Oggi, sarebbe stato il compleanno, della piccola Antonietta Meo.
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara sono una ragazza disabile, dalla nascita. Sono devota a Maria Regina della Famiglia apparsa nel maggio 1944 a Ghiaie di Bonate (Bg) ad Adelaide Roncalli a soli sette anni. Scopo mantenere viva la Memoria. Sono devota al GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE
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15 dicembre, 2021
Pensiero del 15 dicembre 2021
Come il Battista, anche noi abbiamo bisogno, nel carcere della prova, d'ascoltarlo, mentre, ci apre gli occhi sulla sua identità Divina che traspare dalle opere che compie.
Meditazione sul Vangelo di Lc 7,19-23
Gesù guarì molti.
Nella prima lettura, il profeta si rivolge al popolo in esilio che ha perso la speranza e pensa che il suo Dio non sia in grado di fare più nulla per lui. Per ravvivare la fiducia, il profeta ricorda che il loro Dio è l’unico Dio, colui che ha creato e plasmato la terra in modo che potesse essere abitata: solo in lui ci può essere salvezza. Nel Vangelo, il Battista invia i suoi discepoli a Gesù, perché gli chiedano se davvero è lui il Messia che è venuto a compiere le aspettative del popolo. L’evangelista Luca riporta per due volte la domanda del Battista: perché questa accentuazione? Evidentemente la ritiene una domanda fondamentale con cui vale la pena confrontarsi.
«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?»: un interrogativo che ci riporta alle nostre ricerche, al nostro desiderio di trovare ciò che risponde alla nostra sete di felicità e di pienezza di vita. Una domanda che non è molto diversa da quella che si pongono due fidanzati che stanno cercando di scoprire se l’altro è veramente la persona con cui poter costruire insieme una famiglia, un cammino d’amore reciproco, o invece bisogna trovare qualcun altro. Né è diversa dalla domanda di chi sta cercando di capire se davvero l’amore di Dio è ciò che risponde al suo desiderio di vita o deve cercare altrove. Gesù non chiede ai suoi interlocutori di credere in lui, ma compie davanti ai loro occhi dei segni che testimoniano di lui: una testimonianza che non si impone con la forza ma “bussa alla porta della nostra libertà”. Sono gesti che realizzano le Scritture, le attese dei profeti, rivelando un Messia che sta dalla parte della vita, che sceglie di portare il suo lieto annunzio, fatto di gesti e parole, ai poveri, a coloro che la società mette ai margini. In questo modo Gesù si rivela come colui che risponde alle domande e alle attese degli uomini. Potremmo chiederci se noi, come comunità e come singoli, siamo sulla stessa linea. Come rispondiamo a coloro che ci chiedono “ragione della speranza che è in noi”, a coloro che ci chiedono se davvero la fede nel Dio di Gesù Cristo può riempire una vita? Tendiamo a convincere con le parole, o addirittura con la forza, o siamo invece capaci di compiere segni che testimoniano la nostra passione per la vita dell’uomo? Segni di solidarietà, di ascolto, di accoglienza verso tutti coloro che vengono posti ai margini, così come faceva Gesù.
15 Dicembre
3.s d'Avvento
Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto
Is 45,6b-8.18.21b-26; Sal 84; Lc 7,19-23
Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie; ecco, il Signore Dio viene con potenza.
(Isaia 40,9)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 84)
Rit: Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
«I suoi passi tracceranno il cammino».
Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie; ecco, il Signore Dio viene con potenza.
(Isaia 40,9)
14 dicembre, 2021
Indagine ai confini del sacro - "Il giudice Rosario Angelo Livatino"
Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : 1857: 14 dicembre si fondò l'Odine delle Suore Or...
Pensiero del 14 dicembre 2021
Le scelte di bene, che avremo fatto durante la nostra vita, saranno quelle che ci porteranno, all'incontro con Dio.
Meditazione sul Vangelo di Mt 21,28-32
Poi si pentì e vi andò.
