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15 febbraio, 2023

Miep Gies-Santrouschitz nasceva a Vienna #questogiorno 15 febbraio 1909

 Miep Gies-Santrouschitz nasceva a Vienna #questogiorno 15 febbraio 1909. I suoi genitori l'hanno mandata nei Paesi Bassi dopo la prima guerra mondiale insieme ad altri bambini venuti a riprendersi dalla tubercolosi e dalla malnutrizione. Le piacevano così tanto i Paesi Bassi che i suoi genitori le diedero il permesso di rimanere con la sua famiglia olandese.

Nel 1933 iniziò a lavorare come segretaria di Otto Frank presso Opekta, la sua società commerciale di gelificanti per la produzione di marmellata. Poco dopo Miep incontrò Edith la moglie di Otto e le loro figlie Margot e Anne. Miep e il suo ragazzo Jan Gies visitavano spesso la famiglia Frank e diventarono amici.
Foto: Miep (a destra) con la madre adottiva, la cognata e la sorella adottiva; intorno al 1921; Il matrimonio di Miep e Jan Gies, 16 luglio 1941; Otto Frank e gli aiutanti, da sinistra a destra: Miep Gies, Johannes Kleiman, Otto Frank, Victor Kugler e Bep Voskuijl, ottobre 1945. (Raccolta fotografica: Anne Frank Stichting, Amsterdam)



14 febbraio, 2023

Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo.

 Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo. Tanti auguri a tutti i cittadini, San Valentino, Castellano Re.




Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo. Tanti auguri di cuore, a Valentina Giovagnini

 Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo. Tanti auguri di cuore, a Valentina Giovagnini.

Salga a te, la preghiera ed un bacio, per il tuo onomastico.



13 febbraio, 2023

13 FEBBRAIO 2005 13 FEBBRAIO 2923

 13 FEBBRAIO 2005 13 FEBBRAIO 2923

Suor Lucia do Santos, l'ultima veggente della Madonna a Fatima, riabbracciava i suoi cugini in Cielo, per continuare insieme, a contemplare il volto del Divin Maestro e della Divina Madre.
REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.



11 febbraio, 2023

Beata Vergine Maria di Lourdes

 Beata Vergine Maria di Lourdes

Nome: Beata Vergine Maria di Lourdes
Titolo: Apparizione
Ricorrenza: 11 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria facoltativa


In un secolo tutto incredulità, in una nazione pervasa di ateismo, quale era la Francia nel secolo XIX. Maria si proclama Immacolata, e inizia una serie di miracoli che sono la più eloquente apologia del soprannaturale.

Il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria SS. era stato proclamato da appena quattro anni, ma le discussioni in pro ed in contro continuavano tuttavia: Maria pone loro termine, confermando il dogma pontificio.

La Vergine apparve ad un'umile pastorella, la giovane Bernardetta Soubirous, avverandosi anche in questo caso quanto Gesù diceva, pregando il Padre suo: « Ti ringrazio, o Padre, che hai nascoste queste cose ai prudenti e ai sapienti e le hai rivelate ai pargoli, cioè agli umili ».

Era l'alba dell'11 febbraio 1858 e Bernardetta si era recata in prossimità della grotta di Massabielle, sulle sponde del torrente Gave. Su una rupe di questa grotta la Madonna le apparve biancovestita, col capo coperto di un velo scendente sulle spalle, i fianchi cinti d'una fascia azzurra, i piedi nudi, baciati da rose olezzanti, un volto celestiale. « Era la più bella fra tutte le donne ».

Nella prima apparizione la Madonna insegnò alla pia fanciulla a far bene il segno di croce e a recitare il Rosario ed Ella stessa per prima prese la corona che aveva penzoloni al braccio e cominciò.

Il secondo giorno Bernardetta, temendo un inganno del demonio, gettò acqua santa in direzione della Signora. Ma questa le sorrise con volto ancor più benigno.

