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22 febbraio, 2023

✝ Pensiero del 22 Febbraio 2023

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Alla fine, di tutto Dio, giudicherà la nostra credibilità, dalla quale, verrà esaltata la Fede in Cristo e come premio, avremo il suo Amore Eterno.

Buona Quaresima

Barbara

Versetto del Giorno
A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme.
I Pietro 2:21

Mercoledì – 7.a Tempo Ordinario – LE CENERI
L’origine di questa celebrazione risale all’antica forma penitenziale. Originariamente, infatti, il sacramento della penitenza non veniva celebrato con le modalità attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati nella celebrazione mattutina del Giovedì Santo. Col tempo, il gesto dell’imposizione delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Dalla Bibbia ricaviamo il duplice significato della cenere: in primo luogo, è segno della debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno esterno di chi si pente del proprio peccato e decide di riprendere il cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del Mercoledì delle Ceneri conserva questo duplice significato espresso nelle formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e “Convertitevi e credete al Vangelo”.
INDICAZIONI PER IL DIGIUNO E L’ASTINENZA
Il digiuno quaresimale ha certamente una dimensione fisica: oltre l’astinenza dal cibo, può comprendere altre forme, come la privazione del fumo, di alcuni divertimenti, della televisione. Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo il segno esterno di una realtà interiore, un rito che deve rivelare un contenuto salvifico.
Il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo sono giorni di digiuno dal cibo e di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati e costosi. I venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati o costosi.
Negli altri venerdì dell’anno, i fedeli possono sostituire l’astinenza dalla carne con altre opere di carattere penitenziale.
Al digiuno sono tenuti i fedeli dai diciotto anni compiuti ai sessanta incominciati; all’astinenza dalla carne i fedeli che hanno compiuto i quattordici anni.
Anche coloro che non sono tenuti all’osservanza del digiuno, i bambini e i ragazzi, vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana.
Meditazione sul Vangelo di Mt 6,1-6.16-18
Gesti di bene.
Il bisogno di riconoscimento è essenziale nella vita relazionale della persona. Gesù ci suggerisce che, se lo si cerca negli altri, si potrebbe restare schiavi del loro giudizio; se invece lo si cerca in Dio, allora è possibile ritrovare la dimensione vera del proprio valore, perché il Signore ama ciascuno come un figlio e ai suoi occhi si è degni di stima. Così il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono atteggiamenti religiosi che non hanno bisogno di essere mostrati agli altri in pubblico, ma fanno parte del rapporto intimo che la persona instaura con il Signore. Gesù chiede trasparenza, non di esaltare gesti che sfigurano il volto o che facciano pensare alla morte. Il nostro è il Dio dei viventi, Egli restituisce a ciascuno la propria vera immagine.
“Fa più rumore un solo albero mentre cade di un’intera foresta mentre cresce”. Questo proverbio ci ricorda l’agire discreto del bene. Si apre il tempo di Quaresima e in tutti i cristiani cresce l’impegno verso il bene. Sappiamo che ogni volta che compiamo un gesto di bene esso non rimane chiuso in se stesso o circoscritto nell’ambiente di origine, ma si espande e raggiunge molte persone, molte di più di quante ne aveva toccato il primo gesto. Con un fare molto concreto, Gesù ci dà una lista di gesti di bene; dobbiamo semplicemente compierli affinché il Vangelo sia efficacemente vissuto. Basterebbe un po’ di semplicità per alleggerire tanti rapporti e fare, attraverso gesti semplici, un servizio gradito alle persone che ci stanno accanto. Non c’è grandezza che tenga di fronte alla semplicità di un gesto che dice cortesia, delicatezza, affetto. Scrive sant’Ambrogio: «Questa è la giustizia: se Dio dona, anche l’uomo deve distribuire a chi ha bisogno. Egli vuole che noi siamo come amministratori che, scegliendo il meglio non danno valore alle cose del tempo presente, concentrando la propria attenzione sulle cose di Dio. Dio presta soccorso a ciascuno secondo la propria buona volontà. Sono pertanto santi quelli che non vogliono possedere niente qui su questa terra se non il vitto e il vestito. Dio stesso si fa tutore di coloro che vogliono possedere solo questi beni essenziali. Cbi li amministrerà bene e con semplicità, crescerà secondo la volontà di Dio, perché abbia sempre ciò di cui donare, ricco nel presente e nel futuro». Gesù predilige il servizio vicendevole e invita tutti a fare altrettanto.
Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo.
Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione. La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale. Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

Mercoledì 22 Febbraio 

CATTEDRA DI SAN PIETRO (f); S. Pascasio; S. Margherita da Cortona

MERCOLEDI’ DELLE CENERI

Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 – 6,2; Mt 6,1-6.16-18

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 94,8)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.


Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

(Salmo 94,8)

20 febbraio, 2023

Nel 1912 il 20 febbraio come oggi, nasceva, Cornelis Teunis Brandes auguri di vero cuore.

 Nel 1912 il 20 febbraio come oggi, nasceva, Cornelis Teunis Brandes auguri di vero cuore.

Marito di Jenny Brandes-Brilleslijper



Santa Giacinta Marto

 Santa Giacinta Marto


Nome: Santa Giacinta Marto
Titolo: Veggente di Fatima
Nome di battesimo: Jacinta de Jesus Marto
Nascita: 11 marzo 1910, Aljustrel, Portogallo
Morte: 20 febbraio 1920, Lisabona, Portogallo
Ricorrenza: 20 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
13 maggio 2000, Fátima, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
13 maggio 2017, Fátima, papa Francesco


Jacinta de Jesus Marto, settima figlia di Manuel Pedro Marto e Olimpia de Jesus, era una pastorella nata ad Aljustrel, in Portogallo l'11 marzo 1910, ma è diventata famosa, assieme a suo fratello Francisco e alla loro cuginetta Lucia, per essere stata testimone di alcuni eventi miracolosi: le apparizioni della Madonna.

Giacinta era una bambina come le altre e conduceva una vita semplice: le piaceva giocare e ballare quando possibile.

Ma la sua esistenza cambiò quel 13 maggio 1917 quando, in un luogo chiamato Cova da Iria, nei pressi di Fatima, assistè alla prima apparizione di quella conosciuta in seguito come Madonna di Fatima.

Nonostante la sua giovanissima età il cambiamento fu radicale, ella infatti si fece seria e modesta, e il suo spirito di sacrificio divenne parte integrante della sua giovane vita: si privava anche della merenda per aiutare i bambini di due famiglie bisognose, e la sua preoccupazione più grande era la salvezza delle anime dei peccatori, per le quali pregava ininterrottamente.

Per i successivi sei mesi da quella prima apparizione, così come aveva loro annunciato la “Signora più brillante del sole” tornarono in quel luogo ogni 13 del mese fino per raccogliere il Suo messaggio.

Nella sua semplicità capì che l'inferno era una realtà terribilmente seria e che a lei era chiesto di impegnarsi perché tante persone potessero evitare un castigo così severo. Continuava a chiedere a Lucia: «Non si esce mai di là?» «No». «E dopo tanti e tanti anni?» «No, l'inferno non finisce mai». «E se noi preghiamo molto per i peccatori, Nostro Signore li libererà di lì? Poverini! Dobbiamo fare tanti sacrifici».

Giacinta fu vittima dell'epidemia di febbre spagnola che la colpì assieme a tante altre persone e morì all'età di 9 anni il 20 febbraio 1920. Beatificata da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000, è stata proclamata santa da Papa Francesco il 13 maggio 2017, in occasione del centenario della prima apparizione. Il suo corpo attualmente è conservato nel Santuario di Fatima.

«Un giorno, quando Giacinto e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva a letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "A me ha chiesto se volevo ancora convertire peccatori. Le ho detto di sì: E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli racco-manda: "Da parte mia porta tanti saluti a nostro Signore alla Madonna e di' loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinto potrebbe benissimo esclamare con san Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stesso quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo corpo che è la Chiesa"» (Giovanni Paolo li).

MARTIROLOGIO ROMANO. In località Aljustrel vicino a Fatima in Portogallo, Santa Giacinta Marto, che, sebbene ancora fanciulla di tenera età, sopportò con pazienza il tormento della malattia da cui era affetta e testimoniò con fervore la sua devozione alla beata Vergine Maria.

✝ Pensiero del 20 Febbraio 2023

 

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Il GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO, CREDEVA, NELLA GIUSTIZIA SACRA, NON C'È NULLA CHE VENGA GIUDICATO DA DIO.