Il profeta Sofonia svela al popolo come ritornare al Signore, come convertirsi: diventare umili e poveri, rinunciando ad orgoglio e superbia. Ma questo non è semplicemente il risultato di un nostro sforzo ma dell’opera di Dio in noi. Anche Gesù, E nel Vangelo, svela che la conversione nasce dall’incontro di due “desideri”: quello del Padre e quello dell’uomo.
L’esempio riportato da Gesù ha per protagonista positivo un ragazzo che dice “no” e come protagonista negativo uno che dice “ sì”, perché chi ha detto “no, non ne ho voglia”, va; chi ha detto “Sì, signore”, non va. Evidentemente, non basta dire “sì”, ma è necessario che a questa risposta faccia seguito il comportamento corrispondente. Piuttosto che dare prima la propria disponibilità, e poi non operare di conseguenza, è meglio dire “no”, tant’è che la differenza che intercorre tra il pronunciare in tutta onestà un “no” piuttosto che un “sì” falso è che nel primo caso non tutto è perduto, anzi vi è una possibilità di cambiamento, che invece sarebbe esclusa nel secondo caso. Così è avvenuto per i pubblicani e le prostitute, considerati pubblici peccatori, che, davanti alle parole del Battista, si sono pentiti tramutando il loro apparente “no” in un “sì”. Mentre, sacerdoti e anziani del popolo, pur avendo visto, non si sono pentiti e non hanno creduto: il loro “sì” a Dio appare così in tutta la sua fragilità e ambiguità. La domanda che Gesù pone ai suoi uditori, «Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?», richiama altre sue parole: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21). Per questo i peccatori, che si pentono e credono, nel Regno di Dio passano avanti ad anziani e sacerdoti: perché ciò che conta non è quello che si è all’apparenza, ma il “fare la volontà del Padre”. Il messaggio è chiaro: chi sceglie di inoltrarsi in questo cammino del “fare”, anche se parte da una situazione negativa, vedrà la sua vita cambiare e porsi lentamente in sintonia con i desideri del Padre; chi sceglie di chiudersi alla volontà del Signore si ritroverà lontano da lui anche se continua a compiere gesti che apparentemente parlano della sua vicinanza a Dio. I peccatori che, ascoltando il Battista si pentono e si convertono, entrano a far parte di quel popolo di umili e poveri che confida nel nome del Signore di cui parla il profeta Sofonia.
14 Dicembre
3.s d'Avvento
Il povero grida e il Signore lo ascolta
Sof 3,1-2.9-13; Sal 33; Mt 21,28-32
Vieni, Signore, non tardare: «Perdona i peccati del tuo popolo».
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Vieni, Signore, non tardare: «Perdona i peccati del tuo popolo».
13 dicembre, 2021
Nel 1912 in questo giorno nasceva Lien Brilleslijper LIN JALDATI
Nel 1912 in questo giorno nasceva Lien Brilleslijper LIN JALDATI
Auguri di buon onomastico a LUCIA ASCIONE
Auguri di buon onomastico a LUCIA ASCIONE.
Santa Lucia, insieme al Signore ed alla Vergine Maria illumini sempre il cammino e la sua salute.❤️Santa Lucia
Santa Lucia
Fatta grandicella e accesa di puro amore di Dio, decise all'insaputa della madre di mantenere perpetua verginità. Ignorando questo segreto la buona Eutichia, come allora usavasi universalmente, non tardò d'interessarsi per trovare alla figliuola uno sposo che convenisse. Era questi un giovane nobile, ricco e di buone qualità, però non cristiano. Lucia si turbò: ma non volendo manifestare il suo segreto alla madre, cercò pretesti per tramandare le nozze; ed intanto confidava nella preghiera e nella grazia.
Ed ecco quanto avvenne: Eutichia fu presa da una grave malattia, per cui non bastando né medici nè medicine, per consiglio di Lucia, mamma e figlia decisero di portarsi in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S. Agata, per ottenere la guarigione.
