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22 febbraio, 2023

✝ Pensiero del 22 Febbraio 2023

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Alla fine, di tutto Dio, giudicherà la nostra credibilità, dalla quale, verrà esaltata la Fede in Cristo e come premio, avremo il suo Amore Eterno.

Buona Quaresima

Barbara

Versetto del Giorno
A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme.
I Pietro 2:21

Mercoledì – 7.a Tempo Ordinario – LE CENERI
L’origine di questa celebrazione risale all’antica forma penitenziale. Originariamente, infatti, il sacramento della penitenza non veniva celebrato con le modalità attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati nella celebrazione mattutina del Giovedì Santo. Col tempo, il gesto dell’imposizione delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Dalla Bibbia ricaviamo il duplice significato della cenere: in primo luogo, è segno della debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno esterno di chi si pente del proprio peccato e decide di riprendere il cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del Mercoledì delle Ceneri conserva questo duplice significato espresso nelle formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e “Convertitevi e credete al Vangelo”.
INDICAZIONI PER IL DIGIUNO E L’ASTINENZA
Il digiuno quaresimale ha certamente una dimensione fisica: oltre l’astinenza dal cibo, può comprendere altre forme, come la privazione del fumo, di alcuni divertimenti, della televisione. Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo il segno esterno di una realtà interiore, un rito che deve rivelare un contenuto salvifico.
Il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo sono giorni di digiuno dal cibo e di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati e costosi. I venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati o costosi.
Negli altri venerdì dell’anno, i fedeli possono sostituire l’astinenza dalla carne con altre opere di carattere penitenziale.
Al digiuno sono tenuti i fedeli dai diciotto anni compiuti ai sessanta incominciati; all’astinenza dalla carne i fedeli che hanno compiuto i quattordici anni.
Anche coloro che non sono tenuti all’osservanza del digiuno, i bambini e i ragazzi, vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana.
Meditazione sul Vangelo di Mt 6,1-6.16-18
Gesti di bene.
Il bisogno di riconoscimento è essenziale nella vita relazionale della persona. Gesù ci suggerisce che, se lo si cerca negli altri, si potrebbe restare schiavi del loro giudizio; se invece lo si cerca in Dio, allora è possibile ritrovare la dimensione vera del proprio valore, perché il Signore ama ciascuno come un figlio e ai suoi occhi si è degni di stima. Così il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono atteggiamenti religiosi che non hanno bisogno di essere mostrati agli altri in pubblico, ma fanno parte del rapporto intimo che la persona instaura con il Signore. Gesù chiede trasparenza, non di esaltare gesti che sfigurano il volto o che facciano pensare alla morte. Il nostro è il Dio dei viventi, Egli restituisce a ciascuno la propria vera immagine.
“Fa più rumore un solo albero mentre cade di un’intera foresta mentre cresce”. Questo proverbio ci ricorda l’agire discreto del bene. Si apre il tempo di Quaresima e in tutti i cristiani cresce l’impegno verso il bene. Sappiamo che ogni volta che compiamo un gesto di bene esso non rimane chiuso in se stesso o circoscritto nell’ambiente di origine, ma si espande e raggiunge molte persone, molte di più di quante ne aveva toccato il primo gesto. Con un fare molto concreto, Gesù ci dà una lista di gesti di bene; dobbiamo semplicemente compierli affinché il Vangelo sia efficacemente vissuto. Basterebbe un po’ di semplicità per alleggerire tanti rapporti e fare, attraverso gesti semplici, un servizio gradito alle persone che ci stanno accanto. Non c’è grandezza che tenga di fronte alla semplicità di un gesto che dice cortesia, delicatezza, affetto. Scrive sant’Ambrogio: «Questa è la giustizia: se Dio dona, anche l’uomo deve distribuire a chi ha bisogno. Egli vuole che noi siamo come amministratori che, scegliendo il meglio non danno valore alle cose del tempo presente, concentrando la propria attenzione sulle cose di Dio. Dio presta soccorso a ciascuno secondo la propria buona volontà. Sono pertanto santi quelli che non vogliono possedere niente qui su questa terra se non il vitto e il vestito. Dio stesso si fa tutore di coloro che vogliono possedere solo questi beni essenziali. Cbi li amministrerà bene e con semplicità, crescerà secondo la volontà di Dio, perché abbia sempre ciò di cui donare, ricco nel presente e nel futuro». Gesù predilige il servizio vicendevole e invita tutti a fare altrettanto.
Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

Mercoledì 22 Febbraio 

CATTEDRA DI SAN PIETRO (f); S. Pascasio; S. Margherita da Cortona

MERCOLEDI’ DELLE CENERI

Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 – 6,2; Mt 6,1-6.16-18

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 94,8)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.


Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 94,8)

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