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26 novembre, 2021

Pensiero del 26 novembre 2021

 Dio, ci dà il tempo affinché la nostra vita, porti frutto, ma anche perché possiamo imparare ad avere, il giusto discernimento, per leggere i segni del tempo.

Nella Memoria di Revolving hearts Yara Gambirasio Revolving hearts

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,29-33

Quello che davvero conta.

Nel segno del tema portante di questi ultimi giorni dell’anno liturgico, il Vangelo di oggi pone davanti ai nostri occhi la grande realtà della venuta del Regno di Dio tra gli uomini. Essa riempie di gioia il cuore del cristiano. Cristo ha portato a tutti gli uomini la salvezza offrendo loro un Regno eterno, di beatitudine e di pace. I nostri trionfi e i nostri fallimenti, le nostre gioie e le nostre fatiche passeranno, ma le sue parole, cioè il Regno che egli ha instaurato con la sua passione, morte e risurrezione.

La Chiesa è sacramento di salvezza, in quanto membri di essa dobbiamo sentirci impegnati, in prima persona, nella sua azione missionaria ed evangelizzatrice all’interno e all’esterno. Il Regno di Cristo è vicino. Annunciamolo a tutti! Le attrazioni e le sollecitazioni dell’ambiente in cui viviamo sono momentanee. Le passioni che dimorano nel nostro cuore, e che ci legano verso i falsi valori terreni invece di elevare il nostro sguardo al cielo, passeranno. Avrà fine perfino il bisogno di vigilare sulle proprie pecore, per dirigerle verso buoni pascoli, di far tornare quelle che si sono allontanate, di curare quelle malate. Le sue parole non passeranno. Ripartiamo, dunque, dall’essenziale. Un saggio dell’antica storia cinese andava ogni giorno al mercato e guardava tutto, ma non comprava mai niente. La gente divenne curiosa per questo suo modo di fare e cominciò a chiedergli perché facesse così. Il saggio rispose: “Vado a vedere tutte quelle cose per sentire la mia felicità di non aver bisogno di nessuna di esse. Ho l’essenziale nel mio cuore!”. Quando si ha l’essenziale dentro di sé, non c’è bisogno di niente in più. Tutto è relativo, “tutto passa” e solo Dio resta. Non dimentichiamolo mai.

26 Novembre

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 7,2-14; Cant. Dn 3,75-81; Lc 21,29-33

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

 (Luca 21,28)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.

Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

 (Luca 21,28)

25 novembre, 2021

Giornata di Ringorgamento 07- 25 novembre

  Giornata di Ringorgamento 07- 25 novembre


Preghiera di lode e ringraziamento

di San Francesco d'Assisi

 

Onnipotente, santissimo, altissimo, sommo Dio,
Padre santo e giusto,
Signore Re del cielo e della terra,
ti rendiamo grazie per il fatto stesso che tu esisti,
ed anche perché con un gesto della tua volontà,
per l'unico tuo Figlio e nello Spirito Santo,
hai creato tutte le cose visibili ed invisibili
e noi, fatti a tua immagine e somiglianza,
avevi destinato a vivere felici in un paradiso
dal quale unicamente per colpa nostra
siano stati allontanati. 

 

E ti rendiamo grazie, perché,
come per il Figlio tuo ci creasti,
così a causa del vero e santo amore
con il quale ci hai amati,
hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo
dalla gloriosa sempre vergine beatissima santa Maria
e hai voluto che per mezzo della croce,
del sangue e della morte di lui
noi fossimo liberati dalla schiavitù del peccato. 

 

E ti rendiamo grazie, perché
lo stesso tuo Figlio ritornerà nella gloria
della sua maestà,
per mandare nel fuoco eterno
gli empi che non fecero penitenza
e non vollero conoscere il tuo amore
e per dire a quelli che ti conobbero,
adorarono, servirono
e si pentirono dei loro peccati. 

 

Venite Benedetti del Padre mio:
entrate in possesso del regno
che è stato preparato per voi,
fin dalla creazione del mondo! (Mt. 25, 34). 