Barbara

Versetto del Giorno
Ogni parola di Dio è appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
Proverbi 30:5

Lunedì – 7.a Tempo Ordinario
Meditazione sul Vangelo di Mc 9,14-29
Tutto è possibile per chi crede.
Credere significa affidarsi, cioè darci nella fiducia in colui di cui ti fidi. Chi si affida a Dio partecipa della sua onnipotenza d’amore. Chi crede diventa capace di perdonare e perdonando guarisce tutte le ferite dal cuore e sta meglio anche fisicamente. Chi crede si libera dalla sua solitudine, entra nella comunione divina e guarisce dalla solitudine che lo logora. Chi crede entra nell’amore di Dio ed esce dal non senso dell’esistenza, perché trova il senso e vive la vita in positivo, nell’amore, guarendo da tutte le paure. Signore, accresci la mia fede! Cioè: Signore, ti apro la porta del mio cuore, possiedimi!
Possiamo paragonare il nostro mondo a questo ragazzo posseduto dallo spirito maligno; in realtà esso è sovente in preda alle convulsioni. "Lo butta nel fuoco e nell'acqua", nel fuoco della violenza e della guerra, nell'acqua della facilità, della frenesia di godere. E questo mondo noi abbiamo il dovere di guarirlo. Il Signore ci ha detto che siamo il sale della terra e la luce del mondo, dobbiamo dunque strapparlo dalla follia, dalle convulsioni. Ma come? Ci sentiamo così incapaci, così impotenti! Gesù ci ha indicato i mezzi: la fede e la preghiera. Bisogna credere veramente, allora si può fare qualcosa anche nelle circostanze più difficili. E con la fede si può pregare in modo efficace.
Perché anche la preghiera è necessaria? Nel Vangelo di oggi vediamo che il rimedio è una morte che si apre a una risurrezione. San Marco ha condotto il suo discorso in modo da evocare la morte per la risurrezione.
Questo ragazzo per guarire deve passare attraverso la morte: "Il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: E morto. Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi". Morte e risurrezione.
E anche il nostro mondo, scosso da tante convulsioni, ha bisogno di una morte, ma non di una qualunque morte: di una morte preparante la risurrezione, di un rinnegamento che conduca alla risurrezione. Per questo la preghiera è necessaria. Avviene come per Gesù. Egli stesso, per accettare di morire per risorgere, ha dovuto pregare a lungo e intensamente durante la sua agonia e così ha trovato, attraverso la morte, la strada della risurrezione.
Questa è l'imperscrutabile sapienza divina, dalla quale dobbiamo sempre chiedere di essere illuminati.
Domandiamo dunque il dono della fede e della preghiera, perché tutto il mondo trovi attraverso la morte la via della risurrezione.

Lunedì 20 Febbraio 

S. Eucherio; B. Giacinta Marto; S. Leone di Catania

7.a del Tempo Ordinario (anno A)

Sir 1,1-10; Sal 92; Mc 9,14-29

Il Signore regna, si riveste di maestà


Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

(II Timoteo 1,10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 92)
Rit: Il Signore regna, si riveste di maestà.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

(II Timoteo 1,10)



17 febbraio, 2023

Oggi, sarebbe stato il compleanno di Matteo Ferrari.

 Oggi, sarebbe stato il compleanno di Matteo Ferrari.

Gli Angeli, durano troppo poco sulla Terra.
Una preghiera, un bacio a te. ed a Luca Carissimi.
Auguri di cuore, caro Matteo!



17 febbraio 1941 | Il francescano Maximilian Kolbe fu arrestato dai tedeschi a Niepokalanów.

 17 febbraio 1941 | Il francescano Maximilian Kolbe fu arrestato dai tedeschi a Niepokalanów. È stato prima inviato alla prigione di Pawiak a Varsavia e poi ad Auschwitz, dove ha finalmente sacrificato la sua vita - si è offerto volontario per sostituire Franciszek Gajowniczek, condannato a morte di fame.

Lezione online "Clero cristiano e vita religiosa ad Auschwitz": http://lekcja.auschwitz.org/en_18_duchowienstwo/



16 febbraio, 2023

LE ULTIME SETTIMANE DI VITA DI ANNE E MARGOT FRANK - Approfondimento; dichiarazione rilasciata da Lien Brilleslijper:

 LE ULTIME SETTIMANE DI VITA DI ANNE E MARGOT FRANK - Approfondimento; dichiarazione rilasciata da Lien Brilleslijper:


"Dopo aver ricevuto qualcosa da mangiare, trovammo in un rubinetto dell'acqua e riuscimmo a lavarci qualcosa, da Auschwitz non avevamo avuto più la possibilità di farlo. Ci avvolgemmo di nuovo nelle nostre coperte. Poi ci imbattemmo in due piccole figure spelacchiate, che sembravano due uccellini infreddoliti. Ci abbracciammo scoppiando a piangere. Erano Margot ed Anne Frank. Chiedemmo della loro mamma, Anne disse: "E' finita in una selezione".