Il terzo giorno le ordinò di ritornare alla grotta altre quindici volte, dopo le quali si manifestò dicendo: « Io sono l'Immacolata Concezione ».

Intanto avvenivano anche miracoli e la fama delle apparizioni si estendeva per tutta la Francia e anche all'estero, destando un concorso straordinario di devoti e curiosi.

Per accertarsi che Bernardetta non fosse una visionaria o malata di mente, si ebbero più sopralluoghi da parte dell'autorità ecclesiastica e di quella civile; i medici constatarono la normalità e la sincerità della fanciulla, e la Madonna provava la verità dell'apparizione coi miracoli.

In breve tempo i numerosissimi devoti edificarono una chiesa che fu dai Sommi Pontefici arricchita di titoli e privilegi.

L'acqua scaturita nell'interno della grotta continua anche ai nostri giorni a operare prodigi; in questa vengono immersi gli ammalati e molti vengono miracolosamente sanati.


PRATICA. La fede è condizione principale per ottenere le grazie di Dio.

PREGHIERA. O Dio, che per l'Immacolata Concezione della Vergine, preparasti al tuo Figliuolo una degna abitazione, Ti supplichiamo umilmente che, celebrando l'Apparizione della Vergine, conseguiamo la salute dell'anima e del corpo.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lourdes, in Frància, l'Apparizione della beata Vergine Maria Immacolata.

SUPPLICA


Supplica alla Madonna di Lourdes


Col cuore colmo di gioia e di stupita meraviglia per la Tua Visita alla nostra terra, Ti ringraziamo o Maria per il dono della Tua premurosa attenzione per noi. La Tua luminosa presenza a Lourdes è il segno ancora nuovo della Tua bontà vigile e materna. Vieni in mezzo a noi per continuare a ripeterci l’appello che un giorno rivolgesti a Cana di Galilea: «Fate quello che Egli vi dirà» (Gv2,5). Accogliamo questo invito come segno della Tua missione materna per il popolo dei redenti, conferita a Te da Gesù sulla croce, nell’ora della passione. Saperti e sentirti Madre nostra ci riempie di gioia e di fiducia: con Te non saremo mai soli e abbandonati. Maria, Madre, speranza, rifugio, grazie.

Ave Maria…

Le tue parole a Lourdes, Maria del Cielo, furono preghiera e penitenza! Le accogliamo come eco fedele del Vangelo di Gesù, come programma lasciato dal Maestro a quanti vogliono accogliere il dono della vita nuova che rende gli uomini figli di Dio. Da Te oggi, o Maria, imploriamo una fedeltà e una generosità rinnovate per mettere in pratica questo grido evangelico. Preghiera, come abbandono fiducioso alla bontà di Dio, che ascolta ed esaudisce, al di là di ogni nostra richiesta; Penitenza, come cambiamento del cuore e della vita, per fidarci di Dio, assimilare il suo progetto di amore per noi.

Ave Maria…

Luce, acqua zampillante, vento, terra: sono i segni di Lourdes, piantati per sempre da Te, o Maria! Vogliamo, come i ceri di Lourdes, innanzi alla tua immagine venerata, brillare nella comunità cristiana, per la saldezza della nostra fede. Vogliamo accogliere l’acqua viva che Gesù ci dona nei sacramenti, come gesti del suo amore che guarisce e rigenera. Desideriamo camminare come gli Apostoli del Vangelo, al soffio della Pentecoste, per continuare a narrare che Dio ci ama e Cristo è morto e risorto per noi. Vogliamo anche amare i luoghi dove Dio ci ha posti e ci chiama ogni giorno a compiere la Sua volontà, i luoghi della nostra santificazione di ogni giorno.

