signore di concederci la grazia della sua redenzione.

Lunedì 24 Gennaio 
3.a del Tempo Ordinario
S. Francesco di Sales (m); B. Paola Gambara Costa
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
2Sam 5,1-7.10; Sal 88; Mc 3,22-30

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

(II Timoteo 1,10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui.

Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Farò estendere sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra».

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

(II Timoteo 1,10)

23 gennaio, 2022

La FESTA DELLO SPOSALIZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA e di SAN GIUSEPPE DI NAZARETH.



 La FESTA DELLO SPOSALIZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA e di SAN GIUSEPPE DI NAZARETH.

✝ Pensiero del 23 gennaio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Gesù, si fa interprete delle Scritture, rivelando Dio all'uomo. 

Meditazione sul Vangelo di Lc 1, 1-4; 4, 14-21

Gli occhi di tutti stavano fissi sopra di lui.

Sia la prima lettura che il vangelo parlano del libro della Scrittura. Esdra, nella prima lettura, proclama il libro della Legge di fronte a tutto il popolo, «chiarendo e interpretando il senso, perché comprendessero la lettura». Nella sinagoga di Nazaret, Gesù si alza, un giorno di sabato, per fare la lettura del volume del profeta Isaia. Il popolo di Israele ha sempre mantenuto viva la speranza della venuta del Messia, come compimento delle promesse di Dio. Anche al tempo di Gesù il popolo attendeva il compimento delle Scritture. Gesù annuncia il compimento di questa attesa nella sinagoga di Nazareth: in lui la salvezza è giunta tra gli uomini.

Si può dire che il giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo sono in certa maniera le religioni del Libro. Per un pio giudeo del tempo di Gesù, i punti fondamentali di riferimento religioso erano il tempio e la Torah cioè il Libro della legge, l’Antico Testamento. In entrambi è presente Javeh con la sua benevolenza e il suo amore. In entrambi, dialoga con l’uomo come un amico con i suoi amici, come si vede nella prima lettura, in cui il popolo intero celebrò l’avvenimento con una grande festa «perché aveva compreso le parole che gli avevano insegnato». Entrambi sono via di salvezza non solo per i giudei, ma per tutte le nazioni. Gesù, come buon giudeo, ascoltò e lesse la Torah, in molteplici occasioni e celebrazioni religiose. La sua familiarità con la scrittura fu tale da poter dire senza esitazione nella sinagoga di Nazareth: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che avete appena udito». L’Antico e il Nuovo Testamento sono i due polmoni con cui respirano la fede, la morale e la pietà dei cristiani. È importante che sappiamo leggere l’Antico Testamento «con occhi cristiani», in quanto in esso è già presente, in forma velata, il Nuovo Testamento. Poiché «tutta la Scrittura è un solo libro, e codesto libro è Cristo», ci insegna Ugo di San Vittore. La Bibbia è un libro sacro, che dà norma alla nostra fede e alla nostra vita. Non può essere un libro di passatempo o di lettura superficiale, non impegnativa. È la Parola che Dio rivolge personalmente a me e perciò mi interpella, mi legge e mi interpreta. Mi interpella, cercando una risposta a ciò che mi dice mediante la lettura del testo. Mi legge, sviscerando i segreti del mio cuore, e suscitando il desiderio di cambiamento. Mi interpreta, dando un orientamento sicuro alla mia esistenza: al mio modo d'essere, di pensare, di vivere, d'agire nel mondo, muovendo la mia volontà a seguirlo.

Domenica 23 Gennaio
3.a del Tempo Ordinario (anno C)
S. Emerenziana; S. Ildefonso di Toledo; S. Amasio
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita
Ne 8,2-4a.5-6.8-10; Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,1-4; 4,14-21

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18)
Rit: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

22 gennaio, 2022

Oggi si celebra San VICENZO

 Oggi, si celebra, San VICENZO, tanti Auguri di cuore, d'un buon onomastico all'AVV. VINCENZO LIVATINO

Riposi, in pace, insieme, alla sua cara Famiglia.
Proteggeteci tutti dal Cielo.
💞