Poi, passando davanti a delle baracche, andammo tutte e quattro verso il piazzale dell'appello. Lì vedemmo alcuni tendoni che sembravano tende da circo. Ce ne assegnarono uno e ci sdraiammo sulla paglia. Ci stringemmo una all'altra sotto le coperte. I primi giorni trascorsero tranquilli, dormivamo molto. Poi cominciò a piovere. Non riuscivamo a riscaldarci neanche sotto le coperte. Per di più avevamo i pidocchi.

Poi ci mandarono a lavorare. Dovevamo staccare le suole delle scarpe vecchie. In cambio ci davano un po' di minestra e un pezzetto di pane. Ben presto le nostre mani cominciarono a sanguinare e a infettarsi. Anne ed io fummo le prime a dover smettere. Janny e Margot resistettero più a lungo.

Dopo qualche giorno scoppiarono violente tempeste invernali. Le tende non ressero e crollarono. Ci furono dei feriti. Ci spinsero dentro un capannone dove erano stati sistemati stracci, vecchie scarpe e altro. Anne chiese: "Perché vogliono farci vivere come bestie?" Janny rispose: "Perché sono loro stessi bestie feroci".

Un giorno di dicembre ci dettero un pezzettino di formaggio e un po' di marmellata. Le SS e le sorveglianti si ritirarono a fare festa. Era Natale. Con Margot e Anne, le sorelle Daniel e noi due eravamo dunque tre coppie di sorelle. Quella sera volevamo celebrare a modo nostro San Nicola, Chanukkà e Natale. Janny aveva conosciuto alcune ungheresi che lavoravano nella cucina delle SS. Grazie a loro ricevemmo due manciate di bucce di patate. Anne riuscì a grattugiare un pezzo di sedano. Le sorelle Daniel trovarono un po' di rape rosse. Io cantai e ballai per alcune sorveglianti e mi diedero un gruppetto di crauti. Avevamo messo da parte il nostro pane e con tutte quelle cose insieme facemmo delle piccole sorprese per gli altri. Arrostimmo le bucce di patate e intonammo dei canti olandesi e yiddish. Pensammo a quello che avremmo fatto una volta tornate a casa. "Faremo una festa, un pranzo da Dikker & Thys", uno dei ristoranti più cari di Amsterdam, propose Anne. Per un attimo fummo quasi felici.

Poi Janny ed io fummo assegnate a un'altra baracca. Chiedemmo ad Anne e Margot di venire con noi. Ma Margot aveva una terribile diarrea e dovette restare nella vecchia baracca per il rischio di tifo. Anne la curò come meglio poteva. Nelle settimane successive andammo a trovarle e ogni tanto riuscivamo a portar loro qualcosa da mangiare.

Doveva essere marzo, tornammo a vederle quando la neve era ormai sciolta. Ma non erano più nella baracca. Le trovammo nell'infermeria del campo. Le scongiurammo di non restare lì, perché se si cedeva, la fine si faceva sempre più vicina. Anne disse: "Qui possiamo stare tutte e due su un unico tavolaccio, stiamo insieme e nessuno ci disturba". Margot riusciva appena a sussurrare. Aveva la febbre alta. Il giorno dopo andammo di nuovo a trovarle. Margot era caduta dal tavolaccio e viveva in uno stato di semi-coscienza. Anche Anne aveva la febbre, era gentile e affettuosa. Disse: "Margot dormirà bene e se dorme non ho più bisogno di alzarmi".

Alcuni giorni dopo trovammo il tavolaccio vuoto. Sapevamo cosa significava. Le scoprimmo dietro la baracca. Avvolgemmo i loro corpi smagriti in una coperta e li trasportammo in una fossa comune. Fu tutto ciò che ancora potemmo fare per loro".

Lien Brilleslijper: insieme alla sorella Janny, Lien fu deportata prima nel campo di concentramento di Auschwitz e successivamente a Bergen - Belsen, dove fu liberata dalle truppe inglesi. Sia lei che la sorella Janny sopravvissero alla Shoah. (Fonti dell’approfondimento:

I FRANK - La storia della famiglia di Anna Frank, di Mirjam Pressler. Einaudi.




16 febbraio 1926 | Nasce a Francoforte una ragazza ebrea tedesca, Margot Frank, sorella maggiore di Anne.

 16 febbraio 1926 | Nasce a Francoforte una ragazza ebrea tedesca, Margot Frank, sorella maggiore di Anne.