Ave Maria…

Maria, Serva del Signore, Consolazione della Chiesa e dei cristiani, Guidaci oggi e sempre. Amen. Salve Regina…

Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio


✝ Pensiero del 11 Febbraio 2023

 


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario, oggi, la chiesa celebra, l'apparizione della beata Vergine a Lourdes a Bernadette ed oggi s'inaugura il parco intitolato a te.

Fa che io possa essere una donna Credibile davanti agli esseri umani, ma soprattutto davanti a gli di Dio.
Barbara

Versetto del Giorno
Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.
Isaia 1:17

Oggi, è la giornata del malato, il malato non è un problema da risolvere, ma è un dono, abbiatene cura.

Sabato – 5.a Tempo Ordinario – BEATA VERGINE DI LOURDES
L’11 febbraio una fanciulla di quattordici anni, Bernadette Soubirous, ingenua e umile, si recò a raccogliere legna secca nei pressi di Massabielle. Un fruscio tra gli alberi le fece alzare gli occhi in direzione di una grotta, dove scorse “una signora”, vestita di bianco con una fascia azzurra, e con la quale recitò una terza parte del Rosario. L’apparizione si ripeté il 18 febbraio. Nel corso delle apparizioni successive, la Signora chiese a Bernadette di pregare per i peccatori e invitò i fedeli alla penitenza. Il 25 febbraio le indicò di bere ad una sorgente: la sorgente miracolosa di Lourdes. Il 2 marzo la Signora disse alla fanciulla di riferire ai sacerdoti il suo desiderio che in quel posto venisse eretta una cappella. Il parroco si mostrò incredulo e trattò duramente Bernadette: “Di’ a quella signora che ti dica il suo nome”, le ordinò. La mattina del 25 marzo la Vergine diede la risposta: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Solo quattro anni prima Pio IX aveva proclamato il dogma del concepimento senza macchia originale della Vergine e ora Maria stessa comunicava agli uomini il titolo con il quale voleva essere invocata.
Meditazione sul Vangelo di Mc 8,1-10
Caritas sine modo.
L’evangelista Marco riporta il racconto di due miracoli in cui Gesù moltiplicò pani e pesci. Il secondo, che abbiamo proclamato oggi, a differenza del primo, si svolse in un territorio abitato prevalentemente da pagani. Altri dettagli lo distinguono: i pani moltiplicati non sono cinque ma sette, numero che allude alla pienezza dei doni di Dio, come sette sono le sporte dei pani avanzati; gli uomini “sfamati” sono quattromila e non cinquemila, quantità pur sempre assai elevata, per indicare, secondo l’Antico Testamento, l’abbondanza dei tempi messianici.
I discepoli suggeriscono un avvertimento, carico di buon senso: “Come si possono sfamare tante persone in un deserto?”. Di fronte agli immensi bisogni della gente che cosa possiamo fare? Vi è una sproporzione tra le necessità e le nostre risorse. Ma il Signore Gesù ci propone un’altra prospettiva. Ci chiede: quanti pani avete? Vale a dire: mettete a disposizione tutto quello che avete, non preoccupatevi della quantità delle risposte concrete che fornite, ma della qualità della vostra generosità, che deve essere totale. Ed una misteriosa fecondità sarà generata dalla totalità del dono. Uno scrittore, da autentico artista, ha immaginato che il pane e il pesce moltiplicati da Gesù comunichino la loro straordinaria esperienza. «Noi siamo i pesci del miracolo. Non siamo nati nel fondo del mare. Dal nulla siamo stati sbalzati alla carità, e subito abbiamo avuto il breve ma essenziale compito di tutto ciò che esiste, quello di donarci. Possiamo nascere vicino a chi ha fame più di verità che delle nostre carni appetitose. Anche noi – dicono i pani – non abbiamo per madre la spiga, non conosciamo la falce. Il nostro fornaio non si è intriso le mani di farina. Ha detto solo “Non occorre che se ne vadano. Fate sedere la gente”. Basta non mandare via chi ha fame, e il pane è fatto. Gira per il mondo un pane che nessuno è ancora riuscito a consumare, e più se ne mangia e più si ammucchia: siamo noi i sette pani racimolati nelle bisacce degli apostoli. Quando vi chiedono qualche cosa che credete di non poter dare, ricordatevi di noi, dei pani avanzati nei sette canestri». Sì, nella logica illogica del Pane spezzato, sette pani e pochi pesciolini fa centomila! Il Dono di Cristo, il suo Sacrificio rivissuto misticamente nell’Eucaristia, ci attrae in questa donazione personale, generosa e gratuita.


