Come il Cuore aperto di Gesù è la Porta del Paradiso così il Cuore della Madre ci introduce nella Misericordia del Figlio.
Meditazione sul Vangelo di Lc 2, 41-51
Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
La Chiesa oggi celebra la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Esso ci invita a meditare sul mistero di Cristo e della Vergine, nella sua interiorità e profondità. Maria che custodisce le parole e i gesti del Signore meditandoli nel suo cuore, è dimora dello Spirito Santo, sede della sapienza, immagine e modello della Chiesa che ascolta e testimonia il messaggio del Signore. Lo Spirito Santo ha preparato il Cuore di Maria a essere la dimora di Cristo e il tempio vivente di Dio. La grazia porta anche in noi la presenza divina, che ci consacra e ci dona la gioia. Maria è consapevole di avere una sua particolare missione: compiere totalmente la volontà del Padre.
In questo brano evangelico Maria e Giuseppe appaiono nel compimento della legge del Signore. Cosa hanno fatto durante gli otto giorni nei quali sono rimasti a Gerusalemme non ci è dato di sapere, perché a Luca interessa solo quello che è capitato dopo quei giorni. Dal versetto 43 in poi, infatti, il racconto è tutto centrato su Gesù: egli è l’oggetto primario dell’annuncio del Vangelo. Mentre i genitori riprendono la via del ritorno, l’adolescente Gesù rimane a Gerusalemme, all’insaputa dei suoi genitori. E mentre questi lo cercano, lui se ne sta nel tempio, ad ascoltare e interrogare i maestri d’Israele. Maria e Giuseppe lo ritrovano dopo tre giorni e sua madre non riesce proprio a capire perché si sia comportato in quel modo. Nella risposta che il fanciullo Gesù fornisce ai genitori appare il verbo “dovere”; per lui, dunque, esiste un “devo” che guida la sua condotta. Gesù intende orientare la sua vita nel compimento della volontà di Dio, che Egli chiama «Padre mio». A Maria e Giuseppe si riapre in continuità, la via della fede, che li aiuterà ad approfondire sempre più il mistero del Figlio. Quello che è capitato nel tempio è solo un’anticipazione e serve loro per prepararsi al futuro. La conclusione del brano è quanto mai semplice: Gesù torna con i genitori a Nazareth e sta loro sottomesso. Anche questa obbedienza rientra tra le realtà che Maria conserva nel suo cuore. Essa sa già che l’avvenire le riserverà altre sorprese e lei assume quel giusto atteggiamento che l’aiuterà a capire sempre di più il mistero del Figlio. Solo chi conserva le parole sante nel suo cuore, le confronta, le medita e soprattutto fissa il suo sguardo su Gesù, a poco a poco, penetra nella sua conoscenza e diviene suo vero discepolo.
12 Giugno
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore
Beata la Vergine Maria:
«Custodiva la parola di Dio,
meditandola nel suo cuore».
(Luca 2,19)
SALMO RESPONSORIALE (I Samuele 2,1.4-8)
Rit: Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.
L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.
Beata la Vergine Maria:
«Custodiva la parola di Dio,
meditandola nel suo cuore».
(Luca 2,19)