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28 aprile, 2021

L'Ora Solare, 27 aprile 2021

P R E G H I E R A

 P R E G H I E R A

La preghiera scelta dal Comitato organizzatore promosso dalla Curia Arcivescovile di Milano per festeggiare la canonizzazione di Gianna ne focalizza ottimamente la vita, la testimonianza, il messaggio e la santità.
Dio, che ci sei Padre,
ti diamo lode e ti benediciamo
perché in Santa Gianna Beretta Molla
ci hai donato e fatto conoscere
una donna testimone del Vangelo
come giovane, sposa, madre e medico.
Ti ringraziamo perché,
anche attraverso il dono della sua vita,
ci fai imparare ad accogliere ed onorare ogni creatura umana.
Tu, Signore Gesù,
sei stato per lei riferimento privilegiato.
Ti ha saputo riconoscere
nella bellezza della natura.
Mentre si interrogava sulla sua scelta di vita,
andava alla ricerca di te e del modo migliore per servirti.
Attraverso l’amore coniugale si è fatta segno
del tuo amore per la Chiesa e per l’umanità.
Come te, buon samaritano, si è fermata
accanto ad ogni persona malata, piccola e debole.
Sul tuo esempio e per amore,
ha donato tutta se stessa, generando nuova vita.
Spirito santo, fonte di ogni perfezione,
dona anche a noi sapienza, intelligenza e coraggio perché,
sull’esempio di Santa Gianna e per sua intercessione,
nella vita personale, familiare, professionale,
sappiamo metterci al servizio di ogni uomo e donna
e crescere così nell’amore e nella santità.
Amen
Con approvazione ecclesiastica
N O V E N A
P E R O T T E N E R E G R A Z I E C O N L’ I N T E R C E S S I O N E D I
S A N T A G I A N N A B E R E T T A M O L L A
O Dio, nostro Padre, tu hai donato alla tua Chiesa santa Gianna Beretta Molla, che nella sua giovinezza ha cercato amorevolmente te, e a te ha portato altre giovani, impegnandole apostolicamente in testimonianza e azione cattolica e collocandole accanto a malati e anziani per essere loro di aiuto e di conforto.
Ti ringraziamo per questo dono di giovane amorevolmente impegnata e, sul suo esempio, donaci di consacrare la nostra vita al tuo servizio e alla gioia dei fratelli.
Gloria al Padre…
O Gesù, Redentore degli uomini, tu chiamasti santa Gianna a svolgere la missione di medico, a sollievo dei corpi e delle anime, vedendo te stesso nei fratelli sofferenti e nei piccoli indifesi.
Ti ringraziamo per esserti mostrato in questa tua Serva come “uno che serve” e che lenisce il dolore degli uomini. Accogliendo la sua lezione, fa di noi generosi cristiani al servizio dei fratelli, particolarmente di coloro ai quali partecipi la tua croce.
Gloria al Padre…
O Dio, Spirito santificatore, che ami la Chiesa quale tua Sposa, tu infondesti nel cuore di santa Gianna un po’ del tuo amore, da effondere in una chiesa domestica per collaborare nel tuo meraviglioso piano di creazione donandoti nuovi figli, affinché ti potessero conoscere e amare.
Ti ringraziamo per questo modello di sposa e, per la sua incoraggiante testimonianza. Dona alle nostre famiglie la serena e cristiana presenza di spose impegnate a trasformare le nostre case di uomini in cenacoli di fede e di amore, in generosa operosità e santificante servizio.
Gloria al Padre…
O Dio, creatore e amante dell’essere vivente, tu fosti accanto a santa Gianna, quando si trovò nel dilemma di salvare o la propria vita o quella della creatura che, quale dono atteso, portava nel grembo. Fidando solo in te e richiamando il tuo comandamento a difesa della vita, trovò il coraggio di compiere il suo dovere di mamma e dire “sì” alla nuova vita, sacrificando generosamente la propria, coronando una vita cristiana esemplare.
Per intercessione di Maria, Madre di Gesù e sull’esempio di Gianna, disponi tutte le madri ad accogliere con amore ogni vita nascente e sostienici tutti nel rispetto ad ogni vita.
Donaci la grazia che attendiamo… e la gioia di ispirarci a santa Gianna quale modello di giovane, di sposa, di madre e di medico che, sull’esempio di Gesù, sacrificò se stessa per la vita del prossimo.
Ave, o Maria…
con approvazione ecclesiastica – + Angelo Mascheroni, Vescovo ausiliare di Milano




