Settantasei anni fa come oggi veniva liberato il famigerato campo di concentramento di Mauthausen in Austria è stato uno degli ultimi ad essere liberato. Tra le sue mura di granito proibite e vicino alla morte si trovano tre giovani mamme ed i loro bambini di 3 libbre, come raccontato nel mio libro Born Survivors. Ecco un estratto di quel giorno: ′′ La prima Priska sapeva dell'arrivo degli americani a Mauthausen era il suono di qualcosa che non sentiva da anni - risate, ′′ una cosa più bella." Da qualche parte in lontananza pensava di poter farcela sentire anche musica che viene suonata. Alzata senza sosta dal suo vuoto di paglia sporca, si è sbirciata fuori dalla sua finestra, strizzando gli occhi sotto il sole di mezzogiorno e ha visto tre veicoli militari sconosciuti con stelle bianche che trasportavano giovani soldati dall'aspetto, nessuno dei quali indossava uniformi tedeschi. Ecco come erano gli americani. Dopo aver sognato così a lungo i loro liberatori alleati, la vista di tali esseri in carne ed ossa sembrava un'illusione. Tutto di loro era diverso, dalle loro uniformi ai caschi, anche al modo in cui camminavano, parlavano e annusavano. Mentre molti dei prigionieri erano estasiati, piangendo: ′′ Pace! Benvenuti!" o ′′ Siamo liberi!" in una Babele di lingue, altri semplicemente accasciati dove si trovano, apatici e indifferenti. Altri si sono seduti sopraffatti, lacrime che scendono sui loro volti, pregando che gli uomini sorridenti in uniforme non fossero un'allucinazione crudele. Alcune delle donne più giovani, che avevano sognato di incontrare GI per tutta la vita, si sono improvvisamente prese coscienza di sé. Ripulsi dal proprio odore, si sono pizzicati le guance o hanno cercato invano di lisciare i capelli brulicando di creature e rigidi di sporcizia. '
Il 5 maggio 1956 venne inaugurata la “Casa Sollievo della Sofferenza. Alla Messa, presieduta da Padre Pio, parteciparono quindicimila persone, tra cui numerose autorità religiose, civili e militari. La Chiesa era rappresentata dall’arcivescovo di Bologna, il cardinale Giacomo Lercaro. Padre Benigno da Sant’Ilario., ministro generale dei Frati Cappuccini, lesse il telegramma della Santa Sede con la benedizione apostolica del Papa, Pio XII. Per lo Stato italiano sono presenti il presidente del Senato, Cesare Merzagora, e il ministro delle Poste.
Dopo l’intervento del cardinale Lercaro improntato sulla carità come segno della presenza di Dio, padre Pio tenne un discorso memorabile in cui si tracciò le linee guida dell’«opera della Provvidenza»:
«È stato
deposto nella terra un seme che Egli scalderà coi
suoi raggi d’amore. Non ci private del vostro aiuto,
collaborate a questo apostolato di sollievo della sofferenza umana.
Una tappa del cammino da compiere è stata fatta. Non
arrestiamo il passo, rispondiamo solleciti alla chiamata di Dio per
la causa del bene, ciascuno adempiendo il proprio
dovere. Io, in incessante preghiera di servo inutile del Signore
nostro Gesù Cristo, voi col desiderio struggente di stringere al
cuore tutta l’umanità sofferente per presentarla con me
alla misericordia del
Padre celeste».
Dopo il
rituale taglio del nastro da parte del fondatore e del porporato,
nella nuova struttura s’inaugurò un simposio di cardiochirurgia di
livello mondiale sulle patologie delle coronarie, presieduto dal
prof. Pietro Valdoni. Vi parteciparono illustri clinici giunti da
vari Paesi d’Europa e dalle Americhe. Il giorno seguente i relatori
passarono a salutare padre Pio che, con la sua naturale semplicità,
ricorda loro: «Voi avete la missione di curare il malato; ma
se al letto del malato non portate l’amore, non credo che i farmaci
servano molto. Portate Dio ai malati; varrà
più di qualsiasi altra cura».