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SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato
Caro Rosario Angelo, non c’è più bel gesto che dare la vita, per i propri amici, come ha fatto san Massimiliano Kolbe, lo hai fatto anche TU. Grazie di cuore.
Barbara
Versetto del Giorno
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Giovanni 3:17
Memoria Liturgica
SAN MASSIMILIANO RAIMONDO MARIA KOLBE
Lunedì – 19.a Tempo Ordinario – SAN MASSIMILIANO KOLBE Viglia di Maria ASSUNTA IN CIELO ANIMA E CORPO.
Meditazione sul Vangelo di Mt 17, 22-27
Pellegrini, figli del Padre celeste.
Nella prima lettura il popolo d’Israele ed è invitato ad amare Dio e a seguirne le vie. Non solo: riconoscendo d’aver sperimentato per primo l’amore di Dio e di essere stato anche lui straniero in Egitto, si scopre chiamato dal Signore ad amare il forestiero.
Gesù, a proposito del giudizio finale, dirà: “Ero straniero e mi avete ospitato” (Mt 25,35). Quando una persona ha sperimentato sulla propria pelle la difficoltà di inserirsi in un ambiente, di farsi capire, d’adattarsi a ciò che non conosceva, di superare dei pregiudizi o delle resistenze, diventa più facile scoprire cosa può vivere nell’animo il forestiero. Quando s’avverte d’essere per primi dei viandanti, dei pellegrini in questo mondo, di non possedere nulla davvero perché, in fondo, nulla è nostro e tutto è di Dio; quando si comprende che anche certe parti di noi, della nostra psiche e della nostra anima, sono per prime sconosciute a noi stessi e a volte ci spaventano, allora il cuore si apre con più facilità. Non si tratta della faciloneria con cui alcuni affrontano i problemi della sempre crescente immigrazione. Si tratta, invece, di vivere disposizioni interiori di fronte a chi non conosciamo; perché non è detto che il “forestiero” sia solo uno di un’altra nazionalità. Può essere chi vive la solitudine dell’incomprensione, della malattia mentale, dell’abbandono. Chiunque abbia bisogno di essere ospitato non solo in una stanza accogliente, ma tra braccia che amano. Il “trucco” sta nell’imparare a mettersi nei panni dell’altro, nel “camminare con le sue scarpe”. E questo non ci viene naturale. “Amare il forestiero”: amare dunque prima di giudicare, perché solo l’amore aiuta a vedere bene a ben valutare. Tutto diventa facile quando mi impegno ad amare l’altro perché, in fin dei conti, è come me, e mi sforzo di rispettare la sua dignità, come desidero sia rispettata la mia.
Massimiliano
Maria Kolbe è entrato nell'elenco dei santi con il titolo di
sacerdote e martire. La sua testimonianza illumina di luce pasquale
l’orrido mondo dei lager. Nacque in Polonia nel 1894; si consacrò
al Signore nella famiglia Francescana dei Minori
Conventuali.
Innamorato
della Vergine, fondò "La milizia di Maria Immacolata" e
svolse, con la parola e con la stampa, un intenso apostolato
missionario in Europa e in Asia. Deportato ad Auschwitz durante la
seconda guerra mondiale, in uno slancio di carità offrì la sua vita
di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo
compagno di prigionia. Morì nel bunker della fame il 14 agosto
1941.
Giovanni
Paolo II lo ha chiamato "patrono del nostro difficile secolo".
La sua figura si pone al crocevia dei problemi emergenti del nostro
tempo: la fame, la pace tra i popoli, la riconciliazione, il bisogno
di dare senso alla vita ed
alla morte.
Lunedì 14 Agosto
S. Massimiliano M. Kolbe (m); S. Ursicino; B. Elisabetta R.
19.a del Tempo Ordinario
Dt 10,12-22; Sal 147; Mt 17,22-27
Celebra il Signore, Gerusalemme
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 147)
Rit: Celebra il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
«La sua parola corre veloce».
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi ad Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
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