Il perdono, infinito della Misericordia di Dio, sa far rialzare persone paralizzate, nella vita spirituale ed umana per dargli un nuovo cammino.
Meditazione sul Vangelo di Lc 5,17-26
Preparate la via al Signore!
Il profeta Isaia invita alla gioia, perché Dio si prende cura dei ciechi, dei sordi, degli zoppi e dei muti, mentre il Vangelo di Luca ci presenta Gesù che guarisce un paralitico e, soprattutto, gli ridona la relazione con Dio attraverso il perdono dei peccati.
Il comportamento di Gesù davanti al paralitico, che con tanta fatica alcuni uomini hanno posto davanti a lui, può in un primo momento apparire inatteso. Egli ha notato immediatamente la fede di quegli uomini, eppure non guarisce subito il malato: perché? Una possibile risposta si affaccia se pensiamo a quelle persone malate, ma che vivono la propria situazione sentendosi accompagnate e amate dal Signore. Queste persone testimoniano che c’è qualcosa che vale più della salute fisica: la relazione con Dio. Ed è di questo che Gesù si preoccupa: dona a quel malato la certezza che i suoi peccati sono perdonati e, che nulla si frappone tra lui e l’amore divino. Ed è il peccato la “malattia” più grave che Gesù è venuto a sanare, assicurando che il Padre è sempre pronto a perdonare i peccati. La guarigione è legata alla fede, che viene qui presentata in modo molto dinamico. Gli amici del paralitico fanno di tutto per portarlo davanti a Gesù, perché possa avere l’occasione di ricevere il dono della guarigione: questo agire rivela la loro fede. Una fede che testimonia come il perdono e la guarigione non vadano meritati, ma desiderati. Nascono dall’incontro di due desideri: «Quello del Signore, di donarci una vita piena e abbondante, e quello nostro, che riconosciamo il nostro bisogno d'essere guariti e facciamo di tutto per aprirci a ricevere il dono che il Signore vuole farci». Le persone che vivono la malattia nella fede fanno proprio questa scoperta: «Vivere davanti a Dio tenendo le mani aperte, disponibili e pronte a ricevere il dono che lui desidera fare. Forse non ci sarà la guarigione fisica, ma sicuramente il Signore non priverà alcun uomo del suo amore e del suo sostegno».
06 Dicembre
2.s d'Avvento
Ecco il nostro Dio, egli viene a salvarci
Is 35,1-10; Sal 84; Lc 5,17-26
Ecco verrà il Signore strapperà via il giogo della nostra schiavitù.
(Luca 3,4.6)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 84)
Rit: Ecco il nostro Dio, egli viene a salvarci.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
«I suoi passi tracceranno il cammino».
Ecco verrà il Signore strapperà via il giogo della nostra schiavitù
(Luca 3,4.6)