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08 gennaio, 2023

8 gennaio 1894 | Padre Maximilian Kolbe, OFM, nasce a Zdu ńska Wola.

 8 gennaio 1894 | Padre Maximilian Kolbe, OFM, nasce a Zdu ńska Wola.

Come prigioniero di Auschwitz (no. 16670) il 29 luglio 1941, sacrificò la sua vita per salvare una persona scelta per morire di fame dopo la fuga di un prigioniero. Il 14 agosto 1941 fu assassinato con un'iniezione di fenolo.
Tra il 1940-45 tedeschi incarcerarono almeno 464 sacerdoti, seminaristi e monaci oltre a 35 suore nel campo di Auschwitz. Scopri le sorti del clero cristiano e della vita religiosa ad Auschwitz: http://lekcja.auschwitz.org/en_18_duchowienstwo/
Maximilian Maria Kolbe fu arrestato il 17 febbraio 1941 a Niepokalanów, dove era il padre superiore, tutore. Dopo alcuni mesi di indagini nel carcere di Varsavia di Pawiak, fu trasportato ad Auschwitz il 25 maggio 1941. Alla fine di luglio, uno dei detenuti ha deciso di fuggire dal campo. Per ritorsione, 10 detenuti dello stesso quartiere sono stati condannati a morte per fame. Durante la selezione, uno dei prescelti, Franciszek Gajowniczek, ha chiesto di salvargli la vita poiché aveva moglie e figli.
Ascoltando queste parole, Padre Kolbe si è fatto avanti e si è rivolto alle SS offrendo di sostituire il disperato compagno detenuto. Il comandante della selezione, Karl Fritzsch, ha acconsentito e Padre Kolbe si è unito ai detenuti rimasti. Sono stati poi portati nelle cantine del Blocco 11. Lo svuotamento della cella è stato ordinato due settimane dopo. La maggior parte dei detenuti erano già morti, eppure alcuni mostravano ancora segni di vita, e Padre Kolbe era uno di loro. Pertanto, lo staff delle SS ha deciso di terminare i detenuti viventi con iniezioni di fenolo.
Padre Kolbe è stato riconosciuto martire dalla Chiesa Cattolica Romana e ne ha annunciato una benedizione da Paolo VI nel 1971. Nel 1982 Papa Giovanni Paolo II lo fece santo.
Francis Gajowniczek è sopravvissuto alla guerra.



07 gennaio, 2023

BUON COPLEANNO

 BUON COPLEANNO AL Beato ROLANDO MARIA RIVI, alla Beata Pierina Eugenia Morosini ed a Santa Bernadette


Per Cristo con Cristo ed in Cristo, ora e per sempre




I miei, più sinceri, auguri di vero cuore!  

06 gennaio, 2023

In questo giorno, nel 1945, Edith Frank, la madre di Anna Frank, morì ad Auschwitz-Birkenau.

 In questo giorno, nel 1945, Edith Frank, la madre di Anna Frank, morì ad Auschwitz-Birkenau.

La maggior parte delle persone sa poco più della madre di Anna Frank di quanto sua figlia ha scritto su di lei. Dopo il loro arresto il 4 agosto 1944, Edith e la sua famiglia vengono trasportati al campo di transito di Westerbork nel nord-est dei Paesi Bassi. Un mese dopo vengono deportati ad Auschwitz-Birkenau. Lì Edith e i bambini sono separati da Otto. Due mesi dopo Margot e Anne vengono deportate a Bergen-Belsen. Edith rimane indietro, da sola. Muore per privazioni e malattia #AccaddeOggi 6 gennaio 1945, tre settimane prima della liberazione di Auschwitz-Birkenau.
Foto: questa foto di Edith e delle sue figlie è stata scattata a Francoforte, Germania, nel 1933, poco prima della loro emigrazione nei Paesi Bassi.



Epifania del Signore

 Epifania del Signore

autore: Federico Zuccari anno: 1564 titolo: Adorazione dei Magi luogo: Chiesa di San Francesco della Vigna

Nome: Epifania del Signore
Titolo: Adorazione dei Re Magi
Ricorrenza: 6 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


«Tribus miraculis ornatum, diem sanctum colimus: Hodie stella magos duxit ad praesepium: Hodie vinum ex aqua factum est ad nuptias: Hodie in Jordane a Joanne Christus baptizari voluit, ut salvaret nos, alleluia.»