Sabato 11 Febbraio  

B.V. Maria di Lourdes (mf); S. Sotera; S. Pasquale I

5.a del Tempo Ordinario

Gen 3,9-24; Sal 89; Mc 8,1-10

Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione


Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

(Matteo 4,4)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 89)
Rit: Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

(Matteo 4,4)

10 febbraio, 2023

Oggi si celebra la giornata del ricordo

 Oggi si celebra la giornata del ricordo. Onoriamo le vittime di una nefasta guerra generata da altrettanto nefaste ideologie. Rendiamo onore e pace alle vittime senza speculazioni politiche ed ideologiche. Lasciamo che i morti riposino in pace ed ascoltiamo il loro ammonimento affinché l'umanità non si faccia più trascinare in guerre ed o


di di natura etnica, religiosa ed ideologica.

08 febbraio, 2023

✝ Pensiero del 08 Febbraio 2023

 †

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato
Rosario Angelo, ti chiedo scusa, perché ti ho confuso, con Giovanni Salvatore Augusto Falcone, quando eravate piccoli.
Barbara
Versetto del Giorno
Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
Salmo 32:8

07 febbraio, 2023

Nella Memoria della Nascita di Agnese Piraino Leto

 Il 7 febbraio 1942 nasceva a Misilmeri (Palermo) una grande donna, una grande compagna di vita: Agnese Piraino Leto, moglie del nostro caro Giudice Paolo Borsellino.

Tanti auguri fin lassù.




02 febbraio, 2023

Presentazione del Signore (Festa della Candelora)

 Presentazione del Signore (Festa della Candelora)

autore: Francesco Francia anno: 1517 titolo: La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e La Purificazione della Vergine luogo: Abbazia di Santa Maria del Monte

Nome: Presentazione del Signore
Titolo: Candelora
Ricorrenza: 2 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa


«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Luca 2, 29-31).

Questa festa è chiamata con svariati nomi, ciascuno dei quali ricorda un fatto avvenuto in questa giornata in cui la Sacra Famiglia ci diede l'esempio della più perfetta ubbidienza.

Iddio nell'Antico Testamento aveva prescritto che ogni figlio primogenito fosse consacrato a Lui in memoria del beneficio fatto al suo popolo quando tutti i primogeniti degli Egiziani perirono sotto la spada dell'Angelo sterminatore risparmiando invece gli Ebrei.

Un'altra legge poi ordinava che ogni donna ebrea si presentasse al Tempio per purificarsi, quaranta giorni dopo la nascita del bambino, oppure dopo ottanta, se era una figlia, portando alcune vittime da sacrificarsi in ringraziamento ed espiazione.

Siccome le due cerimonie potevano compiersi tutte due assieme, Giuseppe e Maria portarono Gesù alla città santa, quaranta giorni dopo il Natale.

Benché Maria non fosse obbligata alla legge della purificazione, poiché Ella fu sempre vergine e pura, tuttavia per umiltà ed ubbidienza volle andare come le altre.

Ubbidì poi al secondo precetto di presentare ed offrire il Figlio all'Eterno Padre; ma l'offrì in modo diverso dal come le altre madri offrivano i loro figliuoli. Mentre per le altre madri questa era una semplice cerimonia. senza timore di dover offrire i figli alla morte, Maria offrì realmente Gesù in sacrificio alla morte, poiché Ella era certa che l'offerta che allora faceva doveva un giorno consumarsi sull'altare della croce.