Santa Gianna Beretta Molla

 Santa Gianna Beretta Molla


Nome: Santa Gianna Beretta Molla
Titolo: Medico e Madre di famiglia
Nascita: 4 ottobre 1922, Magenta
Morte: 28 aprile 1962, Monza
Ricorrenza: 28 aprile
Tipologia: Commemorazione




Gianna Beretta nacque a Magenta il 4 ottobre 1922 da Alberto Beretta e Maria De Micheli.

Già dalla fanciullezza accolse con piena adesione il dono della fede e l'educazione limpidamente cristiana, che ricevette dagli ottimi genitori e che la portarono a considerare la vita come un dono meraviglioso di Dio.

La Prima Comunione, all'età di cinque anni e mezzo, segnò in Gianna un momento importante, dando inizio ad un'assidua frequenza all'Eucaristia, che divenne sostegno e luce della sua fanciullezza, adolescenza e giovinezza.

In quegli anni non mancarono difficoltà e sofferenze: cambiamento di scuole, salute cagionevole, trasferimenti della famiglia, malattia e morte dei genitori. Tutto questo però non produsse traumi o squilibri in Gianna, data la ricchezza e profondità della sua vita spirituale, anzi ne affinò la sensibilità e ne potenzia la virtù.

Negli anni del liceo e dell'università fu giovane dolce, volitiva, e riservata, e mentre si dedicò con diligenza agli studi, traducendo la sua fede in un impegno generoso di apostolato tra le giovani di Azione Cattolica e di carità verso gli anziani e i bisognosi nelle Conferenze di San Vincenzo. Si laureò in Medicina e Chirurgia nel 1949 all'Università di Pavia e aprì nel 1950 un ambulatorio medico a Mesero un comune del Magentino. Si specializzò in Pediatria nell'Università di Milano nel 1952.

Mentre compiva la sua opera di medico accresceva il suo impegno generoso nell'Azione Cattolica, prodigandosi per le «giovanissime» e, al tempo stesso, esprimeva con gli sci e l'alpinismo la sua grande gioia di vivere e di godersi l'incanto del creato. Scelta la vocazione al matrimonio, l'abbracciò con tutto l'entusiasmo e s'impegna a donarsi totalmente «per formare una famiglia veramente cristiana».

Si fidanzò con l'ing. Pietro Molla e visse il periodo del fidanzamento, nella gioia e nell'amore. Si sposò il 24 settembre 1955 nella basilica di San Martino in Magenta. Nel novembre 1956 divenne mamma di Pierluigi; nel dicembre 1957, di Mariolina; nel luglio 1959, di Laura.

Nel settembre 1961, verso il termine del secondo mese di gravidanza, fu raggiunta dalla sofferenza e dal mistero del dolore; insorge un fibroma all'utero. Prima del necessario intervento operatorio, pur sapendo il rischio che avrebbe comportato il continuare la gravidanza, supplica il chirurgo di salvare la vita che porta in grembo e si affidò alla preghiera e alla Provvidenza. Ringraziò il Signore e trascorse i sette mesi che la separano dal parto con impareggiabile forza d'animo e con immutato impegno di madre e di medico. Trepida, temeva che la creatura in seno possa nascere sofferente e chiese a Dio che ciò non avvenga.

