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SUB TUTELA DEIS. T. D. E DELLA B. V. M.GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_BeatoCaro Rosario, oggi, è la PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO (FESTA DELLA CANDELORA)illuminate, ora e per sempre il mio cammino di vita.BarbaraCi sono tenebre, nella nostra vita, che solo Gesù, può illuminare.Versetto del GiornoPoiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode.Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani.Salmo 63:4-5Giovedì – 4.a Tempo Ordinario
PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO
La prima testimonianza della festa che celebriamo oggi risale al IV secolo, a Gerusalemme. In precedenza nota come festa della Purificazione della SS. Vergine Maria, ha in seguito recuperato il titolo di “Presentazione del Signore”, come era in origine. Oggi contempliamo l’umiltà del Creatore, che si sottomette alla legge che Egli stesso aveva dato a Mosè, sul monte Sinai. L’incontro della Sacra Famiglia con Simeone ed Anna, riferito da Luca nel capitolo 2 del suo Vangelo, sottolinea l’aspetto sacrificale della celebrazione e la comunione personale di Maria col sacrificio di Cristo, poiché, quaranta giorni dopo la sua divina maternità, la profezia di Simeone le fa intravedere le prospettive della sua sofferenza: «Una spada ti trafiggerà l’anima»; Maria viene così associata al sacrificio del Figlio. Il rito della benedizione delle candele, di cui si ha testimonianza già nel X secolo, si ispira alle parole di Simeone: «l miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Meditazione sul Vangelo di Lc 2,22-40
Entriamo nel Tempio di Dio!
La festa liturgica odierna ci ricorda l’episodio in cui, adeguandosi alle usanze religiose dell’antico popolo ebraico, Giuseppe e Maria condussero il Bambino Gesù nel Tempio di Gerusalemme per benedire Dio e offrirlo a Lui, mentre la Madre, pur essendo vergine, compì i riti della purificazione. L’evangelista Luca narra solo ciò che ha ascoltato dai testimoni: anche il racconto della Presentazione al Tempio, infatti, è ricco di notizie che solo Maria conosceva e che Ella conservò nel suo cuore. In questo episodio viene preannunciata la missione di salvezza che Gesù compirà, una volta diventato adulto.
Dai personaggi che intervengono nell’episodio evangelico apprendiamo lezioni di fede e speranza. Maria e Giuseppe si comportano come due genitori pii ed osservanti delle prescrizioni religiose antiche e del loro significato: ogni bambino è un dono di Dio per il quale essere grati! Maria, ricevendo la profezia del vecchio Simeone, apprende che Ella parteciperà al Mistero della Redenzione offrendo al Cielo il dolore che penetrerà il suo cuore nei giorni della Passione, rendendola Corredentrice con il Figlio. Ricordiamolo anche a noi quando le sofferenze, fisiche e morali, si abbattono sulla nostra esistenza e ci portano allo sconforto: ogni nostra pena, se donata a Dio ed unita al Mistero della Croce, contribuisce alla salvezza del mondo! Simeone benedice il Bambino riconoscendo in Lui l’unico Salvatore del mondo. Contribuiamo a diffondere pure noi il Vangelo: possiamo essere missionari del Vangelo in ogni ambiente. Anna è una vedova anziana, una donna saggia che si santifica nella preghiera e nella penitenza. Ogni stagione della vita – anche l’età della vecchiaia – è tempo di grazia in cui raccoglierci intimamente in Dio. Questa scena si svolge nel luogo più santo dell’Antica Alleanza, il Tempio di Gerusalemme, ritenuto dagli Ebrei la casa dove Dio abitava. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio, però, il vero tempio è Cristo, Dio fatto uomo. Quando preghiamo, quando lo riceviamo nell’Eucaristia, quando amiamo i fratelli per Lui e nel Suo nome, noi lo accogliamo nella nostra anima e noi pure diventiamo “tempio” di Dio. Ritorniamo frequentemente e silenziosamente nella nostra anima, tempio di Dio, per adorare il Signore presente in noi e con Lui offrirci al Padre sotto lo sguardo materno di Maria.
Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16)
Giovedì 2 Febbraio
Presentazione del Signore (f)
S. Caterina de’ Ricci
Ml 3,1-4; opp. Eb 2,14-18; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo
I miei occhi hanno visto la tua
salvezza:
«Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
(Luca 2,30.32)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra
fronte, alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
I miei occhi hanno visto la tua
salvezza:
«Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
(Luca 2,30.32)
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