Giunte a Catania, e prostratesi in preghiera presso quelle sacre reliquie, Agata fece intendere a Lucia di rimanere fedele al voto fatto e di contenere, se necessario, anche il martirio per amor di Gesù. La madre ottenne la guarigione, ma una grazia maggiore ebbe Lucia: il suo avvenire era irrevocabilmente deciso.
Tornate a Siracusa, Lucia si confidò con la madre ed ottenne che la lasciasse libera nella scelta del suo stato. Così lucia con una lampada fissata sul capo, percorse gli angusti cunicoli delle catacombe per distribuire ai bisognosi il denaro ricavato dalla vendita della sue ricchezze.
Il pretendente deluso, montò subito sulle furie e giurò vendetta, appena seppe che il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana. Si presentò quindi al proconsole romano Pascasio e accusò la giovane come seguace della religione cristiana e perciò ribelle agli dèi ed a Cesare.
Tradotta davanti al proconsole, si svolse un dialogo drammatico, nel quale rifulsero la fermezza e costanza della martire. Neppur la forza valse a smuoverla, poiché Gesù rese impotenti i suoi nemici.
Fu martirizzata il 13 dicembre del 304. Lucia fu cosparsa di olio, posta su legna e torturata col fuoco, ma le fiamme non la toccarono. Fu infine messa in ginocchio e finita con la spada per decapitazione. La festa cade in prossimità del solstizio d'inverno (da cui il detto "santa Lucia il giorno più corto che ci sia").
La salma fu posta nelle Catacombe, dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato.
Si dice che a S. Lucia venissero cavati gli occhi poiché “portatrice di luce”, ossia di speranza, di spirituale visibilità e cambiamento e che le fossero immediatamente restituiti dal Signore. Per questa ragione e per lo stesso suo nome che significa Luce, essa è invocata come protettrice degli occhi.
PRATICA. Recitiamo un atto di dolore per i nostri peccati.
PREGHIERA. Esaudiscici, o Dio, nostro Salvatore, affinché, come ci rallegriamo per la festa della tua beata Lucia vergine e martire, così siamo ammaestrati nell'affetto della pia devozione.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.
Preghiera a Santa Lucia
O Santa, che dalla luce hai nome, a te pieni di fiducia ricorriamo affinché ne impetri una luce sacra, che ci renda santi, per non camminare nelle vie del peccato e per non rimanere avvolti nelle tenebre dell'errore. Imploriamo altresì, per tua intercessione, il mantenimento della luce negli occhi con una grazia abbondante per usarli sempre secondo il divino beneplacito, senza alcun detrimento dell'anima. Fa, o Santa Lucia, che dopo averti venerata e ringraziata, per il tuo efficace patrocinio su questa terra, arriviamo finalmente a godere con te in Paradiso della luce eterna del divino Agnello, il tuo sposo Gesù. Amen.
Pensiero del 13 dicembre 2021
L'autorità di Gesù, è l'Amore, perché Lui è il Signore, l'Onnipotente buono, verso tutti.
Meditazione sul Vangelo di Mt 21,23-27
Con quale autorità?
Nella prima lettura, tratta dal libro dei Numeri, il re di Moab, Balak, manda a chiamare Balaam, perché maledica Israele. Ma Balaam non può farlo, perché il popolo è benedetto da Dio. Così, invece di pronunciare la maledizione, il veggente fa ciò che gli dice il Signore proclamando un oracolo di benedizione in cui annuncia la nascita di un nuovo re, stella che spunta da Giacobbe e scettro che sorge da Israele. Nel Vangelo è narrata una disputa tra Gesù, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo riguardo l’autorità con cui il Signore opera.