Epifania vuol dire manifestazione. La Santa Chiesa istituì questa festa per commemorare la triplice manifestazione di Gesù: come Dio, facendosi adorare dai Magi; come uomo, ricevendo il Battesimo da San Giovanni; come operatore di miracoli, cambiando, alle nozze di Cana, l'acqua in vino.

Oggi però la liturgia ricorda in modo tutto particolare la prima manifestazione di Gesù come Dio, con l'adorazione dei Magi.

Già il profeta Isaia aveva detto: « Sorgi, ricevi la tua luce, o Gerusalemme, poiché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore è spuntata su di te ».

« E alla tua luce cammineranno le genti ed i re nello splendore che da te emana. Alza intorno il tuo sguardo e mira: tutti costoro si sono radunati per venire da te. Sarai inondata da una moltitudine di cammelli: i dromedari di Madian e d'Efa; tutti quelli di Saba verranno a portare oro ed argento ed a celebrare le lodi del Signore ».

Stella dei Re Magi


Difatti, nato Gesù, ecco spuntare una stella: la stella di Giacobbe. I Magi, che erano principi gentili (cioè non ebrei) studiosi di astrologia, appena la videro, si ricordarono delle profezie e dissero: questo è il segno del Re dei Giudei, del Messia, del Salvatore del mondo. Andiamo ad adorarlo. E partirono dalle loro contrade senza spaventarsi né della lunghezza del cammino né delle difficoltà del viaggio, né del pericolo dei ladroni.

Dio premiò tanto il loro coraggio e la generosità, facendo si che la stella che essi avevano visto in Oriente, li precedesse nel cammino.

Re Magi davanti Erode
autore Scuola catalana anno sec. XIV titolo I re magi ed Erode


Giunti però a Gerusalemme, la stella scomparve. Ma essi animosamente domandarono: « Dov'è il nato Re dei Giudei? Vedemmo la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo ». Udito questo, Erode si turbò e con lui tutta Gerusalemme. E radunati tutti i Principi dei Sacerdoti e gli Scribi del popolo, domandò loro dove avesse a nascere il Cristo. Ed essi risposero: « A Bethlem di Giuda ». Erode, informati i Magi, si raccomandò loro affinché, adoratolo, ripassassero da lui, dicendo di volere egli pure recarsi ad adorarlo.

Ed ecco i Magi di nuovo in cammino: la stella, che era scomparsa al loro arrivò in Gerusalemme, riapparve con sommo loro gaudio, e li guidò fino al luogo ov'era il fanciullo Gesù. « Ed entrati nella casa, trovarono il Bambino con Maria sua madre, e prostrati lo adorarono; poi, aperti i loro tesori, gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. E avvertiti in sogno di non ripassare da Erode (perché macchinava iniqui disegni), tornarono al loro paese per altra via ».

Adorazione dei Magi
autore Sandro Botticelli anno 1475 circa titolo Adorazione dei Magi


La grazia e la benedizione del Pargoletto divino li seguì: si diedero ad una vita perfetta, e la Chiesa oggi onora i tre Magi come santi. Essi sono in modo specialissimo i nostri protettori, essendo le primizie dei gentili nel regno glorioso di Cristo.

PRATICA. Portiamo anche noi a Gesù i nostri doni: l'oro dell'adorazione; l'incenso della preghiera; la mirra della mortificazione.

PREGHIERA. O Dio, che con la guida d'una stella oggi hai rivelato alle genti il tuo Figliuolo Unigenito, concedi a noi che per mezzo della fede t'abbiamo conosciuto, di giungere a contemplare la bellezza della tua gloria in Paradiso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dell'Epifania del Signore, nella quale si venera la triplice manifestazione del grande Dio e Signore nostro Gesù Cristo: a Betlemme, Gesù bambino fu adorato dai magi; nel Giordano, battezzato da Giovanni, fu unto dallo Spirito Santo e chiamato Figlio da Dio Padre; a Cana di Galilea, alla festa di nozze, mutando l'acqua in vino nuovo, manifestò la sua gloria.

