✝
SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B.
V. M.
GIUDICE ROSARIO
ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE
ANCHE DELLA FEDE_Beato
Caro
Rosario Angelo,
il
TUO SGUARDO,
per me, è come una carezza, che sfiora il mio cuore.
Barbara
Versetto
del Giorno
Carissimo,
faccio voti che tutto vada bene e che tu sia in buona salute, come va
bene per la tua anima.
III Giovanni
1:2
SOLENNITÁ
DEL
SACRO CUORE
Giornata
dedicata alla preghiera ai sacerdoti.
Memoria
Prime
Comunioni
16
giugno 1901
SANTA
MARIA GORETTI
16
giugno 1938
BEATO
ROLANDO RIVI
16
giugno 1998
BEATO CARLO
ACUTIS
Venerdì – 10a Tempo Ordinario –SOLENNITÁ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÚ
Meditazione sul Vangelo di Mt 11,25-30
Gesù mite ed umile di cuore.
Dopo
aver condannato le città della Galilea che, nonostante la Sua predicazione e i miracoli, non avevano accettato il Vangelo, Gesù loda il Padre per tutti quei “piccoli” che lo hanno accolto. È il Padre dei Cieli che ha voluto e fatto questo, e i piccoli sono stati docili alla sua volontà. Per contrapposizione, i detentori del potere religioso, rifiutando Gesù, si sono autoesclusi dalla conoscenza, che è dono gratuito di Dio. Gesù invita quei “piccoli”, incapaci di sopportare il peso della Legge mosaica, così com’era stata deteriorata dalle tradizioni umane, ad andare a Dio attraverso Lui che, come loro, è un piccolo, un povero di “Jhwh”, e come tale è veramente umile e mite, secondo le beatitudini. Ascoltiamo con gioia la descrizione che Gesù stesso fa del suo Cuore, definendolo “mite ed umile”. Un cuore, cioè secondo le beatitudini che egli proclamò sulla Montagna.
Non abbiamo motivo, dunque, di aver paura di accostarci a Lui; dobbiamo anzi accettare il suo appello e credere che Egli possa rendere lievi quei pesi che attualmente rischiano di schiacciarci. Per esempio, se siamo Sacerdoti o Religiosi, e attraversiamo un momento di crisi, che ci fa star male con noi stessi e con gli altri, aggrappiamoci più intensamente alla preghiera, facciamo esperienza personale dell’amore di Dio, ed allora troveremo ancora motivazioni sufficienti per riprendere con generosità il nostro servizio per il Regno. Se siamo coniugati e il nostro matrimonio ha poco di quella testimonianza cristiana alla quale ci eravamo impegnati il giorno in cui abbiamo celebrato le nozze, riandiamo, con la preghiera e con la memoria, alle parole di Gesù e da Lui “impariamo” ad essere gli uni verso gli altri più miti ed umili, per riacquisire quella capacità d’attendere l’altro con pazienza, rispetto e stima immutata, anche quando questi avesse sbagliato. La mitezza che imitiamo da Gesù è anche capacità infinita di perdono. Senza questo atteggiamento, non è possibile vivere il matrimonio in modo cristiano. Se siamo persone anziane, ammalate o sole, non facciamoci prendere dall’amarezza, ma diamo credito alle parole di Gesù: siamo noi quei “piccoli” a cui il Padre vuole rivelare pienamente il suo mistero d’amore. Uniamoci, dunque, a Gesù, e con Lui portiamola nostra croce, allora Egli si farà nostro Cireneo ed ogni sofferenza ci peserà di meno. I malanni resteranno, ma faremo pesare di meno sugli altri lamenti e recriminazioni e, certamente, gli altri saranno portati a volerci più bene.
Nella festività del Sacro Cuore, ricordiamo quanto nostro Signore sia “cordiale”: il suo cuore dolce e umile è sensibile alle nostre difficoltà e alle nostre fatiche, alle nostre angosce e alle nostre paure.
Una tale compassione da parte d'un altro essere umano ci dà conforto, ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più. Abbiamo bisogno della redenzione, della guarigione, cioè, dalle nostre sofferenze e della trasformazione delle nostre volontà, che rimangono, come del resto le nostre risorse, molto al di qua delle esigenze poste dalla nostra esistenza.
Ecco che il Vangelo ci libera, perché il cuore di Gesù, il cuore di colui che è Dio, è “sacro”. Gesù, così mite e umile, afferma che la sua conoscenza del Padre è unica e che la sovranità conferitagli dal Padre è totale. Il Pantokrator, il Signore di ogni cosa, ha un cuore: è l’amore che governa il sole e gli astri.
In questo senso, la festività d'oggi realizza i sogni di molte culture e le speranze istintive di molte anime. Offre infatti la promessa che tutto andrà bene e che ogni cosa sarà ben governata. L’intelligenza onnipotente che creò il mondo ha la forza di un cuore che ama questo mondo.
Venerdì 16 Giugno
SACRATISSIMO CUORE DI GESÚ (s) (anno A)
Ss. Quirico e Giulitta; S. Aureliano; B. Maria Teresa Scherer
Dt 7,6-11; Sal 102; 1Gv 4,7-16; Mt 11,25-30
L’amore del Signore è per sempre
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, ed imparate da me, che sono mite ed umile di cuore.
(Matteo 11,29)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 102)
Rit: L’amore del Signore è per sempre.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, ed imparate da me, che sono mite ed umile di cuore.
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