Alcuni giorni prima del parto, pur confidando sempre nella Provvidenza, era pronta a donare la sua vita per salvare quella della sua creatura: «Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui». Il mattino del 21 aprile 1962, dà alla luce Gianna Emanuela e il mattino del 28 aprile, nonostante tutti gli sforzi e le cure per salvare entrambe le vite, tra indicibili dolori, dopo aver ripetuto la preghiera «Gesù ti amo, Gesù ti amo», muore santamente.

Si spense a 39 anni. I suoi funerali furono una grande manifestazione unanime di commozione profonda, di fede e di preghiera.

Fu sepolta nel cimitero di Mesero, mentre rapidamente si diffondeva la fama di santità per la sua vita e per il gesto di amore e di martirio che l'aveva coronata.

Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 24 aprile 1994, nell'Anno Internazionale della Famiglia e fu ufficialmente proclamata Santa il 16 maggio 2004 sempre dallo stesso Papa.




Pensiero del 28 aprile 2021

 La fede è Luce che illumina il cammino della vita. Solo Gesù conosce la via che conduce alla vita vera. Ascoltando la Sua Parola conosciamo la Verità che ci fa liberi.

28 Aprile

Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti

Io sono la luce del mondo, dice il Signore:

chi segue me avrà la luce della vita.

(Giovanni 8,12)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 66)
Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

 Non temere, perché non dovrai più arrossire; non vergognarti, perché non sarai più disonorata; anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.

(Isaia 54,4)



27 aprile, 2021

Pensiero del 27 aprile 2021

 La voce di Gesù, è unica, se impariamo a distinguerla ci guida sulla Via della Vita, una via che oltrepassa anche l'abisso della morte.

27 Aprile

Genti tutte, lodate il Signore

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.

(Giovanni 10,27)


SALMO RESPONSORIALE (Salmo 86)
Rit: Genti tutte, lodate il Signore.

Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!

Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».

Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».

 Nel peccato delle sue labbra si impiglia il malvagio, ma il giusto sfugge a tale angoscia.

(Proverbi 12,13)




27 novembre 2020 27 aprile 2021 cinque mesi senza don Antonio Maffucci (FSCB)

 27 novembre 2020 27 aprile 2021 cinque mesi senza don Antonio Maffucci (FSCB)



 Tu sei sacerdote per sempre, con Cristo Signore.

REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.

L'ETERNO RIPOSO
L'eterno riposo dona a don Antonio, o Signore,
e splenda a Lui la luce perpetua.
Riposi in pace. Amen.


26 aprile, 2021

In Occasione dei novant'anni della Beata Pierina Eugenia Morosini

In Occasione dei novant'anni della Beata Pierina Eugenia Morosini 




Pensiero del 26 aprile 2021

 Gesù è la Porta, Gesù è il recinto, Gesù è la Parola che chiama. Entrando per questa Porta abbiamo la Vita e la Vita in abbondanza.

26  Aprile 

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente

Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

(Giovanni 10,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 41 e 42)
Rit: L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:

«Siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora».


Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

 Sentii una voce che mi diceva: «Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!».

(Atti degli Apostoli 11,7)



24 aprile, 2021

Pensiero del 24 aprile 2021

 Gesù, ci ama a tal punto da lasciarci andare, se vogliamo. Ci ama così tanto da morire per noi per offrirci la salvezza oltre ogni scandalo.

24 Aprile

Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

(Giovanni 6,63,68)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 115)
Rit: Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

Oppure:
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
ed invocherò il nome del Signore.

Gli disse: «Farò il viaggio con lui. Non temere: partiremo sani, e sani ritorneremo da te, perché la strada è sicura».

(Tobia 5,17)

23 aprile, 2021

San Giorgio

 San Giorgio

autore Nicola Monti da Ascoli anno 1794 titolo S.Giorgio che salva una fanciulla uccidendo il drago

Nome: San Giorgio
Titolo: Martire di Lydda
Nascita: 275 circa, Cappadocia
Morte: 23 aprile 303, Lydda (Palestina)
Ricorrenza: 23 aprile
Tipologia: Commemorazione




S. Giorgio visse nel III secolo, sotto l'impero di Diocleziano. Di questo Santo, tanto venerato ovunque, e specialmente in Inghilterra, si hanno poche notizie, tuttavia sappiamo che egli fu onorato in tutta l'antichità quale soldato valoroso e martire illustre, e invocato patrono della milizia cristiana.