AUDIO-VIDEO



✝ Pensiero del 06 gennaio 2023

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario, augura a tutti, in Cielo, buona Manifestazione, del SIGNORE alle genti, e la luce di Dio, illumini, per sempre l'Umanità intera.


Barbara



Versetto del Giorno

Dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato, nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.

Giobbe 23:12


L’Epifania è la festa della luce: lo splendore di una stella attrae a Betlemme genti lontane. I Magi rappresentano, infatti, gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le epoche che la fede conduce al Signore. Il mistero della manifestazione del Signore si celebra nel Natale e nell’Epifania: queste due feste sono frutto del reciproco influsso delle tradizioni orientale ed occidentale. Malgrado tale influsso fosse appunto reciproco, le due feste non si fusero, ma continuarono a mantenere un distinto giorno di celebrazione insieme alle loro caratteristiche peculiari. Con il ciclo Natale-Epifania celebriamo la manifestazione splendente del Signore, ché è la luce di Dio che risplende e illumina il mondo. Dio si manifesta mediante l’incarnazione del Figlio suo nel seno di Maria per opera dello Spirito Santo. Lo scopo dell’Incarnazione è la redenzione dell’uomo. Questo ci porta in primo luogo non tanto a contemplare l’anniversario della nascita di Cristo, ma a celebrare, stupiti e gioiosi, il mistero della sua manifestazione al mondo, nell’umiltà della nostra carne, per salvare gli uomini.
Venerdì – Epifania del Signore (s)
Meditazione sul Vangelo di Mt 2,1-12
Siamo venuti per adorarLo.
L’Epifania è la celebrazione della manifestazione della Luce. Il profeta Isaia invita ad alzarsi, a rivestirsi di luce, perché l’amore del Signore risplende su di noi. Paolo rende partecipi i primi cristiani di Efeso del grande dono ricevuto: la conoscenza del mistero. Questa conoscenza è proposta anche a coloro che non fanno parte del popolo di Israele, i cosiddetti Gentili e, quindi, anche a noi, per godere della salvezza in Cristo.

Il tema della Giornata Mondiale della Gioventù, a Colonia, con Papa Benedetto XVI è stato “siamo venuti per adorarlo”. Questo invito è stato raccolto da un milione di giovani di tutto il mondo. I primi a pronunciare questa frase sono stati i Magi, che si misero in cammino guidati da una stella, una luce o un’ispirazione interiore irresistibile al punto di lasciare comodità e sicurezze. Le loro parole suonarono come una minaccia alle orecchie di Erode, il quale rimase turbato. La domanda dei Magi: “Dov’è il re dei Giudei?” va ripetendosi in ogni angolo della terra e lungo tutti i secoli. Dov’è la felicità? Dov’è la sicurezza? Dov’è la fedeltà? Dov’è la risposta a tutti questi interrogativi del cuore? La stella della verità si nasconde ma la fede semplice, l’abbandono alla Parola di Dio ci guiderà verso la risposta così come condusse i Magi alla grotta. Quale sorpresa! Il Re è nato in una grotta, la madre è una giovane donna, il padre del Re un uomo maturo dai capelli d’argento che, assorto, contempla il Bambino. Eccolo il Re, un neonato sottomesso a tutte le necessità della condizione umana: povertà, fame, freddo, insicurezza materiale. La luce interiore illumina questi ricercatori, che lo accolgono così come si presenta, lo adorano e gli offrono i doni preparati per Lui. Dove cerco il mio re? Sono capace di riconoscerlo quando si presenta nella mia vita? Ho delle pretese che mi impediscono di trovarlo nella quotidianità e semplicità della Vita? I Magi offrirono i segni della loro riconoscenza al loro re, offrirono il meglio di sé. Cosa so offrire io? «Tornarono per un’altra strada». Incontrare il proprio Re non lascia indifferenti nelle proprie incertezze e paure. La vita di chi ha incontrato Cristo non può essere più la stessa di prima: tornare per un’altra strada significa operare un cambiamento di rotta. Significa accettare pienamente Gesù nella sua veste di umiltà e semplicità. Una vita nuova.

Venerdì 6 Gennaio                                        

EPIFANIA DEL SIGNORE (s)

S. Carlo da Sezze

Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra

Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.

(Matteo 2,2)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E domini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.