 

E poiché noi, miseri e peccatori,
non siamo nemmeno degni di nominarti
ti preghiamo e ti supplichiamo,
perché il Signore nostro Gesù Cristo,
il Figlio che tu ami
e che a te basta sempre e in tutto,
per il quale hai concesso a noi cose così grandi,
insieme con lo Spirito Santo Paraclito,
ti renda grazie per ogni cosa
in modo degno e a te gradito. 

 

E umilmente preghiamo in nome del tuo amore
la beatissima Maria sempre vergine,
i beati Michele, Gabriele, Raffaele
e tutti gli angeli,
i beati Giovanni Battista e Giovanni evangelista,
Pietro e Paolo,
i beati patriarchi, profeti, innocenti,
apostoli, evangelisti, discepoli,
martiri, confessori, vergini,
i beati Elia ed Enoc,
e tutti i santi che furono, che sono e che saranno,
perché, come essi possono fare,
rendano grazie a te,
per tutto il bene che ci hai fatto,
o sommo Dio, eterno e vivo,
con il Figlio tuo diletto,
Signore nostro Gesù Cristo
e con lo Spirito Paraclito
nei secoli dei secoli.
Amen.

 

La violenza non è solo fisica. La violenza è:

 La violenza non è solo fisica. La violenza è:

• Tu non esci • Dammi il telefono • Togliti quel rossetto • vestiti meglio • pettinati meglio • truccati di più • Non vai da tua madre • Le tue amiche sono poco di buono • Stai zitta • Non vali niente • Tu non lavori pensa ai figli • In palestra no • Non combini mai nulla di buono • controllarti le spese• Non starti vicino nel momento del bisogno, ma pretendere che tu ci sia sempre quando ha bisogno lui....
La violenza è lui : • Che ti tradisce • Che ti umilia • Che non si prende cura della famiglia • Che non ti fa mai un complimento • Che il sesso è un obbligo • Che ti rifiuta • Che ti imbarazza • Che ti guarda e tu hai paura di parlare. La violenza è il giudice che dà 18 anni di carcere ad un uomo per aver sfigurato per sempre la sua bellissima ex donna incinta della loro bambina.. L'ultima di una serie infinita di ingiustizie che uccidono donne già morte umiliandole ancora una volta."
•IoCiSono •NoAllaViolenzaSulleDonne•

#NONUNADIMENO #NOALLAVIOLENZA FISICA E PSICOLOGICA

Pensiero del 25 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 21,20-28

I segni dei tempi.

Nell’Antico Testamento alcuni brani possono renderci più comprensibile l’immagine della liberazione che attendiamo con la venuta definitiva di Gesù Cristo. Possiamo certo immaginare che, durante l’esodo di Israele, quando gli israeliti, con Mosè alla guida, uscirono dall’Egitto, essi erano pieni di gioia perché si sentivano liberi dall’oppressione dei loro padroni egizi. La liberazione produce una sensazione di euforia e di pienezza che è difficile spiegare, quando non si è vissuto in condizioni analoghe.

Nessuno può sentirsi liberato se non ha mai provato in alcun modo l’amarezza della mancanza di libertà, o dei propri limiti o difetti. Sebbene la liberazione cristiana sia soprattutto interiore, non si limita solo agli aspetti spirituali. Gesù ci offre una liberazione integrale, che comprende tutto l’essere umano. Liberazione dal male e dal peccato, e pure, nella vita eterna, dalla morte, dal dolore, e da ogni tristezza o ingiustizia che viviamo in questo mondo. Ma è una liberazione che si può desiderare solo nella misura in cui siamo maturati nel mistero del dolore e del male nel mondo. Gesù ci incoraggia ad essere fedeli, perché solo chi sarà fedele vedrà la propria liberazione. Ciascuno può prepararsi per il momento nel quale giungerà ad incontrare personalmente Dio. Sarà questo il momento del suo incontro personale con il Padre. Potrà mai il mondo offrirci una simile prospettiva di beatitudine e felicità incorruttibile?

25 Novembre 

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 6,12-28; Cant. Dn 3,68-74; Lc 21,20-28

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

(Luca 21,28)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, rugiada e brina, il Signore.
Benedite, gelo e freddo, il Signore.

Benedite, ghiacci e nevi, il Signore.
Benedite, notti e giorni, il Signore.

Benedite, luce e tenebre, il Signore.
Benedite, folgori e nubi, il Signore.

Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.

Risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

(Luca 21,28)

24 novembre, 2021

Pensiero del 24 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 21,12-19

La mia vita sei Tu, Signore..

Il vangelo di Luca prosegue nel presentare Gesù tutto intento a mettere sull’avviso i suoi discepoli – quelli di ieri come quelli di oggi -, sentendo vicina l’ora della sua passione e della sua morte. Sebbene possa preoccuparci l’annuncio delle persecuzioni o delle catastrofi nel futuro, Gesù ci promette che in tutto ciò non cesserà di assisterci con la sua provvidenza. Nei momenti di difficoltà, Dio concede ai suoi, in modo speciale, i doni della fortezza e della scienza. Così sperimentarono i primi apostoli. Dopo aver parlato con coraggio davanti al Sinedrio, ed essere stati zittiti, «se ne andarono lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù» (At 5,41).

La vita del cristiano ha un senso solo in relazione a quella di Gesù. Dall’annuncio della sua nascita, dai primi giorni della sua nascita fino al termine, la sua vita fu piena di persecuzioni e di conflitti. L’invidia, l’orgoglio e l’ipocrisia erano ciò che muoveva i suoi avversari, sempre più abili e astuti dei suoi ammiratori. Nelle vicissitudini di ogni giorno, può darsi che non ci capiti di soffrire tanto. Tuttavia, nell’impegno quotidiano, il compimento dei nostri doveri, i problemi e le responsabilità che possono andar crescendo, possono arrivare ad opprimerci. Ed è allora che dobbiamo ricordare le parole del Maestro e trovare nuova forza per il domani. Se Dio è il motore e la presenza costante ed illuminante della nostra esistenza, tutto il resto non potrà separarci da lui. Vivere e soffrire per causa del suo nome, rende più intensa la felicità, e più accettabile la sofferenza. Perché non siamo soli, dobbiamo solo imparare a scoprire Dio vicino a noi.

24 Novembre

A lui la lode e la gloria nei secoli

Dn 5,1-6.13-14.16-17.23-28; Cant. Dn 3,62-67; Lc 21,12-19

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.

Benedite, piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

23 novembre, 2021

Pensiero del 23 novembre 2021

Confidiamo, sempre nell'amore sapiente del Signore, che conosce i tempi ed i momenti di tutto.

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,5-11

I segni dal cielo.

Gesù scorge alcuni che ammirano la bellezza del tempio e non può fare a meno di offrire un insegnamento che è anche una profezia. Sa quel che accadrà, perché gli uomini gli hanno voltato le spalle. Il suo sguardo e il suo pensiero sono totalmente rivolti all’attesa di ciò che avverrà di lì a breve tempo. Si preoccupa perciò di mettere in guardia i suoi discepoli, affinché dopo la sua morte non si lascino fuorviare dagli ingannatori. Egli era venuto a portare la pace, a consolare gli afflitti, a sfamare gli affamati, a guarire gli infermi mostrando agli uomini come Dio è vicino a loro, soprattutto nelle difficoltà della vita. Ricevette, tuttavia, odio e disapprovazione, incomprensione e persecuzione.

Gesù predice la distruzione di Gerusalemme, mentre alcuni parlavano delle meraviglie del Tempio, della sua altezza, delle sue pietre… Le sicurezze umane, la grandezza e la bellezza delle opere dell’uomo non sono eterne. Predicendo la caduta della nazione ebraica, Gesù sembra stia avvertendo anche noi della vanità e della fragilità di tutto ciò che è costruito dalla mano dell’uomo, compreso quel che ai nostri occhi può apparire indistruttibile. Per quanto la scienza, la tecnologia e la medicina progrediscano, la vita dell’uomo continua ad essere fragile. «Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce. Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce» (Salmo 102, 15-16). E le sue opere, non portano forse il segno della fragilità del loro autore? Per questo, la superbia e i sentimenti di grandezza non sono più che una chimera, agli occhi di un Dio che osserva la convulsa e tragica storia del mondo. Paradossalmente, solo ciò che è piccolo, nascosto, ciò che si fa per amore resiste. Solo l’amore ci rende immortali, solo chi ama edifica opere perenni. Quando la vita si costruisce con le pietre vive fatte di comprensione, di carità e di sacrificio, resisteranno al passar del tempo, e giungeranno a vedere l’eternità. Saranno opere degne di ammirazione, come lo sono le vite degli uomini e delle donne santi.