Lei e la sua famiglia lasciarono la Germania nei Paesi Bassi nell'estate del 1933 - poco dopo che i nazisti hanno preso il potere nel paese.
Nel luglio 1942, durante l'occupazione tedesca dei Paesi Bassi, la famiglia Frank si nascondeva ad Amsterdam. Dopo essere state arrestate nell'autunno del 1944, le sorelle insieme ai loro genitori - Otto ed Edith - furono deportate via Westerbork ad Auschwitz.
Erano tutti registrati nel campo. Edih Frank è morta ad Auschwitz. Margot ed Anne morirono a Bergen-Belsen nel febbraio 1945 a causa del tifo. Solo Otto è sopravvissuto.

15 febbraio, 2023

Miep Gies-Santrouschitz nasceva a Vienna #questogiorno 15 febbraio 1909

 Miep Gies-Santrouschitz nasceva a Vienna #questogiorno 15 febbraio 1909. I suoi genitori l'hanno mandata nei Paesi Bassi dopo la prima guerra mondiale insieme ad altri bambini venuti a riprendersi dalla tubercolosi e dalla malnutrizione. Le piacevano così tanto i Paesi Bassi che i suoi genitori le diedero il permesso di rimanere con la sua famiglia olandese.

Nel 1933 iniziò a lavorare come segretaria di Otto Frank presso Opekta, la sua società commerciale di gelificanti per la produzione di marmellata. Poco dopo Miep incontrò Edith la moglie di Otto e le loro figlie Margot e Anne. Miep e il suo ragazzo Jan Gies visitavano spesso la famiglia Frank e diventarono amici.
Foto: Miep (a destra) con la madre adottiva, la cognata e la sorella adottiva; intorno al 1921; Il matrimonio di Miep e Jan Gies, 16 luglio 1941; Otto Frank e gli aiutanti, da sinistra a destra: Miep Gies, Johannes Kleiman, Otto Frank, Victor Kugler e Bep Voskuijl, ottobre 1945. (Raccolta fotografica: Anne Frank Stichting, Amsterdam)



14 febbraio, 2023

Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo.

 Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo. Tanti auguri a tutti i cittadini, San Valentino, Castellano Re.




Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo. Tanti auguri di cuore, a Valentina Giovagnini

 Oggi, la chiesa, san Valentino, Vescovo. Tanti auguri di cuore, a Valentina Giovagnini.

Salga a te, la preghiera ed un bacio, per il tuo onomastico.



13 febbraio, 2023

13 FEBBRAIO 2005 13 FEBBRAIO 2923

 13 FEBBRAIO 2005 13 FEBBRAIO 2923

Suor Lucia do Santos, l'ultima veggente della Madonna a Fatima, riabbracciava i suoi cugini in Cielo, per continuare insieme, a contemplare il volto del Divin Maestro e della Divina Madre.
REQUIEM AETERNAM
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace. Amen.



11 febbraio, 2023

Beata Vergine Maria di Lourdes

 Beata Vergine Maria di Lourdes

Nome: Beata Vergine Maria di Lourdes
Titolo: Apparizione
Ricorrenza: 11 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria facoltativa


In un secolo tutto incredulità, in una nazione pervasa di ateismo, quale era la Francia nel secolo XIX. Maria si proclama Immacolata, e inizia una serie di miracoli che sono la più eloquente apologia del soprannaturale.

Il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria SS. era stato proclamato da appena quattro anni, ma le discussioni in pro ed in contro continuavano tuttavia: Maria pone loro termine, confermando il dogma pontificio.

La Vergine apparve ad un'umile pastorella, la giovane Bernardetta Soubirous, avverandosi anche in questo caso quanto Gesù diceva, pregando il Padre suo: « Ti ringrazio, o Padre, che hai nascoste queste cose ai prudenti e ai sapienti e le hai rivelate ai pargoli, cioè agli umili ».

Era l'alba dell'11 febbraio 1858 e Bernardetta si era recata in prossimità della grotta di Massabielle, sulle sponde del torrente Gave. Su una rupe di questa grotta la Madonna le apparve biancovestita, col capo coperto di un velo scendente sulle spalle, i fianchi cinti d'una fascia azzurra, i piedi nudi, baciati da rose olezzanti, un volto celestiale. « Era la più bella fra tutte le donne ».

Nella prima apparizione la Madonna insegnò alla pia fanciulla a far bene il segno di croce e a recitare il Rosario ed Ella stessa per prima prese la corona che aveva penzoloni al braccio e cominciò.

Il secondo giorno Bernardetta, temendo un inganno del demonio, gettò acqua santa in direzione della Signora. Ma questa le sorrise con volto ancor più benigno.