Giunti nel recinto del tempio venne loro incontro un vecchio venerando di nome Simeone, uomo giusto e pio, a cui lo Spirito Santo aveva promesso che non sarebbe morto prima d'aver mirato il Salvatore del mondo. Illuminato dal cielo aveva riconosciuto che il figlio di Maria era appunto l'aspettato delle genti. Presolo fra le braccia nell'entusiasmo della riconoscenza esclamò: « Or lascia, o Signore, che il tuo servo, secondo la tua parola, se ne vada in pace... »: poi benedisse i genitori del Bambino dicendo a Maria: « Ecco Egli è posto a rovina e resurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione; ed anche a te una spada trapasserà l'anima ».

Maria istruita nella Sacra Scrittura aveva già intravvisto tutte le pene che doveva patire il suo Figlio. e nelle parole di Simeone ne ebbe la dolorosa conferma.

Maria a tutto acconsente. e con mirabile fortezza, offre Gesù all'Eterno Padre, ma la sua anima fu in quel momento attraversata da una spada.

Fatta l'offerta come prescritto dalla legge del Signore, Maria e Giuseppe ritornarono nella Galilea, alla loro città di Nazaret. E il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza, e la .grazia di Dio era con Lui.

PRATICA Maria per ubbidienza volle adempiere quanto prescriveva la legge, quantunque non vi fosse obbligata. Impariamo anche noi ad ubbidire a tutte le leggi, perchè, come dice la Sacra Scrittura, l'uomo ubbidiente riporterà vittoria.

PREGHIERA Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà, che come l'Unigenito Figlio tuo quest'oggi fu presentato al Tempio nella sostanza di nostra carne, così tu faccia che noi siamo presentati a te con animo purificato.

MARTIROLOGIO ROMANO. Purificazione della beata Vergine Maria, che dai Greci viene chiamata Hypapànte (cioè l'incontro) del Signore.

FILASTROCCA - Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno

✝ Pensiero del 02 Febbraio 2023

 


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario, oggi, è la PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO (FESTA DELLA CANDELORA)
illuminate, ora e per sempre il mio cammino di vita.

Barbara

Ci sono tenebre, nella nostra vita, che solo Gesù, può illuminare.

Versetto del Giorno
Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode.
Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani.
Salmo 63:4-5