23 Novembre 2021

A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 2,31-45; Cant. Dn 3,57-61; Lc 21,5-11

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)

Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore.
Benedite, angeli del Signore, il Signore.

Benedite, cieli, il Signore.
Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore.

Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita.

(Apocalisse 2,10)

Un anno senza Kantinka Rebling

 Un anno senza Kantinka Rebling

23 NOVEMBRE 2020 - 23 NOVEMBRE 2021 Requiem



22 novembre, 2021

Santa Cecilia

 Santa Cecilia

autore: Simon Vouet anno: 1626 titolo: Santa Cecilia luogo: Museo di Arte Blanton, Austin

Nome: Santa Cecilia
Titolo: Vergine e martire
Nascita: II Secolo, Roma
Morte: 22 novembre 230, Roma
Ricorrenza: 22 novembre
Tipologia: Memoria liturgica
Luogo reliquie:Basilica di Santa Cecilia in Trastevere

Sotto l'impero di Alessandro Severo era stata proibita ogni persecuzione contro i cristiani e la Chiesa godette un periodo di tranquillità e di pace. Ma a turbare il mite gregge di Cristo sorse presto il tristo prefetto di Roma, Almachio.

Essendosi assentato l'imperatore dalla capitale, egli ne approfittò per sfogare il suo odio contro i cristiani scatenando contro di loro una terribile persecuzione.

Fra le sue vittime più illustri, va ricordata S. Cecilia, nobilissima vergine romana. Nacque ella da ricchissima famiglia alle falde del Gianicolo, e quivi fra agi e comodità fu educata dai più rinomati maestri di Roma.

Fattasi segretamente cristiana, andava ogni giorno più distaccando il suo cuore dalle cose terrene.

Estasi di Santa Cecilia
autore: Bernardo Cavallino anno: 1645
titolo: Estasi di Santa Cecilia


Costretta a sposarsi, durante le feste del matrimonio, mentre tutti l'attorniavano per festeggiarla e cantavano inni pagani, essa in cuor suo cantava un cantico di amore al suo mistico e vero sposo, Gesù Cristo. Quando fu sola con Valeriano gli disse: « Sappi che io sono cristiana e già da molto tempo ho consacrato a Gesù tutto il mio cuore... Egli solo è il mio sposo, e tu devi rispettare il mio corpo, perché io ho sempre vicino a me un Angelo del Signore che mi custodisce e mi difende ».

Valeriano rispose: « Io crederò a quanto mi dici e farò quello che tu desideri, se potrò vedere questo Angelo che ti custodisce ». E Cecilia: « Nessuno può vedere l'Angelo del Signore, se non è battezzato. Va' dunque dal santo vescovo Urbano, fatti istruire nella religione cristiana, fatti battezzare, e poi ritorna e vedrai quanto desideri ». Valeriano andò, si fece istruire ed il Vescovo, vedendo le sue buone disposizioni e la mirabile trasformazione che la grazia aveva operato in lui, lo battezzò.

Santi Cecilia e Valeriano
autore: Lelio Orsi anno XVI sec
titolo I Santi Cecilia e Valeriano


Ritornato presso la sua santa sposa, entrando nella stanza, vide un Angelo di bellissimo aspetto, che teneva in mano due corone intrecciate di rose e di gigli. A tale vista Valeriano comprese che una di quelle corone era preparata per lui se fosse rimasto sempre fedele a Gesù Cristo.

Quindi non solo promise di custodire intatta la purezza della sua castissima sposa, ma si fece ferventissimo cristiano ed istruì e fece battezzare anche suo fratello Tiburzio. Continuava intanto la persecuzione: Valeriano ed il fratello Tiburzio furono decapitati, mentre Cecilia fu condannata a morire asfissiata nella sua stessa camera da bagno.

I soldati eseguirono l'ordine, ma aperta la camera dopo un giorno e una notte trovarono la Santa sana e salva come se avesse respirata aria purissima. Comandò allora Almachio che un littore le troncasse il capo. Andò il littore, vibrò ben tre colpi, ma non riuscì a staccare completamente la testa dal busto, per cui terrorizzato si allontanò lasciando la Santa in una pozza di sangue.