La domanda dei sacerdoti e degli anziani riguarda la “fonte”, l’origine dell’autorità con cui Gesù opera: chi gliel’ha data? Gesù non risponde subito, ma pone un’altra domanda che riguarda il battesimo di Giovanni mettendoli davanti ad una scelta. Scribi e sacerdoti desideravano smascherare Gesù, trovare qualcosa per cui condannarlo, ma, alla fine, è Gesù che smaschera la loro chiusura. Essi hanno ben chiare le due possibili risposte, ma soprattutto sono coscienti delle conseguenze della loro eventuale scelta. Entrambe hanno per loro risvolti negativi: se affermassero che quel battesimo veniva dal cielo, ammetterebbero di non aver voluto convertirsi, di non aver voluto rinunciare alle loro posizioni; se dicessero che veniva dagli uomini, ecco la paura del giudizio delle folle che avevano seguito Giovanni. E allora, meglio non scegliere per non perdere autorità e potere. Pensieri, riflessioni e scelte che forse non ci sono del tutto estranei. Davanti ad una parola del Signore che ci invita ad agire secondo il suo stile, forse anche nel nostro cuore sono sorte riflessioni simili: chissà come reagirebbero i miei amici, se mi vedessero agire così? Che cosa penserebbero di me? E decidiamo di non agire. Anche questo è un aspetto della nostra vita che necessita di conversione. In questo caso, il cambiamento richiesto è rinunciare al desiderio di piacere agli altri, non lasciare al giudizio altrui alcuna autorità su di me, riconoscendo che nella mia vita c’è un unico Signore, il Dio di Gesù Cristo. In questo modo dimostrerò di essere saldo e radicato in Cristo e non una “banderuola” che si muove sospinta dal vento che spira.
13 Dicembre
3.s. d'Avvento
Fammi conoscere, Signore, le tue vie
Nm 24,2-7.15-17b; Sal 24; Mt 21,23-27
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
(Salmo 85,8)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 24)
Rit: Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Ricordati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore che è da sempre.
Ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
(Salmo 85,8)
12 dicembre, 2021
Pensiero del 12 dicembre 2021
Meditazione sul Vangelo di Lc 3,10-18
Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te il Santo d'Israele
Sof 3,14-17; Cant. Is 12,2-6; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18
SALMO RESPONSORIALE (Isaia 12)
Rit: Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
11 dicembre, 2021
Pensiero del 11 dicembre 2021
La necessità, della sofferenza di Cristo, ed è incomprensibile, solo Dio conosce il perché a noi la fede e l'affidamento.
Meditazione sul Vangelo di Mt 17,10-13
Elia è già venuto.
L’ultima parte del libro del Siracide contiene l’elogio degli “uomini illustri” che hanno animato la storia del popolo di Israele. Tra questi c’è anche il profeta Elia a cui nessun uomo può vantarsi di assomigliare, perché, attraverso di lui, Dio ha agito nei confronti di Israele e agirà nei tempi futuri per ristabilire le tribù di Giacobbe. Questo riferimento al futuro e il fatto che il profeta fu assunto in cielo, ha portato gli scribi a identificare Elia con colui che sarebbe ritornato prima dell’arrivo del Messia. Gesù afferma che questo Elia è Giovanni Battista: il rifiuto da lui subito preannuncia il rifiuto che subirà il Figlio dell’uomo.
Gesù si è appena trasfigurato davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni lasciando intuire loro qualcosa della sua identità divina e di ciò che lo attende. Ora, scendendo dal monte, essi pongono a Gesù una domanda che richiama la riflessione degli scribi sul testo del profeta Malachia: «Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio» (Ml 3,23-24). Gesù accoglie questa profezia e rivela che Elia è già venuto, ma non è stato accolto. Così i discepoli comprendono che si riferisce al Battista. La centralità che la figura del Battista ha all’interno dell’Avvento, ci aiuta a scoprire che per incontrare il Signore che viene è necessario che qualcuno prepari la via e lo annunci. Possiamo così chiederci chi è il nostro Giovanni Battista, colui che ci annuncia la venuta del Signore e che ci aiuta ad incontralo. È questo un esercizio utile, perché ricorda che Dio ci viene incontro attraverso persone concrete, situazioni della vita, e ci educa a vivere le nostre giornate assumendo un atteggiamento di stupore e di meraviglia desiderosi di scoprirlo nelle persone che incontriamo, nelle diverse attività quotidiane, nei momenti di gioia e di dolore. Ma possiamo anche invertire le parti, scoprendo, con altrettanto stupore e gratitudine, quando noi, verso le persone che abbiamo incontrato, ci siamo comportati come il Battista, quando la nostra vita è stata capace di far riferimento al Signore che viene.