Il terzo giorno le ordinò di ritornare alla grotta altre quindici volte, dopo le quali si manifestò dicendo: « Io sono l'Immacolata Concezione ».

Intanto avvenivano anche miracoli e la fama delle apparizioni si estendeva per tutta la Francia e anche all'estero, destando un concorso straordinario di devoti e curiosi.

Per accertarsi che Bernardetta non fosse una visionaria o malata di mente, si ebbero più sopralluoghi da parte dell'autorità ecclesiastica e di quella civile; i medici constatarono la normalità e la sincerità della fanciulla, e la Madonna provava la verità dell'apparizione coi miracoli.

In breve tempo i numerosissimi devoti edificarono una chiesa che fu dai Sommi Pontefici arricchita di titoli e privilegi.

L'acqua scaturita nell'interno della grotta continua anche ai nostri giorni a operare prodigi; in questa vengono immersi gli ammalati e molti vengono miracolosamente sanati.


PRATICA. La fede è condizione principale per ottenere le grazie di Dio.

PREGHIERA. O Dio, che per l'Immacolata Concezione della Vergine, preparasti al tuo Figliuolo una degna abitazione, Ti supplichiamo umilmente che, celebrando l'Apparizione della Vergine, conseguiamo la salute dell'anima e del corpo.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lourdes, in Frància, l'Apparizione della beata Vergine Maria Immacolata.

SUPPLICA


Supplica alla Madonna di Lourdes


Col cuore colmo di gioia e di stupita meraviglia per la Tua Visita alla nostra terra, Ti ringraziamo o Maria per il dono della Tua premurosa attenzione per noi. La Tua luminosa presenza a Lourdes è il segno ancora nuovo della Tua bontà vigile e materna. Vieni in mezzo a noi per continuare a ripeterci l’appello che un giorno rivolgesti a Cana di Galilea: «Fate quello che Egli vi dirà» (Gv2,5). Accogliamo questo invito come segno della Tua missione materna per il popolo dei redenti, conferita a Te da Gesù sulla croce, nell’ora della passione. Saperti e sentirti Madre nostra ci riempie di gioia e di fiducia: con Te non saremo mai soli e abbandonati. Maria, Madre, speranza, rifugio, grazie.

Ave Maria…

Le tue parole a Lourdes, Maria del Cielo, furono preghiera e penitenza! Le accogliamo come eco fedele del Vangelo di Gesù, come programma lasciato dal Maestro a quanti vogliono accogliere il dono della vita nuova che rende gli uomini figli di Dio. Da Te oggi, o Maria, imploriamo una fedeltà e una generosità rinnovate per mettere in pratica questo grido evangelico. Preghiera, come abbandono fiducioso alla bontà di Dio, che ascolta ed esaudisce, al di là di ogni nostra richiesta; Penitenza, come cambiamento del cuore e della vita, per fidarci di Dio, assimilare il suo progetto di amore per noi.

Ave Maria…

Luce, acqua zampillante, vento, terra: sono i segni di Lourdes, piantati per sempre da Te, o Maria! Vogliamo, come i ceri di Lourdes, innanzi alla tua immagine venerata, brillare nella comunità cristiana, per la saldezza della nostra fede. Vogliamo accogliere l’acqua viva che Gesù ci dona nei sacramenti, come gesti del suo amore che guarisce e rigenera. Desideriamo camminare come gli Apostoli del Vangelo, al soffio della Pentecoste, per continuare a narrare che Dio ci ama e Cristo è morto e risorto per noi. Vogliamo anche amare i luoghi dove Dio ci ha posti e ci chiama ogni giorno a compiere la Sua volontà, i luoghi della nostra santificazione di ogni giorno.

Ave Maria…

Maria, Serva del Signore, Consolazione della Chiesa e dei cristiani, Guidaci oggi e sempre. Amen. Salve Regina…

Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio


✝ Pensiero del 11 Febbraio 2023

 


SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario, oggi, la chiesa celebra, l'apparizione della beata Vergine a Lourdes a Bernadette ed oggi s'inaugura il parco intitolato a te.

Fa che io possa essere una donna Credibile davanti agli esseri umani, ma soprattutto davanti a gli di Dio.
Barbara

Versetto del Giorno
Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.
Isaia 1:17

Oggi, è la giornata del malato, il malato non è un problema da risolvere, ma è un dono, abbiatene cura.