Giovedì – 4.a Tempo Ordinario

PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO
La prima testimonianza della festa che celebriamo oggi risale al IV secolo, a Gerusalemme. In precedenza nota come festa della Purificazione della SS. Vergine Maria, ha in seguito recuperato il titolo di “Presentazione del Signore”, come era in origine. Oggi contempliamo l’umiltà del Creatore, che si sottomette alla legge che Egli stesso aveva dato a Mosè, sul monte Sinai. L’incontro della Sacra Famiglia con Simeone ed Anna, riferito da Luca nel capitolo 2 del suo Vangelo, sottolinea l’aspetto sacrificale della celebrazione e la comunione personale di Maria col sacrificio di Cristo, poiché, quaranta giorni dopo la sua divina maternità, la profezia di Simeone le fa intravedere le prospettive della sua sofferenza: «Una spada ti trafiggerà l’anima»; Maria viene così associata al sacrificio del Figlio. Il rito della benedizione delle candele, di cui si ha testimonianza già nel X secolo, si ispira alle parole di Simeone: «l miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Meditazione sul Vangelo di Lc 2,22-40
Entriamo nel Tempio di Dio!
La festa liturgica odierna ci ricorda l’episodio in cui, adeguandosi alle usanze religiose dell’antico popolo ebraico, Giuseppe e Maria condussero il Bambino Gesù nel Tempio di Gerusalemme per benedire Dio e offrirlo a Lui, mentre la Madre, pur essendo vergine, compì i riti della purificazione. L’evangelista Luca narra solo ciò che ha ascoltato dai testimoni: anche il racconto della Presentazione al Tempio, infatti, è ricco di notizie che solo Maria conosceva e che Ella conservò nel suo cuore. In questo episodio viene preannunciata la missione di salvezza che Gesù compirà, una volta diventato adulto.
Dai personaggi che intervengono nell’episodio evangelico apprendiamo lezioni di fede e speranza. Maria e Giuseppe si comportano come due genitori pii ed osservanti delle prescrizioni religiose antiche e del loro significato: ogni bambino è un dono di Dio per il quale essere grati! Maria, ricevendo la profezia del vecchio Simeone, apprende che Ella parteciperà al Mistero della Redenzione offrendo al Cielo il dolore che penetrerà il suo cuore nei giorni della Passione, rendendola Corredentrice con il Figlio. Ricordiamolo anche a noi quando le sofferenze, fisiche e morali, si abbattono sulla nostra esistenza e ci portano allo sconforto: ogni nostra pena, se donata a Dio ed unita al Mistero della Croce, contribuisce alla salvezza del mondo! Simeone benedice il Bambino riconoscendo in Lui l’unico Salvatore del mondo. Contribuiamo a diffondere pure noi il Vangelo: possiamo essere missionari del Vangelo in ogni ambiente. Anna è una vedova anziana, una donna saggia che si santifica nella preghiera e nella penitenza. Ogni stagione della vita – anche l’età della vecchiaia – è tempo di grazia in cui raccoglierci intimamente in Dio. Questa scena si svolge nel luogo più santo dell’Antica Alleanza, il Tempio di Gerusalemme, ritenuto dagli Ebrei la casa dove Dio abitava. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio, però, il vero tempio è Cristo, Dio fatto uomo. Quando preghiamo, quando lo riceviamo nell’Eucaristia, quando amiamo i fratelli per Lui e nel Suo nome, noi lo accogliamo nella nostra anima e noi pure diventiamo “tempio” di Dio. Ritorniamo frequentemente e silenziosamente nella nostra anima, tempio di Dio, per adorare il Signore presente in noi e con Lui offrirci al Padre sotto lo sguardo materno di Maria.
Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16)


Giovedì 2 Febbraio 

Presentazione del Signore (f) 

S. Caterina de’ Ricci

Ml 3,1-4; opp. Eb 2,14-18; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40

Vieni, Signore, nel tuo tempio santo

I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
«Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

(Luca 2,30.32)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 23)
Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
«Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

(Luca 2,30.32)

31 gennaio, 2023

San Giovanni Bosco

 San Giovanni Bosco


autore: Mario Caffaro Rore anno: 1941 titolo: Ritratto di Don Bosco

Nome: San Giovanni Bosco

Titolo: Sacerdote
Nascita: 16 agosto 1815, Castelnuovo d'Asti
Morte: 31 gennaio 1888, Torino
Ricorrenza: 31 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
2 giugno 1929, Roma, papa Pio XI
Canonizzazione:
1 aprile 1934, Roma, papa Pio XI
Luogo reliquie:Basilica di Don Bosco


Questo nome popolarissimo e tanto venerato ricorda un'istituzione grandiosa e benefica che da anni assiste ed educa cristianamente la gioventù, raccolta in centinaia di case sparse in tutto il mondo.

Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Murialdo presso Castelnuovo d'Asti, da una povera famiglia di agricoltori. Sua mamma, Margherita, era una santa donna tutta dedita al lavoro ed ai suoi doveri di cristiana: infondere nei suoi figliuoli il santo timore di Dio. Del babbo non potè gustare il sorriso e la carezza, perchè se ne volò al cielo quando Giovanni era ancora in tenerissima età.

Fin da fanciullo ebbe il dono di attirare a sè le anime dei fanciulli con i suoi giochi di prestigio e con la sua pietà, che gli cattivava l'animo di tutti.