(Matteo 2,2)

04 gennaio, 2023

4 gennaio 1873: Battesimo della piccola Marie Françoise Thérèse Martin nella chiesa di Notre-Dame d'Alençon dalla canonina Dumaine, vicario della parrocchia (che poi divenne Vicario Generale di Séez

 4 gennaio 1873: Battesimo della piccola Marie Françoise Thérèse Martin nella chiesa di Notre-Dame d'Alençon dalla canonina Dumaine, vicario della parrocchia (che poi divenne Vicario Generale di Séez e testimoniava al Processo di Beatificazione).

Il suo padrino è Paul-Albert Boul, figlio di un amico di Louis Martin, e della sua madrina Marie Martin, sua sorella maggiore. 🌹
La vita di Charles Jouvenot




03 gennaio, 2023

Riposa in pace Peppone, sarai sempre un compagno importante nei nostri cuori.

 Ritiratosi dalle scene nel 1972, Gino Cervi morì due anni dopo nella sua casa di Punta Ala (Grosseto), a causa di un edema polmonare, a 72 anni. Riposa nel Cimitero Flaminio di Roma con la moglie Ninì, il figlio Tonino e il fratello Alessandro.

Riposa in pace Peppone, sarai sempre un compagno importante nei nostri cuori.


Santissimo Nome di Gesù

 Santissimo Nome di Gesù

autore: ambito bresciano anno: 1600 - 1649 titolo: Adorazione del Nome di Gesù luogo: Pinacoteca Repossi
Nome: Santissimo Nome di Gesù
Titolo: Nome d'allegrezza, di speranza e d'amore
Ricorrenza: 3 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria facoltativa
Patrono di:
CamaioreVaiano


Gesù, che vuol dire Salvatore, è il nome dato al Verbo Incarnato non dagli uomini, ma da Dio stesso. Apparve infatti l'Angelo del Signore a S. Giuseppe e gli disse: « Giuseppe, figlio di David, non temere di prender teco Maria come tua consorte, perché ciò che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Darà alla luce un figliuolo, cui porrai nome Gesù, perché sarà Lui che libererà il suo popolo dai peccati ». Nacque il Bambino e otto giorni dopo fu circonciso, e fu chiamato Gesù, cioè Salvatore, come era stato nominato dall'Angelo.

Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza (Sal 95,2)

In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati (Atti 4,12)

Gesù! Nome d'allegrezza, di speranza e d'amore.

Nome d'allegrezza. Quando ci affligge la memoria dei nostri peccati, quando il rimorso si fa sentire più forte nella nostra coscienza, quando lo spavento degli eterni castighi ci assale, ed il demonio cerca precipitarci nella disperazione, pensiamo a Gesù, al nostro Salvatore. Una gioia arcana entrerà nel nostro cuore e ci conforterà; in Lui troveremo la forza e la luce: la luce che illumina, che salva, che santifica.

Nome di speranza. Gesù stesso ci dice: « Se chiederete qualcosa al Padre in nome mio, Egli ve la darà ». « O uomini, pare ci dica, di che temete? Se la vostra miseria vi fa arrossire, se temete pei vostri peccati il Padre mio, se non osate chiedere a Lui ciò che a voi sta a cuore, fatevi coraggio : chiedete in nome mio, e tutto vi sarà dato ».

Nome d'amore. Oh si! Chi, pronunciando questo dolcissimo nome, non ricorda quanto sia costata la nostra Redenzione? Chi non si commuove innanzi a un eccesso di tanto amore? È Gesù, Dio uguale al Padre, che si sacrifica su di una croce e agonizza fra atroci tormenti per noi! Egli, l'innocente, muore schernito e vilipeso da quelli stessi per cui dà la vita. Nome d'amore, d'infinito amore, nome che a Lui solo compete, perché solo Lui ha redento il genere umano! E per questo il Padre gli diede un nome che è sopra ogni nome. A questo nome piegano la fronte gli Angeli ed i Beati del cielo, tremano le forze degli abissi, e riverenti si inchinano gli abitanti della terra.

Quel bambino che i profeti da tanti anni preannunziarono, quel bambino di cui parlano le Scritture, quello che l'umanità da tanto tempo aspettava come un liberatore, oggi lo conosciamo: si chiama Gesù, Salvatore. Egli è Colui che ha chiuso le porte dell'inferno ed ha aperto quelle del Paradiso; Colui che dà gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.

San Bernardino da Siena


La devozione al Santissimo nome di Gesù ha origini molto antiche e fu divulgata dai francescani. L’antica devozione al Santissimo Nome di Gesù, di particolare importanza per i Gesuiti e in particolar modo per Sant’Ignazio di Loyola, vide nella figura di San Bernardino da Siena il principale divulgatore. Fu proprio San Bernardino ad inventare il Trigramma IHS, l’emblematica sigla di Cristo al centro di un sole a 12 raggi, ovvero le prime tre lettere del nome di Gesù in lingua greca (ΙΗΣΟΥΣ). Ma queste lettere rappresentano anche l’abbreviazione di Iesus Hominum Salvator, ovvero “Gesù Salvatore degli uomini”.

Trigramma di Cristo


Ma la sigla IHS ha un significato ben preciso, Cristo è rappresentato dal sole che irradia luce e calore e lo fa attraverso l’opera dei 12 apostoli, i 12 raggi, ovvero, attraverso la Chiesa.

PRATICA. Non pronunciate mai invano il nome di Gesù; ma invocatelo con fede in ogni vostra necessità.

PREGHIERA. Gesù mio, scrivete il vostro nome sul mio povero cuore e sulla mia lingua, acciocché, tentato a peccare, io resista con invocarvi; tentato a disperarmi, io confidi nei vostri meriti. Fate che il vostro nome mi infiammi d'amore, e sia sempre la mia speranza, la mia difesa e l'unico mio conforto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santissimo Nome di Gesù, il solo in cui, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi ogni ginocchio a gloria della maestà divina.

✝ Pensiero del 03 gennaio 2023

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario, nel NOME DI GRSÙ, c’è il nome d'ogni di noi, e nel nostro nome, c’è la nostra vita.


Barbara


Versetto del Giorno

Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome.

Salmo 103:1

Nel 1929, in questo giorno, muore Giuseppa, mamma Peppa, la Mamma di Padre Pio da Pietrelcina.

Non vi è un altro NOME, come quello di Gesù, sulla terra dal quale, abbiamo la Salvezza.


Martedì – Tempo di Natale – SS. Nome di Gesù

Meditazione sul Vangelo di Gv 1,29-34

Ecco l’Agnello.

L’evangelista Giovanni, nella sua prima lettera, ci infonde sicurezza: abbiamo un Padre nei cieli che in virtù del suo grande amore per noi ci ha reso figli suoi. Siamo chiamati a godere della sua paternità e della visione del suo volto. Il salmo 97 ci invita a cantare un canto nuovo, che deve nascere da un uomo nuovo. Giovanni Battista addita Gesù e lo definisce colui che toglie il peccato del mondo. Una certezza capace di cambiare una vita. Il grande peso del peccato ha un unico salvatore, un unico liberatore: Gesù. Non c’è altra ma liberarsi dell’unico vero male che è il peccato, se non quella di affidarsi a Gesù.

Viviamo in un mondo di ricercatori diffidenti, disincantati. Tanti falsi profeti propongono i loro “messia”. I cultori della musica lo dicono con tuoni e frastuoni, quelli della moda con esempi e stili sempre nuovi e sempre uguali: deludenti. Le ideologie sono scomparse e resta il profeta vestito di pelle di cammello, con parole pungenti e un messaggio chiaro. Un uomo che fa da testimone, che è voce, che è il “segnalatore”: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo». Questa è l’unica cosa importante: trovare colui che è capace di togliere il peccato del mondo. Tutti gli altri ci portano al peccato; Gesù, invece lo toglie, ce ne libera, ci risolleva. Beati coloro che hanno ascoltato la voce del profeta, e beati noi se abbiamo accanto un profeta capace di mostrarci l’Agnello di Dio, beati noi se siamo capaci di scoprire, dietro le umili sembianze dell’uomo, il vero profeta, che però ha parole di verità, di salvezza, di liberazione. San Paolo ci dirà che non c’è altro nome sulla terra che possa salvarci, solo Gesù è il salvatore. Mi rendo conto dei profeti che Dio pone accanto a me per la mia salvezza? Fatico a scorgere, sotto le pur umili apparenze, la voce di Dio?

Martedì 3 Gennaio                                      

Ss. Nome di Gesù (mf); S. Fiorenzo; S. Genoveffa

Tempo di Natale – 3 gennaio

1Gv 2,29 – 3,6; Sal 97; Gv 1,29-34

Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio.

(Giovanni 1,14.12)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 97)
Rit: Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio.

(Giovanni 1,14.12)


02 gennaio, 2023

Valentina Giovagnini, L'amore non ha fine


Maledetto 2 Gennaio 2009, che Valentina Giovagnini, ci hai fatto piangere! Ma Valentina; l'amore verso le tue canzoni verso le emozioni che ci hai regalato e che ci regali ancora, verso il tuo essere speciale per noi non avrà mai fine♥️

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : 1908 il 2 gennaio come oggi nasceva Beato Secondo ...

Ⓒ Blog Site official di Canzano Barbara : 1908 il 2 gennaio come oggi nasceva Beato Secondo ...:   Nome:   Beato Secondo Pollo Titolo:  Sacerdote e martire Nascita:  2 gennaio 1908 , Caresanablot, Vercelli



Oggi festeggiamo il 150° anniversario della nascita di S.Terese, nata il 2 gennaio 1873

 Oggi festeggiamo il 150° anniversario della nascita di S.Terese, nata il 2 gennaio 1873

🌹
In comunione con la Diocesi di Alençon e il Santuario di Lisieux, i Carmelitani e i Carmas di Lisieux vi invitano a ringraziare per questo anniversario 🙏







01 gennaio, 2023

Maria Santissima Madre di Dio

 Maria Santissima Madre di Dio

autore: Sassoferrato anno: metà del XVII secolo titolo: Madonna col Bambino dormiente luogo: Pinacoteca Comunale di Cesena

Nome: Maria Santissima Madre di Dio
Titolo: Divina Maternità di Maria
Ricorrenza: 1 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


Questa festa fu istituita dal Sommo Pontefice Pio XI nel 1931, in occasione del XV Centenario del Concilio Efesino, coll'Enciclica Lux Veritatis

Gesù nacque da una Vergine senza concorso di padre terreno, perché tale nascita conveniva al futuro Salvatore degli uomini, il quale, benché avesse in se la natura umana, ne doveva però ignorare le condizioni. Ciò fu opera della potenza divina: una Vergine è diventata Madre rimanendo Vergine.

Questa Vergine è Maria SS. della stirpe regale di Davide: « Ecco che una Vergine concepirà nel suo seno e partorirà un Figlio a cui sarà posto il nome di Emanuele che significa: Dio con noi ».

La fede della Chiesa nel dogma della Divina Maternità di Maria SS. si conservò ininterrotta attraverso tutti i secoli.

Infatti fin dai primi tempi, allorché Nestorio osò opporsi a coloro che davano a Maria il titolo di Madre di Dio, il popolo ne fu così scandalizzato ed indignato, che nella chiesa stessa protestò contro quella falsa dottrina. E quando tre anni dopo il concilio radunato in Efeso condannò l'eresiarca, la folla immensa che attendeva ansiosa di vedere solennemente riconosciuto il proprio amore e la propria fede nella Beatissima Madre di Dio, acclamò con la gioia più viva le decisioni dei Padri del concilio, e li accompagnò trionfalmente alle loro dimore. E noi crediamo fermamente in questo dogma, non solo perché così ci insegna la S. Chiesa che è infallibile, ma anche per la testimonianza della Sacra Scrittura e di tutta la storia.

Il titolo di Madre di Dio è per Maria SS. il fondamento, la ragione e la sorgente delle le sue grandezze. « È Madre di Dio, dice Cornelio a Lapide: dunque essa è immensamente più eccelsa di tutti gli Angeli, anche dei Cherubini e dei Serafini; è Madre di Dio, e perciò è la più pura, la più santa; così che, dopo Dio, non si può immaginare purezza maggiore: è Madre di Dio, e perciò possiede in grado molto più elevato tutti i privilegi concessi a qualsiasi altro santo ».