Nacque in Cappadocia da genitori cristiani e come il Maestro Divino, crebbe in sapienza, in età ed in grazia presso Dio e gli uomini.

Arruolato nella milizia imperiale, grazie alla sua perizia nelle armi e al suo valore salì al grado di capitano.

Però servì assai più generosamente a Dio; e combattè sotto una ben più nobile bandiera, quella divina. Fu il campione intrepido di Gesù Cristo, il nemico giurato di Satana: non per nulla è rappresentato in atto di sconfiggere colla lancia il dragone, mentre legata ad un palo sta in atto supplichevole una fanciulla. Onde osserva il cardinale Baronio, che quest'antica usanza di rappresentare S. Giorgio non è che un simbolo della sua potente protezione contro le tentazioni del demonio.

Nella terribile persecuzione di Diocleziano, il nostro santo guerriero animava i Cristiani perseguitati a ricevere con fortezza il martirio, a non cedere alle lusinghe dei tiranni, a professare sinceramente Gesù Cristo.

L'imperatore gli impose di cessare questo suo ministero e di piegarsi davanti agli dèi di Roma imperiale; ma S. Giorgio francamente gli rispose: « Rispetto le tue leggi, ma non piego le ginocchia a terrene e false divinità ». Infuriato a tale risposta, il tiranno lo degradò, lo condannò a molti terribili supplizi, ma Giorgio miracolosamente rimase illeso, finché gli fu troncato il capo e cadde martire di Cristo il 23 aprile del 303.

Martirio di San Giorgio
titolo Martirio di San Giorgio
autore Paolo Veronese anno 1566


Nella notte precedente al martirio, gli era apparso in sogno Gesù, il quale, ponendogli sul capo una corona, gli aveva detto: « Ah! Giorgio, tu sei degno di regnare meco in eterno ».

PRATICA. S. Giorgio ci è esempio di perfetta carità; egli ci insegna le opere di misericordia: consigliare i dubbiosi, confortare gli afflitti e i travagliati, fortificare i deboli nella fede e aiutare il prossimo in tutte le sue necessità, ricordandoci che in Cristo siamo tutti fratelli.

PREGHIERA. Dio, che ci aiuti con i meriti e l'intercessione del tuo beato martire Giorgio, concedici propizio, che mentre domandiamo per suo mezzo i tuoi bene fizi, li conseguiamo abbondantemente.

MARTIROLOGIO ROMANO. Natale di san Giorgio Martire, il cui illustre martirio si venera dalla Chiesa di Dio tra le corone dei Martiri. 

Pensiero del 23 aprile 2021

 Solo Gesù poteva inventarsi questo Miracolo d'Amore ch'è l'Eucaristia. L'Eucaristia ed è il Paradiso sulla terra, è Medicina, Pace, Gioia, Presenza vera, regalo immenso di Dio.

23 Aprile

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui, dice il Signore.

(Giovanni 6,56)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 116)
Rit: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale oggi agirà per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più!».

(Esodo 14,13)

16 aprile, 2021

Santa Bernardette Soubirous

 Santa Bernardette Soubirous


Nome: Santa Bernardetta Soubirous
Titolo: Vergine
Nascita: 7 gennaio 1844
Morte: 16 aprile 1879
Ricorrenza: 16 aprile
Tipologia: Commemorazione
Protettrice:degli ammalati




Si chiamava Maria Bernarda, ed era nata a Lourdes, sconosciuto paesino della Francia meridionale. Era figlia d'un mugnaio, che presto dovette abbandonare il proprio mulino per ridursi a vivere di stenti nel paese.