Sabato – 5.a Tempo Ordinario – BEATA VERGINE DI LOURDES
L’11 febbraio una fanciulla di quattordici anni, Bernadette Soubirous, ingenua e umile, si recò a raccogliere legna secca nei pressi di Massabielle. Un fruscio tra gli alberi le fece alzare gli occhi in direzione di una grotta, dove scorse “una signora”, vestita di bianco con una fascia azzurra, e con la quale recitò una terza parte del Rosario. L’apparizione si ripeté il 18 febbraio. Nel corso delle apparizioni successive, la Signora chiese a Bernadette di pregare per i peccatori e invitò i fedeli alla penitenza. Il 25 febbraio le indicò di bere ad una sorgente: la sorgente miracolosa di Lourdes. Il 2 marzo la Signora disse alla fanciulla di riferire ai sacerdoti il suo desiderio che in quel posto venisse eretta una cappella. Il parroco si mostrò incredulo e trattò duramente Bernadette: “Di’ a quella signora che ti dica il suo nome”, le ordinò. La mattina del 25 marzo la Vergine diede la risposta: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Solo quattro anni prima Pio IX aveva proclamato il dogma del concepimento senza macchia originale della Vergine e ora Maria stessa comunicava agli uomini il titolo con il quale voleva essere invocata.
Meditazione sul Vangelo di Mc 8,1-10
Caritas sine modo.
L’evangelista Marco riporta il racconto di due miracoli in cui Gesù moltiplicò pani e pesci. Il secondo, che abbiamo proclamato oggi, a differenza del primo, si svolse in un territorio abitato prevalentemente da pagani. Altri dettagli lo distinguono: i pani moltiplicati non sono cinque ma sette, numero che allude alla pienezza dei doni di Dio, come sette sono le sporte dei pani avanzati; gli uomini “sfamati” sono quattromila e non cinquemila, quantità pur sempre assai elevata, per indicare, secondo l’Antico Testamento, l’abbondanza dei tempi messianici.
I discepoli suggeriscono un avvertimento, carico di buon senso: “Come si possono sfamare tante persone in un deserto?”. Di fronte agli immensi bisogni della gente che cosa possiamo fare? Vi è una sproporzione tra le necessità e le nostre risorse. Ma il Signore Gesù ci propone un’altra prospettiva. Ci chiede: quanti pani avete? Vale a dire: mettete a disposizione tutto quello che avete, non preoccupatevi della quantità delle risposte concrete che fornite, ma della qualità della vostra generosità, che deve essere totale. Ed una misteriosa fecondità sarà generata dalla totalità del dono. Uno scrittore, da autentico artista, ha immaginato che il pane e il pesce moltiplicati da Gesù comunichino la loro straordinaria esperienza. «Noi siamo i pesci del miracolo. Non siamo nati nel fondo del mare. Dal nulla siamo stati sbalzati alla carità, e subito abbiamo avuto il breve ma essenziale compito di tutto ciò che esiste, quello di donarci. Possiamo nascere vicino a chi ha fame più di verità che delle nostre carni appetitose. Anche noi – dicono i pani – non abbiamo per madre la spiga, non conosciamo la falce. Il nostro fornaio non si è intriso le mani di farina. Ha detto solo “Non occorre che se ne vadano. Fate sedere la gente”. Basta non mandare via chi ha fame, e il pane è fatto. Gira per il mondo un pane che nessuno è ancora riuscito a consumare, e più se ne mangia e più si ammucchia: siamo noi i sette pani racimolati nelle bisacce degli apostoli. Quando vi chiedono qualche cosa che credete di non poter dare, ricordatevi di noi, dei pani avanzati nei sette canestri». Sì, nella logica illogica del Pane spezzato, sette pani e pochi pesciolini fa centomila! Il Dono di Cristo, il suo Sacrificio rivissuto misticamente nell’Eucaristia, ci attrae in questa donazione personale, generosa e gratuita.


Sabato 11 Febbraio  

B.V. Maria di Lourdes (mf); S. Sotera; S. Pasquale I

5.a del Tempo Ordinario

Gen 3,9-24; Sal 89; Mc 8,1-10

Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione


Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

(Matteo 4,4)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 89)
Rit: Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

(Matteo 4,4)

10 febbraio, 2023

Oggi si celebra la giornata del ricordo

 Oggi si celebra la giornata del ricordo. Onoriamo le vittime di una nefasta guerra generata da altrettanto nefaste ideologie. Rendiamo onore e pace alle vittime senza speculazioni politiche ed ideologiche. Lasciamo che i morti riposino in pace ed ascoltiamo il loro ammonimento affinché l'umanità non si faccia più trascinare in guerre ed o


di di natura etnica, religiosa ed ideologica.