Ma mentre è Madre di Dio, Maria è pure benignissima Madre nostra, perchè Gesù ce la diede per Madre quando, inchiodato alla croce, disse a Giovanni ed in lui a ciascuno di noi: « Ecco tua Madre »; e perchè Maria esercitò veramente gli uffici di Madre, dapprima verso gli Apostoli e poi verso tutta la Chiesa e verso ciascuno dei fedeli. E chi non sente di amare una Madre così buona e potente? In lei trovano la difesa più sicura le anime innocenti, in lei trovano il conforto gli afflitti, in lei riposano le speranze di chi, caduto in peccato, vuole risorgere e ritornare al Signore: per le sue mani passano tutte le grazie.

PRATICA. Ricordiamoci di dire ogni sera le tre Ave Maria.

PREGHIERA. O Dio, che volesti che il tuo Verbo, all'annunzio dell'Angelo, prendesse l'umanità nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi suoi devoti, che, come crediamo ch'ella è veramente la Madre di Dio, così veniamo aiutati dalla sua intercessione presso di Te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nell'ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua Circoncisione, solennità della santa Madre di Dio, Maria: i Padri del Concilio di Efeso l'acclamarono Theotókos, perché da lei il Verbo prese la carne e il Figlio di Dio abitò in mezzo agli uomini, principe della pace, a cui fu dato il Nome che è al di sopra di ogni nome.

✝ Pensiero del 01 gennaio 2023

 ✝

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato


Caro Rosario, è iniziato il nuovo anno, e il mio cuore, ha resistito, grazie a tutti in cielo.

Barbara


Versetto del Giorno

Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi.

Atti degli Apostoli 17:30


Mettiamo l'anno, che inizia nelle mani di Maria, perché nulla sia sprecato.


 Santa festa


Domenica – Maria SS. Madre di Dio 

Meditazione sul Vangelo di Lc 2,16-21

Andarono e trovarono.

Le letture e il salmo di questa solennità ci parlano del volto di Dio. Quale volto più bello e desiderabile da vedere che il volto della mamma! Il dono di Maria come madre è la maniera più umana che Dio ha escogitato per starci vicino, per dirci quanto ci ama e quanto è vicino alle nostre quotidiane necessità; sempre in silenzio, nascosto, ma presente ed efficace. Iniziamo un nuovo anno sotto la protezione di Maria come Madre; viviamo questo presente per sentire sempre la sua protezione.

In questa giornata si riflette e si prega per la pace. Luca, l’evangelista di Maria, ci prende per mano come i pastori e ci porta alla culla di Betlemme. Le poche righe del vangelo sono un itinerario di fede. I pastori andarono e trovarono. La fede è dinamismo, non ammette rinvii, se si vuol trovare bisogna andare, mettersi in cammino. Il cammino è per ogni uomo uguale e diverso. Andare presuppone un movimento interiore per lasciarsi coinvolgere nell’avventura del soprannaturale: “Trovarono” dice l’evangelista. Ognuno dei pastori ha visto le stesse persone e circostanze: Maria, il Bambino, Giuseppe, la grotta gli animali… Ma nessuno di loro ha vissuto l’incontro allo stesso modo. Ognuno ha trovato, e perciò è cambiato qualcosa nel suo cuore, nel suo atteggiamento quotidiano, nei suoi giudizi e valutazioni. Nessuno che entri in rapporto con il soprannaturale, con Dio, con Gesù, resta poi lo stesso. Dove non ci sono cambiamenti, non c’è vero incontro, ci possono essere forse dei buoni sentimenti, ma non un incontro di fede. “Dopo averlo visto riferirono”. Ci sono due effetti della loro esperienza: uno è interiore, ed è la curiosità, lo stupore, la meraviglia, è il nascere della fede. E la fede che non provoca stupore e meraviglia è una fede morta. L’altro effetto è rendere gloria a Dio. Aver fede significa, innanzitutto, lasciar entrare Dio nella propria vita. Ecco il segreto della vera pace, della pace autentica, quella che ha la sua fonte nel cuore di Dio. Dal modo in cui vivo la mia fede, si può dire qual è la mia pace. La pace è il dono di Dio, è il messaggio degli angeli ai pastori. Ogni qualvolta lavoriamo perché dentro di noi ci sia la buona volontà, diventiamo destinatari del messaggio di Betlemme.

Domenica 01 Gennaio                                        

MARIA SS. MADRE DI DIO (s)

S. Fulgenzio 

Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

Dio abbia pietà di noi e ci benedica

Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

(Ebrei 1,1.2)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

(Ebrei 1,1.2)