Martirio di Santa Cecilia
autore: Orazio Riminaldi anno 1620-1625
titolo Martirio di Santa Cecilia


I fedeli accorsi, raccolsero con pannolini il sangue della Martire, come preziosa reliquia e soccorsero Cecilia che visse ancora tre giorni, pregando ed incoraggiando gli astanti ad essere forti nella fede.

Finalmente, consolata dal Papa Urbano a cui donò la propria casa affinchè fosse trasformata in chiesa, placidamente spirò, e andò a cantare eternamente le lodi al suo amato sposo Gesù.

PRATICA. Facciamo qualche atto di riparazione per le numerose bestemmie contro Dio.

PREGHIERA. O Dio, che ci allieti con l'annua solennità della tua beata Cecilia vergine e martire, fa' che, mentre la veneriamo, ne seguiamo anche i santi esempi.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.

Approfondimento


Santa Cecilia è nota per essere la patrona della musica un'affiliazione che le è stata attribuita grazie ad un brano della Passio nel quale, descrivendo il suo matrimonio si dice: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar che tradotto sarebbe: «Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa». Fu così che da questo canto le venne attribuito l'appellativo di patrona della musica.

Già nel celebre dipinto di Raffaello L'estasi di Santa Cecilia, posto nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, la vergine martire veniva raffigurata con un organo portativo in mano e con ai piedi «sparsi per terra instrumenti musici, che non sono dipinti, ma vivi e veri si conoscono».

Santa Cecilia
Preghiera a Santa Cecilia
"Aiutaci ad animare in modo degno la santa Liturgia, da cui sgorga la vita della Chiesa, consapevoli dell’importanza del nostro servizio" 🙏
Oggi si celebra la patrona dei musicisti
O Santa Cecilia,
che hai cantato con la tua vita e il tuo martirio,
le lodi del Signore e sei venerata nella Chiesa,
quale patrona della musica e del canto,
aiutaci a testimoniare,
con la nostra voce e con la voce dei nostri strumenti,
quella gioia del cuore
che viene dal fare sempre la volontà di Dio
e dal vivere con coerenza il nostro ideale cristiano.
Aiutaci ad animare in modo degno la santa Liturgia,
da cui sgorga la vita della Chiesa,
consapevoli dell’importanza del nostro servizio.
Ti doniamo le fatiche ed anche le gioie del nostro impegno,
perché tu le ponga nelle mani di Maria Santissima,
come canto armonioso di amore per Suo Figlio Gesù.
Amen.


Pensiero del 22 novembre 2021

Tutte le donazioni, anche le più grandi, non reggono a confronto d'un centesimo, dato con amore. Dio, vede e giudica il cuore.

Meditazione sul Vangelo di Lc 21,1-4

Dare tutto.

Gesù trascorre il periodo precedente alla Passione tra Gerusalemme e i suoi dintorni, e può dedicarsi all’orazione e alla predicazione nel Tempio. Conosce la gente del popolo, vede chi entra e chi esce, o semplicemente quelli che passano. La sua sensibilità lo porta a cogliere quello che gli altri a mala pena percepiscono. Non c’è situazione né persona che egli non conosca. La sua attenzione è rivolta specialmente verso i più poveri e più deboli, come la vedova povera che si avvicinò per depositare due monete nell’urna. Gesù percepisce e comprende le necessità e i problemi di ogni persona, in tutta la loro intensità, anche di quelle persone che intravvede per un solo istante senza averne una conoscenza personale.


Dare è proprio di chi è generoso. Ma ci sono molti modi di essere generosi. Alcuni danno pensando soprattutto a un “resto”, o al tempo “libero” che avanza. Questi pensano più a se stessi che a quel che vanno a fare, o a coloro che vorrebbero beneficiare. Altri danno senza star tanto a “misurare”, a far calcoli sulle conseguenze delle loro azioni. Lodando l’atteggiamento di chi dà il “tutto” di ciò che ha, e non quanto gli avanza, Gesù ci invita ad essere magnanimi nella nostra generosità. La logica e le ragioni del Vangelo non sono le stesse degli uomini. Il Maestro preferisce che la nostra carità vada a coloro che non possono ricambiarci il favore, piuttosto che a quelli che ce lo restituiranno. Dare senza aspettarsi di ricevere, dare senza pensare a se stessi, ma unicamente all’altro, e concentrarsi piuttosto su ciò che ancora resta da fare. È questa la generosità che Gesù desidera suscitare nel nostro cuore. È un dono di Dio arrivare, poco a poco, a far sì che il nostro cuore sia magnanimo, che cerchi sempre di dare con generosità.

22 Novembre

A te la lode e la gloria nei secoli

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

(Matteo 24,42)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo da Daniele 3)

Rit: A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

(Matteo 24,42)

21 novembre, 2021

Oggi si celebra LA PRESENTAZIONE DI MARIA BAMBINA AL TEMPIO FESTA DELLE SUORE DI CLAUSURA

 Oggi, si celebra, LA PRESENTAZIONE DI MARIA BAMBINA AL TEMPIO. FESTA DELLE SUORE DI CLAUSURA



La storia dell'Abbey of Regina Laudis

Giornata dedicata alle vittime stradale

Giornata dedicata alle vittime stradale



Il vostro ricordo è indelebile nelle nostre menti

Ciao Luca e Metto


TU SEI IL MIO RE

 TU SEI IL MIO RE


Christus vincit

Christus vincit, Christus regnat,
Christus, Christus imperat!
Laudate Dominum omnes gentes;
laudate eum omnes populi.
Quoniam confirmata est
super nos misericordia eius,
et veritas Domini manet in aeternum.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto,
sicut erat in principio, et nunc, et semper
et in saecula saeculorum. Amen.
Cristus vincit, Christus regnat,
Christus imperat!
Con strofe in italiano:

Christus vincit! Christus regnat!
Christus, Christus imperat!
A te, N.N., successore di Pietro
e pastore di tutto il gregge di Dio,
pace, vita e salvezza
in questo giorno e per sempre!
A te, N.N., vescovo di questa Chiesa,
a tutti i ministri e a tutto il popolo dei credenti
pace, vita e salvezza
in questo giorno e per sempre.
Venga la gioia di Cristo!
Venga la pace di Cristo!
Venga il regno di Cristo!

Io vedo il Re

Presentazione della Beata Vergine Maria

 Presentazione della Beata Vergine Maria

autore: Sirani Giovanni Andrea anno: 1643 circa titolo: Presentazione della Vergine al Tempio luogo: Pinacoteca Nazionale, Bologna

Nome: Presentazione della Beata Vergine Maria
Titolo: Dedicazione di Maria al Signore
Ricorrenza: 21 novembre
Tipologia: Memoria liturgica
Patrona di:MonfalconeFarra di SoligoSan Canzian d'IsonzoFogliano RedipugliaCavaso del TombaMoggio UdineseForni di SopraLasnigoFraconalto
Maria aveva raggiunta l'età di tre anni, ed i suoi genitori, secondo la promessa fatta, la portarono al tempio onde consacrarla al Signore.

Possiamo immaginare il loro dolore nel doversi separare da Colei che per tanto tempo avevano aspettato, per cui tanto avevano sospirato e pregato, e che formava l'unica consolazione e l'unico conforto della loro vecchiaia. Ma la fedeltà al voto doveva trionfare sull'amor naturale, ed essi si disposero al grande sacrifizio.

Maria invece, sebbene piccolina, appena seppe che doveva recarsi al tempio, ben volentieri acconsentì, per consacrarsi interamente al Signore e dimorare in mezzo alle vergini votate al ministero del tempio.

Consolata da questo pensiero, Maria insisté presso i genitori, affinché venisse sollecitata la partenza verso il monte santo, su cui si ergeva superbo e magnifico il tempio di Gerusalemme. E l'ora giunse: Maria si avviò verso la grande città.

Appena scorse da lontano il luogo della sua dimora innalzò i suoi occhi al cielo, ed adorò Colui che doveva incarnarsi nel suo seno.

Il Sommo Sacerdote all'apparire di quella fanciulla rimase estasiato. Quel volto più divino che umano, quegli occhi limpidi e affascinanti, quelle labbra socchiuse ad un sorriso, davano alla fanciulla un'espressione angelica. Il Sacerdote quasi non osava toccarla e solo alle preghiere dei genitori si decise a prendere la fanciulla e ad offrirla al Signore, Dio d'Israele.

E così Maria, docile alla voce celeste, dimentica del popolo e della casa paterna, offrì al suo Divino Sposo il sacrificio più puro, più gradito e più perfetto che abbia mai ricevuto la Divina Maestà dopo il sacrificio della croce.

Intanto la Vergine, ritirata fra quelle mura, dava esempi sublimi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che le potesse disgustare. La sua anima, sempre assorta in Dio, si intratteneva in lunghe orazioni e veglie, e non sapeva distaccarsi dalla contemplazione del suo Diletto.

Studiava molto le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e le altre stoffe per preparare gli abiti ai sacerdoti e gli, indumenti per il tempio.

E così Maria, qual viola nascosta, trascorse circa undici anni nel ritiro.

PRATICA. Impariamo da Maria a consacrare le nostre forze al Signore e a servirlo con la massima fedeltà.

PREGHIERA. O Dio, che hai voluto che la Beata Maria sempre Vergine, abitacolo dello Spirito Santo, quest'oggi fosse presentata al tempio, deh! fa' che noi per sua intercessione meritiamo di essere presenti nel tempio della sua gloria.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della Presentazione della beata Vergine Maria. Il giorno dopo la dedicazione della basilica di Santa Maria Nuova costruita presso il muro del tempio di Gerusalemme, si celebra la dedicazione che fece di se stessa a Dio fin dall'infanzia colei che, sotto l'azione dello Spirito Santo, della cui grazia era stata riempita già nella sua immacolata concezione, sarebbe poi divenuta la Madre di Dio.

Solennità di Cristo Re

 Solennità di Cristo Re


Nome: Solennità di Cristo Re
Ricorrenza: 21 novembre
Tipologia: Solennità
Patrono di:ValdericeValledoriaNumanaAymavilles
Il Papa Pio XI, istituendo nell'anno Giubilare 1925 la nuova solennità di Cristo Re, pubblicava la sapientissima enciclica « Quas primas ». Ne riportiamo i punti principali.

« Avendo concorso quest'Anno Santo non in uno ma in più modi, ad illustrare il regno di Cristo, ci sembra che faremo cosa quanto mai consentanea al Nostro apostolico ufficio, se, assecondando le preghiere di moltissimi Cardinali, Vescovi e fedeli fatte a Noi, sia da soli, sia collettivamente, chiuderemo questo stesso Anno coll'introdurre nella sacra Liturgia una festa speciale di Gesù Cristo Re. Da gran tempo si è usato comunemente di chiamare Cristo con l'appellativo di Re, per il sommo grado di eccellenza che ha in modo sovraeminenie fra tutte le cose create. In tal modo infatti, si dice che Egli regna nelle menti degli uomini, non solo per l'altezza del suo pensiero e per la vastità della sua scienza, ma anche perché Egli è la Verità, ed è necessario che gli uomini attingano e ricevano con obbedienza da lui la verità. Similmente Egli regna nelle volontà degli uomini sia perché in Lui alla santità della volontà divina risponde la perfetta integrità e sottomissione della volontà umana, sia perchè con le sue ispirazioni influisce sulla libera volontà nostra, in modo da infiammarci verso le più nobili cose. Infine Cristo è riconosciuto Re dei cuori, per quella sua carità che sorpassa ogni comprensione umana e per le attrattive della sua mansuetudine e benignità ».

La regalità di Gesù Cristo « consta di una triplice potestà: la prima è la potestà legislativa. È dogma di fede che Gesù Cristo è stato dato agli uomini quale Redentore in cui essi debbono riporre la loro fiducia e nel tempo stesso come Legislatore, a cui debbono ubbidire. In secondo luogo egli ebbe dal padre la potestà di giudicare il cielo e la terra, non solo come Dio, ma ancora come uomo. Infine diciamo che Gesù Cristo ha pure il diritto di premiare o punire gli uomini anche durante la loro vita ».