La mattina dell'11 febbraio 1858 faceva freddo, e in casa Soubirous non c'era più legna da ardere. Bernardetta, con la sorella Antonietta e una compagna, furon mandate a cercar rami secchi nei dintorni del paese. Le tre bambine giunsero così vicino alla Rupe di Massabielle, che formava, dalla parte del fiume, una piccola grotta. Dentro a quella grotta giaceva un bel pezzo di legno. Per poterlo raccogliere, bisognava però attraversare un canale d'acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume.

Antonietta e l'amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernardetta invece, essendo delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l'amica di prenderla sulle spalle, ma l'amica si rifiutò, e discese, con Antonietta, verso il fiume.

Bernardetta rimase sola. Pensò di togliersi gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un grande rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non spirasse alito di vento. Poi la grotta fu piena d'una nube d'oro, e una splendida signora apparve sulla roccia della grotta.

Istintivamente, la bambina s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò pregare, facendo passare tra le sue dita, come faceva la piccola orante, i grani del Rosario, che pur essa teneva in mano, senza però mormorare l'Ave Maria. Soltanto, alla fine della posta, s'univa a Bernardetta per recitare il Gloria Patri.

Quando il Rosario terminò, la bella Signora scomparve; sparì la nuvola d'oro, e la grotta tornò nera, dopo tanto splendore. L'apparizione si ripeté varie volte, e Bernardetta non si contraddì mai nel descrivere la bella Signora. « vestita di bianco - diceva -, con un nastro celeste annodato alla vita e con le estremità lunghe fin quasi ai piedi ».

Ma lo strano fu quando la fanciulla per tre volte chiese alla bella signora chi fosse. Per tre volte si sentì rispondere: « Io sono l'Immacolata Concezione ». « Questa risposta non ha significato », dissero coloro che ebbero il compito d'interrogare la povera pastorella. Ma Bernardetta insisteva:

« Ha detto così ».

Né mai si smentì o si contraddisse.

Intanto alla grotta accorrevano fedeli in preghiera, ed ecco che dal fianco della montagna scaturisce il più copioso fiume di miracoli che mai si fosse conosciuto. I ciechi riacquistavano la vista, i sordi riavevano l'udito, gli storpi venivano raddrizzati. Questa volta furono gli scienziati, prima a indignarsi, poi a stupirsi, poi a convincersi che il miracolo negato dai Positivisti era qualcosa di veramente positivo.

Attorno alla grotta di Lourdes si accesero le devozioni più fervide e le discussioni più clamorose. E su Bernardetta si appuntarono curiosità e ammirazione. Ella però soffriva dì tanta attenzione; chiese perciò di entrare in un convento, a Nevers. « Son venuta qui per nascondermi », disse umilmente. Stremata di forze, oppressa dall'asma, respirava a fatica. « Tu soffri molto », le dicevano le consorelle.« Bisogna che sia così », rispondeva la giovane suora.

Bisognava che soffrisse, per restare degna del privilegio che aveva ricevuto, di vedere la Vergine Immacolata.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nevers sempre in Francia, santa Maria Bernarda Soubirous, vergine, che, nata nella cittadina di Lourdes da famiglia poverissima, ancora fanciulla sperimentò la presenza della beata Maria Vergine Immacolata e, in seguito, preso l’abito religioso, condusse una vita di umiltà e nascondimento.

Pensiero del 16 aprile 2021

 Abbiamo fame d'amore, abbiamo fame di vita, abbiamo fame d'eternità. Siamo quella folla che viene meno se Gesù non spezza il pane, ma possiamo essere anche quel giovane che mette a disposizione il poco che ha.

16 Aprile

Una cosa ho chiesto al Signore: «Abitare nella sua casa».

Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
(Matteo 4:4)

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26)

Una cosa ho chiesto al Signore: «Abitare nella sua casa».

Il Signore è mia luce e mia salvezza:

di chi avrò timore?