A prezzo di privazioni di ogni genere, in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1 841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale: « l'educazione dei giovani ».

Lo aveva difatti profondamente colpito il fatto di vedere per le vie di Torino tanti giovanetti malvestiti, male educati, abbandonati, esposti ad ogni pericolo per l'anima e per il corpo, molti già precocemente viziosi e destinati alla galera... Il cuore del giovane sacerdote sanguina: prega e pensa: e la Vergine Benedetta, che lo aveva scelto, gli ispira l'istituzione degli Oratori.

Dopo mille difficoltà e persecuzioni, gli riuscì di comperare a Valdocco (allora fuori Torino) un po' di terreno con una casa ed una tettoia a cui aggiunse una cappella; ebbe così un luogo stabile e sicuro dove poter radunare i suoi « birichini ».

Non aveva un centesimo : unica sua risorsa una fede illimitata nella Divina Provvidenza.

In pochissimo tempo i poveri giovani ricoverati diventarono più numerosi; l'opera cresceva e bisognava pensare al futuro. La benedizione di Dio era visibile. E Don Bosco fonda una nuova congregazione religiosa, la Pia Società di S. Francesco di Sales, detta comunemente dei Salesiani, composta di sacerdoti e laici, che poco alla volta aprirono oratori festivi, collegi per studenti, ospizi per artigiani, scuole diurne e serali, missioni fra gli infedeli in tutte le parti del mondo.

Per le fanciulle delle stesse condizioni, D. Bosco istituì le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali, come i Salesiani, sono sparse in tutto il mondo, ed affiancano l'opera dei sacerdoti.

Per il popolo D. Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo « Letture cattoliche » in contrapposizione a quelle protestanti.

Fino all'ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio continuo, eroico. Il Signore lo chiamò a sè il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934.

PRATICA. Aiutiamo in qualche modo le opere per l'educazione della gioventù.

PREGHIERA. O Dio, che suscitasti il beato confessore Giovanni per l'insegnamento cristiano e per trattenere la gioventù nella via della verità., e per suo mezzo radunasti una nuova famiglia nella Chiesa. concedici che a suo esempio e intercessione, infiammati di zelo per la tua gloria e la salute delle anime, possiamo nel cielo essere partecipi del suo gaudio.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Torino san Giovànni Bosco, Confessore, Fondatore della Società Salesiana e dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, insigne per lo zelo delle anime e la propagazione della fede, ascritto dal Papa Pio undecimo nei fasti dei Santi.

✝ Pensiero del 31 gennaio 2023

 


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario, tutto passa, ma chi crede in Dio, vive in Eterno!

Barbara

Consegna a Gesù, le tue prove, i tuoi dolori, e lui ci dirà....Continua solo ad aver fede

Versetto del Giorno
E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
I Giovanni 2:17