11 Dicembre
2.s d'Avvento
Fa splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi
Sir 48,1-4.9-11; Sal 79; Mt 17,10-13
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.
(Luca 3,4.6)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 79)
Rit: Fa splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.
Tu, pastore d’Israele, ascolta.
Seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.
(Luca 3,4.6)
10 dicembre, 2021
Otto Frank
«Non possiamo più cambiare quello che è successo. L'unica cosa che possiamo fare è imparare dal passato e renderci conto di cosa significa discriminazione e persecuzione di persone innocenti. Credo che sia responsabilità di tutti combattere il pregiudizio». scrive Otto Frank nel 1970.
Maria, donna del pane don Tonino Bello, Vescovo_Venerabile
Maria, donna del pane
Pensiero del 10 dicembre 2021
Meditazione sul Vangelo di Mt 11,16-19
La Sapienza è stata riconosciuta giusta.
Il profeta Isaia ricorda al popolo che, se si trova in esilio, è a causa del suo non prestare attenzione ai comandamenti del Signore. Un comportamento simile a quello dei contemporanei di Gesù che, chiusi nelle loro idee, sono incapaci di cogliere i segni dell’azione di Dio nella storia.
Per comprendere il testo è necessario soffermarsi sull’immagine utilizzata da Gesù per descrivere la sua generazione. Essa è paragonata a dei bambini che si aspettano che siano gli altri ad adattarsi ai loro desideri e si lamentano se questo non avviene. L’immagine è facilmente adattabile ai nostri giorni e alle nostre esperienze. Genitori che dicono al figlio: “Abbiamo fatto questo e questo per te, e tu ora ti comporti in questo modo?”; oppure può accadere qualcosa di simile tra amici: “Io sono sempre stato disponibile, ti ho dato il mio tempo, e tu ora…”. Il problema è la difficoltà di accettare che la realtà possa non adattarsi ai nostri desideri: ci si aspetta che il comportamento dell’altro rispecchi le nostre idee, i nostri progetti e non riusciamo a guardare la realtà dalla giusta prospettiva. Un atteggiamento, quello sul quale ci stiamo soffermando, che fa emergere in modo evidente l’incapacità di reagire a ciò che accade e di coglierne il possibile “lato positivo”. Basti pensare a quante volte ci sia apparso come un problema rintracciare nella storia l’opera di Dio, visto che essa spesso e volentieri, non si manifesta rispettando i nostri schemi mentali, ma, al contrario, pare quasi “divertirsi” a metterli in discussione. La reazione davanti al comportamento di Giovanni Battista e di Gesù è emblematica, perché dimostra come si possano giudicare negativamente comportamenti tra loro contrapposti: non va bene Giovanni che non mangia e non beve, ma non va bene neanche Gesù che fa proprio l’opposto. Le parole del Signore sottolineano come, nella vita di fede e non solo, sia indispensabile essere disponibili a lasciarsi ammaestrare e guidare, accettare di non sapere tutto.
10 Dicembre
2.s d'Avvento
Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita
Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19
Il Signore viene, andiamogli incontro:« Egli è il principe della pace».
(Matteo 2,2)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 1)
Rit: Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Il Signore viene, andiamogli incontro: «Egli è il principe della pace».
(Matteo 2,2)