Il Signore è difesa della mia vita:

di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,

questa sola io cerco:

abitare nella casa del Signore

tutti i giorni della mia vita,

per contemplare la bellezza del Signore

ed ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore

nella terra dei viventi.

Spera nel Signore, sii forte,

si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nostri nemici, di servirla senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

(Luca 1,72-75)

15 aprile, 2021

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : BERGEN BELSEN LA LIBERAZIONE 15 aprile 1945

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : BERGEN BELSEN LA LIBERAZIONE 15 aprile 1945:   BERGEN BELSEN LA LIBERAZIONE 15 aprile 1945 Il mese di febbraio mese dalla morte di Anne Frank e di sua sorella Margot. Di seguito rip...




Pensiero del 15 aprile 2021

É lo Spirito che ci rende, sulla terra, cittadini del cielo, anticipo della Vita eterna alla quale siamo chiamati e verso la quale si volge il sospiro del nostro desiderio.

15 Aprile

Ascolta, Signore, il grido del povero

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.

(Giovanni 20,29)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Ascolta, Signore, il grido del povero.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi, e se corri, non inciamperai.

(Proverbi 4,12)

13 aprile, 2021

La Tonaca

 La tonaca in modo speciale fissa il prete con il sacerdozio di Cristo, custodisce la fedeltà a Cristo, ed ai suoi fedeli, e presenta la Chiesa, nel mondo. Non è una moda, non va, con la vanità nel mondo.

Canzano Barbara​
«Non posso, non devo togliermi la veste. Io non ho paura, io sono orgoglioso di portarla.
Non posso nascondermi. Io sono del Signore».

(Beato Rolando Rivi)



Don Olinto Marzocchini primo parroco di Rolando Maria Rivi

 Ciò che scrisse don Olinto a proposito dei partigiani comunisti

«È un atto d'azione barbarica, scatenato dall'odio satanico, di cui sono animati i materialisti, che sotto la finta di partigiani, svolgono una vera attività di brigantaggio di persecuzione religiosa».
(Don Olinto Marzocchini primo parroco di Rolando Maria Rivi)

La mamma, Albertina, quando Rolando tornava a casa dalla Messa gli diceva: “Rolando togliti la veste talare”, ma lui rispondeva: “Mamma non posso. È il segno che sono di Gesù. Portandola non faccio male a nessuno”.

 La mamma, Albertina, quando Rolando tornava a casa dalla Messa gli diceva: “Rolando togliti la veste talare”, ma lui rispondeva: “Mamma non posso. È il segno che sono di Gesù. Portandola non faccio male a nessuno”.

Nonostante il pericolo, Rolando non aveva paura di proclamare il suo amore per il Signore. Era diventato lui stesso un testimone, un maestro che suscitava negli altri ragazzi il desiderio di seguire Cristo attraverso il suo esempio. Voleva che gli amici e i cugini più piccoli imparassero a pregare, mattino e sera; insegnava loro a servire la Messa; spiegava le ragioni per cui non dovevano litigare, ma volersi bene e diceva: “Se ami il Signore vuoi bene a tutti”. Organizzava i giochi più divertenti e, al termine, invitava gli amici in chiesa perché desiderava il loro vero bene.


Tu fosti

 Rolando Maria, Tu, fosti spento, dagli uomini, che provano dell'odio verso Dio, la Veste Talare che t'identificava, e Dio t'illuminò al suo cospetto divino.

Tu, ora celebri, con Dio, l'Amore Eterno del Signore, e della Vergine Maria.

Ora Tu, sei luce, illumina questo mondo ed i cuori di quanti ancora non credono alla sua parola.

Con Cristo….Per Cristo…..ed in Cristo.     Canzano Barbara




Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : Pensiero di don Salvatore Lazzara sul Beato Roland...

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : Pensiero di don Salvatore Lazzara sul Beato Roland...:   «Domani un prete di meno». Era il 13 Aprile 1945, quando con questa motivazione i partigiani comunisti, decisero il martirio del 14enne se...