Dove si trova il regno di N. S. Gesù Cristo? Di quali caratteri particolari è dotato? Come si acquista? Il regno di N. S. Gesù Cristo « ha principalmente carattere soprannaturale e attinente alle cose spirituali. Infatti quando i Giudei e gli stessi Apostoli credevano per errore che il Messia avrebbe reso la libertà al popolo ed avrebbe ripristinato il regno di Israele, Egli cercò di togliere loro dal capo queste vane attese, e questa speranza ». Così pure quando la folla, presa da ammirazione per gli strepitosi prodigi da lui operati, voleva acclamarlo re, egli miracolosamente si sottrasse ai loro sguardi e si nascose: ed a Pilato che l'aveva interrogato sul suo regno rispose: « Il mio regno non è di questo mondo ». L'ingresso in questo regno soprannaturale, si attua mediante la penitenza e la fede, e richiede nei sudditi il distacco dalle ricchezze e dalle cose terrene, la mitezza dei costumi, la fame e la sete di giustizia ed inoltre il rinnegamento di se stessi per portare la croce dietro al Signore. Ecco il programma di ogni cristiano che vuole essere vero suddito di Gesù Cristo Re!

MASSIMA. Al regno di Cristo tutti gli uomini sono invitati a entrare mediante la penitenza; questo regno è opposto al regno di Satana e richiede che i suoi sudditi tengano l'animo distaccato dalle ricchezze terrene, e che prendano la loro croce per seguire Gesù Cristo Re. Pio XI.

PRATICA. Consacratevi con tutto il cuore alla sequela di Gesù Cristo, eleggetelo per re della vostra mente, del vostro cuore e della vostra vita.

O Gesù, regna nelle menti e nei cuor E il mondo formi il tuo regno d'amor.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità di nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo: a Lui solo il potere, la gloria e la maestà negli infiniti secoli dei secoli.

Pensiero del 21 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Gv 18,33-37

Signore sei Re.

Il tema dominante di questa domenica è naturalmente la regalità di Gesù Cristo. Ma cosa significa parlare di Cristo “Re”? Il profeta Daniele anticipa riguardo a lui: «Gli diede potere, gloria e regno… non sarà mai distrutto». Ascoltando il Vangelo abbiamo sentito affermare questa regalità in modo diretto. Alla domanda di Pilato: «Tu sei re?» Gesù risponde: «Sì, tu lo dici, io sono re». Ma nella concezione di regalità di Pilato e in quella di Gesù esistono caratteristiche opposte: secondo Pilato la regalità è espressione di forza e potenza che si impone sugli altri, rappresentata dall’imperatore o, al massimo, da Erode. Quando Gesù si autodefinisce re, non si allinea a questa idea terrena, ma rivolge il suo sguardo oltre questo mondo, orientandosi totalmente nella dimensione di Dio.

I profeti annunciarono l’avvento del regno messianico di Cristo. Esso si configura come il compimento delle promesse di Dio in Cristo, il Figlio dell’Uomo a cui Dio dà il potere, la gloria e il regno eterno. Questo regno è presente in questo mondo, ma non gli appartiene. Non lo si vede perché è regno dello Spirito, e perciò risiede nei cuori di coloro che, con fede, accolgono la Parola di Gesù mettendola in pratica ogni giorno. In quanto accolto nei cuori, Cristo Re partecipa la sua regalità a tutti i discepoli che vivono nella verità, cioè in sintonia con lui. Coloro che hanno conosciuto il Gesù terreno aspettavano l’instaurazione di un Regno politico, che si sarebbe avvicendato al dominio dei Romani con forza e violenza. Forse anche oggi tra i suoi discepoli c’è chi spera in un simile intervento risolutore, da parte di Dio, nei confronti di tutti i mali e dolori che affliggono questo nostro mondo. Ma abbiamo visto e crediamo che il Regno di Dio è tale, se ogni uomo è capace di accogliere liberamente e far dimorare stabilmente in sé la verità, praticandola ogni giorno, secondo gli insegnamenti evangelici. Il battesimo ci conferisce anche il dono della regalità, che è presente in noi in maniera latente, e che si dispiega con tutta la sua magnificenza solo accogliendo e praticando il comandamento dell’amore.

21 Novembre 

Il Signore regna, si riveste di splendore

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!

 (Marco 11,9.10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 92)
Rit: Il Signore regna, si riveste di splendore.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!

 (Marco 11,9.10)