08 febbraio, 2023

✝ Pensiero del 08 Febbraio 2023

 †

SUB TUTELA DEI
S. T. D. E DELLA B. V. M.
GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato
Rosario Angelo, ti chiedo scusa, perché ti ho confuso, con Giovanni Salvatore Augusto Falcone, quando eravate piccoli.
Barbara
Versetto del Giorno
Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
Salmo 32:8

07 febbraio, 2023

Nella Memoria della Nascita di Agnese Piraino Leto

 Il 7 febbraio 1942 nasceva a Misilmeri (Palermo) una grande donna, una grande compagna di vita: Agnese Piraino Leto, moglie del nostro caro Giudice Paolo Borsellino.

Tanti auguri fin lassù.




02 febbraio, 2023

Presentazione del Signore (Festa della Candelora)

 Presentazione del Signore (Festa della Candelora)

autore: Francesco Francia anno: 1517 titolo: La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e La Purificazione della Vergine luogo: Abbazia di Santa Maria del Monte

Nome: Presentazione del Signore
Titolo: Candelora
Ricorrenza: 2 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa


«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Luca 2, 29-31).

Questa festa è chiamata con svariati nomi, ciascuno dei quali ricorda un fatto avvenuto in questa giornata in cui la Sacra Famiglia ci diede l'esempio della più perfetta ubbidienza.

Iddio nell'Antico Testamento aveva prescritto che ogni figlio primogenito fosse consacrato a Lui in memoria del beneficio fatto al suo popolo quando tutti i primogeniti degli Egiziani perirono sotto la spada dell'Angelo sterminatore risparmiando invece gli Ebrei.

Un'altra legge poi ordinava che ogni donna ebrea si presentasse al Tempio per purificarsi, quaranta giorni dopo la nascita del bambino, oppure dopo ottanta, se era una figlia, portando alcune vittime da sacrificarsi in ringraziamento ed espiazione.

Siccome le due cerimonie potevano compiersi tutte due assieme, Giuseppe e Maria portarono Gesù alla città santa, quaranta giorni dopo il Natale.

Benché Maria non fosse obbligata alla legge della purificazione, poiché Ella fu sempre vergine e pura, tuttavia per umiltà ed ubbidienza volle andare come le altre.

Ubbidì poi al secondo precetto di presentare ed offrire il Figlio all'Eterno Padre; ma l'offrì in modo diverso dal come le altre madri offrivano i loro figliuoli. Mentre per le altre madri questa era una semplice cerimonia. senza timore di dover offrire i figli alla morte, Maria offrì realmente Gesù in sacrificio alla morte, poiché Ella era certa che l'offerta che allora faceva doveva un giorno consumarsi sull'altare della croce.

Giunti nel recinto del tempio venne loro incontro un vecchio venerando di nome Simeone, uomo giusto e pio, a cui lo Spirito Santo aveva promesso che non sarebbe morto prima d'aver mirato il Salvatore del mondo. Illuminato dal cielo aveva riconosciuto che il figlio di Maria era appunto l'aspettato delle genti. Presolo fra le braccia nell'entusiasmo della riconoscenza esclamò: « Or lascia, o Signore, che il tuo servo, secondo la tua parola, se ne vada in pace... »: poi benedisse i genitori del Bambino dicendo a Maria: « Ecco Egli è posto a rovina e resurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione; ed anche a te una spada trapasserà l'anima ».

Maria istruita nella Sacra Scrittura aveva già intravvisto tutte le pene che doveva patire il suo Figlio. e nelle parole di Simeone ne ebbe la dolorosa conferma.

Maria a tutto acconsente. e con mirabile fortezza, offre Gesù all'Eterno Padre, ma la sua anima fu in quel momento attraversata da una spada.

Fatta l'offerta come prescritto dalla legge del Signore, Maria e Giuseppe ritornarono nella Galilea, alla loro città di Nazaret. E il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza, e la .grazia di Dio era con Lui.

PRATICA Maria per ubbidienza volle adempiere quanto prescriveva la legge, quantunque non vi fosse obbligata. Impariamo anche noi ad ubbidire a tutte le leggi, perchè, come dice la Sacra Scrittura, l'uomo ubbidiente riporterà vittoria.

PREGHIERA Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà, che come l'Unigenito Figlio tuo quest'oggi fu presentato al Tempio nella sostanza di nostra carne, così tu faccia che noi siamo presentati a te con animo purificato.

MARTIROLOGIO ROMANO. Purificazione della beata Vergine Maria, che dai Greci viene chiamata Hypapànte (cioè l'incontro) del Signore.

FILASTROCCA - Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno