✝
SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B.
V. M.
GIUDICE ROSARIO
ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE
ANCHE DELLA FEDE_Beato
Caro
Rosario Angelo, oggi,
abbraccia da parte mia, Giovanni. Grazie di cuore.
Barbara
Versetto
del Giorno
Se
diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre,
mentiamo e non mettiamo in pratica la verità.
I
Giovanni 1:6
SOLENNITÁ
DELLA NATIVITÁ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Aguri
di cuore caro Giovanni buon onomastico.
Memoria
Nel
1940, in questo giorno, si svolse la CRESIMA DI ROLANDO RIVI.
Nel
1950, in questo giorno, a Roma Maria Goretti, divenne SANTA Grazie a
Papa Pio XII.
Nel
1979, in questo giorno, a Roma, divenne sacerdote Padre Antonio
Maffucci,
fu
ordinato Sacerdote da san Giovanni Paolo II_Papa
Sabato – 11.a Tempo Ordinario – SOLENNITÁ DELLA NATIVITÁ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Meditazione del Vangelo – Lc 1,57-66.80
La
storia delle origini di Gesù, nella rilettura che ne fa Luca, non è una sequenza fortuita di avvenimenti casuali, ma il fedele avverarsi della Parola di Dio nella storia. Perciò al racconto dell’annuncio, segue quello della nascita di Giovanni: alla premessa fa seguito il compimento. “Si compì il tempo”: l’evangelista ce l’ha mostrato passo passo, nel suo svolgimento progressivo, dall’annuncio al concepimento; dal gioire intimo della madre fino al gioire contagioso con Maria. Ora il tempo si compie: all’evangelista basta un rapidissimo cenno per dire la nascita di Giovanni, in modo da soffermarsi sulle reazioni all’evento da parte di vicini e parenti, che vedono nell’accaduto una grande manifestazione della bontà misericordiosa del Signore e un motivo di festa e di gioia collettiva.
Più che alla nascita in sé e al rito della circoncisione, S. Luca si mostra interessato all’evento dell’imposizione del nome. Secondo le consuetudini in Israele, i parenti desiderano che il neonato porti il nome del padre Zaccaria, ma Elisabetta si oppone e decide che si chiami Giovanni, cosa che Zaccaria conferma senza esitazione. Il nome era stato indicato dall’angelo ed è quanto mai appropriato: significa “il Signore fa grazia”. Giovanni infatti è un dono della misericordiosa e gratuita benevolenza di Dio, e la sua missione sarà quella di annunciare l’avvento dei tempi messianici. Con questa bella notizia – “vangelo” – S. Luca continua il confronto parallelo fra Giovanni e Gesù. Come avverrà per il Messia, anche per il suo futuro precursore la nascita è immersa nello stupore, nella gioia e nella lode. Come poi sarà detto di Gesù, anche il figlio di Zaccaria e di Elisabetta suscita la domanda sulla sua persona e sul suo futuro. Fin dalla nascita Giovanni prepara l’opera e la missione del futuro Messia.
Per bocca del profeta Dio annunciò: “Per voi... cultori del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla” (Ml 3,20). L’inno di Zaccaria è il mirabile sviluppo di questa profezia. Quando, obbedendo all’ingiunzione dell’angelo, diede a suo figlio il nome di Giovanni (che significa: Dio è misericordioso), avendo fornito la prova di una fede senza indugi e senza riserve, la sua pena finì. E, avendo ritrovato la parola, Zaccaria cantò un inno di riconoscenza contenente tutta la speranza del popolo eletto. La prima parte, in forma di salmo, è una lode a Dio per le opere da lui compiute per la salvezza. La seconda parte è un canto in onore della nascita di Giovanni e una profezia sulla sua futura missione di profeta dell’Altissimo. Giovanni sarà l’annunciatore della misericordia divina, che si manifesta nel perdono concesso da Dio ai peccatori. La prova più meravigliosa di questa pietà divina sarà il Messia che apparirà sulla terra come il sole nascente. Un sole che strapperà alle tenebre i pagani immersi nelle eresie e nella depravazione morale, rivelando loro la vera fede, mentre, al popolo eletto, che conosceva già il vero Dio, concederà la pace. L’inno di Zaccaria sulla misericordia divina può diventare la nostra preghiera quotidiana.
Sabato 24 Giugno
NATIVITA’ DI S. GIOVANNI BATTISTA (s); S. Teodolfo
11.a del Tempo Ordinario
Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80
Io ti rendo grazie: «Hai fatto di me una meraviglia stupenda».
Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
(Luca 1,76)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 138)
Rit: Io ti rendo grazie: «Hai fatto di me una meraviglia stupenda».
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
«Hai fatto di me una meraviglia stupenda».
Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo,
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
(Luca 1,76)
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