San Giovanni Bosco

Giovanni, nato a Castelnuovo d’Asti il 16 Agosto 1815, fu educato dalla madre alla fede e alla pratica coerente del messaggio evangelico. A soli nove anni, intuì che avrebbe dovuto dedicarsi all’educazione della gioventù. Diventato sacerdote nel 1841, iniziò il suo apostolato tra i giovani più poveri, fondando l’Oratorio e mettendolo sotto la protezione di san Francesco di Sales. Con il suo stile educativo e la sua prassi pastorale, portava gli adolescenti e i giovani alla riflessione, all’incontro con Cristo e con i fratelli, all’educazione della fede e alla sua celebrazione nei sacramenti, all’impegno apostolico e professionale. Tra i suoi giovani cercò i migliori collaboratori della sua opera, dando origine alla Società di San Francesco di Sales; insieme a santa Maria Domenica Mazzarello fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice; infine, con buoni e operosi laici, uomini e donne, creò i Cooperatori Salesiani per affiancare e sostenere la sua opera, anticipando così nuove forme di apostolato nella Chiesa.
Martedì – 4.a Tempo Ordinario
Meditazione sul Vangelo di Mc 5,21-43
Fede che salva.
Gesù è appena stato nel territorio dei Geraseni, dal quale, dopo aver liberato un uomo dai demoni, si vede scacciato. La gente, visto in Lui un sovvertitore delle proprie sicurezze economiche, aveva avuto paura. Decide allora di passare all’altra riva, dove incontra Giairo e l’emorroissa, esempi di una fede che non si stanca e non smette di cercare.
In alcuni momenti significativi, Gesù chiama a sé alcuni Apostoli, gli stessi che le letture di oggi ci presentano come i testimoni della Trasfigurazione. Non si tratta di un privilegio concesso a “pochi eletti”. È una consegna che gli apostoli prescelti dovranno custodire per poi condividerla con gli altri nella fede della Resurrezione. Indica, quindi, la solennità di un momento importante della missione di Cristo. È un episodio che può essere letto solo alla luce della fede, di una fede che, sgorgata dalla lettura delle Scritture, diventa piena nel Mistero di Cristo. Così, nella fede che salva e non solo guarisce, troviamo il filo conduttore che lega anche l’altro bellissimo miracolo che ha operato Gesù con la guarigione della donna malata da dodici anni. Questo episodio, così bello ed istruttivo anche se preso isolatamente, non è quindi una interruzione narrativa; vuole sottolineare maggiormente la resurrezione della bambina nella fede e per la fede. La notizia della morte della bambina giunge mentre Gesù stava ancora parlando alla donna guarita. L’esortazione di Gesù, rivolta alla stessa donna a perseverare nella fede, alimenta l’altro episodio. Chi ha chiamato Gesù per guarire la bambina, si trova di fronte alla ineluttabilità della morte. La presenza di Gesù non è l’appello disperato di chi non ha alternative, ma è preghiera fiduciosa verso il Dio che salva. La fede che supera ogni ostacolo è l’apertura dei nostri cuori verso una vita nuova, che trova in Cristo il Salvatore sempre pronto a guarirci e salvarci.
La festa di san Giovanni Bosco è un soffio di aria pura e di slancio apostolico perché egli ispirava e comunicava la gioia.
Già da ragazzo aveva fondato una "società" con il motto "Guerra al peccato": la gioia viene dalla vittoria sul peccato.
"Rallegratevi nel Signore sempre...". Dio è grande, e noi siamo come bambini bisognosi di tutto davanti a un Padre onnipotente che si occupa amorevolmente di noi.
E la fiducia in lui che genera la gioia: fiducia e riconoscenza perché da Dio riceviamo tutto.
Come possono dei bambini essere tristi quando sono colmati di doni?
Fiducia e riconoscenza ci conducono alla conversione che Gesù chiede come condizione per entrare nel regno dei cieli: diventare come i bambini.
San Paolo invitava gli educatori a farsi modello per i bambini tanto da poter dire: "Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me è quello ché dovete fare", e in molte pagine del Vangelo siamo esortati a imparare dai bambini a ricevere da loro.
Sono i due aspetti dell'educazione.
Un altro grande educatore Antonio Rosmini, diceva ai suoi confratelli: "Ricordatevi che ciò che ricevete dai bambini è molto di più di ciò che date" e questo è evangelico.
Accogliamo questa lezione di gioia e di fiduciosa semplicità perché possiamo trasmettere e ricevere reciprocamente i doni di Dio.

Martedì 31 Gennaio 

S. Giovanni Bosco (m); S. Giminiano; S. Marcella 

4.a del Tempo Ordinario

Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43

Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano

Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.

(Matteo 8,17)


SALMO RESPONSORIALE (Salmo 21)
Rit: Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!

Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.

A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.

Lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».

Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.

(Matteo 8,17)